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Ace Combat (serie)

« Perché l'ho comprato? Beh, almeno qui questo aereo vola per davvero. »
(Pilota di F-35 su Ace Combat.)
« ... »
(Tutti i piloti protagonisti fino ad Assault Horizon.)
« È il preferito di tutti i ragazzi, fa sembrare tutto così semplice! »
(Terrorista di Al-Qaeda su Ace Combat.)

Ace Combat è un fedele simulatore di voli Alitalia creato dalla Namco che da anni domina incontrastato il mercato della simulazione aerea. Su tutti e 10 i fan. Nato originariamente su console Playstation, nel corso degli anni è riuscito a sopravvivere e a proliferare su qualsiasi dispositivo elettronico, come Playstation 2, Playstation 3, Xbox 360, IPhone, Game Boy, PSP e radiosveglie. Poi, come ogni serie il cui nome era sinonimo di qualità e garanzia, il brand è stato fatto sprofondare nel luogo più tenebroso e senza via d'uscita dei videogiochi: il limbo della mediocrità.

I capitoli vari

Air Combat

Il capostipite della serie, che per l'occasione si chiamava pure in modo totalmente diverso. Animato da una grafica rivaleggiante in bruttezza con perle del calibro di Big Rigs, è ambientato in una delle tante versioni alternative dell'universo Marvel dall'improbabile nome di Strangereal. Tutto ha inizio nella nazione di

Usea, sconvolta da una guerra civile random causata da un esercito di terroristi terroni che grazie alla trama riesce a resistere contro tutte le forze governative. In aiuto al governo viene inviata (previo bonifico bancario) la squadriglia Scarface, guidata dal pilota protagonista Phoenix. Dopo aver decimato da solo tutti i contingenti nemici e dopo aver distrutto una fortezza volante[1] la pace e la democrazia vengono ripristinate.

Ace Combat 2

Visto che far scoppiare una guerra di proporzioni mondiali un giorno sì e l'altro pure non doveva essere sufficiente, la Namco decise di mischiare la trama di Armageddon - Giudizio Finale con quella del pacifico mondo di Strangereal. Ecco che per l'occasione su questa Terra persino più sfigata dell'originale è in rotta di collisione l'asteroide Ulisse. Approfittando del casino, un altro

esercito di ribelli fa ri-scoppiare una guerra per il controllo di Usea, che ancora una volta chiede l'aiuto del team Scarface, questa volta guidato da "Scarface One". Dopo un'altra carneficina metallica i ribelli vengono sconfitti, e ancora una volta la temporanea pace viene restaurata.

Novità del caso
  • Assi nemici: nel corso del gioco si incontreranno dei piloti nemici con particolari abilità rispetto alle normali versioni, ovvero saranno dotati di un nome in codice e non faranno schifo a combattere[2].
  • Fortezze volanti e sottomarini naviganti: per la gioia di quei giocatori che morivano dalla voglia di appagare il proprio ego distruggendo bersagli di dimensioni ciclopiche, ecco fare capolino un bestione volante e un sottomarino grande come la Liguria. Belli, grossi e incazzati, i progettisti di codesti scherzi della meccanica ritennero che già la mole e la figaggine dovessero essere sufficienti a vincere le guerre perciò lesinarono sulla corazza, rendendoli ridicolmente facili da distruggere.
  • Gregari: come nel primo capitolo, anche in questo si possono impostare ad inizio missione gli schemi di battaglia per i propri gregari, in modo da paracularsi in casi di necessità o facendo fare tutto a loro. Come? Le condizioni di battaglia mutano? Peccato.

Ace Combat 3: Electrosphere

« Trama? Mi state dicendo che questo gioco ha addirittura una trama?! »
(Giocatore sulla versione europea una volta venuto a conoscenza della versione giapponese.)

Ace Combat 3: Elettrosfera[?] è un perfetto esempio di come sia possibile ottenere una fredda accoglienza in patria con una versione originale, e di come ottenere un insuccesso ancora peggiore con una versione da esportazione mutilata nei contenuti.

