Gerusalemme liberata: differenze tra le versioni

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==La trama==
==La trama==
===Capitolo 1===
===Capitolo 1===
La vicenda prende luogo durante la terribile crisi dei mutui a tasso variabile che colpì [[Gerusalemme]] a seguito del crollo della [[Borsa]], nel quale perirono tredici banchieri, due mafiosi e quattro [[beauty case]].
La vicenda prende luogo durante la terribile [[crisi dei mutui]] a [[tasso]] variabile che colpì [[Gerusalemme]] a seguito del crollo della [[Borsa]], nel quale perirono tredici banchieri, due mafiosi e quattro [[beauty case]].


Un intraprendente imprenditore, Goffredo di [[Buttiglione]], tenta la scalata all'impero finanziario del sultano [[Aladino]], re dei pappagalli parlanti e santo patrono dei geni della lampada. Costui governa come un despota su Gerusalemme avendo alle spalle la potenza [[economia|economica]] di [[Satana]] e dei suoi demoni (perlopiù assicuratori e laureati in [[scienze politiche]]). Alle spalle di Goffredo invece, una cordata di altri imprenditori europei interessati alla delocalizzazione, tutti riconducibili alla ''[[Paradiso]] [[spa]]''<ref>Società Per Anatemi</ref>, società dedita alla compravendita di indulgenze e al contrabbando di [[preservativo|contraccetivi]], facente capo a [[Silvio Berlusconi]]. Questi, sebbene si ritenesse suo discendente, era solo un prestanome del [[dio|Padre eterno]] in persona.
Un intraprendente imprenditore, ''Goffredo di [[Buttiglione]]'', tenta la scalata all'impero finanziario del [[sultano]] ''[[Aladino]]'', re dei pappagalli parlanti e santo patrono dei [[genio della lampada|geni della lampada]]. Costui governa come un despota su Gerusalemme avendo alle spalle la potenza [[economia|economica]] di [[Satana]] e dei suoi demoni (perlopiù [[assicuratore|assicuratori]] e laureati in [[scienze politiche]]). Alle spalle di Goffredo invece, una cordata di altri imprenditori europei interessati alla delocalizzazione, tutti riconducibili alla ''[[Paradiso]] [[spa]]''<ref>Società Per Anatemi.</ref>, società dedita alla [[compravendita delle indulgenze|compravendita di indulgenze]] e al contrabbando di [[preservativo|contraccettivi]], facente capo a [[Silvio Berlusconi]]. Questi, sebbene si ritenesse suo discendente, era solo un prestanome del [[dio|Padre eterno]] in persona.


Tancredi, uno dei più alti esponenti della cordata cristiana, opera alcune intimidazioni sugli azionisti minori della compagnia dei musulmani, costringendo il povero Antiocchio, re di Antiochia, a riparare a Sant'Antioco, dopo essere stato letteralmente rovesciato dal trono. Subito arriva il contrattacco di Satana che manda avanti il suo [[avvocato]], Clorinda, magistralmente interpretata da [[Keanu Reeves]]. Costei si reca nell'accampamento cristiano, un mega attico al quarantasettesimo piano dell'albergo ''[[Torre di Babele|Babel Tower]]'', con un'ordinanza restrittiva emessa da Aladino stesso, che impone alla cordata di levare le tende da Gerusalemme. Inizia la vera e propria guerra: quelle stesse tende appena levate sono piantate nella piana antistante le mura della città e intorno si raduna un vero e proprio [[esercito]]. Siamo alla [[Le crociate|prima crociata]], così chiamata perché veniva prima della seconda.
''[[Tancredi]]'', uno dei più alti esponenti della cordata cristiana, opera alcune intimidazioni sugli [[azionista|azionisti]] minori della compagnia dei [[musulmani]], costringendo il povero ''Antiocchio'', re di [[Antiochia]], a riparare a Sant'Antioco, dopo essere stato letteralmente rovesciato dal trono. Subito arriva il contrattacco di [[Satana]] che manda avanti il suo [[avvocato]], ''Clorinda'', magistralmente interpretata da [[Keanu Reeves]]. Costei si reca nell'accampamento cristiano, un mega attico al quarantasettesimo piano dell'albergo ''[[Torre di Babele|Babel Tower]]'', con un'ordinanza restrittiva emessa da Aladino stesso, che impone alla cordata di levare le tende da Gerusalemme. Inizia la vera e propria guerra: quelle stesse tende appena levate sono piantate nella piana antistante le mura della città e intorno si raduna un vero e proprio [[esercito]]. Siamo alla [[Le crociate|prima crociata]], così chiamata perché veniva prima della seconda.


Ben presto i cristiani portano le prime offensive: decine e decine di postulanti suonano notte e giorno alle porte della città per vendere aspirapolvere non aspiranti, spazzole non spazzolanti ed enciclopedie non enciclopedianti. Lo stesso comandante della guarnigione musulmana, Argante, detto ''l'Errante'' poiché la ''[[erre moscia|erre]]'' del suo nome vagava un po' dovunque, è costretto a uscire per sette volte dalla [[doccia]] per rispondere al [[citofono]].
Ben presto i cristiani portano le prime offensive: decine e decine di postulanti suonano notte e giorno alle porte della città per vendere aspirapolvere non aspiranti, spazzole non spazzolanti ed enciclopedie non enciclopedianti. Lo stesso comandante della guarnigione musulmana, ''Argante'', detto ''l'Errante'' poiché la ''[[erre moscia|erre]]'' del suo nome vagava un po' dovunque, è costretto a uscire per sette volte dalla [[doccia]] per rispondere al [[citofono]].
[[File:Cristiano_Ronaldo_Madrid.jpg|left|thumb|250px|Ronaldo, un cristiano.]]
[[File:Cristiano_Ronaldo_Madrid.jpg|left|thumb|250px|Ronaldo, un cristiano.]]
===Capitolo 2===
===Capitolo 2===
Ben presto si arriva ai primi scontri in campo aperto: Salatino, figlio di Saladino e cugino di [[Ciobar]], viene tamponato con il suo carretto da Guido di Guidonia: perpetua del parroco dell'accampamento cristiano. Durante la compilazione del CID, si scatena una rissa per decidere chi avesse la precedenza. Il tafferuglio si allarga rapidamente e diventa una vera e propria battaglia.
Ben presto si arriva ai primi scontri in campo aperto: ''Salatino'', figlio di Saladino e cugino di ''[[Ciobar]]'', viene tamponato con il suo carretto da ''Guido di Guidonia'', [[perpetua]] del [[parroco]] dell'accampamento cristiano. Durante la compilazione del CID, si scatena una rissa per decidere chi avesse la precedenza. Il tafferuglio si allarga rapidamente e diventa una vera e propria battaglia.


I migliori guerrieri di ambo le parti si fanno presto notare. Tra i cristiani si segnala subito il comandante: Goffredo di Buttiglione, uomo integerrimo, con la forza di un [[leone]] e il [[cervello]] di un fermacravatte. Altri importanti guerrieri sono Rinaldo, Tancredi e [[Emanuele Filiberto]], che però muore dopo due pagine a causa di un frontale con una freccia scagliata dalle mura. Tra i musulmani spicca Clorinda, la vergine guerriera, che armata del suo [[femminismo]] massacra senza pietà gli uomini che le guardano le tette, peraltro belle grosse.
I migliori guerrieri di ambo le parti si fanno presto notare. Tra i cristiani si segnala subito il comandante: Goffredo di Buttiglione, uomo integerrimo, con la forza di un [[leone]] e il [[cervello]] di un fermacarte. Altri importanti guerrieri sono ''Rinaldo'', Tancredi e ''[[Emanuele Filiberto]]'', che però muore dopo due pagine a causa di un frontale con una freccia scagliata dalle mura. Tra i musulmani spicca Clorinda, la vergine guerriera, che armata del suo [[femminismo]] massacra senza pietà gli uomini che le guardano le [[tette]], peraltro belle grosse.


