Luciano Spalletti: differenze tra le versioni

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia deliberatamente idiota.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto aggiunto Contenuto cancellato
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
(42 versioni intermedie di 27 utenti non mostrate)
Riga 1: Riga 1:
{{Cit|Questo non vincerà mai niente|[[Luciano Moggi]] su Spalletti l'anno prima che Spalla vinca Coppa e Campionato di [[Russia]] con lo Zenit}}
{{Cit|Questo non vincerà mai niente|[[Luciano Moggi]] su Spalletti l'anno prima che quest'ultimo vincesse Coppa e Campionato di [[Russia]] con lo Zenit}}


{{Cit|Confronto a quello del MIO MILAN, questo non è calcio|[[Arrigo Sacchi]] sul calcio di Spalletti}}
{{Cit|Confrontato con quello del MIO MILAN, questo non è calcio|[[Arrigo Sacchi]] sul calcio di Spalletti}}


{{Cit|Dopo una sosta se hai corso molto, hai sempre qualche dubbio,la strada è ancora lunga, le gambe ti faranno male, e il ritmo non sarà lo stesso, ma comunque vada, offrirai sempre la tua migliore prestazione.|[[Fabio Caressa]] che commenta il furto della Coppa Italia da parte di Spalletti}}
{{Cit|Dopo una sosta se hai corso molto, hai sempre qualche dubbio,la strada è ancora lunga, le gambe ti faranno male, e il ritmo non sarà lo stesso, ma comunque vada, offrirai sempre la tua migliore prestazione.|[[Fabio Caressa]] che commenta il furto della Coppa Italia da parte di Spalletti}}


{{Cit|Emozione??? Ma quale emozione!!!|Luciano Spalletti sulla spettacolarità del campionato russo}}


{{Cit|Il tacco... La punta... Il numero...|Luciano Spalletti in un negozio di scarpe}}
'''Luciano Spalletti''', è un ex raccattapalle e [[allenatore]] della squadra [[Longobarda]]. Attualmente allena nelle lande desolate Russe.

{{Cit|Brilla di luce propria|Astrofisici sulla capoccia di [[Luciano Spaletti]]}}

'''Luciano Spalletti''' detto ''Lucianone'', ex raccattapalle e [[allenatore]] della squadra [[Longobarda]], è un ex allenatore di una squadra di calcio delle lande desolate della Russia. Attualmente allena la squadra principe della nazionale italiana (si fa per dire, visto che ci giocano anche argentini e brasiliani), ha preso il posto di Mancini che per i soldi ha deciso di andare in Arabia rischiando di morire a causa della sua omosessualità