Il concept originale vede come protagonista una IA di nome Nemo, impegnata/o a salvare il Strangereal del futuro[3] da una guerra tra corporazioni rivali, a cui è possibile unirsi o distaccarsi a seconda di come tira il vento. Nel corso del gioco il nostro codice ASCII senziente conoscerà altre persone in carne ed ossa, tutte accomunate da 2 fattori ben precisi: l'essere piloti ed essere psicopatici da rinchiudere alla prima occasione. Perché non solo una di queste, tale Rena, impazzisce e distrugge un intera città a bordo del suo Uber aereo, ma un altro tizio di nome Abyssal Dision ruba un altro Uber aereo e si unisce a dei terroristi transumanisti[Eh?]. Obiettivo dei terroristi trans è quello di spingere tutta l'umanità verso un mondo dove la grafica è quella di un equalizzatore e dove tutti sono riuniti in uno senza più i corpi fisici, l'Elettrosfera appunto. Ma dove abbiamo già sentito questa cosa? Nonostante 4 differenti finali, sembra che quello canonico preveda la sconfitta di Rena, di Dision e dei terroristi, solo per scoprire che tutto quello che si è visto finora era solo una simulazione di quello che sarebbe potuto succedere nel caso di una guerra tra fazioni, con conseguente cancellazione di Nemo per evitare che cadesse in mani sbagliate.

Nonostante la trama incasinata a livelli siderali, il gioco ottenne più bestemmie e harakiri che successo in patria, quindi la Namco pensò bene prima di esportare il prodotto di renderlo il classico arcade. Per ottenere ciò tagliarono senza pietà molte missioni, eliminarono i filmati in stile anime, la trama, i finali multipli e assieme a questi qualsiasi senso potesse avere in origine il gioco. Come risultato finale anche nel resto del mondo si sollevò all'unanimità un coro di imprecazioni, quindi la Namco decise di ritornare sui suoi passi.

Novità del caso
  • Torcicollo: ora è possibile ruotare la telecamera attorno all'aereo. Il genere di modifica che tutti chiedevano a gran voce[lol].
  • E oggi che arma mi metto?: Si possono montare sull'aereo delle armi diverse oltre ai classici missili, quali missili con poca più portata e missili con ancora meno portata.

Ace Combat 04: Shattered Skies

« Mobius One! Devi annientare tutte le forze nemiche, distruggere tutti i depositi, proteggere gli alleati e fare il tutto nel minor tempo possibile e mentre schivi la contraerea. E quando torni portami un caffè. »
(L'AWACS Sky Eye mentre impartisce le direttive a Mobius One.)
« Minchia, deteniamo ancora il record di regione con più invasioni, ma questi ci stanno raggiungendo. »
(Siciliano su Usea.)

Cieli Sciattoni, anche conosciuto in Italia come "Distant Thunder" perché fa più figo, catapulta il giocatore

a Usea. Devastata dalla pioggia di meteoriti il continente ha in seguito subito una visita da parte dell'esercito del vicino Erusea, intenzionato oltre che a portare pace e stabilità con i carri armati a qualcosa di gran lunga meglio del petrolio: una super arma di distruzione di massa. Protagonista della vicenda è Mobius One, unico pilota di tutta l'aviazione dell'ISAF a non aver saltato la lezione in cui veniva insegnato come abbattere i nemici, che avrà il semplice compito di sovvertire con le sue sole forze l'esito di una guerra ormai persa.

Oltre alla trama principale ve ne è una secondaria avente come protagonista un marmocchio affetto da Sindrome di Stoccolma: tale fanciullo diventa il musicista e barista personale del pilota responsabile della morte di tutta la sua famiglia, il capitano della squadriglia di assi più temibile, l'asso Yellow 13. Un asso talmente forte e pericoloso da diventare concime per piante prima della missione finale.

Alla fine, dopo aver reso vedove migliaia di mogli, dopo aver distrutto la super arma del nemico, dopo aver allargato il buco nell'ozono a furia di dare fuoco ai depositi di carburante e dopo aver riconquistato la capitale, Mobius One affronta la missione finale che prevede la distruzione di una nuova super arma del nemico. Distrutta anche questa, gli Eruseani vengono scacciati e gli abitanti di Usea tornano alla vita normale. Dopo aver azzerato il contatore "Giorni senza invasioni" ovviamente.

Novità del caso
  • Torno subito: in ogni missione, a fondo mappa sarà presente una comoda linea di rientro che, una volta varcata, consentirà a Mobius One di atterrare al sicuro lontano dalla battaglia, rifornirsi di munizioni, andare a pisciare e anche cambiare le armi in uso.
  • Super-armi: una serie di installazioni degne, per dimensioni e scopo, a quelle partorite dalla mente di zio Adolf. In questo caso ci sono Stonehenge, una serie di cannoni a rotaia ridicolmente facili da distruggere decisamente più utili come contraerea che come arma anti-asteroidi, e Megalith, con la stessa funzione ma impiegante laser e missili balistici e con l'aspetto di una fortezza del male.
  • Non la semplice carne da cannone: oltre ai consueti assi solitari, fa la sua comparsa la squadriglia di assi d'elite, onnipresente in ogni gioco a seguire. In questo caso, ad affrontare Mobius One ci sono gli Yellow, assi così temuti da non dover perdere tempo a cercare un nome che susciti paura e non riso nel nemico.

