Nemici di Germano Mosconi: differenze tra le versioni

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Versione delle 11:20, 7 gen 2009

GIOITE, GIOITE!
Dopo aver letto questo articolo anche noi potremo dire:
"Nonciclopedia ha questo articolo e Wikipedia no, papparappappero!"
Alla facciazza tua, Wikipedia!

Template:Germano Mosconi



Di seguito a valor enciclopedico viene fatto un elenco in ordine alfabetico dei più temibili e acerrimi nemici del Vate.


Gaetano

« Anca ti te ghe te meti a passar davanti, Dio! »
(Germano Mosconi)
« Dio Po Dio! »
(Germano Mosconi)
« L'è pasà e l'è n'dà »
(Germano Mosconi)


Descrizione

Gaetano è lo storico nemico di Germano Mosconi, adoratore e profeta di quel Mona che sbatte la porta (e che chiude urlando), la divinità maligna dell'Agnosticismo Mosconiano. Recenti studi hanno portato alla conclusione che potrebbe essere lui quello che fa quel cazzo di rumore lì, quello che continua ad andare avanti e indrio e quel deficiente che ha fatto innervosire Mosconi.

Riuscirà il Vate a sconfiggere il temibile nemico?

Durante una delle tante riprese, effettuate dal nostro Germano nella sua breve esperienza come conduttore televisivo, il misterioso personaggio passa dinanzi al famoso teologo, facendolo inquietare. Germano sfoga la sua ira con Gaetano con una misteriosa frase. Infatti, dopo aver detto, "Anca ti te ghe te metti a pasar davanti Dio" (trad. "Anche tu ti ci metti a passare davanti, Dio"), Germano cerca di colpire il povero Gaetano con una frase ancora più rabbiosa, ancor più devastante della prima, il "Dio Po Dio", una frase dal senso metaforico molto complesso.

Tuttora Gaetano è ricercato, il Mosconi, impersonatosi in Super Mario, ha tentato di ucciderlo in uno dei livelli dell'avventura, ma secondo alcune indiscrezioni Gaetano è riuscito a fuggire.

Successivamente il Vate lo incontrerà di nuovo, nel celebre film Mosconi vs Gaetano, sequel ai due film contro il Magnotta, nemico che il Vate sconfisse nella famosissima saga di Mosconi wars.


Quel deficiente che mi ha fatto innervosire

« Se io trovo quello ghe mi ha fatto innervosire dio can, ghe do un punio che ghe spaco la testa! »
(Germano Mosconi)
« E lo troverò quel deficiente prima o dopo, eh! »
(Germano Mosconi)

Il deficiente è uno dei tanti nemici del Signore delle Bestemmie, ovvero Germano Mosconi.

Il Vate ha molti nemici, i quali vogliono distruggere le fondamenta dell'Agnosticismo Mosconiano. Uno di questi è Quel Deficiente che fa innervosire Germano. Non sono ben chiari i motivi del nervosismo del sommo bestemmiatore, ma questa entità misteriosa sembra essere molto pericolosa. Il Vate, in preda alla sua ira (controllata) ha richiamato il Cane (una divinità dell'Agnosticismo Mosconiano) con una delle sue bestemmie nel tentativo di sconfiggere il misterioso nemico, ma senza riuscirci. Allora si è imposto di trovare di persona il nemico per potergli dare un pugno e spaccargli la testa, in modo da distruggerlo definitivamente.

Approfondimenti

Gli studiosi dell'Agnosticismo Mosconiano devono risolvere molti enigmi. Uno di questi riguarda appunto quel deficiente che fa innervosire il Vate.

Quest'entità sembra essere divertita dal nervosismo di Mosconi. Egli infatti vorrebbe distruggerla, spaccargli la testa, ma essa sembra essere scomparsa nel nulla. Il nostro eroe vuole assolutamente trovarla, e sembra convinto di riuscirci. A questo punto, sorge la domanda:

  • Chi è quel deficiente?
  • Perché ha fatto innervosire Mosconi?
  • Quando l'ha fatto innervosire?
  • Perché il Vate vuole dargli un pugno, e non annientarlo con una super-bestemmia?

