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Così Mardonio fu costretto ad attaccare la città, conscio della figura barbina fatta. Le altre [[città]] promisero di accorrere al fianco di Atene, ma gli aiuti impiegarono molto tempo ad arrivare, dal momento che erano tutti a casa a guardare la [[Champions League|Champions]]. Quando alla fine si mossero, portarono un [[esercito]] immenso, che gli storici odierni definiscono "grande come una [[casa]]". Pausania collocò quindi l'esercito sul monte Citerone, prevedendo che nessuno avrebbe mai attaccato un posto con un nome tanto stupido, ma si sbagliò: Mardonio inviò la cavalleria, che incontrò però una dura [[resistenza]], fortificata dal fatto che i Greci erano incazzati neri per la mancanza di piste da [[sci]]. I Greci si scatafasciarono dunque giù dal monte, ritrovandosi sulla piana di Platea; schierarono gli [[Sparta]]ni sul fianco destro e gli Ateniesi sul sinistro, mentre il centro fu occupato dal resto degli opliti, che formavano la gloriosa divisione Carne da Macello.
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I due eserciti si ritrovarono così vicini da potersi mandare a cagare a vicenda, mentre i due generali sembravano due fidanzatini:
I due eserciti si ritrovarono così sulle sponde opposte del fiume, così vicini da potersi mandare a cagare a vicenda, mentre i due generali sembravano due fidanzatini:
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{{Dialogo2|Pausania|Dai, attacca prima tu!|Mardonio|No, attacca prima tu!}}
Andarono avanti così per 10 [[Giorno|giorni]], durante i quali i due eserciti non si lanciarono in battaglia, ma si limitarono a prendersi a ceffoni ogni tanto. I Persiani si portarono in vantaggio, andando a rompere le balle ai Greci ogni volta che potevano, di solito per urlare a squarciagola alle spalle degli opliti che costruivano castelli di carte. Mardonio, che non aggiornava il suo stato su [[Facebook]] da ben 10 giorni, convocò allora un consiglio di guerra, che gli consigliò di ritirarsi a [[Tebe]]; sapendo che il consiglio di guerra era attendibile come un [[parlamentare]], Mardonio decise di attaccare.
Andarono avanti così per 10 [[Giorno|giorni]], durante i quali i due eserciti non si lanciarono in battaglia, ma si limitarono a prendersi a ceffoni ogni tanto. I Persiani si portarono in vantaggio, andando a rompere le balle ai Greci ogni volta che potevano, di solito per urlare a squarciagola alle spalle degli opliti che costruivano castelli di carte.
Alla fine Mardonio, che voleva chiuderla lì perché non aggiornava il suo stato su [[Facebook]] da ben 10 giorni, convocò un consiglio di guerra, che gli consigliò di ritirarsi a [[Tebe]]; sapendo che il consiglio di guerra era attendibile come [[Wanna Marchi]], Mardonio decise di attaccare.
Tuttavia [[Alessandro I di Macedonia]], un macedone di discendenza [[hawaii]]ana che però si sentiva greco [[Dio]] solo sa perché, di notte andò dal generale Aristide e lo informò dei piani di Mardonio con queste parole:
Tuttavia [[Alessandro I di Macedonia]], un macedone di discendenza [[hawaii]]ana che però si sentiva greco [[Dio]] solo sa perché, di notte andò dal generale Aristide e lo informò dei piani di Mardonio con queste parole:


{{Quote|I Persiani vi vogliono attaccare, ma io ve l'ho detto perché sono bravo. Ah, Mardonio non sa che sono qui, per cui, se ve lo chiede, ero al bar.}}
{{Quote|I Persiani vi vogliono attaccare, ma io non vi ho detto niente, eh! Ah, Mardonio non sa che sono qui, per cui, se ve lo chiede, ero in lavanderia.}}

Quella notte [[Pausania]] ordinò agli Ateniesi e agli altri Greci di scambiarsi di posto per fargli una [[foto]] ricordo, ma l'operazione richiese molto tempo, sia perché i [[soldati]] non avevano chiuso occhio per la [[paura]] del buio, sia perché gli Spartani non volevano gli Ateniesi vicini {{Citnec|per paura che gli attaccassero l'ateniesite}}. Mardonio ne approfittò allora per attaccare frontalmente, ma commise l'errore di mandare avanti la fanteria [[mano]] nella mano: i Greci aprirono a ciascun soldato [[persia]]no una decina di nuovi ombelichi e Mardonio stesso, che combatteva in prima linea perché si annoiava, fu ucciso da uno spartano all'urlo di "QUESTA È PLATEAAAAAA!!!". I Persiani corsero così verso le loro [[navi]], attivarono l'N<sub>2</sub>O e tornarono in Persia. I Greci festeggiarono e vissero tutti felici e contenti. {{Censura|Finché i Greci non assediarono Tebe e non cu fu la sanguinosa [[guerra del Peloponneso]].}}