== Carriera ==
== Carriera ==
[[File:Luciano Spalletti gladiatore.jpg|thumb|left|200px|Spalletti preparato a essere linciato dai tifosi dopo ogni partita]]
[[File:Luciano Spalletti gladiatore.jpg|thumb|left|200px|Spalletti pronto ad essere linciato dai tifosi dopo ogni partita]]
Inizia a giocare a palla prigioniera intorno ai 12, presso un centro ludico nelle vicinanze di [[Firenze]], precisamente a Scandicci. La sua bravura in questa disciplina, lo porterà a essere notato da [[Luciano Moggi]], che lo chiamerà a fargli da scagnozzo. Verrà chiamato anche a fare da inserviente a un centro sportivo che si trova nei meandri di Firenze, e che non ha clienti. In questo centro, rivestirà anche la carica di unico giocatore di [[calcio]], in quanto non avevano soldi per tesserare altri giocatori. La società, anche essendo l'unico giocatore, lo esonera dopo poche partite, e ciò lo costringera a vagare come uno [[zingaro]] nelle zone tra la [[Toscana]] e la [[Liguria]]. Viene preso con il ruolo di [[panchinaro]] prima dall'[[Empoli]], e poi dallo [[Spezia]]. In queste squadre, diventa un uomo bandiera non per le sue doti da calciatore, ma per le sue non doti. In 22 partite da titolare è stato capace di avere una media [[autogol]] di 1 a parita. A 34 anni chiude la carriera, perché esonerato dall'Empoli di [[Francesco Guidolin]], che per colpa di un suo autogol era retrocesso in [[Serie C]]. Rimarrà molto legato alla [[tifoseria]] ligure, che dopo le partite dello Spezia si divertiva a linciarlo di legnate fuori dallo stadio. Arrivò allo Spezia alla fine degli [[Anni Ottanta]], grazie ai suggerimenti dello scout [[Oronzo Canà]]. Qui fa la sua peggiore stagione da calciatore, non centrando la [[retrocessione]] della squadra. '''Spalletti''', rimmarrà diversi anni nella squadra ligure, aumentando verso di se sempre più antipatie da parte dei [[tifosi]], che lo odiavano per la sua ironia inutile e per le pessime prestazioni in campo. Al [[Centenario]] della squadra, il presidente della società di chiare origini [[Maya]], lo voleva sacrificare agli dei. A salvarlo fu un impegno improvviso con la Roma, che si giocava la salvezza in [[Eccellenza]].
[[File:Luciano Spalletti bacia la Coppa Italia.jpg|thumb|right|200px|Spalletti dopo aver rubato la Coppa Italia all'inter]]
[[File:Luciano Spalletti bacia la Coppa Italia.jpg|thumb|right|200px|Spalletti dopo aver rubato la Coppa Italia all'inter]]
Di origini sconosciute, comincia la sua carriera giocando a palla prigioniera alla tenera età di 12 anni presso un centro ludico nelle vicinanze di [[Firenze]], precisamente a Scandicci. La sua bravura in questa disciplina lo porterà ad essere notato da [[Luciano Moggi]], che lo sceglierà come suo personale scagnozzo. Come seconda attività farà da inserviente in un centro sportivo abbandonato della periferia di Firenze, dove, oltre ad essere l'unico membro del personale, è anche l'unico giocatore di [[calcio]], in quanto mancavano i soldi per tesserare altri giocatori. La società, nonostante le condizioni favorevoli per inserirlo nella rosa dei titolari, lo esonera dopo poche partite, un evento traumatico che lo porterà a vagare nelle zone tra la [[Toscana]] e la [[Liguria]], elemosinando soldi per sostentarsi. Viene infine preso come [[panchinaro]] prima dall'[[Empoli]], e poi dalla [[Spezia]]. In queste squadre diventa un uomo bandiera:,non per le sue doti da calciatore, ma per le sue non doti: in 22 partite da titolare riesce a segnare la bellezza di 22 gol, tutti però nella porta sbagliata.
Nel [[1993]], viene chiamato a dirigere la squadra dell'oratorio del suo paese, Certaldo, che in 6 partite fece arrivare quart'ultima, fallendo la possibilità di farla retrocedere in una serie minore. L'anno dopo lancia nel mondo del calcio seghe del calibro di [[Vincenzo Montella]], che rifiuterà di avere anche quando andrà alla Roma ad allenare. Tra il [[1995]] e il [[1996]], riesce a strappare l'importantissimo trofeo della [[Coppa del Nonno]], che vincerà con il suo Empoli, battendo avversari difficilissimi come il [[Monza]] di Serie C. Nel [[1997]], grazie a delle tangenti agli [[arbitri]], fa passare l'Empoli in [[Serie A]], esprimendo un gioco noioso e privo di tattica, che li rimanderà l'anno dopo in [[Serie B]]. In questa squadra, riuscirà a lanciare giocatori nullafacenti come [[Antonio Di Natale]], [[Francesco Tricarico]] e Vincenzo Montella. Dal [[2000]], riesce a far retrocedere e fallire società come [[Sampdoria]], [[Venezia]], [[Ancona]] e [[Udinese]]. Ancora la tifoseria marchigiana lo odia a morte. Approda all'Udinese nel [[2002]], dove sostituisce l'allenatore [[fascista]] [[Paolo di Canio]], che ambiva alla retrocessione in anticipo. Nel giro di un anno, farà di questa squadra un gruppo di [[clandestini]] e giocatori falliti. In più, con dei documenti falsi, riuscirà a iscriverla alla Coppa Libertadores, fallendo anche lì la canquista del trofeo. Nel [[2005]], iscrive la squadra al Campionato Dilettantistico Mondiale, entrando nella storia del club. Fallendo anche questo progetto, viene esonerato e mandato ad allenare in Eccellenza la Roma.
A 34 anni conclude la sua carriera all'Empoli, allora guidato da [[Francesco Guidolin]]: la squadra infatti, per colpa di un suo autogol, era stata retrocessa in [[Serie C]], dove conobbe il trattamento Ludovico ed il trattamento "Mi raccoglieresti la saponetta". Rimarrà però molto legato alla [[tifoseria]] ligure, nella quale ormai si era instaurata la tradizione di legnarlo dopo ogni partita della Spezia.
Spalletti arrivò alla Spezia alla fine degli [[Anni Ottanta]], grazie ai suggerimenti dello scout [[Oronzo Canà]]. Qui fa la sua peggiore stagione da calciatore, non riuscendo a far retrocedere la squadra. '''Spalletti''' rimarrà diversi anni nella squadra ligure, attirandosi sempre più l'antipatia della [[tifosi|tifoseria]] grazie alle sue pessime doti umoristiche e le sue ancor peggiori doti sportive. Poco prima di essere sacrificato agli dei dai tifosi liguri nel vano tentativo di vincere il campionato viene salvato da un impegno improvviso con la Roma, che si giocava la salvezza in [[Eccellenza]].
Nel [[1993]], viene chiamato a dirigere la squadra dell'oratorio del suo paese, Certaldo, arrivata quart'ultima dopo 6 combattutissime partite. Fallì quindi, non riuscendo a farla retrocedere in una serie minore. L'anno dopo lancia invece nel mondo del calcio {{citnec|giocatori di altissimo livello}} come [[Vincenzo Montella]], il quale rifiuterà successivamente di allenare. Tra il [[1995]] e il [[1996]] riesce a conquistare l'importantissimo trofeo della [[Coppa del Nonno]], che vince con il suo Empoli battendo avversari fortissimi come il [[Monza]] della Serie C. Nel [[1997]], grazie a delle cospicue mazzette fatte trovare nei borsoni degli [[arbitri]], riesce a far passare l'Empoli in [[Serie A]], dove, con un gioco noioso e privo di tattica, rimarrà solo un anno per poi tornare a rifugiarsi in Serie B. Dal [[2000]] riesce a far retrocedere e fallire società come [[Sampdoria]], [[Venezia]], [[Ancona]] e [[Udinese]], riuscendo così a {{citnec|conquistare il cuore di tutti i marchigiani}}. Approda all'Udinese nel [[2002]], dove sostituisce l'allenatore [[fascista|dalle idee moderatamente estremiste e verso destra]] [[Paolo di Canio]], il quale ambiva alla retrocessione anticipata. Nel giro di un anno Spalletti riuscirà a distruggere psicologicamente, fisicamente e moralmente questa squadra. Con dei documenti falsi riuscirà inoltre ad iscriverla alla Coppa Libertadores, fallendo anche lì nella conquista del trofeo. Nel [[2005]] iscrive la squadra al Campionato Dilettantistico Mondiale, entrando nella storia del club come "Quell'allenatore di merda". Fallendo anche nella conquista di questo campionato, verrà spedito ad allenare l'Eccellenza della Roma.