Le risposte sono molteplici.

Il Deficiente può voler far innervosire Mosconi per puro sadismo, ma questa ipotesi non sembra convincente per i fedeli del Vate. Il Deficiente potrebbe essere un seguace del Mona, che vuole annientare il Vate, se non il Mona stesso. L'ha fatto innervosire da sempre secondo alcuni, anche perché il Mosconi è in uno stato di perenne incazzatura. Infine il Vate tenta di spacargli la testa con il suo poderoso punio, anzi che con una bestemmia mosconiana. Questo fa pensare che il misterioso nemico sia qualcuno incredibilmente potente, immune alle comuni bestemmie.


Quello che butta pe l'aria tuto

« Porco DIO! »
(Germano Mosconi)
« Mi ha buttato pe l’aria tuto de là non so chì! »
(Germano Mosconi)


Quello che butta pe l’aria tuto è uno dei tantissimi nemici del Sommo Vate. Durante le riprese del telegiornale del nostro eroe, questo losco figuro interrompe il Vate, provocando la sua ira funesta. Germano è costretto a lanciare una potente bestemmia, richiamando uno degli dei mosconici, il Porco, affinché lo aiuti nella distruzione del nemico.

Che sia lui?

L’identità

Il misterioso attentatore attacca il Vate buttando qualcosa in aria.

Ora le domande che vengono spontanee sono:

  • Chi è quello che butta pe l’aria tuto?
  • Cosa butta in aria?
  • E perché?
  • In quale posto della Terra Santa si trova quando butta tutto in aria?

Esaminiamo il caso.

Mentre il Vate dice una notizia, si sente un improvviso rumore. Il Vate impreca con una delle sue maledizioni. Il rumore è secco, improvviso, quindi l’oggetto che viene buttato in aria deve essere qualcosa di molto grosso. Il disturbo viene sicuramente dalla sinistra (guarda caso) del Vate, in quanto Germano si gira verso quella direzione. Stando all’intensità del rumore e alla direzione dello sguardo del Santissimo, l’attentatore si dovrebbe trovare a circa una decina di metri da Germano. Il motivo per cui disturba Mosconi è ovvio: quello che butta pe l’aria tuto è un miscredente, un eretico, che vuole distruggere l’Agnosticismo mosconiano. Ora la cosa più difficile: Chi è che butta tuto pe l’aria?

  • Non può essere Mario Magnotta, in quanto egli bestemmia, non butta gli oggetti per aria.

L’ipotesi più accreditata è che sia il grande nemico del Mosconi, o Gaetano, che è anche quel deficiente che fa innervosire Germano.


Il Video

Quello che butta pe l'aria tuto de là lo si può vedere all'opera in questo filmato.





Quello che continua ad andare avanti e indrio

« Chi è che continua a andare avanti e indrio dio can con chea porta lì? »
(Mosconi)

Quello che continua ad andare avanti e indrio è un nemico del Vate, e sembra sia legato in qualche modo a Quel mona che batte la porta. Però, anziché sbattere le porte (e chiudere urlando) lui continua ad aprire le porte e ad andare avanti e indietro, facendo scatenare l'ira di Mosconi, e tutta la Sua potenza. Come per tutti i nemici del Vate la sua vera identità è avvolta nel mistero, anche se voci non confermate lo legano in qualche modo alla figura di Gaetano, ovvero colui che si mette a passare davanti.

Giallo mosconico

Molti insigni studiosi della teologia e della filosofia si sono interrogati su questo misterioso personaggio, citato da Mosconi sia nella Summa mosconica che nelle più ampie trattazioni della De philosophiae Mosconorum e, soprattutto dell' Agnosticismo mosconiano senza venire a capo di nulla.