Durante la battaglia però, l'aria colma d'[[amore]], il chiaro del Sole cocente nel deserto, lo schizzettio del sangue sulla sabbia che cullava gli animi gentili, fanno nascere vivi sentimenti sul campo, che trascendono religione, eterosessualità e razze. Rinaldo si innamora di Erminia, la quale si invaghisce di Tancredi che però ama Clorinda, la quale è sposata col suo lavoro, ma lo tradisce con Fulgenzio, che fa il filo a Filostrata, la quale però era solo di passaggio per andare sul set di un altro poema.
Durante la battaglia però, l'aria colma d'[[amore]], il chiaro del Sole cocente nel [[deserto]], lo schizzettio del sangue sulla [[sabbia]] che cullava gli animi gentili, fanno nascere vivi sentimenti sul campo, che trascendono religione, eterosessualità e razze. Rinaldo si innamora di ''Erminia'', la quale si invaghisce di Tancredi che però ama Clorinda, la quale è sposata col suo lavoro, ma lo tradisce con ''Fulgenzio'', che fa il filo a ''Filostrata'', la quale però era solo di passaggio per andare sul set di un altro poema.


Erminia però, per sfuggire alle persecuzioni amorose di Rinaldo, scappa isterica in un bosco lì vicino, dove viene adescata da un vecchio pastore fattone. Costui la ammalia con le storie dei suoi trip nel Paese delle Favole, dove i [[peto|peti]] sono rutti e i [[rutto|rutti]] sono peti. Rinaldo, nel frattempo, lanciatosi al suo inseguimento, si perde nella circonvallazione est a causa della nebbia e vaga senza meta fino a raggiungere stremato il [[Mar Morto]], che all'epoca aveva solo un po' di mal di testa.
Erminia però, per sfuggire alle persecuzioni amorose di Rinaldo, scappa isterica in un bosco lì vicino, dove viene adescata da un vecchio pastore fattone. Costui la ammalia con le storie dei suoi trip nel Paese delle Favole, dove i [[peto|peti]] sono rutti e i [[rutto|rutti]] sono peti. Rinaldo, nel frattempo, lanciatosi al suo inseguimento, si perde nella circonvallazione est a causa della [[nebbia]] e vaga senza meta fino a raggiungere stremato il [[Mar Morto]], che all'epoca aveva solo un po' di mal di testa.
[[File:Mamma di Stifler e Pausa Merda da American Pie.jpg|right|thumb|250px|Rinaldo e Armida mentre conversano nel castello di quest'ultima.]]
[[File:Mamma di Stifler e Pausa Merda da American Pie.jpg|right|thumb|250px|Rinaldo e Armida mentre conversano nel castello di quest'ultima.]]


===Capitolo 3===
===Capitolo 3===


Qui, nel suo castello inespugnabile, vive Armida, [[pornostar]] in pensione e strega diplomata. Costei, segretamente al soldo di Satana, ipnotizza Rinaldo e lo imprigiona nelle segrete per usarlo come oggetto sessuale. Il povero Rinaldo, totalmente annebbiato dalle arti di Armida, è così deviato e perduto da perdere completamente ogni volontà e desiderare solamente di rimanere nel castello della [[milf]].
Qui, nel suo castello inespugnabile, vive ''Armida'', [[pornostar]] in [[pensione]] e [[strega]] diplomata. Costei, segretamente al soldo di Satana, ipnotizza Rinaldo e lo imprigiona nelle segrete per usarlo come oggetto sessuale. Il povero Rinaldo, totalmente annebbiato dalle arti di Armida, è così deviato e perduto da perdere completamente ogni volontà e desiderare solamente di rimanere nel castello della [[milf]].


Goffredo invia diversi drappelli di soldati alla ricerca del grande capitano. Grazie a delle intercettazioni telefoniche Rinaldo viene localizzato nel castello di Armida, ma anche i soldati giunti sul posto vengono coinvolti nei festini e nei bagordi. Ben presto tra le legioni dell'[[esercito]] cristiano serpeggiano sussurri riguardo a una mistica residenza dove si raggiunge l'estasi totale con rituali oscuri, il cui nome è qualcosa di simile a ''[[bunga bunga]]''.
Goffredo invia diversi drappelli di soldati alla ricerca del grande capitano. Grazie a delle [[intercettazioni telefoniche]] Rinaldo viene localizzato nel castello di Armida, ma anche i soldati giunti sul posto vengono coinvolti nei festini e nei bagordi. Ben presto tra le legioni dell'[[esercito]] cristiano serpeggiano sussurri riguardo a una mistica residenza dove si raggiunge l'estasi totale con rituali oscuri, il cui nome è qualcosa di simile a ''[[bunga bunga]]''.


A questo punto appare in sogno a Goffredo il [[George Washington|presidente Washington]], sotto le sembianze di [[Capitan Harlock]] perché al comandante erano sconosciute le fattezze del presidente. Washington chiama Buttiglione a guidare i cristiani alla vittoria, ad ammazzare tutti i nemici e a conquistare [[Gerusalemme]]. Così gli risponde Goffredo:
A questo punto appare in sogno a Goffredo il [[George Washington|presidente Washington]], sotto le sembianze di [[Capitan Harlock]] perché al comandante erano sconosciute le fattezze del presidente. Washington chiama Buttiglione a guidare i cristiani alla vittoria, ad ammazzare tutti i nemici e a conquistare [[Gerusalemme]]. Così gli risponde Goffredo:
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===Capitolo 4===
===Capitolo 4===
Al campo cristiano giunge tutto trafelato Carlo il messaggero, che però si dimentica quello che doveva dire e torna da dov'era venuto. Ferdinando e Armando intraprendono una faida per la bella vergine Gonorrea, figlia di Sifilide. Metà del quinto reggimento scappa dal fronte per andare a 'nvedere come ballava Nando, salvo poi scoprire che il malcapitato si era solo fulminato con la presa del [[forno a microonde]].
Al campo cristiano giunge tutto trafelato ''Carlo il Messaggero'', che però si dimentica quello che doveva dire e torna da dov'era venuto. ''Ferdinando'' e ''Armando'' intraprendono una faida per la bella vergine ''[[Gonorrea]]'', figlia di ''[[Sifilide]]''. Metà del quinto reggimento scappa dal fronte per andare a 'nvedere come ballava ''Nando'', salvo poi scoprire che il malcapitato si era solo fulminato con la presa del [[forno a microonde]].


Ritorna poi Carlo il messaggero, che si è ricordato cosa doveva dire, ma si dimentica di dirlo. Se ne ricorda giocando a [[tombola]] al centro ricreativo e, invece di urlare: ''Bingo!'', urla: ''Steno, re dei danesi è stato ammazzato da Sulemani, [[dj]] del Pachà di [[Persia]]!''. Alcuni ufficiali presenti nella sala [[bestemmia|smadonnano]] pesantemente, perché mancava loro un solo numero.
Ritorna poi Carlo il Messaggero, che si è ricordato cosa doveva dire, ma si dimentica di dirlo. Se ne ricorda giocando a [[tombola]] al centro ricreativo e, invece di urlare: ''Bingo!'', urla: ''Steno, re dei danesi, è stato ammazzato da Sulemani, [[DJ]] del Pachà di [[Persia]]!''. Alcuni ufficiali presenti nella sala [[bestemmia|smadonnano]] pesantemente, perché mancava loro un solo numero.


Sul campo di battaglia, Purgante, fratello di Argante, fa strage di cristiani, sempre più a corto di Maalox e Moment Act. A peggiorare le cose, nell'accampamento si sparge la voce del ritrovamento del cadavere di Rinaldo. Giurlande, dalla bocca grande, asserisce che era stato trovato in un pozzo con un [[cazzo di gomma]] piantato nel petto. Subito Inetto, indignato, accusa Goffredo di aver fatto uccidere l'eroe da Armida per poter avere la sua collezione di tappi di bottiglia, salvo venir preso per drogato. In effetti il test delle urine lo trova positivo al crack, allo speed e alle [[Lettere moderne]].
Sul campo di battaglia, ''Purgante'', fratello di ''Argante'', fa strage di cristiani, sempre più a corto di Maalox e Moment Act. A peggiorare le cose, nell'accampamento si sparge la voce del ritrovamento del cadavere di Rinaldo. ''Giurlande'', dalla bocca grande, asserisce che era stato trovato in un pozzo con un [[cazzo di gomma]] piantato nel petto. Subito ''Inetto'', [[indignazione|indignato]], accusa Goffredo di aver fatto uccidere l'eroe da Armida per poter avere la sua collezione di tappi di bottiglia, salvo venir preso per drogato. In effetti il test delle urine lo trova positivo al [[crack]], allo [[speed]] e alle [[Lettere|Lettere moderne]].


