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[[Immagine:200px-CaptainMcCallister.png|200px|thumb|left|''Arrr, quell'albatro aveva un'apertura alare di almeno 8 metri.'']] |
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[[Immagine:Animale strano.JPG|thumb|200px|right|Una delle viscide e sinistre creature del mare, uscita dai peggiori incubi di [[Stephen King]].]] |
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Dopo la famigerata vicenda dell'albatro lo yacht riprende a navigare senza meta, [[tortura|come un disperato che cerca di pagare la sua bolletta nell'immenso macchinario burocratico]]. Oltrepassa le colonne d'[[Ercole]], l'architrave di [[Achille]] e la trifora di Ettore. L'uccisione dell'albatro sembra portar [[sfortuna]] al gruppo, poiché cominciano a scarseggiare cibo, acqua e, più grave di tutto, lo [[alcol|champagne]]. <br /> |
Dopo la famigerata vicenda dell'albatro lo yacht riprende a navigare senza meta, [[tortura|come un disperato che cerca di pagare la sua bolletta nell'immenso macchinario burocratico]]. Oltrepassa le colonne d'[[Ercole]], l'architrave di [[Achille]] e la trifora di Ettore. L'uccisione dell'albatro sembra portar [[sfortuna]] al gruppo, poiché cominciano a scarseggiare cibo, acqua e, più grave di tutto, lo [[alcol|champagne]]. <br /> |
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[[Immagine:Fede.jpg|thumb|right|150px|Lui invece sì.]] |
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Mentre continuano a navigare disperati in un mare sempre più sconosciuto, si rendono conto di non essere [[solitudine|soli]]: un'[[La Russa|entità sinistra e malvagia]] continua a seguire la loro nave, uno spirito [[male|malefico]] deciso a vendicare la morte dell'albatro. Il panico sale quando dal mare cominciano ad uscire strisciando viscide e putride creature, che sembrano uscite dai peggiori incubi dei [[Cannibal Corpse]]. Il mare assume il tipico colore ''[[vomito]]-da-ubriaco-cronico'' e l'aria comincia a puzzare di uova marcie e di [[Ovetto Kinder]] andato a male.<br /> |
Mentre continuano a navigare disperati in un mare sempre più sconosciuto, si rendono conto di non essere [[solitudine|soli]]: un'[[La Russa|entità sinistra e malvagia]] continua a seguire la loro nave, uno spirito [[male|malefico]] deciso a vendicare la morte dell'albatro. Il panico sale quando dal mare cominciano ad uscire strisciando viscide e putride creature, che sembrano uscite dai peggiori incubi dei [[Cannibal Corpse]]. Il mare assume il tipico colore ''[[vomito]]-da-ubriaco-cronico'' e l'aria comincia a puzzare di uova marcie e di [[Ovetto Kinder]] andato a male.<br /> |
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I più [[papaboys|creduloni]] pensano all'istante alla punizione di [[Dio]]: ''Noi abbiamo peccato, ed Egli ci ha inviato la sua punizione sotto forma dell'angelo della [[morte]], Azrael il maledetto!''. [[idioti|Altri]] invece si lanciano in più ardite spiegazioni: ''No, è tutta opera della massoneria [[ebreo|ebraica]] che ci punisce per aver ucciso uno dei suoi esperimenti segreti, creato grazie alle conoscenze aliene trovate ad [[Antartide]], sotto le piramidi egizie!''<br /> |
I più [[papaboys|creduloni]] pensano all'istante alla punizione di [[Dio]]: ''Noi abbiamo peccato, ed Egli ci ha inviato la sua punizione sotto forma dell'angelo della [[morte]], Azrael il maledetto!''. [[idioti|Altri]] invece si lanciano in più ardite spiegazioni: ''No, è tutta opera della massoneria [[ebreo|ebraica]] che ci punisce per aver ucciso uno dei suoi esperimenti segreti, creato grazie alle conoscenze aliene trovate ad [[Antartide]], sotto le piramidi egizie!''<br /> |
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===Parte quinta=== |
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[[Immagine:Thriller.jpg|230px|thumb|left|I cadaveri dei marinai si animano per guidare ancora una volta la nave.]] |
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[[Immagine:Ragazze impazzite.jpg|thumb|right|200px|Una comune allucinazione marittima.]] |
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In quel momento il marinaio cade in un sonno ristoratore: un sonno fatto di visioni beate, di angeli che scendono dal cielo per portare la Gloria di Umberto Tozzi e di [[Death Metal|celestiali canti]] che annunciano la benedizione del [[Dio|Signore]]. Insomma, le solite [[allucinazioni]] marittime con un pizzico di [[religione|religiosità]] gratuita. Allucinazioni che fanno credere al buon marinaio che le [[pioggia|piogge acide]] che stanno corrodendo lui e la nave siano in realtà "rinfrescante e tonificante rugiada mattutina". <br /> |