La questione è poi stata affrontata dagli enciclo-pedisti, enciclo-podisti, enciclo-pedofili ed enciclo-podologi di quest'opera. Riportiamo, in sintesi, la ricerca fatta da Nonciclopedia; il lettore perdonerà questa autocitazione, ma abbiamo, lo confessiamo, l'ambizione si sostituire con quest'opera l'intero scibile umano, e quindi non potevamo sottrarci alla sfida. Le domande poste ai Nonciclopedisti sono sostanzialmente 5:

  • chi è quello che continua ad andare avanti e indrio?
  • Quanto è esteso lo SPAZIO da lui percorso?
  • In quanto TEMPO compie il suo percorso?
  • perché continua ad andare avanti e indrio?
  • e, soprattutto, perché si muove solo mentre Mosconi è in trasmissione?

(Di passata, facciamo notare al lettore che, si tratta un fenomeno che rientra, come nuova esperienza empirica, nella teoria dello spazio-tempo eisteiniano)

Osservazioni:

A) Se calcoliamo l'intervallo di tempo tra una bestemmia e l'altra del Mosconi, vediamo che intercorrono appena 8 petosecondi. Poiché la bestemmia viene profferita all'apparire di questo personaggio, dobbiamo anche ritenere che sia anche questo il tempo impiegato da costui a compiere l'intero percorso.

Orbene, la massima velocità raggiungiubile da un'essere umano è appena 20 Km/ora, è evidente che lo spazio in questione è di circa 2,70 metri e che viene percorso in 4 petosecondi all'andata e 4 petosecondi al ritorno, totale 8 petosecondi, tempo dopo il quale ricompare davanti al Mosconi che, di conseguenza, bestemmia. Da ciò risulta evidente che si tratta di una sorta di moto perpetuo, molto simile a quello che si vede nei vecchi film di Ridolini, e che richiede un notevole e costante allenamento.

B) Il moto perpetuo di quello che continua ad andare avanti ed indrio avviene, com'è noto, nella quasi oscurità delle zone morte di uno studio televisivo. Come può il Mosconi vedere l'incessante podismo di questo personaggio? È evidente che costui veste in modo da essere notato, ma ciò può essere ottenuto solo mediante abiti fosforescenti, altrimenti il Mosconi, che si trova in una zona illuminata, non potrebbe notarlo. Ma abiti fosforescenti, o anche appositamente illuminati con lampadine mignon, non si trovano facilmente; d'altronde è impensabile che questo personaggio possieda solo abiti luminescenti e per tutte le stagioni. Sembra evidente che il suo abbigliamento è funzionale al fatto che deve essere notato da Mosconi e contribuire, così, all'eccitazione bestemmiatoria del Vate.

C) Una terza osservazione riguarda il fatto che quello che continua ad andare avanti ed indrio non modifica, mai, né itinerario, né velocità, né senso circolare della sua marcia perpetua. La ragione di questo comportamento è evidentissima:

-innanzitutto egli non sta andando da nessuna parte, non ha una meta, una destinazione, un arrivo. Il suo moto è fatto soltanto per produrre il moto stesso;

-la ciclicità del suo moto, la sua unidirezionalità, la sua velocità sempre uniforme, la sua cadenza sempre precisa, servono a rendere evidente al Mosconi l'inutilità del moto e quindi ad esacerbare ancorpiù il contenuto bestemmiatorio.

Il fatto poi che il moto cominci esattamente all'inizio della trasmissione del Mosconi e termini esattamente alla fine della trasmissione televisiva, ripetendosi immodificato ogni volta che Mosconi va in trasmissione, non lascia dubbi che esso sia del tutto intenzionale, progettato, studiato e voluto per produrre un solo effetto: l'imprecazione blasfema mosconica.

D) Per quanto riguarda l'identità del podista, le ragioni del suo moto perpetuo e la singolare coincidenza con le trasmissioni del Mosconi, rimandiamo il lettore al capitolo "Polemiche scientifico-filosofiche" della voce Quello che fa quel cazzo di rumore lì, nella quale è stato studiato il sinergismo dei vari tormenti inflitti al Mosconi.


Quel mona che batte la porta

Un minaccioso manifesto intimidatorio dei sostenitori del Mosconi che incita alla guerra di religione.


