Nerone: differenze tra le versioni

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== La vita ==
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Nerone Burning fu il primo e terzultimo imperatore della dinastia dei Pirati informatici, decimati durante le guerre civili da [[Pompeo]] e dalla [[Siae]]. Venne cresciuto fin da piccolo da [[Seneca]], noto membro di una band [[emo]] dell’epoca, i [[Sun Eats Hours|Sol Edit Horas]], che gli insegnò a violentare l’arpa elettrica e lo avviò, seppure nel modo sbagliato, al mondo del rock. Alle Scholae Elementares si ritrovò come compagno di banco [[Burzum]], e tra i due nacque subito una grande amicizia. Nerone cominciò a masterizzare i cd dell’amico e a diffonderli a chiunque, rendendo popolare il [[Black Metal|metallus niger]]. Salito al potere per volere della madre Agip Pina, dopo l’uccisione di Claudio da parte di sicari islamici, cominciò a organizzare divertenti cacce al cristiano, che si concludevano sempre con la crocifissione, oltre ai concerti nel colosseo, fra cui il “Dii Metalli”, che ancor oggi si celebra con il nome di “Gods of Metal”. Si k,lgòyirir-dlaccaniva particolarmente anche contro i rom, bruciandoli vivi, tanto che in molti cominciarono a chiamarlo Nerone Burning Rom. Ripristinò inoltre il culto di [[Ctulu]], annoverandolo nel pantheon al posto di Giove. Un giorno però Burzum si recò all’oracolo del mago [[Telma]], il quale gli rivelò che in futuro Roma sarebbe diventata il luogo simbolo della cristianità. Nerone apprese la notizia con sgomento, e nonostante sapesse che ciò era inevitabile tentò comunque di incendiare l’urbe e raderla al suolo. Di fronte alle fiamme egli si emozionò, a tal punto che si mise a suonare un assolo dell’amico, rendendo ancora più tragica l’atmosfera. Ovviamente la colpa venne data ai cristiani, e Nerone ne approfittò per cacciarne ancora. Fu così che divenne noto alla storia come Nerone Burning Rome. A questo punto Seneca, che non sopportava più il suo discepolo, appoggiò la congiura dei Piselloni, che però venne mandata [[Puttana|all’aria]]. L’imperatore si trovò di fronte a un bivio: eliminare il suo maestro in quanto emo o concedergli l’[[Clemente Mastella|indulto]] in quanto gli aveva insegnato a stuprare l’arpa? Optò per una via di mezzo: lo costrinse al suicido, ma lo lasciò libero di scegliere le modalità. Fu così che Seneca lo tradì, scegliendo di aprirsi le vene, e rimanendo così fedele al suo credo fino all’ultimo. Il suo cadavere venne sodomizzato per ripicca da Burzum, e poi gettato nel [[Tevere]].
Nerone Burning fu il primo e terzultimo imperatore della dinastia dei Pirati informatici, decimati durante le guerre civili da [[Pompeo]] e dalla [[Siae]]. Venne cresciuto fin da piccolo da [[Seneca]], noto membro di una band [[emo]] dell’epoca, i [[Sun Eats Hours|Sol Edit Horas]], che gli insegnò a violentare l’arpa elettrica e lo avviò, seppure nel modo sbagliato, al mondo del rock. Alle Scholae Elementares si ritrovò come compagno di banco [[Burzum]], e tra i due nacque subito una grande amicizia. Nerone cominciò a masterizzare i cd dell’amico e a diffonderli a chiunque, rendendo popolare il [[Black Metal|metallus niger]]. Salito al potere per volere della madre Agip Pina, dopo l’uccisione di Claudio da parte di sicari islamici, cominciò a organizzare divertenti cacce al cristiano, che si concludevano sempre con la crocifissione, oltre ai concerti nel colosseo, fra cui il “Dii Metalli”, che ancor oggi si celebra con il nome di “Gods of Metal”. Si accaniva particolarmente anche contro i rom, bruciandoli vivi, tanto che in molti cominciarono a chiamarlo Nerone Burning Rom. Ripristinò inoltre il culto di [[Ctulu]], annoverandolo nel pantheon al posto di Giove. Un giorno però Burzum si recò all’oracolo del mago [[Telma]], il quale gli rivelò che in futuro Roma sarebbe diventata il luogo simbolo della cristianità. Nerone apprese la notizia con sgomento, e nonostante sapesse che ciò era inevitabile tentò comunque di incendiare l’urbe e raderla al suolo. Di fronte alle fiamme egli si emozionò, a tal punto che si mise a suonare un assolo dell’amico, rendendo ancora più tragica l’atmosfera. Ovviamente la colpa venne data ai cristiani, e Nerone ne approfittò per cacciarne ancora. Fu così che divenne noto alla storia come Nerone Burning Rome. A questo punto Seneca, che non sopportava più il suo discepolo, appoggiò la congiura dei Piselloni, che però venne mandata [[Puttana|all’aria]]. L’imperatore si trovò di fronte a un bivio: eliminare il suo maestro in quanto emo o concedergli l’[[Clemente Mastella|indulto]] in quanto gli aveva insegnato a stuprare l’arpa? Optò per una via di mezzo: lo costrinse al suicido, ma lo lasciò libero di scegliere le modalità. Fu così che Seneca lo tradì, scegliendo di aprirsi le vene, e rimanendo così fedele al suo credo fino all’ultimo. Il suo cadavere venne sodomizzato per ripicca da Burzum, e poi gettato nel [[Tevere]].
Lo succedette il figlio Nerone Express, e dopo di questo Nerone Start Smart, ma nessuno dei due riuscì a emulare le gesta del padre, nonostante il nipote fosse in grado di masterizzare anche i dvd.
Lo succedette il figlio Nerone Express, e dopo di questo Nerone Start Smart, ma nessuno dei due riuscì a emulare le gesta del padre, nonostante il nipote fosse in grado di masterizzare anche i dvd.



