Paperopoli

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Paperopoli
"Gli affari sono affari (soprattutto se sporchi)"

(Motto)

Posizione geografica Sud California (a metà tra Topolinia e Veneto)
Anno di fondazione ???
Abitanti paperi, polli, cani, alcuni umani
Etnia principale miliardari, alieni, inventori incapaci, disoccupati cronici
Lingua la stessa di Topolinia
Sistema di governo del (non) fare
Moneta dollari
Attività principale dormire sull'amaca, vincere alla lotteria, fare/rubare soldi, evadere le tasse, copiare i talenti altrui con invenzioni sballate, caccia agli alieni
« Ho la coscienza a posto. Vivo a Paperopoli, non a Londra »
(Valentino Rossi su frode fiscale)
« Qua la vita a Paperopoli è un gran sballo! »
(Pusher paperopolese)

Paperopoli è una ridente località pseudo-balneare in provincia di Monopoli vicino Napoli, prima Costantinopoli detta anche Gallipoli con Tangentopoli seguita da Calciopoli, Vallettopoli e più recentemente da ciaveterottoilcazzoconstiopoli. È una delle città più pericolose al mondo, dato che la Banda Bassotti, noto gruppo di ladri, vengono subito scarcerati senza subire mai alcuna pena. Il che ci fa dedurre che Paperopoli sia priva di un Codice Penale, o uguale all'Italia o perlomeno alla vicina Topolinia, di cui peraltro ignorano anche l'esistenza.


Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Paperopoli

Le origini

La leggenda vuole che essa sia stata fondata da Cornelius Coot, che capeggiava le Truppe delle Marmotte, un gruppo di uomini ambientalisti che uccidevano marmotte per farne dei macabri copricapo.

Recenti studi hanno chiarito le reali origini di questa città. Essa in effetti fu fondata da un certo fumettista, Carl Barks (1901-2000) che, sotto l’effetto di strane polveri (si pensa fosse solito inalare grafite mista a parmigiano reggiano e noce moscata), immaginava paperi vestiti da marinai con papillon rossi e topi bipedi conviventi con cani talvolta quadrupedi (Pluto), ma nella maggior parte dei casi anch’essi bipedi (Pippo).

Moggi, Bettega e Giraudo in visita a Paperopoli.

L'economia

A Paperopoli l'economia è molto prospera, tutti gli abitanti a parte uno sono lavoratori. Forse. È molto difficile stabilire se a Paperopoli la disocccupazione è diffusa o no, poiché gli unici abitanti di tutta la città che vengono cagati, o sono dei disoccupati cronici (Paperino, Paperina, Paperoga) o dei mantenuti da sè stessi (Gastone), o dei fancazzisti che si danno arie da personaggi importanti (Archimede e Pico de Paperis), o dei multimiliardari (Paperone e Rockerduck). A proposito di miliardari, Paperopoli è la prima città al mondo che sia riuscita a distruggere l'antitrust, infatti i miliardari possono fare praticamente tutto quel che gli pare (in particolare occupano il 99,99 per cento del loro tempo libero a inventarsi modi per frodare il fisco); a Paperopoli gli unici nemici dei miliardari sono gli altri miliardari, i criminali, le streghe, i nipoti che chiedono soldi in prestito, e più di tutti i terribili e temutissimi Filo Sganga e Brigitta.

La politica

Non si ravvisa l'esistenza di alcun assessore, consiglio comunale, efore o tribuno della plebe, ma forse dipende dal fatto che la maggior parte delle decisioni di politica interna vengono decise da una folla inferocita che lincia la fonte del proprio disagio (generalmente legato alla famiglia dei paperi). Nonostante questo, esiste un sindaco che, forse per finissima satira politica, è rappresentato come un maiale. Impeccabilmente vestito con un completo nero, il primo cittadino non sembra avere altri impegni se non quello di badare alle prossime elezioni, presentate sempre come imminenti ma che di fatto nessuno ha mai visto tenersi. Il suo passatempo preferito consiste nell'invitare importanti quanto improbabili personalità importanti a visitare la propria amena cittadina, per vantarsi di esserne il sindaco e riscuotere un contributo elettorale. La visita, generalmente svoltasi nel migliore dei modi, viene spettacolarmente mandata a puttane all'ultimo secondo da un incidente tanto incalcolabile quanto inverosimilmente catastrofico, imputabile solitamente ad una trovata di Rockerduck o Paperone, che suscita la rabbia dei nobili ospiti facendoli fuggire indispettiti. A questo punto il suino inferocito si reca dal malcapitato e lo annichilisce con una sanzione punitiva a otto zeri con tanto di nome agghiacciante. Pare che questo sia l'unico modo di mantenere in attivo le casse del Comune, tra l'altro

