Serie A

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La Serie A è la divisione italiana di calcio professionistico affiliata alla UEFA.

Calciatori

   La stessa cosa ma di più: Panchinaro.
Il classico bidone.

La Serie A è da qualche anno a questa parte diventata la discarica del campionato inglese e spagnolo; qui i club stranieri possono scaricare tutti i giocatori scrausi, vecchi o zoppi senza pagare alcuna tassa sui rifiuti.
I presidenti dei club italiani, essendo ambientalisti, non vogliono che questi rifiuti siano abbandonati all'aperto e quindi li accolgono generosamente nelle rose delle proprie squadre.

Al loro arrivo vengono spacciati come campioni affermati o "giovani promesse" ma dopo poche settimane, a volte anche dopo pochi giorni, i tifosi capiscono subito che queste giovani promesse passeranno la loro vita a promettere.
Abbiamo detto che il campionato italiano attrae come una calamita bidoni da ogni parte del mondo; qui di sotto riportiamo la Carta d'identità del Bidone, pubblicata recentemente dall'ISTAT, e che illustra le caratteristiche che accomunano tutti i bidoni del nostro campionato.


Carta d'identità del bidone

  • Nome: non rilevante
  • Cognome: non rilevante
  • Età: pensionabile
  • Nazionalità: per lo più brasiliana o comunque esotica
  • Club di provenienza: Real Madrid, Barcellona, Cervia
  • Ruolo in campo: portiere/difensore/centrocampista/attaccante
  • Valore di mercato: - 10.000 Lire IVA inclusa
  • Prezzo pagato dai club italiani: + 20.000.000 € IVA esclusa
  • Frasi di rito: "Non sono qui per chiudere la carriera"" oppure "Cambierete idea su di me"


Album di figurine


Ci sono un portiere, quattro difensori, quattro centrocampisti e tre attaccanti: c'è tutto l'occorrente per fare una squadra con anche una riserva.
CONSIGLIATA PER IL FANTACALCIO

Squadre

La coppa che ogni italiano sogna di portarsi a letto.

I club più titolati della Serie A sono la Juve, il Milan e l'Inter, squadre tuttavia iscritte al campionato italiano solo per sbaglio: in realtà dovrebbero disputare la Coppa d'Africa.

Il numero di italiani tesserati nell'Inter si conta sulle dita delle mani, anzi di una mano sola essendo solo cinque di cui due fanno le riserve di Julio Cesar, mentre Marco Materazzi passa più tempo fuori per infortunio o squalifica che sul campo.

A capo della "Banda degli onesti", così come si sono autoproclamati i dirigenti interisti, sta Massimo Moratti, unico presidente della Serie A a investire ingenti somme nel calciomercato; peccato che tale denaro sia destinato all'acquisto di giocatori del calibro di Recoba o Quaresma.

La Juventus ha da qualche anno imboccato la via dell'onestà ma trova ancora difficoltà a vincere senza favori arbitrali e quindi a volte le capita di rimediare qualche figura di merda con squadre di media o bassa classifica.

La sua scalata al primo posto è stata pesantemente ostacolata dall'incompetenza dei propri dirigenti, che sono stati tra i primi importatori di bidoni della Serie A: tra il 2006 e il 2008 dall'estero sono approdati alla Juventus fuoriclasse come Boumsong, Andrade, Grygera, Tiago, Salihamidzic, Poulsen e Mellberg; un autentico record tuttora imbattuto.

C'è poi il Milan. L'età media della rosa milanista è pari a quella dei politici italiani (e anche lo stipendio): basti pensare che alcune case di riposo per anziani hanno sporto denuncia a Milan Lab per concorrenza sleale.

Ogni campione a fine carriera viene accolto dal Milan a braccia aperte: Vieri, Ronaldo, Emerson, Zambrotta, Ronaldinho e Shevchenko per citarne alcuni. Voci di mercato danno quasi per sicuro il ritorno in maglia rossonera di giovani promesse come Gianni Rivera e Franco Baresi.

Altra squadra di vertice è la Roma; gli idoli della tifoseria romanista sono Francesco Totti e Daniele De Rossi: infatti il tifoso medio romanista ignora che esistano altri giocatori nella Roma oltre a questi due.

Se ad un romanista si chiede quale formazione metterebbe in campo risponderà che schiererebbe un 1-1-1 con Totti in attacco, De Rossi centrocampista/difensore e in porta una delle sagome utilizzate in allenamento.