Ace Combat 5: The Unsung War

« Chopper, vuoi chiudere quella cazzo di bocca?! »
(Blaze se potesse parlare.)
« Sì. No. »
(Ecco invece il suo elenco completo di risposte.)

Dato che nessuno nel nostro paese conosceva il significato della parola "Unsung", si optò come titolo per un per nulla figo "Squadron Leader" anche per rimarcare il ruolo "chiave" dei gregari. Visto che ormai il numero dei morti superava di gran lunga quello dei vivi, i produttori decisero di lasciar stare la martoriata Usea per ambientare il tutto nelle nazioni di Osea[4] e Yuktobania, copie rispettivamente dell'America e della Russia. Stavolta i protagonisti della vicenda non sono mercenari assetati di sangue o gli assi migliori della nazione, ma una manica di pivellini che a stento sanno come si impugna una cloche: Blaze, il muto protagonista di turno; Edge la giappocinese; Archer, un niubbo reclutato sul campo che nemmeno sapeva pilotare ; Chopper, uno a cui i concetti di silenzio e discrezione sono totalmente estranei e il suo sostituto post mortem Swordsman, un negro. Di norma ad un gruppo del genere non verrebbe nemmeno consentito di avvicinarsi all'hangar, ma dato che in una nazione di milioni di abitanti loro erano gli ultimi 4 piloti rimasti, all'esercito non rimase altra scelta che affidargli il destino del paese.

La trama vede i 4 assi di picche impegnati prima a difendere Osea dall'assalto degli Yuktobaniani (entrati in guerra senza un motivo preciso), poi occupati a bombardarli direttamente a casa loro, annientando nel frattempo la copia

Yuktobaniana del sottomarino del secondo capitolo, ma 5 volte più incazzata. Nel frattempo però il caro Chopper viene abbattuto sopra uno stadio dove si stava svolgendo la finale Oured-Osea, ricevendo così una promozione postuma di due gradi e una settimana di stop. A seguito del lutto, le squadriglia viene prima attaccata da un intero battaglione di un nemico sconosciuto, e poi dichiarata traditrice e costretta alla fuga. In fin dei conti avevano soltanto portato da soli il proprio paese alle porte della capitale nemica, come avrebbero potuto discolparsi?

Unitisi ad un gruppo di ribelli di Osea intenzionati a scoprire chi davvero fosse la causa di tutti quei casini, scoprono che il vero nemico è un manipolo di nostalgici filo nazisti dello stato di Belka, decisi a vendicarsi per la batosta subita in guerra 15 anni prima da parte di Osea e Yuktobania. Dopo aver salvato i presidenti delle due nazioni, abbattuto la fortezza volante di turno ed essersi dati all'attivismo anti nucleare, ai 4 spetta il gravoso compito di abbattere un gargantuesco satellite Mediaset carico di testate nucleari diretto verso la capitale di Osea, il tutto mentre le 2 squadriglie di assi di Belka "Ofnir" e "Grabacr" li impegnano in un onestissimo 2 contro 1. Una volta distrutto, i 4 eroi possono finalmente riposare e tornare nel dimenticatoio dal quale erano fuoriusciti.

Novità del caso
  • Qui comando io: per la prima volta è possibile comandare a bacchetta e in ogni istante i propri subordinati, che mai si azzarderanno a contraddire un ordine di Blaze, nemmeno se ne andasse della propria incolumità. Un po' come le tre leggi della robotica di Asimov.

E nient'altro, anzi, per l'occasione sono stati fatti più passi indietro che avanti vista la totale scomparsa della linea di rientro e della scelta armamenti.

Ace Combat Zero: The Belkan War

« Questa bomba porterà la pace! »
(L'ispettore Santo Maroponda, alias Magic, mentre arringa i seguaci.)

La Guerra di Belka è un perfetto esempio di come si possano creare enormi aspettative e montagne di hype solo con il nome sulla copertina, per poi ritrovarsi tra le mani un'emerita cagata che di premessa iniziale non ne azzecca mezza. Ambientato 15 anni prima del 5, la trama vede una grande coalizione di Stati e mercenari impegnati a dar guerra a Belka, rea di aver aggredito una sua repubblica separatista stracolma di petrolio senza averli prima invitati. Protagonista di turno è il mercenario Galm 1, soprannominato da amici e nemici "Demon Lord", che assieme al suo compagno Pixy dovrà respingere la minaccia della strabiliante macchina da guerra Belkana.