In quel momento il marinaio cade in un sonno ristoratore: un sonno fatto di visioni beate, di angeli che scendono dal cielo per portare la Gloria di Umberto Tozzi e di [[Death Metal|celestiali canti]] che annunciano la benedizione del [[Dio|Signore]]. Insomma, le solite [[allucinazioni]] marittime con un pizzico di [[religione|religiosità]] gratuita. Allucinazioni che fanno credere al buon marinaio che le [[pioggia|piogge acide]] che stanno corrodendo lui e la nave siano in realtà "rinfrescante e tonificante rugiada mattutina". <br /> |
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Il delirio [[romanticismo|romantico]]/religioso svanisce non appena uno dei famigerati volatili marittimi non riporta alla dura realtà il marinaio risvegliandolo con una [[merda|"soave carezza organica"]]. Il vento sta soffiando più feroce che mai, spingendo la nave verso [[Lussemburgo|luoghi lontani e misteriosi]]. Quand'ecco che, come in una pessima replica delle [[Horror|opere]] di George Romero, i cadaveri prendono di nuovo vita e si alzano e, guidati da un [[Michael Jackson|sinistro individuo che pare un frullato etnico]], cominciano con meccanica precisione a manovrare la nave. Il tutto a ritmo di [[musica]] (anch'essa celestiale).<br /> |
Il delirio [[romanticismo|romantico]]/religioso svanisce non appena uno dei famigerati volatili marittimi non riporta alla dura realtà il marinaio risvegliandolo con una [[merda|"soave carezza organica"]]. Il vento sta soffiando più feroce che mai, spingendo la nave verso [[Lussemburgo|luoghi lontani e misteriosi]]. Quand'ecco che, come in una pessima replica delle [[Horror|opere]] di George Romero, i cadaveri prendono di nuovo vita e si alzano e, guidati da un [[Michael Jackson|sinistro individuo che pare un frullato etnico]], cominciano con meccanica precisione a manovrare la nave. Il tutto a ritmo di [[musica]] (anch'essa celestiale).<br /> |
Versione delle 05:02, 20 gen 2009
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Apocalypse Now è un film del 1979 diretto da Francis Ford Coppola, liberamente copiato dal ispirato al famoso (?) romanzo di Joseph Conrad Cuore di tenebra. Il film è considerato uno dei migliori film di guerra della storia del cinema, secondo solo a La Passione di Cristo 2 - Crucifiggi questo e Un nuovo amico del Fantabosco; è stato inoltre vincitore della Palma d'Oro al Festival di Cannes del 1979, della Betulla d'Argento al Festival di Brno del 1980 e del Baobab di vaselina al Festival di Bassano del Grappa del 2012.
Trama
Attenzione, da qui in poi questo articolo contiene spoiler. Gli spoiler rendono il testo più aerodinamico aumentandone la velocità, quindi attenzione ai colpi d'aria. |
Vietnam. Terzo anno di guerra.
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- L'albatro e tutti i marinai tranne quello sfigato muoiono, ma non è stato il maggiordomo.
Adesso continua a leggere, a tuo rischio e pericolo.
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La ballata del vecchio marinaio è una famosa filastrocca per bambini ideata e scritta da un tale Samuel Taylor Leroy Jackson Coleridge, noto critico letterario, poeta, scrittore, amanuense e degustatore di vini caraibici del 1800. L'opera è stata scritta in collaborazione con lo scrittore italiano Guglielmo ParoleDegne e narra della storia di un misterioso marinario e delle sue misteriose vicende con un albatro dispettoso. La ballata è divisa in sette parti, una più inutile dell'altra.
La Ballata
Attenzione, da qui in poi questo articolo contiene spoiler. Gli spoiler rendono il testo più aerodinamico aumentandone la velocità, quindi attenzione ai colpi d'aria. |
Parte prima
La ballata inizia con la vicenda di un vecchio marinaio barbuto e un poco fastidioso che, non sapendo che fare della sua triste esistenza decide di andare in giro a raccontare barzellette sconce al primo che capita. Così, capitato ad un rave party, aggancia il primo giovane che, incapace di reagire alla loquacità invadente del vecchio, si abbandona al viaggio mentale dovuto al mix di droga e storie assurde.