== Alla Roma ==
== Alla Roma ==
[[File:Manchester-roma-7-1.jpg|thumb|left|200px|Il miglior risultato di Spalletti]]
[[File:Manchester-roma-7-1.jpg|thumb|right|200px|Il miglior risultato di Spalletti]]
Alla squadra, ridotta sul lastrico dopo lo scoop fiscale che riguardava i [[Sensi]], porterà un desaparecidos emigrato qui in Italia di nome [[Pizarro]]. '''Luciano''', nella Roma, aveva il compito di centrare in anticipo la retrocessione. Comincia subito nel peggiore dei modi l'inizio del campionato per '''Spalletti''', riempiendo di felicità il presidente [[Rosella Sensi]]. Riesce anche a fare diversi colpi di mercato, come svendere [[Antonio Cassano]] al [[Real Madrid]], e comprare un [[profugo]] transalpino per la difesa. Riuscirà a vincere il derby al [[biliardino]] con la [[Lazio]], e non riuscirà a centrare purtroppo la retrocessione, anche se strabattuta da grandi squadre quali l'[[Inter]]. Una prova di questi fatti, è la vittoria dell'Inter sulla Roma per ben 4-3 in [[Supercoppa Italiana]], che diede il colpo finale per affondare la società romana. L'anno dopo, dalle orme del suo maestro Oronzo Canà, riprende lo schema della [[B-zona]], che lo riporterà a essere sconfitto per l'ennesima volta dall'Inter. Grazie lo scandalo [[Calciopoli]], gli viene regalata la [[Champions League]], dove ha vittoria facile con squadrette come il [[Valencia]], una squadra cretese e quella di [[Rifondazione Comunista]] in [[Ucraina]]. Battuto anche il fortissimo [[Lione]], il grandissimo [[Manchester United]] la rade al suolo per ben 7-1, facendo fare a '''Spalletti''' un figura di merda in mondo visione.
Spalletti alla squadra della Capitale, ridotta sul lastrico dopo lo scoop fiscale che riguardava i [[Sensi]], porterà un desaparecidos emigrato qui in Italia di nome [[Pizarro]]. '''Luciano''', nella Roma, aveva ancora una volta l'ingrato compito di centrare in anticipo la retrocessione. Comincia però subito nel peggiore dei modi l'inizio del campionato per '''Spalletti''', poiché riuscirà a compiacere il presidente [[Rosella Sensi]] con diversi colpi di mercato, come la svendita di [[Antonio Cassano]] al [[Real Madrid]] e l'acquisto di un [[profugo]] transalpino per la difesa. Riuscirà a vincere il derby a [[biliardino]] con la [[Lazio]], mancando di un soffio la retrocessione nonostante gli immani sforzi per perdere con altre grandissime squadre, come l'[[Inter]]. Quest'ultima squadra sconfigge la Roma 4-3 in [[Supercoppa Italiana]], un partita che diede il colpo finale per affondare la società romana.
[[File:Inter_roma.jpg|thumb|right|200px|Partita di Spalletti con l'inter]]
Riescono a vincere la [[Coppa Italia]] rubando la finale all'Inter, e battendo grandi squadre come la [[Triestina]] e il [[Parma]]. Vince anche la Supercoppa, con un rigore regalato a [[De Rossi]]. Per la stagione [[2008]], viene riconfermato sulla panchina giallorossa, in quanto mancano i soldi per ingaggiare un allenatore serio. Ruberà, anche quest'[[anno]], il passaggio in Champions al Real Madrid, anche se riverrà caziata dal mitico Manchester United. In campionato, è costretta di nuovo a leccare le scarpe all'Inter, anche se gli ruberà, con un fallo di [[Cassetti]], la finale di Coppa Italia all'[[Olimpico]].