===Capitolo 5===
===Capitolo 5===
[[File:Enzo Paolo Turchi.jpg|right|thumb|250px|L'attacco di emorroidi di Tancredi catturato dalle telecamere de ''Il deserto dei famosi''.]]
[[File:Enzo Paolo Turchi.jpg|right|thumb|250px|L'attacco di emorroidi di Tancredi catturato dalle telecamere de ''Il deserto dei famosi''.]]
Il feroce Purgante, scazzato dalle lungaggini dell'[[assedio]], decide di risolvere tutto con un duello finale e sfida Tancredi. Clorinda apprende intanto delle sue origini cristiane da Tressette, il suo vecchio allibratore, dove si era recata per scommettere sull'esito del duello. A quanto pare ella era figlia di Gigolone di Mezzatacca, mercante di Pomezia che aveva messo incinta ed abbandonato sua madre, Lucrezia.
Il feroce Purgante, scazzato dalle lungaggini dell'[[assedio]], decide di risolvere tutto con un duello finale e sfida Tancredi. Clorinda apprende intanto delle sue origini cristiane da ''[[Tressette]]'', il suo vecchio allibratore, dove si era recata per scommettere sull'esito del duello. A quanto pare ella era figlia di ''Gigolone di Mezzatacca'', mercante di Pomezia che aveva messo [[incinta]] ed abbandonato sua madre, ''Lucrezia''.


I due guerrieri si affrontano di fronte alle mura di Gerusalemme, in un duello che ricorda molto quello tra Ettore e [[Achille]] nell'[[Iliade]], tanto che il commentatore dell'incontro è [[Atena]] e per tre paragrafi il nome di Tancredi diventa Achille.
I due guerrieri si affrontano di fronte alle mura di Gerusalemme, in un duello che ricorda molto quello tra [[Ettore]] e [[Achille]] nell'[[Iliade]], tanto che il commentatore dell'incontro è [[Atena]] e per tre paragrafi il soprannome di Tancredi diventa piè veloce.


Dopo una fase incerta Tancredi riesce a colpire Purgante con una sedia approfittando della [[pausa cicca]] dell'[[arbitro]], ma viene colto da un improvviso attacco di emorroidi e deve abbandonare il ring. Il duello viene interrotto e Tancredi fugge verso il cesso cercando di stringere le chiappe. La diarrea ha però il sopravvento e l'eroe comincia a scagazzare in modo piuttosto indecoroso un po' ovunque, per poi crollare sullo scudo di Geranio, imbrattandoglielo tutto. Il soldato, offeso, sfrutta il momento di debolezza fisica dell'eroe e lo caccia a pedate dall'accampamento. Per sostituire il campione nel duello contro Purgante è scelto Raimondo di [[Lourdes]], vecchio arteriosclerotico, unico talmente rimbambito da affrontare il tremendo avversario.
Dopo una fase incerta Tancredi riesce a colpire Purgante con una [[sedia]] approfittando della [[pausa cicca]] dell'[[arbitro]], ma viene colto da un improvviso attacco di [[emorroidi]] e deve abbandonare il ring. Il duello viene interrotto e Tancredi fugge verso il [[cesso]] cercando di stringere le chiappe. La diarrea ha però il sopravvento e l'eroe comincia a scagazzare in modo piuttosto indecoroso un po' ovunque, per poi crollare sullo scudo di ''Geranio'', imbrattandoglielo tutto. Il soldato, offeso, sfrutta il momento di debolezza fisica dell'eroe e lo caccia a pedate dall'accampamento. Per sostituire il campione nel duello contro Purgante è scelto ''Raimondo di [[Lourdes]]'', [[Vecchio di merda|vecchio arteriosclerotico]], unico talmente rimbambito da affrontare il tremendo avversario.


===Capitolo 6===
===Capitolo 6===


Per aiutare il vecchio nel combattimento, gli viene somministrato del [[doping]], un po' di ''priming'' e un pizzico di ''contemporaneamenting''. Tutte queste sostanze hanno però sul vecchio un effetto allucinogeno potentissimo. Infatti, salito sul ring, Raimondo è convinto di aver a fianco [[Angelo Bagnasco]] armato di mitra, sicché si scaglia con vigore incredibile sul suo avversario, mentre il cardinale impugna quello strano copricapo. Altre allucinazioni colgono però il vecchio: eserciti di demoni e valchirie appaiono alle spalle di Purgante, facendolo indietreggiare atterrito. Legioni di angeli lo soccorrono scatenando una battaglia violentissima e una tempesta tropicale e un terremoto e l'aumento dell'inflazione e [[quando il modem si disconnette|la disconessione del modem]]. Raimondo, in preda al delirio più totale, viene trascinato via mentre Purgante si fa un goccetto da [[Boe Szyslak|Boe]]. In quel momento irrompono sul campo di battaglia un centinaio di ultras scozzesi nudi, completamente ubriachi e la battaglia riprende con solenni scazzottate.
Per aiutare il vecchio nel combattimento, gli viene somministrato del [[doping]], un po' di ''priming'' e un pizzico di ''contemporaneamenting''. Tutte queste sostanze hanno però sul vecchio un effetto [[allucinogeno]] potentissimo. Infatti, salito sul ring, Raimondo è convinto di aver a fianco [[Angelo Bagnasco]] armato di [[mitra]], sicché si scaglia con vigore incredibile sul suo avversario, mentre il cardinale impugna quello strano copricapo. Altre allucinazioni colgono però il vecchio: eserciti di demoni e [[valchirie]] appaiono alle spalle di Purgante, facendolo indietreggiare atterrito. Legioni di angeli lo soccorrono scatenando una battaglia violentissima e una tempesta tropicale e un [[terremoto]] e l'aumento dell'[[inflazione]]. Raimondo, in preda al delirio più totale, viene trascinato via mentre Purgante si fa un goccetto nel bar lì vicino. In quel momento irrompono sul campo di battaglia un centinaio di [[ultras]] scozzesi nudi, completamente ubriachi e la battaglia riprende con solenni scazzottate.


===Capitolo 7===
===Capitolo 7===


Tancredi, per riscattare l'onta della diarrea, si avvia da solo al castello di Armida, per liberare i guerrieri prigionieri nel castello. La maga, vedendolo arrivare, cerca di sedurlo mostrandogli una [[tette|tetta]]. L'eroe però, colmo del suo stupido amore impossibile per la [[vergine]] guerriera Clorinda, non cade nella rete. Armida, vedendosi perduta, scappa per un passaggio segreto, portandosi dietro Rinaldo. Tancredi così libera gli altri guerrieri e li riconduce al campo con le parole:
Tancredi, per riscattare l'onta della diarrea, si avvia da solo al castello di Armida, per liberare i guerrieri prigionieri nel castello. La [[maga]], vedendolo arrivare, cerca di sedurlo mostrandogli una [[tette|tetta]]. L'eroe però, colmo del suo stupido amore impossibile per la [[vergine]] guerriera Clorinda, non cade nella rete. Armida, vedendosi perduta, scappa per un passaggio segreto, portandosi dietro Rinaldo. Tancredi così libera gli altri guerrieri e li riconduce al campo con le parole:


{{quote|Abbandonate questo luogo di lussuria e sesso animale. È tempo di tornare a combattere e di morire inutilmente!}}
{{quote|Abbandonate questo luogo di lussuria e sesso animale. È tempo di tornare a combattere e di morire inutilmente!}}
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===Capitolo 8===
===Capitolo 8===