== Battaglie correlate ==
== Battaglie correlate ==

Versione delle 14:08, 8 lug 2012

Battaglia di Platea

Battaglia di Platea
Parte della II Guerra Persiana: l'attacco dei cloni
-- immagine centrale --
-- ...dell'immagine --
Luogo: Città di Platea, con grande sgomento del sindaco
Data:

20 agosto 479 a.C.

Inizio:

20 agosto 479 a.C.

Fine:

32 agosto 479 a.C.

Esito:

Vincono i Greci per abbandono e diventano campioni del mondo

Casus belli:

A Serse era capitato l'obiettivo "Devi conquistare la totalità dell'Asia e dell'Europa"

Modifiche territoriali:

Ci sono un sacco di cadaveri in giro

Fazioni in guerra

Quegli sporcaccioni degli antichi Greci

Quei perfettini dei Persiani

Comandanti

Pausania, detto Pausagna

Mardonio, detto Mar Ionio

Forze in campo

110.000 circa tra Ateniesi, Spartani, Tespiani, Siracusani e Newyorkesi

9 miliardi di uomini secondo Erodoto, 34 secondo gli storici moderni

Perdite

2 soldati che morirono per la noia

Un numero molto vicino a quello della popolazione terrestre

Molto probabilmente, se Serse avesse visto 300, avrebbe portato via l'esercito prima di Platea.

« D'oh! »
(Il generale Mardonio ogni volta che muore un soldato persiano.)
« Tzé, i giovani d'oggi... Andate da qualche altra parte a fare casino, c'è gente che sta cercando di dormire! »
(Un abitante di Platea dal sonno leggero.)

La battaglia di Platea fu un'amichevole partita di scacchi viventi giocata tra Greci e Persiani; essa è importante perché sancì la fine delle guerre Persiane e fece venire il nervoso a re Serse.

Esercito greco

L'esercito della lega ellenica era capeggiato dall'ateniese Aristide e dal nipote di Leonida, Pausania, al quale l'affettuoso zio portava sempre qualche teschio dalle sue campagne. In base alla testimonianza dell'imparziale Erodoto, l'armata greca aveva a disposizione "i migliori e più virili soldati del mondo, gente che mangiava chiodi arrugginiti per colazione, altro che quelle pippe dei Persiani! Giuro che una volta vidi Pausania che, per far vedere la sua forza, si mise a sculacciare un soldato mentre lui esclamava «Sì, sono stato un soldatino cattivo!»" In base alle stime moderne, l'esercito greco era composto da circa 110.000 soldati, ciascuno con un coefficiente di cazzimma superiore a 10 e un equipaggiamento che avrebbe dato del filo da torcere a qualsiasi sarto. Un terzo dei soldati greci erano infatti opliti, ossia soldati corazzati fino ai peli del naso armati di scudo, lancia, spada, cerbottana, siero anti-vipera, jet-pack, lanciagranate e meccanismo di autodistruzione. Gran parte dell'esercito era invece costituita da truppe leggere, cioè soldati dotati di armature di gommapiuma, spade laser giocattolo con effetti sonori realistici e scarpe da ginnastica per essere più mobili.
Non bisogna poi dimenticare che nell'esercito greco militavano anche gli Iloti, gli schiavi degli Spartani, segno evidente che i Greci erano alla frutta: secondo Plutarco, infatti, essi arruolarono anche i contadini liberi, gli artigiani, i veterani sulla sedia a rotelle e gli animali domestici.

Esercito persiano

L'esercito persiano era guidato da Mardonio, generale rinomato per le vittorie riportate in Tracia e per quelle conseguite contro i Greci a Age of Empires. L'armata persiana era composta da circa quarantundici uomini, soldato più, soldato meno, di cui, secondo gli storici dell'epoca:

  • 10.000 immortali, che però, durante la battaglia delle Termopili, si dimostrarono abilissimi nel morire;
  • 50.000 alleati greci, schieratisi col nemico in cambio di una fornitura a vita di vaselina;
  • qualche migliaio di arcieri miopi;
  • così tanti cavalieri da superare il numero dei cavalli della Persia, motivo per cui molti combatterono a piedi imitando il verso del cavallo.