« Ma chi é chel mona ch-che batte la porta e che chiude u-urlando?!? »
(Germano Mosconi)


Quel mona che batte la porta (e che chiude urlando) é un miscredente che nega la Santità del Vate Germano Mosconi, il nemico dell'Agnosticismo mosconiano.

Pochi conoscono il suo vero volto, ma tutti conoscono la sua arma primaria: sbattere la porta; ancora più nota la sua arma secondaria: sbattere la porta e chiudere urlando.

Come le piattole di S.Pancrazio, sbattere le porte (e chiuderle urlando) scatena a pieno il credo religioso di Mosconi, e tutta la Sua incontenibile potenza.

Il mistero della porta sbattuta

Nota a premessa

L'enorme diffusione dell'Agnosticismo Mosconiano, una nuova teologia in procinto di diventare la religione più diffusa sul pianeta, ed il fatto che miliardi di nuovi adepti si rivolgano a Telenuovo per apprendervi il Verbo del Vate della nuova religione, Germano Mosconi, trova formidabili nemici nei sostenitori delle vecchie credenze e dei vecchi armadi.

Così come avvenne per le altre religioni, anche l'Agnosticismo Mosconiano deve affrontare persecuzioni e lotte per affermarsi. La persecusione, tremenda, formidabile, feroce, colpisce innanzitutto il fondatore del nuovo credo, il Mosconi, sottoposto ad ogni tipo di vessazioni e tormenti (porte sbattute, carta igienica e fogli incollati, improvvise comparse di quel cazzo di rumore lì, personaggi spettrali che immotivatamente vanno avanti e indrio, sabotatori che non girano le foto, ecc.)

Quattro domande incombono sul destino dell'Agnosticismo Mosconiano, la moderna teologia che va diffondendosi per tutti i nove continenti del mondo:

  • Chi è quel mona che sbatte la porta?
  • Quale porta sbatte?
  • Perché sbatte la porta?
  • Perché la sbatte solo ed esclusivamente mentre Mosconi é in diretta televisiva?

È del tutto evidente che la porta che viene sbattuta é sempre quella più prossima al Mosconi ed ai microfoni di Telenuovo, dato che la violenza del colpo insordisce Mosconi e talvolta incrina anche il vetro dei televisori nella case dei telespettatori.

Una vittima della guerra di religione, torturata dal Mosconi per avere sbattuto la porta, prima della fucilazione.

Si noti, è sempre la porta più vicina all'orecchio del Mosconi.

A volte la violenza del colpo fa vacillare il palazzo dove ha sede lo studio televisivo, scatenando falsi allarmi di terremoto.

È allora ben evidente che deve trattarsi di una porta robustissima, molto pesante, probabilmente armata con nervature di ferro e, quindi, in grado di resistere ai violentissimi colpi, tant'è che il suo sbattere ha già lesionato pilastri e solai dello stabile e dei palazzi vicini in un raggio di 500 metri e fatto inclinare i due monumenti più vicini alla sede di Telenuovo. Dai decibel di rumore registrati risultano due fatti:

  • Che la porta non può pesare meno di 500 Kg. o, anche, che é stata appositamente zavorrata per produrre quel determinato fracasso.
  • Che essa affaccia su un immenso vano vuoto, dato l'eco che si produce e che si prolunga almeno per 10 minuti.
  • Quanto al vano di risonanza, possiamo senz'altro ipotizzare che si tratti degli ampi locali destinati a cessi di Telenuovo, tantopiù che i cessi hanno la caratteristica di replicare il rumore dando ad esso un effetto da eco.

Orbene, è pensabile una simile porta in uno studio televisivo? Evidentemente, no! Delle due l'una:

  • O Mosconi non parla da uno studio televisivo
  • Oppure quella porta é stata messa lì appositamente per insordirlo.

Pare comunque accertato che Mosconi parli ma soprattutto bestemmi da uno studio televisivo. Ricerche accurate e studi comparativi hanno dimostrato che porte di un simile peso si trovano solo in Vaticano; ad esempio la porta che viene aperta per inaugurare il Giubileo ha ante che pesano 412 Kg. Ciascuna. Si potrebbe allora pensare che Mosconi parli (e bestemmi) da uno studio televisivo Vaticano, ma il tipo di trasmissione televisiva, gli argomenti, i linguaggi, gli ambienti, il personale, le vallette sculettanti, i film pornografici trasmessi nella notte, la pubblicità di assorbenti e preservativi, etc. smentiscono questa ipotesi.