Questo almeno in teoria, perché in pratica Galm 1 si ritroverà a girare il coltello nella piaga bombardando gli indifesi obbiettivi di una nazione sconfitta già prima che la guerra iniziasse, e che si arrenderà a metà gioco lanciandosi pure addosso 7 bombe atomiche. Per tappare l'enorme buco di trama creatosi, la Namco pensò bene di riesumare l'oramai abusato concept dei terroristi: ecco quindi che entra in scena un gruppo di idioti capitanati da un certo Magic intenzionati a ripristinare la pace tra le nazioni eliminando i confini tra gli Stati. Con l'ausilio di bombe nucleari di inaudita potenza in grado di sterminare milioni di persone. Senza badare alla grande coerenza del piano, Galm 1 viene richiamato all'azione e sabota i piani dell'organizzazione, abbattendo un traviato Pixy a bordo del suo Uber aereo. Il gioco termina con la proclamazione della pace, con l'incarcerazione di Magic e con la scoperta che la voce narrante del gioco è Pixy sopravvissuto .

Novità del caso
  • "Assi a profusione": a difendere Belka entreranno in azione mano a mano decine e decine di squadriglie di assi nemici, ognuna con il suo stemma e con una entrata così figa che lascerebbero di stucco la squadra Ginew.
  • "Dipende da come mi girano": dato che per l'ennemillesima volta il protagonista è un mercenario, alla Namco pensarono bene di introdurre una sorta di sistema karma. Se il giocatore avesse abbattuto soltanto i bersagli, sarebbe stato un "Cavaliere" e avrebbe avuto in seguito vita facile contro gli altri assi ma con una paga più bassa; se invece il giocatore fosse stato un bastardo furioso sarebbe stato un "Mercenario", meglio pagato, ma con il fiato sul collo di molti più assi desiderosi di banchettare con il suo culo per vendicarsi. Per coloro che non erano né l'uno né l'altro c'era lo sfigatissimo titolo di "Soldato".

Nient'altro, il gameplay e la gestione dell'hangar sono uguali a quelle del 4. E come se non bastasse, se nel 5 si parlava di una nazione sconfitta solo in apparenza che per anni ha radunato uomini e mezzi per il suo piano finale, in questo capitolo che parla proprio di quella guerra di accenno a questo piano non ce n'è manco mezzo, con buona pace dei fan.

Ace Combat 6: Fires of Liberation

« Balla con gli angeli! »
(La frase di incitamento/sfida degli aviatori Emmeriani. Il problema è che si rivela fin troppo predittiva per i nemici.)

Constatando che ora persino Osea e paesi limitrofi avevano una densità demografica tendente ai 200 cadaveri per kilometro quadrato, il teatro del prossimo conflitto fu spostato un po' più a nord nel continente di Anea. La nazione invasa di turno è Gracemeria, il ruolo di cattivo usurpatore è affidato all'ennesima libera interpretazione dei Sovietici, gli Estovakiani e il motivo di tale aggressività è la povertà. Sempre a causa della pioggia di meteoriti, quella che per Gracemeria era una romantica e duratura notte di San Lorenzo, per il vicino era un infernale apocalisse di fuoco che distrusse tutta l'economia. Il signor nessuno eroe di turno che avrà il compito di salvare la nazione è Garuda 1, aka Talisman, primo pilota in assoluto ad avere la fortuna di non dover vincere la guerra da solo. Talisman infatti potrà contare sul supporto di tutte le varie unità schierate al momento in campo oltre che a quello del suo gregario Shamrock.

La trama principale è la solita storia di faticosa riconquista, mentre quella secondaria vede ben 3 vicende intrecciarsi tra loro: una madre che cerca la figlia, l'alto ufficiale Estovakiano Viktor Voycheck che gira per la città senza combinare un cazzo e che per sbaglio trova la bambina prima citata, e 3 carristi che incuranti della guerra in corso pensano bene di usare il loro carro armato per svaligiare un caveau. Riconquistata la capitale Garuda 1 dovrà annientare l'ultima risorsa del nemico: un mega-iper cannone lanciamissili situato a casa di Babbo Natale e dal ridicolo nome di "Chandelier". Obliterato il cannone, tutti tornano a casa felici e contenti... Tranne Voycheck e tutti gli altri personaggi secondari Estovakiani sopravvissuti che si ritrovano incarcerati a vita.