Quello che colpisce dell'esercito persiano è l'efficacia del loro equipaggiamento: il fante medio era dotato di una veste di seta (che non forniva alcuna protezione, ma almeno si intonava con le armi), una spada di legno rivestita di carta stagnola e uno scudo di compensato, mentre gli immortali avevano uno scudo di carta crespa, una lancia di truciolare e una tunica arancione catarifrangente, per evitare di essere investiti di notte.

Svolgimento della battaglia

Mardonio si accampò sulle rive di un fiume per avere accesso ad una fornitura costante d'acqua e per potersi rilassare ogni tanto con la pesca, dopodiché cercò di allearsi con alcune poleis greche mettendole una contro l'altra, inviando ad Atene il seguente messaggio:

Atene puzza, firmato Sparta.


La risposta di Atene fu rapida:

Cari Persiani, dove avete comprato la carta intestata?


Così Mardonio fu costretto ad attaccare la città, conscio della figura barbina fatta. Le altre città promisero di accorrere al fianco di Atene, ma gli aiuti impiegarono molto tempo ad arrivare, dal momento che erano tutti a casa a guardare la Champions. Quando alla fine si mossero, portarono un esercito immenso, che gli storici odierni definiscono "grande come una casa". Pausania collocò quindi l'esercito sul monte Citerone, prevedendo che nessuno avrebbe mai attaccato un posto con un nome tanto stupido, ma si sbagliò: Mardonio inviò la cavalleria, che incontrò però una dura resistenza, fortificata dal fatto che i Greci erano incazzati neri per la mancanza di piste da sci. I Greci si scatafasciarono dunque giù dal monte, ritrovandosi sulla piana di Platea; schierarono gli Spartani sul fianco destro e gli Ateniesi sul sinistro, mentre il centro fu occupato dal resto degli opliti, che formavano la gloriosa divisione Carne da Macello. I due eserciti si ritrovarono così sulle sponde opposte del fiume, così vicini da potersi mandare a cagare a vicenda, mentre i due generali sembravano due fidanzatini:

Pausania : Dai, attacca prima tu!
Mardonio : No, attacca prima tu!

Andarono avanti così per 10 giorni, durante i quali i due eserciti non si lanciarono in battaglia, ma si limitarono a prendersi a ceffoni ogni tanto. I Persiani si portarono in vantaggio, andando a rompere le balle ai Greci ogni volta che potevano, di solito per urlare a squarciagola alle spalle degli opliti che costruivano castelli di carte. Alla fine Mardonio, che voleva chiuderla lì perché non aggiornava il suo stato su Facebook da ben 10 giorni, convocò un consiglio di guerra, che gli consigliò di ritirarsi a Tebe; sapendo che il consiglio di guerra era attendibile come Wanna Marchi, Mardonio decise di attaccare. Tuttavia Alessandro I di Macedonia, un macedone di discendenza hawaiiana che però si sentiva greco Dio solo sa perché, di notte andò dal generale Aristide e lo informò dei piani di Mardonio con queste parole:

« I Persiani vi vogliono attaccare, ma io non vi ho detto niente, eh! Ah, Mardonio non sa che sono qui, per cui, se ve lo chiede, ero in lavanderia. »

Quella notte Pausania ordinò agli Ateniesi e agli altri Greci di scambiarsi di posto per fargli una foto ricordo, ma l'operazione richiese molto tempo, sia perché i soldati non avevano chiuso occhio per la paura del buio, sia perché gli Spartani non volevano gli Ateniesi vicini per paura che gli attaccassero l'ateniesite[citazione necessaria]. Mardonio ne approfittò allora per attaccare frontalmente, ma commise l'errore di mandare avanti la fanteria mano nella mano: i Greci aprirono a ciascun soldato persiano una decina di nuovi ombelichi e Mardonio stesso, che combatteva in prima linea perché si annoiava, fu ucciso da uno spartano all'urlo di "QUESTA È PLATEAAAAAA!!!". I Persiani corsero così verso le loro navi, attivarono l'N2O e tornarono in Persia. I Greci festeggiarono e vissero tutti felici e contenti. Finché i Greci non assediarono Tebe e non cu fu la sanguinosa guerra del Peloponneso.