I cristiani costruiscono un carrarmato per superare le difese della città, ma, mentre avanzano, li coglie la notte. Goffredo dà ordine di fare fuoco comunque, ma il proiettile calibro 900 colpisce in pieno la sua [[Audi]], così si decide di rinviare l'attacco al mattino seguente. Nottetempo però, Clorinda e Argante, travestiti da [[testimoni di Geova]], si recano nell'accampamento cristiano e riescono a incendiare il carrarmato, che era costruito con gli alberi della vicina foresta di [[Sauron]]. Tutto l'esercito cristiano è messo in allarme. Argante riesce a riparare nella città in tempo, ma Clorinda rimane indietro, volendo urinare sulla tenda di Tancredi. Non riconoscendo l'amata, l'eroe cristiano si scaglia contro il nemico che si puliva con la [[carta igenica]].
I cristiani costruiscono un [[carrarmato]] per superare le difese della città, ma, mentre avanzano, li coglie la notte. Goffredo dà ordine di fare fuoco comunque, ma il proiettile calibro 900 colpisce in pieno la sua [[Audi]], così si decide di rinviare l'attacco al mattino seguente. Nottetempo però, Clorinda e Argante, travestiti da [[testimoni di Geova]], si recano nell'accampamento cristiano e riescono a incendiare il carrarmato, che era costruito con gli alberi della vicina foresta di [[Sauron]]. Tutto l'esercito cristiano è messo in allarme. Argante riesce a riparare nella città in tempo, ma Clorinda rimane indietro, volendo urinare sulla tenda di Tancredi. Non riconoscendo l'amata, l'eroe cristiano si scaglia contro il nemico che si puliva con la [[carta igienica]].


Clorinda fugge e Tancredi le sta alle costole. I due arrivano in una radura incantata dove scorre un bel ruscello e [[Bambi]] trotterella felice. Ben presto inizia il duello, i due si feriscono ampiamente sia nel corpo che nei sentimenti. Clorinda infatti dice a Tancredi che combatte come una femminuccia, mentre Tancredi risponde con uno "''Specchio Riflesso''". Dopo essersi scannati a vicenda per un po' i due prendono una pausa. Clorinda si beve un [[Gatorade]], mentre Tancredi chiede all'avversario il suo nome. ''Sono Clorinda'', risponde quello, ma Tancredi non capisce l'allusione. Il duello riprende e finalmente l'eroe cristiano mette a segno il colpo decisivo, ferendo a morte Clorinda in mezzo alle tette, peraltro belle grosse. Riportiamo ora per intero il dialogo tra Tancredi e Clorinda morente.
Clorinda fugge e Tancredi le sta alle costole. I due arrivano in una radura incantata dove scorre un bel ruscello e [[Bambi]] trotterella felice. Ben presto inizia il duello, i due si feriscono ampiamente sia nel corpo che nei sentimenti. Clorinda infatti dice a Tancredi che combatte come una femminuccia, mentre Tancredi risponde con uno "''[[Specchio riflesso]]''". Dopo essersi scannati a vicenda per un po' i due prendono una pausa. Clorinda si beve un [[Gatorade]], mentre Tancredi chiede all'avversario il suo nome. ''Sono Clorinda'', risponde quello, ma Tancredi non capisce l'allusione. Il duello riprende e finalmente l'eroe cristiano mette a segno il colpo decisivo, ferendo a morte Clorinda in mezzo alle tette, peraltro belle grosse. Riportiamo ora per intero il dialogo tra Tancredi e Clorinda morente.
[[File:BeiBaffi.jpg|right|thumb|250px|Tancredi mentre cerca di succhiare fuori il coniglio dalla passera di Clorinda.]]
[[File:BeiBaffi.jpg|right|thumb|250px|Tancredi mentre cerca di succhiare fuori il coniglio dalla passera di Clorinda.]]
{{dialogo2|Tancredi|E ora vediamo chi si nasconde dietro questo travestimento...}}
{{dialogo2|Tancredi|E ora vediamo chi si nasconde dietro questo travestimento...}}
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''(le sfila l'elmo)''
''(le sfila l'elmo)''


{{dialogo2|Tancredi|Clorinda! Mia amata! Ti ho ucciso, proprio come cantava [[J-Ax]]! Non me lo perdonerò mai...eppure qualcosa mi diceva che eri tu...|Clorinda|Idiota...aveva ragione mia madre su di te...}}{{dialogo2|Tancredi|Oh non dire così! Parla, realizzerò ogni tuo desiderio...|Clorinda|Beh sai...con tutta sta storia del femminismo non è che si attirino tanti cazzi...e io non sono mai stata scopata! Ho provato da sola, dita, vibratori, anche i pali della recinzione, ma niente mi ha mai soddisfatta...non è che potresti scoparmi, prima che muoia, eh?}}
{{dialogo2|Tancredi|Clorinda! Mia amata! Ti ho ucciso, proprio come cantava [[J-Ax]]! Non me lo perdonerò mai... eppure qualcosa mi diceva che eri tu...|Clorinda|Idiota... aveva ragione mia madre su di te...}}{{dialogo2|Tancredi|Oh non dire così! Parla, realizzerò ogni tuo desiderio...|Clorinda|Beh sai... con tutta sta storia del femminismo non è che si attirino tanti cazzi... e io non ho mai provato il Vero amore! Ho provato da sola, dita, vibratori, anche i pali della recinzione, ma niente! Tancredi, amami prima ch'io muoia!}}


''(Tancredi le toglie i pantaloni e le mutande, poi guarda in mezzo alle gambe e resta allibito)''
''(Tancredi la spoglia dell'armi, delle vesti e delle sottovesti, poi guarda in mezzo alle gambe e resta allibito)''


{{dialogo2|Tancredi|Mmm...qui o un coniglio ti è entrato nella vagina, o non ti sei mai fatta una ceretta!|Clorinda|Ehm...sì in effetti avevo provato anche con i conigli...}}
{{dialogo2|Tancredi|Mmm... qui o avevi un coniglio nelle mutande, o non ti sei mai fatta una ceretta!|Clorinda|Ehm... sì in effetti avevo provato anche con i conigli...}}


Seguono ora circa trecentoventi pagine che descrivono l'amplesso di questi due, costituendo circa il 70% di tutto il poema. Da questo derivano poi i sospetti di eresia e perversione su Torquato Tasso. La scena si conclude con l'immagine struggente di Tancredi che eiacula sul viso di Clorinda, ormai morta.
Seguono ora circa trecentoventi pagine che descrivono l'[[amplesso]] di questi due, costituendo circa il 70% di tutto il [[poema]]. Da questo derivano poi i sospetti di [[eresia]] e [[perversione]] su Torquato Tasso. La scena si conclude con l'immagine struggente di Tancredi che eiacula sul viso di Clorinda, ormai morta.