Il Mona, nascosto nell'ombra, si prepara a sbattere la porta...

Dunque Mosconi parla da un edificio normale, dove sarebbe impensabile l'esistenza di siffatte porte. Ma allora?! È mai pensabile che il mona, in occasione delle trasmissioni del Mosconi, trascini una porta così pesante fino allo studio televisivo, la incardini al solo scopo di attendere il momento propizio per insordire Mosconi ed al solo scopo di farlo bestemmiare? Dovremo concludere che è proprio così.

Chi è costui, e di quali poteri dispone per far questo? E, soprattutto, perché?

Certamente molti avversano Mosconi: tuttavia chi organizza un simile sabotaggio deve indubbiamente possedere mezzi potentissimi che impiega senza risparmio, al solo scopo di farlo bestemmiare. Ma chi mai può ricavare benefici dalla veemenza bestemmiatoria del Germano?

La bestemmia, com'è noto, è incompatibile con le funzioni di un capo religioso, e lo sbattimento della porta non può avere altro scopo che squalificare il Vate, farlo apparire proprio com'è in modo da schifare i suoi fedeli e, comunque, inibirgli l'ascesa al Soglio Pontificio: una cospirazione, come il lettore può dedurre, che va emergendo dal fracasso prodotto dal mona. Il quale, in sovrapprezzo, aggiunge un urlo disumano, al quale probabilmente si allena per l'intera settimana, per rafforzare ancor di più lo sbatacchiamento della porta. Sull'attore del delitto, a rigor di logica, sono possibili solo le seguenti ipotesi:

  • Un concorrente alla carica di Papa
  • Un sicario di Ratzinger
  • L'angelo dell'Apocalisse
  • La suocera di Mosconi.

Ciò detto, poniamo la domanda pricipale: CHI È IL MONA CHE BATTE LA PORTA? (e che chiude urlando?)

E procediamo per esclusioni:

  • Non può essere l'angelo dell'Apocalisse, perché in questo caso, invece della porta sbatterebbe Mosconi a calci nel culo direttamente nella fornace infernale.
  • Non può essere un sicario perché notoriamente Ratzinger é tedesco, i sicari costano ed i tedeschi sono avarissimi, almeno quanto i sottoscrittori di Nonciclopedia.
  • Non può essere la suocera di Mosconi, perché non ce la farebbe a trascinare e poi sbattere la porta; e non ce la farebbe neppure a pagare degli aiutanti con la sua pensione dell'INPS.
  • Rimane solo un'ipotesi: la concorrenza!

Chi, dunque, oltre al Mosconi, può aspirare alla carica di Papa? Risponderemo, secondo la nostra ipotesi, nelle conclusioni.

Il lettore può esaminare lo stato del conflitto tra Mosconi e l'altro aspirante Papa alle voci De philosophiae Mosconorum, Anatema, Summa mosconica, etc.

Ne risulta che chi aspira a questo incarico, e perciò sàbota le trasmissioni del Mosconi, é un personaggio che considera la stessa carica di Papa come un ripiego, dato che in realtà egli aspira alla carica di Dio. Tuttavia il Papato è un passaggio necessario, obbligato, affinché egli possa poi accedere al grado superiore.

Costui però ha trovato sulla sua strada Germano Mosconi, un grande teologo che lo fronteggia nel campo della dottrina e delle cazzate, un capo religioso che ormai è seguito ed inseguito in tutto il mondo dai fedeli e dai creditori. Non può vincerlo, davvero non può: dunque deve distruggerlo.

Questo personaggio potrebbe dunque essere il Silvio, il solo capace (insieme al "Prode" Romano) di spingere la sua protervia cospirativa fino al punto da rubare anche una delle porte di S.Pietro, oltre a tutto il resto, per colpire proditoriamente il Vate Mosconi.

