Utente:Zurpone/Sandbox2: differenze tra le versioni
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⚫ | Nessuno è mai stato in grado di stabilire con sicurezza gli estremi della vita di Tacito: [[Qualcuno|taluni]] lo fanno nascere nel 56 D.C., [[Qualcun altro|talaltri]] nel 58, altri ancora nel [[Paleontologia|Paleolitico Superiore]], ed altri ancora nel [[1929]]. L'anno della [[morte]] oscilla, secondo le stesse fonti, dal 120 al 125 D.C. [[Ma anche no|oppure]] nel penultimo anno dell'[[Era del Cinghiale Bianco]], ma c'è chi dice che il vero anno della sua dipartita sia il [[1987]]. A suffragare questa [[Cazzata|tesi]] interviene nientemeno che [[Enzo Biagi]], in un'intervista dai più ritenuta apocrifa, ma della quale {{citnec|si deve giocoforza tener conto}}. Secondo i sostenitori dell'autenticità di questa intervista<ref>I detrattori, invece, non li stiamo neanche a sentire.</ref>, Biagi e Tacito avrebbero trascorso insieme lunghi periodi di villeggiatura in una villetta sulle colline toscane, in cui si sfidavano vicendevolmente nella traduzione dei rispettivi scritti. Ma a questo punto è meglio lasciare la parola ad Enzo Biagi: {{Quote|Fino al 1986 ci siamo frequentati assiduamente nei mesi estivi. Non è affatto vero che lui fosse taciturno: parlava di tutto ed aveva un tono di voce tanto suadente che favoriva le mie pennichelle pomeridiane. Trascorrevamo le giornate fino al tramonto provando a tradurre io le sue opere, lui i miei articoli. Quando calava la sera alzavamo gli occhi dai fogli su cui non eravamo riusciti a scrivere neanche una parola: evidentemente nessuno dei due era in grado di [[cosa avrà voluto dire?|compenetrarsi nello stile dell'altro]], e mai, dico mai, riuscimmo a tradurre una frase che una. Alla fine ci guardavamo in faccia e scoppiavamo a ridere come due ragazzini. Ci volevamo bene e ci rispettavamo, anche se magari non siamo mai riusciti a comprenderci fino in fondo.}} Ancorché priva di riscontri oggettivi, questa presunta testimonianza può comunque giustificare la cospicua perdita dell'opera di Tacito: se nemmeno Enzo Biagi è riuscito a tradurre una riga... |
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⚫ | Nessuno è mai stato in grado di stabilire con sicurezza gli estremi della vita di Tacito: [[Qualcuno|taluni]] lo fanno nascere nel 56 D.C., [[Qualcun altro|talaltri]] nel 58, altri ancora nel [[Paleontologia|Paleolitico Superiore]], ed altri ancora nel [[1929]]. L'anno della [[morte]] oscilla, secondo le stesse fonti, dal 120 al 125 D.C. [[Ma anche no|oppure]] nel penultimo anno dell'[[Era del Cinghiale Bianco]], ma c'è chi dice che il vero anno della sua dipartita sia il [[1987]]. A suffragare questa [[Cazzata|tesi]] interviene nientemeno che [[Enzo Biagi]], in un'intervista dai più ritenuta apocrifa, ma della quale {{citnec|si deve giocoforza tener conto}}. Secondo i sostenitori dell'autenticità di questa intervista<ref>I detrattori, invece, non li stiamo neanche a sentire.</ref>, Biagi e Tacito avrebbero trascorso insieme lunghi periodi di villeggiatura in una villetta sulle colline toscane, in cui si sfidavano vicendevolmente nella traduzione dei rispettivi scritti. Ma a questo punto è meglio lasciare la parola ad Enzo Biagi: {{Quote|Fino al 1986 ci siamo frequentati assiduamente nei mesi estivi. Non è affatto vero che lui fosse taciturno: parlava di tutto ed aveva un tono di voce tanto suadente che favoriva le mie pennichelle pomeridiane. Trascorrevamo le giornate fino al tramonto provando a tradurre io le sue opere, lui i miei articoli. Quando calava la sera alzavamo gli occhi dai fogli su cui non eravamo riusciti a scrivere neanche una parola: evidentemente nessuno dei due era in grado di [[cosa avrà voluto dire?|compenetrarsi nello stile dell'altro]], e mai, dico mai, riuscimmo a tradurre una frase che una. Alla fine ci guardavamo in faccia e scoppiavamo a ridere come due ragazzini. Ci volevamo bene e ci rispettavamo, anche se magari non siamo mai riusciti a comprenderci fino in fondo.}} Ancorché priva di riscontri oggettivi, questa presunta testimonianza può comunque giustificare la cospicua perdita dell'opera di Tacito: se nemmeno Enzo Biagi è riuscito a tradurre una riga... |