Novità del caso
  • "La guerra più totale!": tramite la sola pressione di un tasto, è possibile mettersi comodi sul sedile e godersi lo spettacolo di tutti i nemici disintegrati da un massivo attacco congiunto di tutti gli alleati.
  • "Multiplayer": la funzione che consentirà ad ogni giocatore del globo terraqueo di imprecare come posseduti ogni volta che si viene abbattuti. La funzione che mancava e che tutti chiedevano[citazione necessaria??]!

Ace Combat Zero: Skies of Deception

Fu il primo titolo a uscire per PSP, e una delle 2 cause di lussazione dei pollici per i giocatori della console portatile[5]. Ambientato nel sud del mondo nell'equivalente delle 2 coree in chiave spagnola (brrr...), il gioco ha come protagonista l'asso dell'aviazione di Osea Gryphus 1 (Nemesis per i nemici in confidenza, Croce del Sud un po' per tutti), ingaggiato da Aurelia per difendersi dalle forze di Leasath.

Dopo aver respinto centimetro per centimetro le forze nemiche e dopo aver abbattuto il colosso dei cieli della situazione, gli aureliani riprendono la capitale, e come al solito la guerra non finisce. Ciò che rimane dell'esercito nemico si barrica in uno sputo di isola e schiera un caccia avanzato guidato dagli assi Alect. Annientata anche quest'ultima resistenza la guerra si conclude di botto, il leader di Leasath viene cacciato a pedate e Gryphus 1 se ne torna in tutta fretta al nord.

Novità del caso
  • Pimp mah plane: grazie al tuning, è possibile applicare statistiche a casaccio a certi aerei, col solo risultato di renderli più inguidabili di prima.

Ace Combat: Joint Assault

« Nel corso del mio vecchio lavoro la gente moriva talmente spesso, che ho realizzato che il lavoro più redditizio è l'assicuratore finanziario. Quindi eccomi qui »
(L'Agente 47, sotto le mentite spoglie di Olivieri, mentre spiega le ragioni del suo cambio di lavoro.)
« Voi folete fermare me? Io spaco botilia e lancio atomica. »
(Dumitrescu prima di lanciare un missile contro l'America.)

Joint Assault fu il secondo ed ultimo capitolo della saga per PSP, ma il primo ad avere un'ambientazione nel mondo reale. L'idea del "realismo" piacque talmente tanto alla Namco che i suoi programmatori si scordarono totalmente che fortezze volanti, super armi e terroristi armati meglio dell'Esercito Italiano nel nostro mondo non ci azzeccano proprio un cazzo.

Il protagonista di turno è il leader della squadriglia Antares, fortunato pilota messo a capo dell'omonima squadriglia già dal primo giorno di lavoro, e costretto a fronteggiare una minaccia mondiale già 10 secondi dopo la nomina. Ad accompagnarlo nella battaglia c'è la squadriglia Rigel capitanata da Sulejmani, un uomo che venderebbe anche i genitori per soldi, se solo loro stessi non l'avessero battuto sul tempo.

Nemico della situazione è il residuato di un esercito rumeno o di altra roba dell'Est Europa chiamato Valahia e capitanata da Dumitrescu, a sua volta comandato dall'Agente 47 messosi a fare l'assicuratore finanziario Scopo della Valahia è quello di assaltare posizioni random nel globo

Ace Combat: Assault Horizon

« Bishop! »
(Markov ogni 2 minuti quando incontra il capo Warwolf.)
« Markov! »
(Bishop ogni 2 minuti quando incontra il rivale Akula.)

Assault Horizon è l'esempio perfetto di come sia possibile prendere un brand storico e discretamente famoso e distruggerlo facendolo cadere nel profondo baratro della mediocrità[6]. Ambientato nel mondo reale, la trama vede il colonnello Bishop (primo di tutta la serie ad avere una faccia e una voce italiana) e i suoi amici impegnati in un conflitto random contro degli straccioni africani insolitamente ben armati. Ma il ruolo di cattivone non poteva essere ricoperto per tutto il gioco da dei magrebini, quindi in barba all'originalità la scure di cattivo principale ricadde su dei russi ribelli[7], capitanati da un asso dell'aviazione russa, Markov detto "Akula".