Teorie comparate

Recenti studi Mosconiani, da parte degli studiosi del CICAP, ovvero un equipe per l'analisi dei fenomeni paranormali, hanno riscontrato notevoli somiglianze tra le caratteristiche di Quel mona che batte la porta (e che chiude urlando) e le reazioni suscitate da altri anatemi del Sacro Vate:

  • Quello che continua ad andare avanti e indrio
  • Quelli che vengono avanti
  • Quello che fa quel cazzo di rumore lì
  • Quel mona che incolla i fogli

Sono da notare infatti alcune inquietanti analogie tra i quattro pericolosi elementi:

  1. Sono di identità ignota sia a noi che al Vate. Se Egli infatti li riconoscesse, li qualificherebbe, o comunque si rivolgerebbe a loro chiamandoli per nome con terribili parole d'accusa ("Porco" + soggetto della frase).
  2. Sono tutti acerrimi nemici del credo Mosconiano. É infatti da escludere a priori che questi elementi commettano l'infimo sacrilegio per puro caso, come in precedenza dimostrato.
  3. Gli ignoti molestatori della mosconica quiete sono tutti appellati con la locuzione Quello/Quel: un elemento significativo per capire l'identità dello sconosciuto attentatore e la posizione geografica dello stesso ("Quello/Quel" é generalmente usato per indicare persone distanti nello spazio).
  4. È priva di conferme l'ipotesi che l'ignoto molestatore possa essere il Silvio. Tale ipotesi sarebbe possibile nel caso di Quel mona che sbatte la porta, ma come farebbe ad essere lui Quello che continua ad andare avanti e indrio? Come tutti sanno infatti, la statura del Silvio non va molto oltre quella di Grande Puffo; come avrebbe fatto pertanto a farsi chiaramente vedere dal Vate a tal punto da disturbarlo?? Si tenga inoltre presente che si sta parlando di Germano Mosconi, un uomo che se bestemmia a Dio, significa che quando guarda, guarda molto in alto!

Le tesi rese note dallo studio del CICAP sono dunque le seguenti:

Il misterioso attentatore
  1. È probabile che l'attentatore sia lo stesso in tutti e quattro i casi. O comunque, almeno in due di essi: Quel mona che batte la porta e Quel mona che incolla i fogli, in quanto è qualificato come Mona.
  2. È probabile che l'attentatore sia di sesso maschile in quanto Quello/Quel non é un tipico attributo femminile (tesi che conferma l'ipotesi di un rivale di Mosconi alla carica di Pontefice).
  3. È probabile che non appartenga a gruppi etnici o religiosi molto particolari. O comunque, che non sembri così. In caso contrario lo avrebbe potuto facilmente identificare con parole più precise (Chi è quell'ebreo che batte la porta oppure Chi è quel negro che batte la porta).
  4. È probabile che sia un personaggio che ha abitualmente a che fare con il mondo della televisione. Come farebbe altrimenti a sapere dove sono le porte da sbattere o la colla per incollare i fogli?
  5. È probabile infine, e questa é la più inquietante delle ipotesi, che l'attentatore sia un conoscente dello stesso Vate. Come infatti é risaputo, il grande Germano è un uomo dal carattere mite, altresì cordiale e pacato. Chi mai potrebbe riuscire ad individuare il punto debole del Tranquillissimo, al punto che con un solo gesto (sbattere la porta giusta o andare avanti indrio) riesca a scatenare tutta la terrificante ira bestemmiatrice del Supremo Iracondo? Chi mai, se non un intimo conoscente della natura mosconiana?

Conclusioni

Riassumendo quindi tutte le ipotesi espresse nell'articolo, anche alla luce delle indagini comparative, chi si nasconde dietro il vile attentatore sarebbe un essere di sesso maschile, decisamente alto, non appartenente a gruppi sociali che lo distinguano, probabile rivale del Mosconi alla carica di Pontefice e soprattutto intimo conoscitore degli studi di Telenuovo.

Le indagini rimangono aperte.