L'anno dopo, dalle orme del suo maestro Oronzo Canà, riprese lo schema della [[B-zona]], che lo riporterà a essere sconfitto per l'ennesima volta dall'Inter. Grazie lo scandalo [[Calciopoli]], gli viene regalata la [[Champions League]], dove ha vittoria facile con squadrette come il [[Valencia]], una squadra cretese e quella di [[Rifondazione Comunista]] in [[Ucraina]]. Battuto anche il fortissimo [[Lione]], il grandissimo [[Manchester United]] non può contrastare questa potenza emergente ed è costretto a limitarsi ad un modesto 7-1.
== Curiosità ==
* I vertici di Sky Sport stanno riflettendo sulle possibilità di proporre uno scambio alla Roma tra Luciano Spalletti e Ilaria D'Amico: la conduttrice assumerebbe i panni di allenatrice dei giallorossi, mentre l'allenatore toscano coronerebbe finalmente il suo sogno di condurre una trasmissione di approfondimento pre e post partita, a cui avidamente partecipa ogni volta che ce n'è occasione.


Spalletti e la Roma riescono a vincere la [[Coppa Italia]] rubando la finale all'Inter e battendo grandi squadre come la [[Triestina]] e il [[Parma]]. Vincono anche la Supercoppa, con un rigore regalato a [[De Rossi]], che poverino, a Natale aveva ricevuto solo un maglione. Per la stagione [[2008]] viene riconfermato sulla panchina giallorossa, più per mancanza di soldi che per altro. Ruberà, anche quest'[[anno]], il passaggio in Champions al Real Madrid, ma solo per venir violato analmente da parte del Manchester United. In campionato è costretto di nuovo a leccare le scarpe all'Inter, anche se gli ruberà, con un fallo di [[Cassetti]], la finale di Coppa Italia all'[[Olimpico]].
== Trofei ==
* [[Coppa del Nonno]] con l'[[Empoli]];
* Retrocessione ed esonero dall'[[Empoli]] in B;
* [[Empoli]] in A dopo la mazzetta agli [[arbitri]];
* 2 [[Coppa Italia]] rubate alla [[Inter|Seconda Squadra Di Milano]];
* 1 [[Supercoppa Italiana]] con un rigore regalato a [[De Rossi]].


