Bonvi
Il titolo di questa pagina non è il titolo di questa pagina perché così ci tirava il culo. Il titolo corretto è Bonvi.
COMUNICAZIONE DI SERVIZIO
La seguente pagina è stata redatta secondo le dirette disposizioni del soggetto descritto, noto eccentrico del cazzo, che ha preteso che le sue immagini lo rappresentassero solo in stile strettamente fumettistico.
Chiunque facesse notare che suddetto soggetto è crepato da un pezzo, si ricordi che nel mondo dei fumetti tutto è possibile, anche gli ordini derivanti dall'aldilà, le persone con occhi grandi quanto metà della faccia e i ciarlatani che si filano le passere come fossero noccioline. |
« Ebbene sì, maledetto Bonvi! Hai vinto ancora una volta! »
(Nessuno reggeva le sfide all'ultimo cicchetto contro il maestro Bonvi)
« Ho riso come uno stronzo! »
(Bonvi alla domanda come hai reagito quando hai visto per la prima volta la faccia di Ortolani?)
Franco Fortunato Gilberto Augusto Bonvicini, nome d'arte di Bonvi, è stato un attore cinematografico naturalizzato fumettista.
Vita, strisce e tavole
Bonvi fu concepito durante un bombardamento alleato sulle città italiale, quando una scheggia di granata vagante colpì la madre al ventre e la fecondò. 9 mesi dopo, in una candida sala d'ospedale, un medicò gridò:
« Fuori uno! »
E venne alla luce Bonvi.
Il piccolo Bonvi[1] nacque con la camicia nera e fu costretto a portarla per i successivi 3 anni. Quando finalmente si seppe della fucilazione del Duce la camicia era diventata di un bel verde muffa e questo lo convinse, qual giovane speranzoso e intraprendente, a iscriversi alla Scuola Truppe Corazzate di Caserta.
Curiosità
- Bonvi era notoriamente un "distrattonen", sempre con la testa fra le nuvole e dai riflessi estremamente lenti: l'auto che lo investì, infatti, era parcheggiata...
- ^ "Bonvicini", nda