===Capitolo 9===
===Capitolo 9===
[[File:Donna_che_incula.JPG|right|thumb|300px|''Rinaldo e Armida'', illustrazione presente nella riduzione per bambini del poema.]]
[[File:Donna_che_incula.JPG|right|thumb|300px|''Rinaldo e Armida'', illustrazione presente nella riduzione per bambini del poema.]]
I gemelli [[Trucebaldazzi|Trucibaldo]] e [[Braccobaldo Bau|Braccobaldo]] sono mandati da Goffredo alla ricerca di Armida per liberare una volta per tutte quel [[dildo]] umano di Rinaldo. Costoro si recano dal veggente [[Mescalina]] che rivela loro l'ubicazione del rifugio di Armida, che è scappata nel castello delle fate di [[Disneyland Paris]]. I due prodi si recano sul posto, ma sbagliano torre e finiscono in mezzo alle riprese di [[Rapunzel]]. Dopo aver colto l'occasione per deflorare la fanciulla, corrono a salvare il grande guerriero Rinaldo. Entrati nel castello, sconfiggono [[Paperino]] e il [[Commissario Basettoni]], mentre [[Paperoga]], nel tentativo di fermarli, mette [[fuorigioco|fuori gioco]] [[Topolino]] e [[Pippo]]. Entrati nella stanza di Armida, trovano Rinaldo legato mani e piedi al letto, con una [[carota]] nel culo e l'[[uccello]] preso a frustare da Armida, che nel frattempo è appollaiata sulla spada nella roccia. Approfittando di questo, i gemelli riescono a liberare Rinaldo, che però è ancora preda dell'incantesimo della maga e non vuole fuggire. A quel punto Braccobaldo mostra a Rinaldo un poster di [[Platinette]], facendogli credere che sia uno specchio. Preso dall'orrore per il suo aspetto l'eroe rinsavisce e scappa lasciando Armida insoddisfatta.
I gemelli ''[[Trucebaldazzi|Trucibaldo]]'' e ''[[Braccobaldo Bau|Braccobaldo]]'' sono mandati da Goffredo alla ricerca di Armida per liberare una volta per tutte quel cazzone di Rinaldo. Costoro si recano dal [[veggente]] [[Mescalina]] che rivela loro l'ubicazione del rifugio di Armida, che è scappata nel castello delle fate di [[Disneyland Paris]]. I due prodi si recano sul posto, ma sbagliano torre e finiscono in mezzo alle riprese di [[Rapunzel]]. Dopo aver colto l'occasione per deflorare la fanciulla, corrono a salvare il grande guerriero Rinaldo. Entrati nel castello, sconfiggono [[Paperino]] e il [[Commissario Basettoni]], mentre [[Paperoga]], nel tentativo di fermarli, mette [[fuorigioco|fuori gioco]] [[Topolino]] e [[Pippo]]. Entrati nella stanza di Armida, trovano Rinaldo legato mani e piedi al letto, con una [[carota]] nel culo e l'[[uccello]] preso a frustare da Armida, che nel frattempo è appollaiata sulla [[spada nella roccia]]. Approfittando di questo, i gemelli riescono a liberare Rinaldo, che però è ancora preda dell'incantesimo della maga e non vuole fuggire. A quel punto Braccobaldo mostra a Rinaldo un poster di [[Gasparri]], facendogli credere che sia uno [[specchio]]. Preso dall'orrore per il suo aspetto l'eroe rinsavisce e scappa lasciando Armida insoddisfatta.


===Capitolo 10===
===Capitolo 10===


Nel frattempo a Gerusalemme, per impedire la costruzione di nuovi carri armati, il mago [[Imene]] lancia un incantesimo sulla foresta, di modo che tutti i boscaioli siano assaliti da violente allucinazioni e non riescano più a tagliare gli alberi. Tancredi, ancora sconvolto per aver ucciso Clorinda, cerca di rompere la maledizione, ma viene sconfitto da uno scoiattolo.
Nel frattempo a Gerusalemme, per impedire la costruzione di nuovi carri armati, il mago ''[[Imene]]'' lancia un incantesimo sulla foresta, di modo che tutti i boscaioli siano assaliti da violente allucinazioni e non riescano più a tagliare gli alberi. Tancredi, ancora sconvolto per aver ucciso Clorinda, cerca di rompere la maledizione, ma viene sconfitto da uno [[scoiattolo]].


Fortunatamente Rinaldo ritorna all'accampamento più forte che mai. Dopo un periodo di purificazione sul monte [[Uliveto]] che stimola la diuresi, ammazza Imene e sconfigge la sua magia. Si ricomincia quindi a costruire [[Panzer VI Tiger]]. Armida, che si era innamorata del suo schiavo d'amore, lo ha seguito con l'intento di vendicarsi per essere stata lasciata. Si unisce quindi alle truppe del re [[Egitto|egizio]] Emireno. Questi si congiunge alle truppe di Sulemani e attacca alle spalle gli assedianti. Anche Purgante esce con i suoi uomini dalle mura, di modo che i cristiani sono accerchiati e tutto sembra nuovamente perduto.
Fortunatamente Rinaldo ritorna all'accampamento più forte che mai. Dopo un periodo di purificazione sul monte [[Uliveto]] che stimola la diuresi, ammazza Imene e sconfigge la sua magia. Si ricomincia quindi a costruire [[Panzer VI Tiger]]. Armida, che si era innamorata del suo schiavo d'amore, lo ha seguito con l'intento di vendicarsi per essere stata lasciata. Si unisce quindi alle truppe del re [[Egitto|egizio]] Emireno. Questi si congiunge alle truppe di ''Sulemani'' e attacca alle spalle gli assedianti. Anche Purgante esce con i suoi uomini dalle mura, di modo che i cristiani sono accerchiati e tutto sembra nuovamente perduto.


===Capitolo 11===
===Capitolo 11===


[[Dio]] si sveglia dalla sua penichella del settimo giorno e scopre tutto il casino che sta succedendo a Gerusalemme. Con nonchalance apre un baratro sotto ai piedi delle truppe musulmane, consegnando la vittoria ai cristiani.
[[Dio]] si sveglia dalla sua pennichella del settimo giorno e scopre tutto il casino che sta succedendo a Gerusalemme. Con [[nonchalance]] apre un baratro sotto i piedi delle truppe musulmane, consegnando la vittoria ai cristiani.


{{quote|Che cazzo!|Purgante}}
{{quote|Che cazzo!|Purgante}}


I pochi superstiti si rifugiano entro le mura di Gerusalemme, nella torre di David. A quel punto i cristiani sferrano l'attacco alla città con tutte le loro forze, facendo velocemente breccia nelle difese e dilagando al suo interno.
I pochi superstiti si rifugiano entro le mura di Gerusalemme, nella torre di [[David]]. A quel punto i cristiani sferrano l'attacco alla città con tutte le loro forze, facendo velocemente breccia nelle difese e dilagando al suo interno.


===Capitolo 12===
===Capitolo 12===
Tancredi, invece di restare tranquillo in mezzo al suo esercito, bighellona da solo per le vie del centro, osservando le bancarelle e occasionalmente sventrando qualche [[soldato]] nemico in fuga. Qui lo trova Purgante e i due ingaggiano un duello tremendo. Dopo un paio di pagine di soli ''swish swish'' e ''clan clan'' Tancredi uccide Purgante, colpendolo con una palla con la [[neve]] dentro raffigurante la città che aveva sgraffignato poco prima. Le ferite che ha riportato però sono troppo profonde e l'[[eroe]] si accascia al suolo morente. Il suo ultimo pensiero è per l'amata Clorinda, tant'è che il suo cadavere sarà ritrovato con una bella [[alzabandiera mattutino|erezione]].
Tancredi, invece di restare tranquillo in mezzo al suo esercito, bighellona da solo per le vie del centro, osservando le bancarelle e occasionalmente sventrando qualche [[soldato]] nemico in fuga. Qui lo trova Purgante e i due ingaggiano un duello tremendo. Dopo un paio di pagine di soli ''swish swish'' e ''clan clan'' Tancredi uccide Purgante, colpendolo un souvenir di Gerusalemme che aveva sgraffignato poco prima. Le ferite che ha riportato però sono troppo profonde e l'[[eroe]] si accascia al suolo morente. Il suo ultimo pensiero è per l'amata Clorinda, tant'è che il suo cadavere sarà ritrovato con una bella [[alzabandiera mattutino|erezione]].