== I migliori risultati di Spalletti in video ==
== I migliori risultati di Spalletti in video ==
<br />{{Allinea|center|<youtube>VbqAxsZX2Dk</youtube>}}<br />
{{YoutubeVideo|VbqAxsZX2Dk|position=center}}


== Trofei vinti==
{{calcio}}
* [[Coppa del Nonno]] con l'[[Empoli]]
* Retrocessione ed esonero dall'[[Empoli]] in B
* [[Empoli]] in A dopo la mazzetta agli [[arbitri]]
* 2 [[Coppa Italia]] rubate all'[[Inter]]
* 1 [[Supercoppa Italiana]] scippata all'[[Inter]] con un rigore regalato a [[De Rossi]]
* 2 Coppe Comuniste
* 1 Campionato Comunista
* 1 Supercoppa Comunista
* 1 scudetto con i napolecani


{{calcio}}


{{DEFAULTSORT:Spalletti}}
[[Categoria:Calciatori italiani]]
[[Categoria:Allenatori]]
[[Categoria:Allenatori]]
[[Categoria:Italiani]]
[[Categoria:Città metropolitana di Firenze]]

Versione delle 17:28, 2 gen 2024

« Questo non vincerà mai niente »
(Luciano Moggi su Spalletti l'anno prima che quest'ultimo vincesse Coppa e Campionato di Russia con lo Zenit)
« Confrontato con quello del MIO MILAN, questo non è calcio »
(Arrigo Sacchi sul calcio di Spalletti)
« Dopo una sosta se hai corso molto, hai sempre qualche dubbio,la strada è ancora lunga, le gambe ti faranno male, e il ritmo non sarà lo stesso, ma comunque vada, offrirai sempre la tua migliore prestazione. »
(Fabio Caressa che commenta il furto della Coppa Italia da parte di Spalletti)
« Emozione??? Ma quale emozione!!! »
(Luciano Spalletti sulla spettacolarità del campionato russo)
« Il tacco... La punta... Il numero... »
(Luciano Spalletti in un negozio di scarpe)
« Brilla di luce propria »
(Astrofisici sulla capoccia di Luciano Spaletti)

Luciano Spalletti detto Lucianone, ex raccattapalle e allenatore della squadra Longobarda, è un ex allenatore di una squadra di calcio delle lande desolate della Russia. Attualmente allena la squadra principe della nazionale italiana (si fa per dire, visto che ci giocano anche argentini e brasiliani), ha preso il posto di Mancini che per i soldi ha deciso di andare in Arabia rischiando di morire a causa della sua omosessualità

Carriera

Spalletti pronto ad essere linciato dai tifosi dopo ogni partita
Spalletti dopo aver rubato la Coppa Italia all'inter