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Anche le notizie sul luogo di nascita sono piuttosto vaghe. Senza contare i [[Cazzaro|cazzari]], che lo fanno nascere in luoghi improbabili come [[Roncobilaccio]] o [[Ficuzza]], le fonti più autorevoli indicano un fazzoletto di terra comprendente [[Spagnogallia|Spagna e Francia]], Benelux, [[Padania]], [[Terni]], [[Isola di Pasqua]], [[Cornovaglia]]<ref>La ''Gens'' Cornelia, secondo questa tesi, trarrebbe da questa terra il proprio nome. O forse è il contrario.</ref>, come ''"luogo in cui verosimilmente e con buona approsimazione, si può ritenere che Tacito sia venuto al mondo"''. È noto che nelle sue opere sono presenti numerosi riferimenti, scritti da lui stesso, sul suo luogo e data di nascita, ma guardacaso solo sulle parti che sono andate irrimediabilmente perdute. |
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{{Cit2|È vero che conosco i misteri dei Maya, che ho visto gli alieni disegnare cerchi sul grano, che che so dove si trova il Sacro Graal e che nel 2012 succederà un gran casino. Conosco altri mille segreti, ma questa volta, ve lo giuro, vi state rivolgendo alla persona sbagliata: io non ho la più pallida idea di dove e quando Tacito sia nato. E vi dirò di più: non me ne frega una beata mazza!|[[Roberto Giacobbo]]}} |
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In questo caso, la risposta è molto semplice: la [[Tua madre|mamma]] dei [[Tu|cretini]] è sempre incinta. |
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Versione delle 19:16, 12 dic 2011
Publio Cornelio Tacito
Publio -secondo alcuni Gaio-[2] Cornelio Tacito (latino Publius Cornelius Tacitus) fu un mitomane paranoico megalomane uno storico e uomo politico latino. Le sue opere sono giunte fino a noi solo in minima parte[Peccato], ma tanto è bastato per farlo odiare da generazioni e generazioni di liceali. Analizzandole risulterà chiaro il suo intento doloso di creare quanti più grattacapi possibile agli smidollati studentelli delle generazioni future.
Note biografiche
Come ben si sa[Eh, come no!], le notizie su Tacito sono alquanto confuse e frammentarie: non tanto perché le fonti storiografiche siano andate perdute, quanto perché nessuno ha ritenuto di dover fornire notizie su di esso. La difficoltà interpretativa dei suoi scritti era nota già ai suoi contemporanei, quindi l'ostracismo nei suoi confronti si sviluppò pedissequamente alle sue pubblicazioni.
Quando è nato
Nessuno è mai stato in grado di stabilire con sicurezza gli estremi della vita di Tacito: taluni lo fanno nascere nel 56 D.C., talaltri nel 58, altri ancora nel Paleolitico Superiore, ed altri ancora nel 1929. L'anno della morte oscilla, secondo le stesse fonti, dal 120 al 125 D.C. oppure nel penultimo anno dell'Era del Cinghiale Bianco, ma c'è chi dice che il vero anno della sua dipartita sia il 1987. A suffragare questa tesi interviene nientemeno che Enzo Biagi, in un'intervista dai più ritenuta apocrifa, ma della quale si deve giocoforza tener conto[citazione necessaria]. Secondo i sostenitori dell'autenticità di questa intervista[3], Biagi e Tacito avrebbero trascorso insieme lunghi periodi di villeggiatura in una villetta sulle colline toscane, in cui si sfidavano vicendevolmente nella traduzione dei rispettivi scritti. Ma a questo punto è meglio lasciare la parola ad Enzo Biagi:
Ancorché priva di riscontri oggettivi, questa presunta testimonianza può comunque giustificare la cospicua perdita dell'opera di Tacito: se nemmeno Enzo Biagi è riuscito a tradurre una riga...
Dove è nato
Anche le notizie sul luogo di nascita sono piuttosto vaghe. Senza contare i cazzari, che lo fanno nascere in luoghi improbabili come Roncobilaccio o Ficuzza, le fonti più autorevoli indicano un fazzoletto di terra comprendente Spagna e Francia, Benelux, Padania, Terni, Isola di Pasqua, Cornovaglia[4], come "luogo in cui verosimilmente e con buona approsimazione, si può ritenere che Tacito sia venuto al mondo". È noto che nelle sue opere sono presenti numerosi riferimenti, scritti da lui stesso, sul suo luogo e data di nascita, ma guardacaso solo sulle parti che sono andate irrimediabilmente perdute.
Perché è nato
In questo caso, la risposta è molto semplice: la mamma dei cretini è sempre incinta.
--Zurpone Ciao, <Anonimo>! 19:55, dic 5, 2011 (CET)
Note
- ^ Tacito, Annales, libro XIII, 50. «Lo stesso anno, a seguito delle frequenti lagnanze del popolo contro l'avidità dei pubblicani, Nerone meditò di abolire tutte le imposte e offrire questo bellissimo regalo al genere umano». Una frase per niente attuale.
- ^ Ma sarebbe fin troppo facile fare dell'ironia spicciola.
- ^ I detrattori, invece, non li stiamo neanche a sentire.
- ^ La Gens Cornelia, secondo questa tesi, trarrebbe da questa terra il proprio nome. O forse è il contrario.