Nel frattempo l'esercito, guidato da Goffredo, avanza verso la [[torre]] di David. Lo stesso generale si scontra con Salatino e Salamino, figli di [[Aladdin|Aladino]], e ne fa un sol boccone. Armida si avventa su Rinaldo cercando di succhiargli l'uccello, ma questi è inorridito dalla [[donna]] e la prende a calci selvaggiamente. Costei allora scoppia in un pianto isterico e tenta il [[suicidio]]. Rinaldo però la ferma con un sorriso riconciliante, la carezza, le sussurra parole dolci, e poi le pianta la sua spada nella pancia. Aladino, vedendosi perduto, fugge con Sulemani dalla città. Emireno invece resiste stoicamente, salvo poi essere ucciso da Goffredo, che si stava chiedendo per quale motivo i personaggi importanti non venissero mai uccisi da soldati semplici.
Nel frattempo l'esercito, guidato da Goffredo, avanza verso la [[torre]] di David. Lo stesso generale si scontra con Salatino e ''Salamino'', figli di [[Aladdin|Aladino]], e ne fa un sol boccone. Armida si avventa su Rinaldo cercando di succhiargli l'uccello, ma questi è inorridito dalla [[donna]] e la prende a calci selvaggiamente. Costei allora scoppia in un pianto isterico e tenta il [[suicidio]]. Rinaldo però la ferma con un sorriso riconciliante, la carezza, le sussurra parole dolci, e poi le pianta la sua spada nella pancia. Aladino, vedendosi perduto, fugge con Sulemani dalla città. Emireno invece resiste stoicamente, salvo poi essere ucciso da Goffredo, che si stava chiedendo per quale motivo i personaggi importanti non venissero mai uccisi da soldati semplici.


Gerusalemme è finalmente conquistata e Goffredo, dopo anni e anni di guerre, può finalmente piantare il suo vessillo sulla città, pronunciando le storiche parole:
Gerusalemme è finalmente conquistata e Goffredo, dopo anni e anni di guerre, può finalmente piantare il suo vessillo sulla città, pronunciando le storiche parole:
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*'''Goffredo di Buttiglione''': tenterà la carriera politica facendosi eleggere [[sindaco]] di Gerusalemme, ma verrà spedito a dirigere il traffico per inettitudine dal sindaco.
*'''Goffredo di Buttiglione''': tenterà la carriera politica facendosi eleggere [[sindaco]] di Gerusalemme, ma verrà spedito a dirigere il traffico per inettitudine dal sindaco.
*'''Rinaldo''': cambierà sesso, memore delle belle esperienze con le carote.
*'''Rinaldo''': cambierà sesso, memore delle belle esperienze con le carote.
*'''Carlo il messaggero''': morirà per essersi dimenticato di respirare.
*'''Carlo il Messaggero''': morirà per essersi dimenticato di respirare.
*'''Trucibaldo e Braccobaldo''': metteranno su un'agenzia investigativa e venderanno la storia della loro vita alla [[FOX]].
*'''Trucibaldo e Braccobaldo''': metteranno su un'agenzia investigativa e venderanno la storia della loro vita alla [[FOX]].
*'''Aladino''': inventerà la [[lampada]] e metterà su un centro di bellezza.
*'''Aladino''': inventerà la [[lampada]] e metterà su un centro di bellezza.
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[[Categoria:Opere create sotto l'effetto di droghe]][[Categoria:Istruzione]][[Categoria:Letteratura]]
[[Categoria:Opere create sotto l'effetto di droghe]]
[[Categoria:Mattoni]]
[[Categoria:stronzate colossali]]

Versione delle 20:53, 12 giu 2011

« Canto squadre pietose e 'l capitano
che con gran culo fece goal non visto.
Molto egli oprò co 'l piede e senza mano,
molto soffrí nel glorioso acquisto;
e in van la Lazio vi s'oppose, e in vano
s'armò d'ogni tifoso il popol misto.
Il Ciel gli diè favore, e sotto a i santi
segni ridusse i suoi compagni infanti. »
(La prima ottava di "Roma Gloriosa", in seguito rimaneggiata per la Gerusalemme liberata)
Torquato il Tasso alla ricerca dell'ispirazione per scrivere il suo capolavoro: la "Gerusalemme Furry".

La Gerusalemme Liberata è un celebre romanzetto da signore scritto dal Torquato, detto il Tasso per la sua passione per l'economia e i roditori, a cavallo tra il 1573 e il 1573, anno in cui il poeta prese il diploma alla scuola di equitazione.

Il manoscritto diede subito scandalo per i suoi contenuti sconci e sensuali. Mentre l'Inquisizione già si stava leccando i baffi, Tasso pubblicò una nuova versione del poema, in cui tutte le battaglie erano state sostituite da partite di calcio e le scene di sesso erano diventate cene in case private. Quest'edizione più tarda dell'opera, intitolata Gerusalemme Liberalizzata ebbe però scarso successo, perché si sa che le uniche cose che fanno presa sul pubblico sono il sangue e la figa.

La trama

Capitolo 1

La vicenda prende luogo durante la terribile crisi dei mutui a tasso variabile che colpì Gerusalemme a seguito del crollo della Borsa, nel quale perirono tredici banchieri, due mafiosi e quattro beauty case.

Un intraprendente imprenditore, Goffredo di Buttiglione, tenta la scalata all'impero finanziario del sultano Aladino, re dei pappagalli parlanti e santo patrono dei geni della lampada. Costui governa come un despota su Gerusalemme avendo alle spalle la potenza economica di Satana e dei suoi demoni (perlopiù assicuratori e laureati in scienze politiche). Alle spalle di Goffredo invece, una cordata di altri imprenditori europei interessati alla delocalizzazione, tutti riconducibili alla Paradiso spa[1], società dedita alla compravendita di indulgenze e al contrabbando di contraccettivi, facente capo a Silvio Berlusconi. Questi, sebbene si ritenesse suo discendente, era solo un prestanome del Padre eterno in persona.

Tancredi, uno dei più alti esponenti della cordata cristiana, opera alcune intimidazioni sugli azionisti minori della compagnia dei musulmani, costringendo il povero Antiocchio, re di Antiochia, a riparare a Sant'Antioco, dopo essere stato letteralmente rovesciato dal trono. Subito arriva il contrattacco di Satana che manda avanti il suo avvocato, Clorinda, magistralmente interpretata da Keanu Reeves. Costei si reca nell'accampamento cristiano, un mega attico al quarantasettesimo piano dell'albergo Babel Tower, con un'ordinanza restrittiva emessa da Aladino stesso, che impone alla cordata di levare le tende da Gerusalemme. Inizia la vera e propria guerra: quelle stesse tende appena levate sono piantate nella piana antistante le mura della città e intorno si raduna un vero e proprio esercito. Siamo alla prima crociata, così chiamata perché veniva prima della seconda.

Ben presto i cristiani portano le prime offensive: decine e decine di postulanti suonano notte e giorno alle porte della città per vendere aspirapolvere non aspiranti, spazzole non spazzolanti ed enciclopedie non enciclopedianti. Lo stesso comandante della guarnigione musulmana, Argante, detto l'Errante poiché la erre del suo nome vagava un po' dovunque, è costretto a uscire per sette volte dalla doccia per rispondere al citofono.

Ronaldo, un cristiano.

Capitolo 2

Ben presto si arriva ai primi scontri in campo aperto: Salatino, figlio di Saladino e cugino di Ciobar, viene tamponato con il suo carretto da Guido di Guidonia, perpetua del parroco dell'accampamento cristiano. Durante la compilazione del CID, si scatena una rissa per decidere chi avesse la precedenza. Il tafferuglio si allarga rapidamente e diventa una vera e propria battaglia.

I migliori guerrieri di ambo le parti si fanno presto notare. Tra i cristiani si segnala subito il comandante: Goffredo di Buttiglione, uomo integerrimo, con la forza di un leone e il cervello di un fermacarte. Altri importanti guerrieri sono Rinaldo, Tancredi e Emanuele Filiberto, che però muore dopo due pagine a causa di un frontale con una freccia scagliata dalle mura. Tra i musulmani spicca Clorinda, la vergine guerriera, che armata del suo femminismo massacra senza pietà gli uomini che le guardano le tette, peraltro belle grosse.

Durante la battaglia però, l'aria colma d'amore, il chiaro del Sole cocente nel deserto, lo schizzettio del sangue sulla sabbia che cullava gli animi gentili, fanno nascere vivi sentimenti sul campo, che trascendono religione, eterosessualità e razze. Rinaldo si innamora di Erminia, la quale si invaghisce di Tancredi che però ama Clorinda, la quale è sposata col suo lavoro, ma lo tradisce con Fulgenzio, che fa il filo a Filostrata, la quale però era solo di passaggio per andare sul set di un altro poema.