Comincia così il marinaio a narrare di quando, viaggiando sullo yacht di Briatore al largo delle coste malesiane, incappa in una pattuglia della polizia costiera. Deciso a non dover rendere conto alle legge di tutta la polverina bianca presente sulla nave, lo yacht si dà alla fuga. E così viaggia e viaggia e viaggia, fino a che non si ritrova in un brutto posto, con forti raffiche di vento, un'aria malsana, un freddo cane ed un'atmosfera spettrale: la laguna di Venezia. Circondati dal ghiaccio (la laguna di Venezia ghiacciata? Ebbene sì. Cosa vi aspettavate, un racconto attendibile da un vecchio marinaio ubriaco?) e da sinistre creature bestemmianti, l'equipaggio non può fare a meno di pregare per la propria salvezza qualsiasi divinità gli passi per la testa: Dio, Buddha, Cthulhu (forse non proprio il più adatto).
Ma i poveri uomini pregano invano fino a che dalla spessa coltre di nebbia non compare qualcosa: è un aereo? è Superman? No, è solo uno stupido albatro. L'equipaggio, sfinito e affamato, si rincuora all'idea che se non altro ci sarà qualcosa da mangiare la sera. Ma il vecchio marinaio non sembra essere d'accordo: e così, senza sapere bene ciò che sta facendo, imbraccia il fucile e ammazza l'albatro!
A nulla valgono le ingiurie dei compagni: Razza d'imbecille, hai ucciso la nostra cena!, Ma che ti sei fumato? Blumele?!. Ormai il danno è fatto, e l'ira divina (o più che altro, l'ira animalista) si sta per abbattere su di loro.
Parte seconda
Dopo la famigerata vicenda dell'albatro lo yacht riprende a navigare senza meta, come un disperato che cerca di pagare la sua bolletta nell'immenso macchinario burocratico. Oltrepassa le colonne d'Ercole, l'architrave di Achille e la trifora di Ettore. L'uccisione dell'albatro sembra portar sfortuna al gruppo, poiché cominciano a scarseggiare cibo, acqua e, più grave di tutto, lo champagne.
Mentre continuano a navigare disperati in un mare sempre più sconosciuto, si rendono conto di non essere soli: un'entità sinistra e malvagia continua a seguire la loro nave, uno spirito malefico deciso a vendicare la morte dell'albatro. Il panico sale quando dal mare cominciano ad uscire strisciando viscide e putride creature, che sembrano uscite dai peggiori incubi dei Cannibal Corpse. Il mare assume il tipico colore vomito-da-ubriaco-cronico e l'aria comincia a puzzare di uova marcie e di Ovetto Kinder andato a male.
I più creduloni pensano all'istante alla punizione di Dio: Noi abbiamo peccato, ed Egli ci ha inviato la sua punizione sotto forma dell'angelo della morte, Azrael il maledetto!. Altri invece si lanciano in più ardite spiegazioni: No, è tutta opera della massoneria ebraica che ci punisce per aver ucciso uno dei suoi esperimenti segreti, creato grazie alle conoscenze aliene trovate ad Antartide, sotto le piramidi egizie!
Ma il vecchio marinaio ha capito tutto. Vi sbagliate dice con voce tonante non è opera di divino né di alieno, bensì di uomo. Osservate! e indica un gruppo di gommoni dall'aria sinistra che si avvicinano minacciosamente alla nave invero, col mio gesto, ho attirato le ire di Greenpeace!. Al solo nominare il nome del Maligno un fulmine squarcia il cielo, si sentono lupi ululare in lontananza e vi è un fuggi fuggi di piccioni (che in mare aperto non ci stanno, ma dove c'è da fuggire son sempre presenti).
Inutili le reazioni terrorizzate dell'equipaggio: ormai la loro fine è prossima.
Ma non quella della ballata. Sfortunatamente.
Parte terza
Ed ecco che, mentre l'equipaggio si sta riprendendo dagli spiacevoli eventi precedenti (assalti di attivisti di Greenpeace assatanati, aiutati da animalisti vestiti di nero; tentativi di abbordaggio da parte di gommoni di immigrati, e viceversa; attacchi da parte di pirati zombie, e molto altro), il vecchio marinaio scorge qualcosa che si sta avvicinando all'orizzonte. Una vela! Una vela! urla eccitato. Sono di nuovo quei pazzi degli animalisti? gli chiedono terrorizzati i compagni, che per precauzione si stanno già armando con tutto quello che trovano in giro. No, è una nave diversa, pare un relitto dice l'esperto marinaio, impugnando al contrario il cannocchiale. Quando la nave è ormai vicina gli attoniti uomini scorgono due magre e incurvate figure a bordo.
