Passante

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« Le merde che si incontrano a volte si pestano, a volte si salutano. »
(Zarathustra su passante)
« A volte un uomo inciampa nella verità, ma nella maggior parte dei casi si rialzerà e continuerà per la sua strada. »
(Sempre il vecchio caro Zarathustra su come vengono al mondo i passanti)
Scusi, sa l'ora?

Dicesi passante quella persona, cosa, animale o essenza metafisica che passa, è passata o passerà. Rispetto a cosa non è dato saperlo, e probabilmente non lo sa neanche lui (o lei, o quella cosa, o quella essenza), in quanto passante. L'unica cosa certa è che quando la mia ragazza ha il mal di testa, non le passa.

Un'entità mala

La figura del passante è, insieme alla figura di merda, un topos ricorrente nella storia letteraria, pittorica, scultorea, arboricola e caseificia. Il resto? Mancia, tanto è poca roba.

Tipico passante con tipici abiti da passante che cerca di passare attraverso marosi. Lo scopo di tutto ciò? Mi sembra chiaro: passare.

L'ineffabilità di questa figura, la sua contraddittoria natura che lo spinge a girovagare in cerca di una meta e, quando essa è raggiunta, a ritornare tosto al punto di partenza (o verso altri lidi), ha fatto si che molti grandi filosofi, basandosi su questa enigmatica figura, si ponessero quelle domande che avrebbero poi contribuito alla nascita della cultura occidentale:

  • "Chi siamo?"
  • "Dove andiamo"
  • "Cosa c'è per cena?"

Da queste premesse dedussero ciò che sarebbe divenuto il Pilastro Fondante dell'Europa tutta: la mirabolante "Legge entropica dell'essenza di Passante", che enuncia:

  • "Tutti gli esseri viventi e gli oggetti inanimati sono soggetti ad attività Passantose. L'essenza di Passante è costante nell'Universo e non può essere diminuita né aumentata."

Da ciò si deduce che ognuno di noi è un Passante. Si, anche TU (però cerca di non passarmi davanti casa, che mi fai senso).

Naturalmente ognuno di noi, pur comune nella sua essenza di Passante, mantiene una sua individualità, che ha contribuito a modellare nel tempo la concezione della figura di Passante in due sotto-figure:

  • Barbone - La tipologia più comune. Classica persona nel cui corpo convivono più ecosistemi, che lo rendono quasi immortale e gli conferiscono l'oscuro potere di contagiare intere città con la sua sola presenza. Passante da venerare e da temere, occupa sovente cariche di grande prestigio.
    Sì, sì, ridi di lui quanto ti pare. Tanto tu non sei degno neanche di baciargli le scarpe. E lui lo sa bene.

L'influsso del Passante nella letteratura

Come abbiamo già detto, la figura del Passante è stata molto decantata nelle Arti. Molti poeti, scrittori e benzinai hanno decantato in varie forme le sue gesta. Citiamo come esempio questo passo del Tasso (fa anche rima):

  • "Giunse dove sorgean da vivo sasso

in molta copia chiare e lucide onde,

e fattosene un rio volgeva a basso

lo strepitoso piè tra verdi sponde.

Quivi egli ferma addolorato il passo

e chiama, e sola a i gridi Ecco risponde;

e vede intanto con serene ciglia sorger l'aurora candida e vermiglia."


Qui vediamo come il Tasso vuole cantar le gesta di un Passante sotto chiari effetti allucinogeni ("vede intanto con serene ciglia sorger l'aurora candida e vermiglia") che non si accontenta di vagar senza meta a casaccio, ma addirittura si ferma ed ha l'ardire di clamar ad alta voce un Tu indefinito (metafora dell'inconoscibilità del destino del passante). Il finale, grottesco nella sua tristezza, vede il Passante che viene ammanettato dalla Polizia, unica fra i "gridi" che gli degna di un po' di considerazione, mentre il tapino vede consumarsi l'effetto della roba.

Conclusioni

A cosa serve dunque tutto questo discorso? Serve a farvi capire come il tutto sia fugace, transitorio, soggetto per l'appunto alle leggi del Passante.. (tono iroso) voi piccoli uomini, attaccati alle vostre futili cose materiali, dovete scindervi da esse, dovete dire: "Io sono momentaneo, pertanto non esisto". Come ripeto sempre ai miei alunni dell'Università di Lipsia: "Voi non dovete esistere, io non esisto!" Per quanto riguarda poi le mie sfuriate concernenti la mancata ricevuta della paga del mese di luglio non fu, come i miei avversari dicono, un "ritorno alla conflittualità delll'essere", bensì un piccolo momento di debolezza del mio animo, occupato a ben altre occupazioni.

E poi cosa volete che me ne importi, io non accetto lezioni dai non-laureati!.

Curiosità

  • Il passante è anche un treno che passa per Milano. Deve il suo nome al fatto che passa e non si ferma a caricare i passeggeri.
  • Il passante da spesso indicazioni fuorvianti.

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