Erminia però, per sfuggire alle persecuzioni amorose di Rinaldo, scappa isterica in un bosco lì vicino, dove viene adescata da un vecchio pastore fattone. Costui la ammalia con le storie dei suoi trip nel Paese delle Favole, dove i peti sono rutti e i rutti sono peti. Rinaldo, nel frattempo, lanciatosi al suo inseguimento, si perde nella circonvallazione est a causa della nebbia e vaga senza meta fino a raggiungere stremato il Mar Morto, che all'epoca aveva solo un po' di mal di testa.

Rinaldo e Armida mentre conversano nel castello di quest'ultima.

Capitolo 3

Qui, nel suo castello inespugnabile, vive Armida, pornostar in pensione e strega diplomata. Costei, segretamente al soldo di Satana, ipnotizza Rinaldo e lo imprigiona nelle segrete per usarlo come oggetto sessuale. Il povero Rinaldo, totalmente annebbiato dalle arti di Armida, è così deviato e perduto da perdere completamente ogni volontà e desiderare solamente di rimanere nel castello della milf.

Goffredo invia diversi drappelli di soldati alla ricerca del grande capitano. Grazie a delle intercettazioni telefoniche Rinaldo viene localizzato nel castello di Armida, ma anche i soldati giunti sul posto vengono coinvolti nei festini e nei bagordi. Ben presto tra le legioni dell'esercito cristiano serpeggiano sussurri riguardo a una mistica residenza dove si raggiunge l'estasi totale con rituali oscuri, il cui nome è qualcosa di simile a bunga bunga.

A questo punto appare in sogno a Goffredo il presidente Washington, sotto le sembianze di Capitan Harlock perché al comandante erano sconosciute le fattezze del presidente. Washington chiama Buttiglione a guidare i cristiani alla vittoria, ad ammazzare tutti i nemici e a conquistare Gerusalemme. Così gli risponde Goffredo:

« E grazie al cazzo! »

Capitolo 4

Al campo cristiano giunge tutto trafelato Carlo il Messaggero, che però si dimentica quello che doveva dire e torna da dov'era venuto. Ferdinando e Armando intraprendono una faida per la bella vergine Gonorrea, figlia di Sifilide. Metà del quinto reggimento scappa dal fronte per andare a 'nvedere come ballava Nando, salvo poi scoprire che il malcapitato si era solo fulminato con la presa del forno a microonde.

Ritorna poi Carlo il Messaggero, che si è ricordato cosa doveva dire, ma si dimentica di dirlo. Se ne ricorda giocando a tombola al centro ricreativo e, invece di urlare: Bingo!, urla: Steno, re dei danesi, è stato ammazzato da Sulemani, DJ del Pachà di Persia!. Alcuni ufficiali presenti nella sala smadonnano pesantemente, perché mancava loro un solo numero.

Sul campo di battaglia, Purgante, fratello di Argante, fa strage di cristiani, sempre più a corto di Maalox e Moment Act. A peggiorare le cose, nell'accampamento si sparge la voce del ritrovamento del cadavere di Rinaldo. Giurlande, dalla bocca grande, asserisce che era stato trovato in un pozzo con un cazzo di gomma piantato nel petto. Subito Inetto, indignato, accusa Goffredo di aver fatto uccidere l'eroe da Armida per poter avere la sua collezione di tappi di bottiglia, salvo venir preso per drogato. In effetti il test delle urine lo trova positivo al crack, allo speed e alle Lettere moderne.

Capitolo 5

L'attacco di emorroidi di Tancredi catturato dalle telecamere de Il deserto dei famosi.

Il feroce Purgante, scazzato dalle lungaggini dell'assedio, decide di risolvere tutto con un duello finale e sfida Tancredi. Clorinda apprende intanto delle sue origini cristiane da Tressette, il suo vecchio allibratore, dove si era recata per scommettere sull'esito del duello. A quanto pare ella era figlia di Gigolone di Mezzatacca, mercante di Pomezia che aveva messo incinta ed abbandonato sua madre, Lucrezia.

I due guerrieri si affrontano di fronte alle mura di Gerusalemme, in un duello che ricorda molto quello tra Ettore e Achille nell'Iliade, tanto che il commentatore dell'incontro è Atena e per tre paragrafi il soprannome di Tancredi diventa piè veloce.

Dopo una fase incerta Tancredi riesce a colpire Purgante con una sedia approfittando della pausa cicca dell'arbitro, ma viene colto da un improvviso attacco di emorroidi e deve abbandonare il ring. Il duello viene interrotto e Tancredi fugge verso il cesso cercando di stringere le chiappe. La diarrea ha però il sopravvento e l'eroe comincia a scagazzare in modo piuttosto indecoroso un po' ovunque, per poi crollare sullo scudo di Geranio, imbrattandoglielo tutto. Il soldato, offeso, sfrutta il momento di debolezza fisica dell'eroe e lo caccia a pedate dall'accampamento. Per sostituire il campione nel duello contro Purgante è scelto Raimondo di Lourdes, vecchio arteriosclerotico, unico talmente rimbambito da affrontare il tremendo avversario.

Capitolo 6

Per aiutare il vecchio nel combattimento, gli viene somministrato del doping, un po' di priming e un pizzico di contemporaneamenting. Tutte queste sostanze hanno però sul vecchio un effetto allucinogeno potentissimo. Infatti, salito sul ring, Raimondo è convinto di aver a fianco Angelo Bagnasco armato di mitra, sicché si scaglia con vigore incredibile sul suo avversario, mentre il cardinale impugna quello strano copricapo. Altre allucinazioni colgono però il vecchio: eserciti di demoni e valchirie appaiono alle spalle di Purgante, facendolo indietreggiare atterrito. Legioni di angeli lo soccorrono scatenando una battaglia violentissima e una tempesta tropicale e un terremoto e l'aumento dell'inflazione. Raimondo, in preda al delirio più totale, viene trascinato via mentre Purgante si fa un goccetto nel bar lì vicino. In quel momento irrompono sul campo di battaglia un centinaio di ultras scozzesi nudi, completamente ubriachi e la battaglia riprende con solenni scazzottate.

Capitolo 7

Tancredi, per riscattare l'onta della diarrea, si avvia da solo al castello di Armida, per liberare i guerrieri prigionieri nel castello. La maga, vedendolo arrivare, cerca di sedurlo mostrandogli una tetta. L'eroe però, colmo del suo stupido amore impossibile per la vergine guerriera Clorinda, non cade nella rete. Armida, vedendosi perduta, scappa per un passaggio segreto, portandosi dietro Rinaldo. Tancredi così libera gli altri guerrieri e li riconduce al campo con le parole:

« Abbandonate questo luogo di lussuria e sesso animale. È tempo di tornare a combattere e di morire inutilmente! »

Tancredi irrompe nel bel mezzo della battaglia, perdendo subito tutti gli uomini che aveva riportato al campo, senza riuscire a vincere i musulmani.

Capitolo 8

I cristiani costruiscono un carrarmato per superare le difese della città, ma, mentre avanzano, li coglie la notte. Goffredo dà ordine di fare fuoco comunque, ma il proiettile calibro 900 colpisce in pieno la sua Audi, così si decide di rinviare l'attacco al mattino seguente. Nottetempo però, Clorinda e Argante, travestiti da testimoni di Geova, si recano nell'accampamento cristiano e riescono a incendiare il carrarmato, che era costruito con gli alberi della vicina foresta di Sauron. Tutto l'esercito cristiano è messo in allarme. Argante riesce a riparare nella città in tempo, ma Clorinda rimane indietro, volendo urinare sulla tenda di Tancredi. Non riconoscendo l'amata, l'eroe cristiano si scaglia contro il nemico che si puliva con la carta igienica.