Bishop e la sua squadriglia Warwolf (ovvero solo lui) devono quindi aiutare le poche forze lealiste a restaurare la precedente dittatura presidenziale, devastando nel processo mari, monti e pianure della Russia. Ma a battaglia finita, Markov decide che non è ancora giunto il momento dei titoli di coda, così decide di lanciare un mega attacco suicida contro l'America, e tutto solo per vendicare la sua fidanzata morta sotto un bombardamento Nato. Abbattuto Markov dopo circa una mezz'ora di combattimento e una quarantina di missili, Bishop salva la Casa Bianca da una bomba termobarica[8] e atterra felice e trionfante, mentre i fan della saga celebrano la fine con il suicidio o impostando la rotta del Tom Tom verso il più vicino Gamestop.

Smembramenti al gameplay canonico del caso
  • Eliminata la possibilità di andare in volo capovolto, così al pilota non va il sangue alla testa.
  • Eliminata la gestione dell'hangar: qualsiasi aereo è gratis e subito disponibile, così tutti sono più felici.
  • Fisica smichiata, schiantarsi contro il terreno di punta non provocherà la distruzione del velivolo: semplicemente rimbalzerà via un po' ammaccato.
  • La formula di gioco era già arcade di suo? Questa lo è pure di più! Mitragliatrice infinita, rigenerazione aereo, centinaia di missili messi Dio sa dove e aerei dalla manovrabilità inesistente che driftano a mezz'aria.
  • Mappa più piccole e un po' più dettagliate e con meno missioni, così non si perde troppo tempo e ci si butta subito in multiplayer.
  • Per la prima volta si guidano anche altri velivoli oltre agli aerei:
    • Elicottero d'attacco (per 2 missioni)
    • Bombardiere (una sola)
    • Mitragliere del Blackhawk[?], solo per una e a nessuno gliene fregava niente, però aggiunge quel tocco di Call of Duty in più.
  • I duelli aerei classici erano noiosi, ora con la pressione di 2 tasti è possibile entrare in una speciale modalità che consentirà all'inseguitore di restare attaccato al culo del malcapitato nemico seguendone in automatico la traiettoria.

Annunciato in pompa magna come l'Ace Combat più adrenalinico di sempre, il titolo riscosse immani quantità di bestemmie da parte dei fan, e il plauso di quei giocatori che avevano scambiato il gioco per un DLC aereo di Battlefield.

Note

Template:Legginote

  1. ^ La prima di una lunga serie di insulti all'aerodinamica che si presenteranno negli anni a venire.
  2. ^ Forse.
  3. ^ Che come ogni futuro distopico che si rispetti è in mano a delle multinazionali.
  4. ^ Ma che fantasia...
  5. ^ La prima era costituita da Peace Walker.
  6. ^ In buona compagnia assieme a Final Fantasy XIII e DmC: Devil May Cry.
  7. ^ Alcune testimonianze di dipendenti Namco asserivano che durante lo sviluppo del gioco videro dei dipendenti Activision aggirarsi per gli uffici.
  8. ^ Perché il nucleare è passato di moda.

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Sniper Elite V2

« Tranquilli camerati! Lui è solo ed un misero cecchino, mentre noi siamo al sicuro dentro a questo carro armato, cosa mai potrebbe farci? »
(Ignaro carrista prima che Fairburne faccia esplodere il carro con un singolo colpo piazzato dritto nel serbatoio)
« Meno male che non è realmente esistito o col cazzo che detenevo il record di cecchino americano più letale! »
(Chris Kyle su Karl Fairburne)
« Questo è il mio fucile. Ce ne sono tanti come lui, ma questo è il mio. Il mio fucile è il mio migliore amico. È la mia vita. Devo dominarlo come domino la mia vita. Il mio fucile, senza di me, è inutile. Senza il mio fucile, io sono inutile. Devo sparare bene con il mio fucile. Devo sparare meglio del mio nemico che tenta di uccidermi. Devo colpirlo prima che lui colpisca me. E lo farò. »
(Karl Fairburne prima di coricarsi la sera)

Sniper Elite V2 (senza la E accentata perché i programmatori non avevano letto le linee guida) è un simulatore di implosioni di crani e altri parti anatomiche creato dalla Rebellion nel 2012. Configurandosi come un TPS, il giocatore veste i panni dell'agente americano Karl Fairburne, spedito solo soletto nel cuore della battaglia di Berlino ad assassinare i responsabili del programma V2. In realtà questi volevano disertare con i russi, alleati degli americani, ma quando Fairburne si lanciò col paracadute nessuno fece in tempo a dirglielo, quindi iniziò a massacrare indistintamente chiunque fosse anche solo entrato in contatto con quei poveracci.