Versione delle 16:17, 26 giu 2009

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Template:Storia

File:Philip et terence.jpg
I due consiglieri di Nerone, Seneca e Tigellino, raffigurati in età senile su un posacenere dell'epoca (si mantenevano giovani, eh?).

Nerone Burning Rom fu il quinto imperatore romano ma fu anche poeta, artista e cantante capace di infiammare le platee (ed anche interi quartieri di Roma). Il suo stile canoro era abbastanza simile quello del cantautore Mariottide e provocava gli stessi effetti: suicidi e palle abbuffate. Successe allo zio Claudio, da lui affettuosamente avvelenato.

La vita

NonNews

NonNotizie contiene diffamazioni e disinformazioni riguardanti Nerone.

Nerone Burning fu il primo e terzultimo imperatore della dinastia dei Pirati informatici, decimati durante le guerre civili da Pompeo e dalla Siae. Venne cresciuto fin da piccolo da Seneca, noto membro di una band emo dell’epoca, i Sol Edit Horas, che gli insegnò a violentare l’arpa elettrica e lo avviò, seppure nel modo sbagliato, al mondo del rock. Alle Scholae Elementares si ritrovò come compagno di banco Burzum, e tra i due nacque subito una grande amicizia. Nerone cominciò a masterizzare i cd dell’amico e a diffonderli a chiunque, rendendo popolare il metallus niger. Salito al potere per volere della madre Agip Pina, dopo l’uccisione di Claudio da parte di sicari islamici, cominciò a organizzare divertenti cacce al cristiano, che si concludevano sempre con la crocifissione, oltre ai concerti nel colosseo, fra cui il “Dii Metalli”, che ancor oggi si celebra con il nome di “Gods of Metal”. Si accaniva particolarmente anche contro i rom, bruciandoli vivi, tanto che in molti cominciarono a chiamarlo Nerone Burning Rom. Ripristinò inoltre il culto di Ctulu, annoverandolo nel pantheon al posto di Giove. Un giorno però Burzum si recò all’oracolo del mago Telma, il quale gli rivelò che in futuro Roma sarebbe diventata il luogo simbolo della cristianità. Nerone apprese la notizia con sgomento, e nonostante sapesse che ciò era inevitabile tentò comunque di incendiare l’urbe e raderla al suolo. Di fronte alle fiamme egli si emozionò, a tal punto che si mise a suonare un assolo dell’amico, rendendo ancora più tragica l’atmosfera. Ovviamente la colpa venne data ai cristiani, e Nerone ne approfittò per cacciarne ancora. Fu così che divenne noto alla storia come Nerone Burning Rome. A questo punto Seneca, che non sopportava più il suo discepolo, appoggiò la congiura dei Piselloni, che però venne mandata all’aria. L’imperatore si trovò di fronte a un bivio: eliminare il suo maestro in quanto emo o concedergli l’indulto in quanto gli aveva insegnato a stuprare l’arpa? Optò per una via di mezzo: lo costrinse al suicido, ma lo lasciò libero di scegliere le modalità. Fu così che Seneca lo tradì, scegliendo di aprirsi le vene, e rimanendo così fedele al suo credo fino all’ultimo. Il suo cadavere venne sodomizzato per ripicca da Burzum, e poi gettato nel Tevere. Lo succedette il figlio Nerone Express, e dopo di questo Nerone Start Smart, ma nessuno dei due riuscì a emulare le gesta del padre, nonostante il nipote fosse in grado di masterizzare anche i dvd.

L'imperatore artista

Quando Nerone decise di cantare in pubblico per allietare la plebe romana si diffuse una strana epidemia, come se tutti fossero insorditi d'improvviso; nel contempo aumentò enormemente il consumo di cera d'api.

Messalina

Messalina fu la moglie di Nerone. Venne uccisa perché Nerone trovava sempre il letto bagnato e non sapeva spiegarselo. Sospettò che Messalina non gli fosse fedele quando vide una fila di 500 uomini davanti alla sua camera da letto; c'erano proprio tutti: legionari, pretoriani, artigiani, schiavi, contadini, banditori, vescovi, ecc. Ma ciò che lo insospettì ancora di più fu il fatto che tutti si tenevano il pene in mano e lo sbatacchiavano. Nerone allora sentì ancora di più il peso della corona, a cui di erano aggiunte varie decine di migliaia di corna. Inoltre a Messalina non piacevano le canzoni di Nerone, preferiva Mariottide, e questo Nerone non poteva perdonarlo.

Poppea

Altrettanto importante nella vita dell'imperatore fu Sabina Poppea, sua seconda moglie. Essa era la proprietaria dell'industria di intimo femminile che tuttora esiste, e che lei stessa usava come elegante copertura alla sua attività di ballerina, musicista e showgirl. Si narra che pur di sposarla Nerone avesse fatto uccidere la sua prima moglie, Skoda Octavia.

Non strappa, non stringe, non stressa: Poppea in un mosaico pubblicitario dell'epoca.


Preceduto da:
Claudio

Imperatore Romano

54 - 68
Succeduto da:
Vespasiano