Tesi controcorrente

Da segnalare la teoria avvallata da un esimio gruppo di teologi che vuole Quel mona che batte la porta (e chiude urlando) non come un nemico dell'Agnosticismo mosconiano, bensì come colui che ha scatenato la vera potenza di Germano: egli non ha quindi la colpa, bensì il merito di aver dato vita a un culto diffuso ormai su scala mondiale. Le implicazioni di questa nuova teoria sono infinite. Si attendono nuovi sviluppi teologici.

Quel mona che incolla i fogli

« Dio cane! Le carte co' la cola gh'è, che se taca, Ostia! Dio...ssscanato can! »
(Germano Mosconi)
« Ma Dio bon, ma... D... D'un dio ghe... le se taca co la cola e non le se staca! »
(Germano Mosconi)
« Varda che roba..la cola tacà ale carte.. »
(Germano Mosconi sul Mona)


Il Grande Nemico del Vate, quindi subdolo e pericoloso, Quel mona che incolla i fogli è colui che gli ha messo più volte la colla tra i fogli del Vangelo e nel rotolo della carta igienica: chiara sfida alla religiosità e al credo di San Germano da Verona. Il mona che incolla i fogli inoltre è il nemico dello Scannato Can, divinità mosconiana protettrice dei fogli di Telenuovo.

Fonti attendibili sostengono che "quel mona che incolla i fogli" sia in realtà Mosè, vecchio alleato del Vate (taanto taanto tempo fa), che invidioso del successo rimediato dall'illustre Germano, spesso gli gioca brutti scherzi come appunto incollargli i fogli del Vangelo; si vocifera anche che come strumento per i suoi biechi piani usi il suo sperma anziché la più facilmente reperibile colla. Una ricerca sconcertante ha però detto che quel Mona che incolla i fogli è lo stesso che sbatte le porte.

Storia di un delitto

Tutto avvenne all'epoca del I Congresso Mondiale di Bestemmiologia Applicata, di cui Germano Mosconi era relatore.

In quell'occasione il mona che incolla i fogli era addetto alle latrine. Nel approntare i servizi igenici per i congressisti, ci si accorse che la fornitura di carta igienica era scarsa e mancava un rotolo. Non essendo possibile procurarne un altro (il Congresso si teneva i località segreta per evitare le proteste dei fondamentalisti cattolici), si provvide a decurtare ciascun rotolo di un certa quantità di carta al fine di ottenere il rotolo mancante; in quell'occasione il mona fu comandato di incollare i vari spezzoni a formare una striscia avvolgibile.

Accadde che Mosconi, poco prima di tenere la sua relazione, fosse oggetto di una pressione cacatoria e, nella fretta, entrasse nel primo cesso a portata di culo che, guarda caso, era proprio quello a rotolo incollato.

Purtroppo la tenacissima colla usata dal mona (Attak) non si era del tutto asciugata cosicché Mosconi si trovò prima con la mano incollata all'ano, poi, liberatosi con un doloroso strappo, con i peli del culo incollati alle mutande.

Dovette comunque tenere la sua relazione; senonché, ad ogni suo movimento, avvertiva gli strappi dolorosi delle mutande che eradicavano i peli dal culo. È pur vero che le conseguenti bestemmie fecero sì che il Mosconi venisse eletto Presidente Perpetuo dell'I.B.A. (International Bestemmiology Association), ma lui continuò a chiedersi chi fosse quel mona che incolla la carta igienica, il quale, a sua volta, aveva provato gusto ad incollare e continuò ad incollare carta e fogli con sottile e sadico piacere, sostituendo talvolta la colla con lo sperma.

I due personaggi furono ricongiunti dal caso (?) negli studi di Telenuovo. Il resto è storia recente.

È indubbio che il bieco incollatore fu reclutato dalla cospirazione antimosconica, incaricato di far esplodere Mosconi durante le trasmissioni televisive. Si suppone che la sua assunzione a Telenuovo sia stata promossa dalle forze occulte che si oppongono all' Agnosticismo mosconiano e che sia retribuito, per il suo sicariaggio, a peso, a seconda di quanta colla applichi ai fogli destinati al Mosconi.


Voci correlate