Trama

(Da leggersi con la voce di Marv di Sin City. Considerata la crudeltà di Karl forse si tratta proprio di un suo parente.)

Chiesa San Olibartus

Per dimostrare di avere a cuore il mio umore e i miei sentimenti, il comando paracadutò gli ordini sulla cima di un campanile nel bel mezzo di un quartiere presidiato dai tedeschi, in modo da obbligarmi a sterminare intere unità di fanteria e di corazzati per recuperarli. Potevano benissimo essere stati lanciati a cazzo di cane ed essere atterrati lì per sbaglio, ma come tutti sanno le coincidenze non esistono, quindi caricai il fucile e iniziai a salire in cima. Trovai un nuovo fucile e degli ordini che dicevano su chi usarlo: il quarto uomo del programma V2, Müller, rintanato in una fortezza affacciata su un'altra fortezza, la Torre Flak. Due regali in un giorno solo, Natale era arrivato in anticipo.

Torre Flak Tiergarten

La missione era abbastanza semplice: non dovevo fare altro che percorrere un tratto di strada in cui si stavano svolgendo aspri combattimenti, infiltrarmi in uno dei posti più sorvegliati di Berlino senza farmi notare, uccidere un bersaglio mobile a centinaia di metri di distanza e poi scappare. Ucciso ne rimaneva soltanto uno da eliminare, ma non avevo idea di dove trovare Wolff, quindi decisi di andarlo a chiedere direttamente ai suoi amici russi. Con gentilezza ovviamente.

Karlshorst

Il posto di comando delle operazioni speciali dei sovietici era situato a Berlino Est. O meglio, quella che sembrava Berlino Est visto che la costruzione più alta superava a stento i 3 metri. Assicuratomi che nessuno mi interrompesse durante la mia ricerca, scoprii che non c'era nulla di utile su dove si trovasse Wolff al momento, ma solo da dove sarebbe fuggito per le Russia. I rossi però erano stati così zelanti e gentili da lasciare un biglietto da visita con il suo indirizzo di casa in centro città. Ai comunisti non piacque molto che qualcuno frugasse tra i loro affari, specialmente se questi leggeva i documenti comodamente seduto su una pila di cadaveri dei loro compari, quindi mi inviarono contro delle squadre speciali per stanarmi. Furono un eccellente riscaldamento per la lunga scarpinata che mi aspettava.

Quartier Generale Kreuzberg

Forse mi tenni impegnato per un po' troppo tempo, visto che arrivai all'ufficio che ormai le braci dei documenti stavano finendo di freddarsi. Scoprii che quel Tabun era un letale gas nervino, e che tale gas sarebbe stato caricato su un V2 e lanciato da qualche parte in Europa. Fortunatamente Wolff era un vecchiaccio rincoglionito e scansafatiche, visto che il suo ufficio era proprio di fronte ad un Palazzo del Ministero dove avrei potuto trovare risposte, e anche le pattuglie crucche di stanza in zona erano pigre e non avevano avuto voglia di salire le scale per bruciare anche quei documenti, e così finalmente sapei che qui comunisti bastardi avevano intenzione di fare esperimenti gasando Londra. Ero fuori di me, nemmeno la squadra di cecchini scelti mandatami contro fu sufficiente a fermarmi e mi precipitai al sito di lancio. Niente e nessuno mi avrebbe impedito di andare a fare shopping da Harrods il mese dopo!

Sito di lancio Kopenick

Il sito di lancio era ben difeso, ma nulla che mi impedisse di arrivare a trovarmi un posto in prima fila sul razzo. Una macchina in grado di uccidere migliaia di persone senza nemmeno essere nello stesso luogo: che cosa da pivelli, così è fin troppo facile! Aspettai il rifornimento e lo feci esplodere con un colpo durante il decollo, incenerendo il Tabun e qualche dozzina di soldati rossi. E quindi, finalmente senza impegni più impellenti, mi diressi alla Porta di Brandeburgo per salutare personalmente la partenza di Wolff.

Porta di Brandeburgo

Che nostalgia, il luogo dove tutto era iniziato solo pochi giorni prima sarebbe stato anche il luogo dell'ultimo massacro. Che nostalgia! Sgombrai la piazza dai Rossi e mi arrampicai fino in cima alla porta per godere di una visuale migliore. Una vista magnifica si stagliava all'orizzonte: macerie, cadaveri, bombardamenti in corso e l'auto di Wolff in fuga verso la libertà.