Battaglie correlate

Collegamenti esterni

Sindrome dei bianchi che si credono neri

« Yo yo, nigga powah!!! »
(Uno svedese ad una battaglia di rap, poco prima di essere trovato morto in un vicolo.)
« Hey, amico, io vengo dalla strada, eppure Vanessa non l'ho mai Incontrada! Io vengo dal ghetto, ed indosso un bel berretto! »
(Un aspirante gangsta dice la sua sul disagio urbano.)

La sindrome dei bianchi che si credono neri è una malattia che affligge gran parte della scena rap internazionale e non solo; come suggerisce il nome, chi ne è affetto è convinto di avere la pelle nera, di amare alla follia il pollo fritto e il succo d'uva e di saper rappare.

Caratteristiche

Cause scatenanti

Cura

Capponi di Renzo

Renzo Tramaglino mentre porta a spasso i suoi amici capponi.
« Siete peggio dei capponi di Renzo! »
(Un imperatore cinese a due eunuchi che litigano.)

I capponi di Renzo sono i personaggi più carismatici dei Promessi Sposi. Altro che fra' Galdino!

File:Pollame.jpg
I capponi di Enzo, dei volgari imitatori.

Storia

I capponi di Renzo ebbero una vita breve, ma avventurosa. Nati in una fattoria di Pescarenico, vissero in una fattoria di Pescarenico fino all'età di un anno, quando furono scelti, quale privilegio, per intraprendere un viaggio spirituale fino a casa dell'Azzeccagarbugli. Poi caddero valorosamente durante uno scontro con un'accetta nel cortile di una fattoria di Pescarenico. Le loro spoglie mortali furono bruciate su una pira sacrificale e commemorate con una cena a base di cappone.

Nella cultura moderna

Oggi la frase "essere come i capponi di Renzo" è un insulto neanche tanto velato che significa "essere un pollo senza pene".

Polli correlati

{{Cat|Uccelli}}

Rem (Death Note)

Rem (Death Note)

Template:Anime/DN
Quella gran bella manza di Rem.
« Rem, ti prego: uccidimi! Uccidimi! »
(Misa Amane a un concerto di Pupo)
« In quel momento Jealous fece qualcosa che uno shinigami non dovrebbe mai fare: infilò le dita nella presa. »
(Rem sulla morte di Jealous.)

Rem, in arte R.E.M., è uno shinigami dell'anime, manga, melodramma e documentario sui quaderni Death Note.

La (breve) biografia di Rem

Rem nasce dal padre, Il Grande Re Degli Shinigami e dalla madre, Il Grande Re Degli Shinigami, da qualche parte nel tempo. Fin da subito non si dimostra molto socievole con i suoi colleghi di lavoro, preferendo invece fare amicizia con gli shinigami più sfigati, l'indiscusso leader dei quali è Jealous il gelosone. Una sera Rem, avendo il televisore guasto e non avendo quindi un cazzo da fare, tiene compagnia al mostro guardone e scopre insieme a lui i piaceri del voyeurismo. L'esserino, infatti, passa tutto il suo tempo a guardare una ragazza nei momenti più intimi, comprese le visite alla toilette. Una sera la ragazza, una famosa letteronza giapponese, viene avvicinata da un suo fun, che cerca di ucciderla in modo da far salire il valore del merchandising. Jealous uccide allora il fun, ben sapendo che alla morte della ragazza dovrà trovarsi un altro hobby; lui si trasforma in un mucchio di sabbia per gatti, mentre il suo Death Note viene preso da Rem, che lo porta alla ragazza, Misa Amane, evitando per un pelo che lei lo autografi. Dopo che Misa incontra Light Yagami, Rem diventa in sostanza la portaborse della coppia, accettando di uccidere L e Watari, colpevoli rispettivamente di amare troppo i dolci e di portare dei baffi orrendi; tuttavia, così facendo muore anche lei, trasformandosi, come Jealous, in una lettiera.

Aspetto

Rem ha i capelli viola, degli orecchini enormi, un naso ricagnato ed è magra come uno scheletro. Curiosamente pare che non sia di estrazione zingaresca.