Società

Allenatori

Gesto di fair play tra due allenatori italiani.

Un allenatore della Serie A ha una speranza di vita di circa tre o quattro partite: basta qualche risultato negativo per avere la certezza matematica di essere esonerati.
La maggior parte delle volte l'allenatore in questione viene richiamato perché il suo sostituto ha fatto peggio di lui, per poi essere nuovamente esonerato dopo poche partite.

È di rito per gli allenatori dopo le partite concedersi alle interviste dei giornalisti dove possono sbizzarrirsi dicendo tutto quello che gli passa per la mente: c'è chi usa le interviste per impartire lezioni di filosofia, come il Trap; chi per inondare di insulti il giornalista intervistatore, come Zenga con Enrico Varriale; chi per annunciare il suo addio a fine stagione, vedi Roberto Mancini dopo Inter-Liverpool; chi per sfottere gli altri allenatori, come fa Mourinho; chi per autoelogiarsi, come fa sempre Mr. Mourinho o per discolparsi accusando i propri giocatori, come nel Mourinho style.

Dirigenti

Così come nei fumetti di Topolino c'erano il papero più ricco, quello più sfigato, quello più fortunato, quello più imbranato; anche per i dirigenti italiani si possono fare delle classifiche simili:

  • I più miserabili
  1. Alessio Secco
  2. Claudio Lotirchio
  3. Adriano Galliani
  • I divorallenatori
  1. Maurizio Zamparini
  2. Urbano Cairo
  3. Massimo Moratti
  • Quelli che non capiscono un cazzo di calcio
  1. Alessio Secco
  2. Tommaso Ghirardi
  3. Urbano Cairo
  • I più onesti
  1. Luciano Moggi
  2. Massimo Moratti
  3. Diego Della Valle
  • Importatori di bidoni
  1. Alessio Secco
  2. Adriano Galliani
  3. Massimo Moratti
  4. Aurelio De Laurentiis
  • I più odiati dai propri tifosi
  1. Alessio Secco
  2. Urbano Cairo
  3. Claudio Lotirchio

Come potete constatare il geniale ex-direttore sportivo della Juventus Alessio Secco è primo in quattro classifiche su sei, 92 minuti di applausi per lui.

Arbitri

Ecco chi si cela dietro i nostri arbitri.
« Devi vedere anche quello che non c'è... »
(Oculista all'arbitro Dondarini)

Gli arbitri italiani sono noti in tutto il mondo per competenza e imparzialità. Infatti non c'è partita nella Serie A nella quale gli allenatori o presidenti non si lamentino dell'arbitraggio. L'attuale designatore degli arbitri è l'alpinista Pierluigi Collina.
Esistono pene severe per gli arbitri che commettono errori: alcuni vengono minacciati di linciaggio, altri chiusi negli spogliatoi (ogni riferimento è puramente casuale).

È risaputo che scuola arbitrale italiana segue delle regole proprie.
Per i falli di mano in area si applica il regolamento della pallamano: infatti gli arbitri non li fischiano neanche quando sono a mezzo metro dall'azione. Un fuorigioco viene fischiato solo se l'attaccante si trova a due chilometri dalla linea dei difensori.

Perfetta applicazione della regola del fuorigioco.

Una partita della Serie A viene interrotta dall'arbitro ogni mezzo secondo, in questo modo non è possibile assistere a più di due minuti consecutivi di azione.
Naturalmente i falli reali non vengono mai notati dagli arbitri, specialmente se a compierli è una tra Inter, Juve e Milan.
Al contrario non sono rari casi in cui vengono assegnati rigori inesistenti tanto da destare perplessità pure nella squadra favorita.

Un classico esempio di Terzo Tempo.

Tifoseria

   La stessa cosa ma di più: Dittatura del tifosariato.

È risaputo che ogni gruppo di ultrà possiede un proprio esercito. Ogni domenica queste legioni si fronteggiano a colpi di spranghe, bottiglie rotte e fumogeni.

Alla fine della partita c'è l'usanza, importata dal rugby, del Terzo Tempo: i tifosi superstiti, se ce ne sono, si incontrano tutti fuori dallo stadio per ingaggiare una guerra all'ultimo sangue con la polizia o per occupare qualche treno o qualche edificio pubblico.

Partecipazioni in Serie A

Scudetti vinti