Sant'Iddio, sono la Morte e la Vita-Nella-Morte! urla uno; ti sbagli, il secondo è Andreotti. Dio ce ne scampi!. I due sono al momento impegnati nel giuoco dell'oca e non si curano dei marinai. Dopo un'accesa battaglia, la Morte dichiara esultante Doppio 6, ho vinto! Ho vinto! Gnègnègnè! Ora ammazzo quei marinai, tanto per restare in forma, mentre Andreotti la guarda impassibile. Non credo proprio risponde lui, e tira fuori un pezzo di carta firmato da lui e dalla Morte stessa. Dannazione, sempre con 'sta storia...Almeno lasciamene qualcuno chiede ansioso il Tetro Mietitore. Puoi prendere tutti, ma risparmia quello con la faccia da tonno lesso.
E così i duecento marinai (36 per la questura) si girano all'unisono e con occhi di ghiaccio maledicono il vecchio marinaio con parole pesanti e sofferte: Li mortacci tua! Intanto, sul relitto che si allontana, Andreotti si rivolge al sopravvissuto e con una voce che sembra provenire da una realtà lugubre e dimenticata dice: La morte logora chi non ce l'ha. E sparisce.
Parte quarta
A questo punto il vecchio marinaio è rimasto solo su una nave alla deriva nel grande mare blu, senza cibo né acqua, con decine e decine di uomini morti intorno a sé, senza sapere dove si trovi né quanti giorni siano passati dall'ultima puntata di Paso Adelante. Passino la Morte, la mancanza di cibo e l'essere persi, ma Paso Adelante no! NOOO! urla disperato il povero marinaio; ma persino il Cielo ha smesso di ascoltarlo. Nemmeno le sue buoni vecchie mani rugose e callose lo possono consolare in questo momento triste: una tremenda artrosi le ha infatti colpite proprio nel fatal momento. Infine, come se la dea della sfiga avesse voluto fare gli straordinari, tutte le corde della nave sono andate perse, e non si può fare neanche un piccolo suicidio degno di questo nome.
Poi, un lampo, parole del passato gli tornano alla mente: il marinaio rivede davanti a sé il suo vecchio professore di filosofia, mentre impartisce la sua massima ai rapiti studenti: Ragazzi, ricordatevi che l'ottimismo è il profumo della v.... Che disgrazia che quel tir sia passato proprio in quel momento.
Ma il suo pensiero è sopravvissuto; e così il marinaio lo ricorda e lo segue:
A quel punto, così come era arrivata, la maledizione svanisce nel nulla, lasciando dietro di sé morte, distruzione, un marinaio ripieno di scempiaggini sulla bontà del Creato e un forte odore di incenso alla vaniglia.
Parte quinta
In quel momento il marinaio cade in un sonno ristoratore: un sonno fatto di visioni beate, di angeli che scendono dal cielo per portare la Gloria di Umberto Tozzi e di celestiali canti che annunciano la benedizione del Signore. Insomma, le solite allucinazioni marittime con un pizzico di religiosità gratuita. Allucinazioni che fanno credere al buon marinaio che le piogge acide che stanno corrodendo lui e la nave siano in realtà "rinfrescante e tonificante rugiada mattutina".
Il delirio romantico/religioso svanisce non appena uno dei famigerati volatili marittimi non riporta alla dura realtà il marinaio risvegliandolo con una "soave carezza organica". Il vento sta soffiando più feroce che mai, spingendo la nave verso luoghi lontani e misteriosi. Quand'ecco che, come in una pessima replica delle opere di George Romero, i cadaveri prendono di nuovo vita e si alzano e, guidati da un sinistro individuo che pare un frullato etnico, cominciano con meccanica precisione a manovrare la nave. Il tutto a ritmo di musica (anch'essa celestiale).
Guidata dai morti, la nave riprende vita, e comincia a muoversi sempre pià spedita. Sembra andare tutto a meraviglia, pensa l'ignaro marinaio, poco prima di rendersi conto che affidare una nave (già in pessime condizioni) ad un gruppo di zombie non rientra nelle lista delle World's Smartes Ideas. Così il relitto si va a schiantare su un gruppo di scogli (o contro un iceberg, il passaggio non è chiaro, a detta dello stesso Coleridge, che afferma di aver abusato di oppiacei durante la stesura della quinta parte) e il marinaio, per la seconda volta, cade nell'incoscienza.
Voci correlate
Altre idee che non importano a nessuno
- Il senso della vita (film)
- Alan Ford (fumetto)