[[Categoria:Mostri]]

Spirito sportivo

Ecco cosa accade quando lo spirito sportivo degenera.
« Quello stronzo m'ha battuto! Gli venga il lupus! Adesso mi sente il bastardo! »
(Sportivo sconfitto tra sé e sé)
« Hey! Sembra che abbia vinto tu: gran bella partita, amico! »
(Quello di prima all'avversario)
« Mai sentito »
(Zidane su spirito sportivo)
« Ok, ti dò cinque secondi di vantaggio »
(Bullo sportivo alla sua vittima)

Lo spirito sportivo, da non confondere con lo Spirito Santo, è una tremenda malattia che colpisce i praticanti di qualunque sport, dai calciatori ai lanciatori di sacchetti dell'immondizia. Provoca negli infetti l'obbligo di rispettare (o almeno fingere di rispettare) l'avversario, anche, e specialmente, nel caso in cui egli sia l'amante della moglie.

Lo spirito sportivo nella storia

Lo spirito sportivo esiste da così tanto tempo che la sua storia si fonde con la leggenda. Molti anni fa gli Aztechi, dopo le partite di pelota erano infatti soliti sacrificare agli dèi la squadra vincitrice. Sono però presenti diversi esempi nella storia che contribuiscono a creare quest'alone di

mistero. Per esempio Napoleone, dopo la Campagna di Russia, inviò un cesto di prodotti di bellezza al Generale Inverno.

Cause

Dopo attente conclusioni meditate a lungo guardando Il mondo di Patty, un illustre professore, curiosando tra gli scarabocchi di Freud di cui non è prudente dire il nome (Piero Angela) ha scoperto che la tendenza a rispettare l'avversario, giocare sempre senza badare al punteggio, prendere la sconfitta come una vittoria e stronzate simili, hanno un'origine comune: i genitori. Frasi come

« Da bravo Gigetto, stringi la mano a Luigino. »

possono infatti avere effetti devastanti sulla mente dei pargoli.

Rimedi

È provato che lo spirito sportivo si può combattere con un elemento chimico presente nel cervello umano, la stronzoina.

Andy Milonakis

Andy in contemplazione.
« Scusate, ma ora devo allattare il mio albero »
(Andy Milonakis su fare uso di droghe pesanti)
« Yo Andy! Andiamo yo al parco yo yo! »
(Classica battuta di Ralph)

Andrew Michaelolupos Milonakis (Antica Grecia, 1976 - Mondo, vivente) è un comico e rapper americano[Lo dice Wikipedia.]. È nato negli anni '70, ma è ancora un ragazzino. In tutti i sensi.

Vita

Andy nasce a New York da madre americana e padre grosso grasso e greco. Fin da giovane dimostra un innato senso dell'umorismo, che usa come arma contro i bulli che lo picchiano per la sua diversità, e cioè perché porta gli occhiali con la montatura quadrata. Col tempo, Andy si appassiona alla musica rap e in particolare a Fabri Fibra. Questo nuoce ancor di più alla sua popolarità, costringendolo a restare a casa 24 ore su 24 per evitare il linciaggio. Prende peso e un giorno i genitori decidono di portarlo in una clinica dimagrante. Lì conosce Ralph, un rapper bulimico che condivide con Ralph Winchester sia il nome che il quoziente intellettivo. I due diventano amici ed escogitano un piano per rendere Andy popolare. Ralph ha l'idea di filmare Andy mentre questi suona la chitarra e canta una canzone scritta da lui: Il Super Bowl è gay, la Champions League è bisex.. Visto che gli americani hanno dei gusti discutibili, il video ha un successo enorme su Youtube, schiacciando persino Il piccolo ragazzino gay di Butters.

Lo show di Andy

Una volta ottenuta la fama su internet, ad Andy fu offerto di portare i suoi deliri sulla TV nazionale, sull'unica rete che non conosce la parola "vergogna": MTV. Lo show ha ricevuto numerose denunce da parte dei genitori preoccupati perché i loro figli imitavano Andy, disturbando i vicini con scherzi e gag totalmente privi di umorismo. Tra gli amici che accompagnano Andy nello show spiccano un uomo con una malsana passione per gli apriscatole e un prosciutto laureato in medicina: il Dr. Curly.

Andy passa il suo tempo libero organizzando i suoi scherzi, ripudiati persino da Candid Camera, che lo vedono protagonista e cercando una cura per la sua malattia, la deficenza

ormonale, assistito dal Dr. Curly.

[[Categoria:Ciccioni]][[Categoria:Gente che crede di avere a che fare con la musica]]