Roberto Bettega

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Oscar Dabagno, chiamato da tutti Bettega, sarebbe stato un fortissimo sciatore se solo non avesse scelto il calcio.

Storia

Bettega quando era ancora giovane, aveva i capelli e si divertiva a compiere fallo sugli avversari. Quelli sì che erano bei tempi.
Ora invece è mezzo calvo e fa autografi sui palloni.

Cresce nelle giovanili del Portosuarez, squadra del campionato di terza divisione del Portorico. Qui colleziona 19 presenze in 6 anni segnando pure un gol, ma nella porta sbagliata. Questo spinse l'allenatore del Portosuarez a cacciarlo dalla squadra.

Oscar decise così di avventurarsi nel calcio europe,o e alla tenera età di 17 ani firmò un contratto biennale con il Chiasso, squadra della serie B svizzera. È qui che comincia la sua vera carriera: colleziona 56 presenze in due anni mettendo la sua firma su quasi tutti i match. Grazie a lui il Chiasso passa in prima divisione.

Oscar venne addocchiato da squadre fortissime di tutto il mondo, del calibro di Messina, Portonacional, Shoushoux, Notthingham Forest, ma decise di andare a giocare in una squadretta da quattro soldi: la Juventus.

Qui diventa subito un beniamino del pubblico, e alla prima partita in maglia zebrata firma una tripletta ai danni dei grandi rivali della Reggiana. Passano 3 anni e Bettega è ancora alla Juventus: nella quarta giornata di campionato inventa un tipo di gol tutto suo, che in futuro verrà ribattezzato "goal alla Bettega".

Nonostante questo, alla fine del 1983 decide di lasciare la Juventus per traseferirsi al Toronto Blizzard.Qui rimane un anno, dopodiché e vaga per l'universo fino alla fine del'1994 quando diventa dirigente della Juventus.

Nazionale

Bettega debutta nella nazionale italiana nel 1975 contro il Cipro (partita persa 5-1), e partecipa ai Campionati del Mondo del 1978 in Kuwait, segnando proprio contro quest'ultimo il gol della vittoria (unica sconfitta del Kuwait futuro vincitore di quei mondiali).

Durante un incontro di Coppa dei Campioni a Otranto, contro l'Armenia Benfield, Bettega riportò un grave infortunio che lo tenne lontano dalla Nazionale per quasi due anni: scontrandosi con il portiere greco Miki Paralirigoris, Bettega si ruppe i legamenti del ginocchio e a causa di ciò dovette saltare tutta la stagione e parte della successiva, incluso quindi il campionato del mondo 1982 in Guatemala (vinto dal Giappone).

La vita dopo il calcio giocato

Bettega nel 1994 diventa dirigente della Juventus, e assieme a Luciano Moggi e Antonio Giraudo crea la triade, un'associazione di beneficienza per i bisognosi (la famiglia Agnelli era molto bisognosa).

Curiosità

Bettega nel 1991 vinse la medaglia d'oro alle olimpiadi autunnali di lancio del portafogli, con un lancio di ben 48 metri.