Trama

Berlino 1945, ultimi giorni di guerra. Il soldato americano Karl Fairburne viene paracadutato dietro le linee nemiche con lo scopo di uccidere i 5 membri di punta del programma V2 per impedirgli di disertare con i sovietici. Non è molto chiaro perché fosse più semplice inviare un uomo solo ad assassinarli anziché una squadra a recuperarli, ma finché il nostro protagonista ha un obiettivo a cui pensare non si distrae dal lavoro con inutili domande. Ucciso il primo bersaglio presso la Porta di Brandeburgo, Karl decise di spostare la sua attenzione sul secondo membro della lista, il dottor (anche se sono tutti ingegneri) Kreidl. Lo sfortunato bersaglio stava attraversando la città con un convoglio, ignaro che di lì a poco sarebbe stato ridotto a pezzetti non più grandi di un pugno da una bomba piazzata dal letale cecchino. Per tentare di fermarlo, contro di lui i crucchi schierano persino un carro armato, forti della convinzione che carro>>cecchino. Chissà le loro facce quando hanno scoperto che a Fairburne non servono esplosivi per distruggere i corazzati.

L'implacabile cecchino era quasi a metà dell'opera, ma ecco profilarsi all'orizzonte le prime difficoltà: lo svantaggio di quando ammazzi qualcuno è che è difficile fargli domande, quindi si reca a cercare informazioni sugli altri direttamente sul loro posto di lavoro, un centro di produzione V2. Per variare un po' sul tema, stavolta decide di testare di persona se i tedeschi sono ignifughi piazzando bombe per la struttura; mentre lo fa, sente alla radio che il terzo obiettivo, il Dr. Schwaiger, è stato pizzicato a disertare con gli americani e che sarebbe stato fucilato all'alba. Un vero colpo di sfortuna: salvare qualcuno non era il punto forte di Karl e aveva anche poco tempo per farlo. Trasformato il centro di ricerca nell'inferno in Terra si mise subito in marcia per l'Opernplatz. Visto che fino a quel momento aveva assottigliato i ranghi tedeschi, e che non voleva condividere il suo rateo uccisioni con il primo zappa-patate di passaggio, Karl fece tappa anche al Museo Kaiser Friedrich per rallentare la colonna di carri sovietica, abbattendo l'unico ponte presente. Dopo essersi fatto un giro per l'ala teutonica del museo, si diresse alla piazza per salvare Schwaiger. Dopo aver sterminato ogni forma di vita, aver salvato il dottore dall'esecuzione prima e dalla cattura da parte dei sopraggiunti sovietici dopo, Fairburne raggiunge Schwaiger solo per constatare che ha fatto tutto quel casino per niente, visto che è stato ferito a morte e che fa solo in tempo a mormorare di fermare un certo "Tabun".

Senza più idee e posti dove andare, il cecchino si reca a recuperare le nuove informazioni e gli ordini del Comando, per l'occasione finiti dritti in cima ad un campanile nel cuore di Berlino. Annientata ogni forma di resistenza apprende che il 4° uomo, Müller, è rintanato in una fortezza inespugnabile, e che l'unico modo per centrarlo era quello di sparare dalla cima di un posto ancora più inespugnabile: la Torre Flak al Tiergarten. Dopo aver sputato per terra, effettuata l'ennesima carneficina ed essere sceso dalla chiesa, senza troppi problemi Karl si infiltra in uno degli edifici più sorvegliati di Berlino e assassina Müller. Ne rimaneva soltanto uno, il capo progetto Wolff,

Gameplay

Curiosità e fisica improbabile del caso

  • I proiettili del fucile sono così potenti da conservare la propria potenza da qualsiasi distanza, rimanendo in grado di trapassare elmetto e cranio di 2 soldati allineati. Però non possono perforare la lamiera del cazzo di una macchina o una panchina di legno.
  • Karl si considera così pro da non avere bisogno di detonatori per far esplodere le bombe, ci spara direttamente contro dalla distanza.
  • Come tutti sanno, il punto più debole di un carro armato non è il retro o il fianco, ma il tappo del serbatoio.
  • In una città in cui si svolgono aspri e sanguinosi combattimenti, il boato di uno sparo di Karl verrà identificato con assoluta precisione dal nemico.
  • Resta poco chiaro il motivo per cui i sovietici avrebbero dovuto per forza fare test sul campo anziché portare tutto in Russia e farlo con calma.
  • È forse uno dei pochi giochi dove fazioni tra loro contrapposte non fanno comunella quando si palesa il protagonista.