Criminalità

A Paperopoli (come emerge dalle varie storie di Paperinik e di Zio Paperone) su non so quanti abitanti ci sono 100 miliardi di criminali, sopratutto ladri, assassini, borseggiatori, individui che passano tutto il giorno a far rissa (soprattutto tifosi di calcio), truffatori, trafficanti d'armi e/o di organi, contrabbandieri, narcotrafficanti e stupratori (nelle storie però appaiono solo i ladri e qualche individuo rissoso per la censura del Moige); Spesso questi criminali vivono in zone malfamate della città, dei veri e propri ghetti, dai quali escono solo per commettere le loro azioni criminose ai danni del Paperone di turno. Inoltre c'è un numero inimmaginabile di organizzazioni criminali (i famosi Bassotti sono solo una di queste) e un numero imprecisato (infinito) di supercattivi con superpoteri, inoltre anche una forza aliena (gli Evroniani) e perfino pirati temporali ed intelligenze artificiali neonaziste sono praticamente di casa a Paperopoli, come se il resto del mondo non esistesse. Con questo dilagare di criminalità è praticamente all'ordine del giorno che i criminali tentino o un colpo di stato o un saccheggio totale (consultate un qualsiasi numero di Paperinik se non mi credete). Inoltre Paperopoli soffre del problema degli animali ferocissimi: infatti in qualsiasi ambiente si vada, si nascondono sicuramente miliardi di animali ferocissimi pronti a violentarvi analmente e ad ammazzarvi per poi mangiarvi (leoni, tigri e coccodrilli che non si sa come ma escono dalle gabbie negli zoo; squali in spiaggia; cani randagi in strada; puma, alci,e orsi nei boschi fuori città, perfino le singole api possono tentare di uccidervi) ma tanto, di tutto questo non gliene frega niente a nessuno.

Gli abitanti

Un probabile abitante.

Gli abitanti di questa città, che per la maggior parte assomigliano alla razza umana, se non fosse per il loro tanto caratteristico quanto fuori luogo naso nero, sono detti Paperopolesi – notare l’affinità con cerebrolesi che non sarebbe sbagliato in quanto essi sono soliti interloquire e socializzare con animali di svariate razze e con quozienti intellettivi pari a quelli di una cozza sgusciata al limone acerbo. La restante ed esigua parte della popolazione è, appunto, formata da paperi con bizzarri vestiti che sono, incredibilmente, ben integrati all’interno della società. Tali paperi vestono e coprono esclusivamente solo dalla cinta in su. Ma è peculiare che essi si vergognino e coprano le loro zone intime solo quando sono privati di tutti gli abiti, trascurando che le parti che loro tentano di occultare alla ben peggio sono ben esposte durante tutto l’arco della giornata (pasti compresi).

A Paperopoli esiste un unico pensiero comune. Infatti appena uno dei due paperi più ricchi del posto propone nuovi prodotti i Paperopolesi impazziscono e seguono subito la moda fino a quando non mandano a cagare i suddetti paperi.

Mentre sono poco note le fonti di lucro di Rockerduck, la fortuna di Paperon de Paperoni si basa sulla servitù del nipote sadomasochista che sembra aver appena terminato il gioco erotico dell’allegro marinaretto con il fiocco rosso. Esso infatti è un essere abbastanza bizzarro che ha a carico tre figli di NN che fingono di chiamarlo zio, ma che in realtà sono frutto dell’amore adultero fra Paperino e un avverbio di luogo, tranne Quo che sembra essere figlio di un errore grammaticale.

La tipica cartina Paperopolese.

La Cartina di Paperopoli

La Cartina di Paperopoli è un particolare tipo di cartina già pronta per il rollaggio con un’estremità più spessa a uso di filtro. Essa è di solito riempita con svariate tipologie di erba, a cominciare dall’erba pipa del decumano sud arrivando all’erba voglio che cresce solo nel prato del re che stava sul cazzo ai nostri nonni che ci raccontavano sempre questa storiella.

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