Clorinda fugge e Tancredi le sta alle costole. I due arrivano in una radura incantata dove scorre un bel ruscello e Bambi trotterella felice. Ben presto inizia il duello, i due si feriscono ampiamente sia nel corpo che nei sentimenti. Clorinda infatti dice a Tancredi che combatte come una femminuccia, mentre Tancredi risponde con uno "Specchio riflesso". Dopo essersi scannati a vicenda per un po' i due prendono una pausa. Clorinda si beve un Gatorade, mentre Tancredi chiede all'avversario il suo nome. Sono Clorinda, risponde quello, ma Tancredi non capisce l'allusione. Il duello riprende e finalmente l'eroe cristiano mette a segno il colpo decisivo, ferendo a morte Clorinda in mezzo alle tette, peraltro belle grosse. Riportiamo ora per intero il dialogo tra Tancredi e Clorinda morente.

Tancredi mentre cerca di succhiare fuori il coniglio dalla passera di Clorinda.
Tancredi : E ora vediamo chi si nasconde dietro questo travestimento...

(le sfila l'elmo)

Tancredi : Clorinda! Mia amata! Ti ho ucciso, proprio come cantava J-Ax! Non me lo perdonerò mai... eppure qualcosa mi diceva che eri tu...
Clorinda : Idiota... aveva ragione mia madre su di te...
Tancredi : Oh non dire così! Parla, realizzerò ogni tuo desiderio...
Clorinda : Beh sai... con tutta sta storia del femminismo non è che si attirino tanti cazzi... e io non ho mai provato il Vero amore! Ho provato da sola, dita, vibratori, anche i pali della recinzione, ma niente! Tancredi, amami prima ch'io muoia!

(Tancredi la spoglia dell'armi, delle vesti e delle sottovesti, poi guarda in mezzo alle gambe e resta allibito)

Tancredi : Mmm... qui o avevi un coniglio nelle mutande, o non ti sei mai fatta una ceretta!
Clorinda : Ehm... sì in effetti avevo provato anche con i conigli...

Seguono ora circa trecentoventi pagine che descrivono l'amplesso di questi due, costituendo circa il 70% di tutto il poema. Da questo derivano poi i sospetti di eresia e perversione su Torquato Tasso. La scena si conclude con l'immagine struggente di Tancredi che eiacula sul viso di Clorinda, ormai morta.

Capitolo 9

Rinaldo e Armida, illustrazione presente nella riduzione per bambini del poema.

I gemelli Trucibaldo e Braccobaldo sono mandati da Goffredo alla ricerca di Armida per liberare una volta per tutte quel cazzone di Rinaldo. Costoro si recano dal veggente Mescalina che rivela loro l'ubicazione del rifugio di Armida, che è scappata nel castello delle fate di Disneyland Paris. I due prodi si recano sul posto, ma sbagliano torre e finiscono in mezzo alle riprese di Rapunzel. Dopo aver colto l'occasione per deflorare la fanciulla, corrono a salvare il grande guerriero Rinaldo. Entrati nel castello, sconfiggono Paperino e il Commissario Basettoni, mentre Paperoga, nel tentativo di fermarli, mette fuori gioco Topolino e Pippo. Entrati nella stanza di Armida, trovano Rinaldo legato mani e piedi al letto, con una carota nel culo e l'uccello preso a frustare da Armida, che nel frattempo è appollaiata sulla spada nella roccia. Approfittando di questo, i gemelli riescono a liberare Rinaldo, che però è ancora preda dell'incantesimo della maga e non vuole fuggire. A quel punto Braccobaldo mostra a Rinaldo un poster di Gasparri, facendogli credere che sia uno specchio. Preso dall'orrore per il suo aspetto l'eroe rinsavisce e scappa lasciando Armida insoddisfatta.

Capitolo 10

Nel frattempo a Gerusalemme, per impedire la costruzione di nuovi carri armati, il mago Imene lancia un incantesimo sulla foresta, di modo che tutti i boscaioli siano assaliti da violente allucinazioni e non riescano più a tagliare gli alberi. Tancredi, ancora sconvolto per aver ucciso Clorinda, cerca di rompere la maledizione, ma viene sconfitto da uno scoiattolo.

Fortunatamente Rinaldo ritorna all'accampamento più forte che mai. Dopo un periodo di purificazione sul monte Uliveto che stimola la diuresi, ammazza Imene e sconfigge la sua magia. Si ricomincia quindi a costruire Panzer VI Tiger. Armida, che si era innamorata del suo schiavo d'amore, lo ha seguito con l'intento di vendicarsi per essere stata lasciata. Si unisce quindi alle truppe del re egizio Emireno. Questi si congiunge alle truppe di Sulemani e attacca alle spalle gli assedianti. Anche Purgante esce con i suoi uomini dalle mura, di modo che i cristiani sono accerchiati e tutto sembra nuovamente perduto.

Capitolo 11

Dio si sveglia dalla sua pennichella del settimo giorno e scopre tutto il casino che sta succedendo a Gerusalemme. Con nonchalance apre un baratro sotto i piedi delle truppe musulmane, consegnando la vittoria ai cristiani.

« Che cazzo! »
(Purgante)

I pochi superstiti si rifugiano entro le mura di Gerusalemme, nella torre di David. A quel punto i cristiani sferrano l'attacco alla città con tutte le loro forze, facendo velocemente breccia nelle difese e dilagando al suo interno.

Capitolo 12

Tancredi, invece di restare tranquillo in mezzo al suo esercito, bighellona da solo per le vie del centro, osservando le bancarelle e occasionalmente sventrando qualche soldato nemico in fuga. Qui lo trova Purgante e i due ingaggiano un duello tremendo. Dopo un paio di pagine di soli swish swish e clan clan Tancredi uccide Purgante, colpendolo un souvenir di Gerusalemme che aveva sgraffignato poco prima. Le ferite che ha riportato però sono troppo profonde e l'eroe si accascia al suolo morente. Il suo ultimo pensiero è per l'amata Clorinda, tant'è che il suo cadavere sarà ritrovato con una bella erezione.

Nel frattempo l'esercito, guidato da Goffredo, avanza verso la torre di David. Lo stesso generale si scontra con Salatino e Salamino, figli di Aladino, e ne fa un sol boccone. Armida si avventa su Rinaldo cercando di succhiargli l'uccello, ma questi è inorridito dalla donna e la prende a calci selvaggiamente. Costei allora scoppia in un pianto isterico e tenta il suicidio. Rinaldo però la ferma con un sorriso riconciliante, la carezza, le sussurra parole dolci, e poi le pianta la sua spada nella pancia. Aladino, vedendosi perduto, fugge con Sulemani dalla città. Emireno invece resiste stoicamente, salvo poi essere ucciso da Goffredo, che si stava chiedendo per quale motivo i personaggi importanti non venissero mai uccisi da soldati semplici.

Gerusalemme è finalmente conquistata e Goffredo, dopo anni e anni di guerre, può finalmente piantare il suo vessillo sulla città, pronunciando le storiche parole:

« Non mi ricordo nemmeno più perché stavamo combattendo. »

Dopodiché i soldati cristiani si abbandonano a violenze, saccheggi e stupri, minuziosamente descritti dal Tasso.

In uno spin-off a fumetti apparso nelle edicole alcuni anni dopo, allo svuotarsi del conto in banca di Torquato Tasso, si apprendono i destini dei personaggi della Gerusalemme liberata.

  • Goffredo di Buttiglione: tenterà la carriera politica facendosi eleggere sindaco di Gerusalemme, ma verrà spedito a dirigere il traffico per inettitudine dal sindaco.
  • Rinaldo: cambierà sesso, memore delle belle esperienze con le carote.
  • Carlo il Messaggero: morirà per essersi dimenticato di respirare.
  • Trucibaldo e Braccobaldo: metteranno su un'agenzia investigativa e venderanno la storia della loro vita alla FOX.
  • Aladino: inventerà la lampada e metterà su un centro di bellezza.
  • Sulemani: finirà in galera per plagio di David Guetta.
  • Dio: tornerà a dormire.
  • Giurlande: finirà vittima della lupara.
  • Erminia: verrà schiavizzata dal vecchio pastore e scapperà nel Paese delle Meraviglie, ma perderà la sua scarpetta di vetro e diventerà una sirenetta.

Note

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  1. ^ Società Per Anatemi.