Di origini sconosciute, comincia la sua carriera giocando a palla prigioniera alla tenera età di 12 anni presso un centro ludico nelle vicinanze di Firenze, precisamente a Scandicci. La sua bravura in questa disciplina lo porterà ad essere notato da Luciano Moggi, che lo sceglierà come suo personale scagnozzo. Come seconda attività farà da inserviente in un centro sportivo abbandonato della periferia di Firenze, dove, oltre ad essere l'unico membro del personale, è anche l'unico giocatore di calcio, in quanto mancavano i soldi per tesserare altri giocatori. La società, nonostante le condizioni favorevoli per inserirlo nella rosa dei titolari, lo esonera dopo poche partite, un evento traumatico che lo porterà a vagare nelle zone tra la Toscana e la Liguria, elemosinando soldi per sostentarsi. Viene infine preso come panchinaro prima dall'Empoli, e poi dalla Spezia. In queste squadre diventa un uomo bandiera:,non per le sue doti da calciatore, ma per le sue non doti: in 22 partite da titolare riesce a segnare la bellezza di 22 gol, tutti però nella porta sbagliata. A 34 anni conclude la sua carriera all'Empoli, allora guidato da Francesco Guidolin: la squadra infatti, per colpa di un suo autogol, era stata retrocessa in Serie C, dove conobbe il trattamento Ludovico ed il trattamento "Mi raccoglieresti la saponetta". Rimarrà però molto legato alla tifoseria ligure, nella quale ormai si era instaurata la tradizione di legnarlo dopo ogni partita della Spezia. Spalletti arrivò alla Spezia alla fine degli Anni Ottanta, grazie ai suggerimenti dello scout Oronzo Canà. Qui fa la sua peggiore stagione da calciatore, non riuscendo a far retrocedere la squadra. Spalletti rimarrà diversi anni nella squadra ligure, attirandosi sempre più l'antipatia della tifoseria grazie alle sue pessime doti umoristiche e le sue ancor peggiori doti sportive. Poco prima di essere sacrificato agli dei dai tifosi liguri nel vano tentativo di vincere il campionato viene salvato da un impegno improvviso con la Roma, che si giocava la salvezza in Eccellenza. Nel 1993, viene chiamato a dirigere la squadra dell'oratorio del suo paese, Certaldo, arrivata quart'ultima dopo 6 combattutissime partite. Fallì quindi, non riuscendo a farla retrocedere in una serie minore. L'anno dopo lancia invece nel mondo del calcio giocatori di altissimo livello[citazione necessaria] come Vincenzo Montella, il quale rifiuterà successivamente di allenare. Tra il 1995 e il 1996 riesce a conquistare l'importantissimo trofeo della Coppa del Nonno, che vince con il suo Empoli battendo avversari fortissimi come il Monza della Serie C. Nel 1997, grazie a delle cospicue mazzette fatte trovare nei borsoni degli arbitri, riesce a far passare l'Empoli in Serie A, dove, con un gioco noioso e privo di tattica, rimarrà solo un anno per poi tornare a rifugiarsi in Serie B. Dal 2000 riesce a far retrocedere e fallire società come Sampdoria, Venezia, Ancona e Udinese, riuscendo così a conquistare il cuore di tutti i marchigiani[citazione necessaria]. Approda all'Udinese nel 2002, dove sostituisce l'allenatore dalle idee moderatamente estremiste e verso destra Paolo di Canio, il quale ambiva alla retrocessione anticipata. Nel giro di un anno Spalletti riuscirà a distruggere psicologicamente, fisicamente e moralmente questa squadra. Con dei documenti falsi riuscirà inoltre ad iscriverla alla Coppa Libertadores, fallendo anche lì nella conquista del trofeo. Nel 2005 iscrive la squadra al Campionato Dilettantistico Mondiale, entrando nella storia del club come "Quell'allenatore di merda". Fallendo anche nella conquista di questo campionato, verrà spedito ad allenare l'Eccellenza della Roma.

Alla Roma

Il miglior risultato di Spalletti

Spalletti alla squadra della Capitale, ridotta sul lastrico dopo lo scoop fiscale che riguardava i Sensi, porterà un desaparecidos emigrato qui in Italia di nome Pizarro. Luciano, nella Roma, aveva ancora una volta l'ingrato compito di centrare in anticipo la retrocessione. Comincia però subito nel peggiore dei modi l'inizio del campionato per Spalletti, poiché riuscirà a compiacere il presidente Rosella Sensi con diversi colpi di mercato, come la svendita di Antonio Cassano al Real Madrid e l'acquisto di un profugo transalpino per la difesa. Riuscirà a vincere il derby a biliardino con la Lazio, mancando di un soffio la retrocessione nonostante gli immani sforzi per perdere con altre grandissime squadre, come l'Inter. Quest'ultima squadra sconfigge la Roma 4-3 in Supercoppa Italiana, un partita che diede il colpo finale per affondare la società romana.

L'anno dopo, dalle orme del suo maestro Oronzo Canà, riprese lo schema della B-zona, che lo riporterà a essere sconfitto per l'ennesima volta dall'Inter. Grazie lo scandalo Calciopoli, gli viene regalata la Champions League, dove ha vittoria facile con squadrette come il Valencia, una squadra cretese e quella di Rifondazione Comunista in Ucraina. Battuto anche il fortissimo Lione, il grandissimo Manchester United non può contrastare questa potenza emergente ed è costretto a limitarsi ad un modesto 7-1.

Spalletti e la Roma riescono a vincere la Coppa Italia rubando la finale all'Inter e battendo grandi squadre come la Triestina e il Parma. Vincono anche la Supercoppa, con un rigore regalato a De Rossi, che poverino, a Natale aveva ricevuto solo un maglione. Per la stagione 2008 viene riconfermato sulla panchina giallorossa, più per mancanza di soldi che per altro. Ruberà, anche quest'anno, il passaggio in Champions al Real Madrid, ma solo per venir violato analmente da parte del Manchester United. In campionato è costretto di nuovo a leccare le scarpe all'Inter, anche se gli ruberà, con un fallo di Cassetti, la finale di Coppa Italia all'Olimpico.

I migliori risultati di Spalletti in video


Trofei vinti