Marco Ulpio Nerva Traiano: differenze tra le versioni
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=== Le persecuzioni dei cristiani ===
Lo sport della [[caccia al cristiano]] era ancora popolarissimo ai suoi tempi, insieme con lo spennacchia al gallo, pesta i piedi al teutone, calcia in culo al bretone, e molto più di questi.
Tuttavia, anche a costo di risultare impopolare, Traiano impose delle ferme restrizioni a tale pratica.
Innanzitutto, non si poteva cercare apposta i crisitani col proposito di darli in pasto ai [[leone|leoni]]. Bisognava succedesse per caso, ad esempio chiedendo, durante la fila alla posta o in mezzo a una folla, "''C'è qualche cristiano qui in giro?''".
Chi rispondeva "''Io!''", veniva subito acchiappato e martirizzato.
Purtroppo, dopo un paio di volte che era riuscito, lo scherzetto iniziò a rivelarsi ben presto inefficace...
Diede però anche la possibilità ai cristiani di scampare alla morte in caso abiurassero la propria religione; questa regola venne ben presto abolita dall'imperatore [[Marco Aurelio perché]] considerata antisportiva.
=== La conquista della Dacia ===
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Versione delle 17:02, 21 dic 2011
Marco Ulpio Nervoso Giocoso Traiano fu un imperatore romano, quello della colonna, avete presente?
A parte quella, l'aver promulgato una legge per cui è illegale per i galli[1] portare le bretelle, e l'aver reso l'impero romano più grande di quanto lo fosse mai stato, non ha fatto null'altro di rilevante.
In compenso era un bravo ragazzo, ma proprio buono buono buono, al punto che Babbo Natale ha continuato a portargli regali anche a 40 e Dante Alighieri l'ha messo nel Paradiso della sua Divina Commedia anche se pagano e pippatore di gatti.
Origini
Oriundo italo-iberico, era figlio di un senatore romano e di una shampista di Siviglia.
Crebbe con la madre ed accarezzò l'idea di iscriversi ad una scuola per barbieri secondo il suo desiderio, ma il paparino, offrendogli una carriera politica ricca di
soddisfazioni, lo indusse a trasferirsi in Italia.
Come conseguenza di ciò, portò per il resto della vita una ridicola acconciatura a caschetto per la quale veniva deriso e ancora oggi deridono le sue statue.
Seguì quindi le varie tappe del cursus honorum: fu questore, pretore, legato[2], soldato, ufficiale e gentiluomo.
L'ascesa
L'imperatore Domiziano era stato scrollato di torno dai coglioni di mezzo impero a calci in culo e coltellate in petto. Salì al trono imperiale il primo che passava, tale Nerva.
Questi però era un vecchio bacucco, e il popolo di Roma, stanco della vetustità della sua casta politica, iniziò a rumoreggiare e spernacchiare affinché si avesse un impearatore dalla parte dei giovani.
Così Nerva adottò il primo trentenne che passava, guardacaso Traiano, come proprio figlio, e si ritirò a Canne[3] in pensione, lasciando il comando al nuovo arrivato.
L'impero
Le grandi opere
Le persecuzioni dei cristiani
Lo sport della caccia al cristiano era ancora popolarissimo ai suoi tempi, insieme con lo spennacchia al gallo, pesta i piedi al teutone, calcia in culo al bretone, e molto più di questi.
Tuttavia, anche a costo di risultare impopolare, Traiano impose delle ferme restrizioni a tale pratica. Innanzitutto, non si poteva cercare apposta i crisitani col proposito di darli in pasto ai leoni. Bisognava succedesse per caso, ad esempio chiedendo, durante la fila alla posta o in mezzo a una folla, "C'è qualche cristiano qui in giro?".
Chi rispondeva "Io!", veniva subito acchiappato e martirizzato.
Purtroppo, dopo un paio di volte che era riuscito, lo scherzetto iniziò a rivelarsi ben presto inefficace...
Diede però anche la possibilità ai cristiani di scampare alla morte in caso abiurassero la propria religione; questa regola venne ben presto abolita dall'imperatore Marco Aurelio perché considerata antisportiva.
La conquista della Dacia
La morte
I miracoli
Note
- ^ Con le piume o senza
- ^ A una colonna, a farsi fustigare da una sado-matrona per un mese
- ^ Il paese, non quelle altre...