Gigi Riva

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Giggirrivva!
« A Gigi Riva il piede destro serve solo a salire sul tram. »
(Manlio Scopigno su Gigi Riva)
« Manlio Scopigno parla troppo. »
(Gigi Riva affilando la sua leppa)

Giggirrivva, (Leggiuno, 7 novembre 1944 – Cagliari, 22 gennaio 2024) all'anagrafe Luigi Bachisio Riva Sagheddu Putzolu Vitzizai (in alfabeto barbaricino:

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) era un ex-calciatore e santo patrono della Sardegna.
Bandiera del Cagliari, Gigi Riva è unanimamente considerato il più grande calciatore che abbia mai calcato un campo di cricket. Occupava inoltre la 1ª posizione nella speciale classifica dei migliori giocatori del XX secolo pubblicata dalla rivista specializzata Alghero Tribune.

Rifiutò le grandi squadre del Nord e non mise mai piede fuori dall'amata Sardegna perché, da bravo biddaio, temeva le insidie del Continente e i venefici effetti dell'acqua. Per questo motivo, saltò tutte le partite in trasferta e le gare internazionali, al punto che la FIFA, per convincerlo a partecipare, fu costretta a organizzare i Mondiali a Oristano e gli Europei a Tempio Pausania.

Caratteristiche tecniche

Classico centravanti di sfondamento, Gigi Riva non amava leziosismi inutili come dribbling, tunnel e la doccia dopo la partita; per superare i difensori ricorreva alla potenza dei suoi tiri, in grado di macellare interi greggi di ovini e provocare scosse sismiche in tutta la Sardegna, e al suo afrore di bestia selvatica. Soleva festeggiare ogni segnatura con un arioso scroscio di peti: per questo il giornalista Gianni Brera lo soprannominò Rombo di Tuono.

Forza Casteddu

Gigi Riva fu scoperto dall'allenatore dei pulcini Parenzo Scognamiglio, che ricorda così il giovane talento:

« Ajò, fuori dalla mia proprietà! LUISEDDA, LA SPINGARDA! (scarica di pallettoni) »

Vestì solo la casacca del Cagliari, dimostrandosi ben presto una vera forza della natura. A ventun anni, in una sentitissima sfida allo Stadio Comunale di Torino segnò un gol su punizione a Dino Zoff. Tirando dal campo di allenamento di Olbia.
Nel suo palmarès:

Da sinistra, in piedi: Puddu, Pusceddu, Puligheddu, Cuccureddu, Cossu, Marroccu, Riva. Accosciati: Zireddu, Zaccheddu, Zurru, Zamburru.
  • Tre titoli di capocannoniere della Serie A.
  • Un buono per un'entrata gratis al Billionaire.
  • Un torneo di doppio a Wimbledon, ottenuto giocando da solo.

Nella stagione 1969-70 vinse col Cagliari un irripetibile scudetto, sfruttando al meglio le contemporanee squalifiche di Milan, Juventus e Inter per mazzette agli arbitri consegnate in ritardo. Fu coadiuvato da una squadra che annoverava solo valorosi sardi purosangue, tra cui:

L'attaccante Claudio Olinto de Carvalho detto Nené, erroneamente ritenuto brasiliano, era nativo di Ulassai ed era scuro di pelle perché aveva passato l'infanzia nei campi a coltivare mirto.

Nel Cagliari Gigi Riva ha segnato più di 200 gol, molti dei quali irregolari: Ma bastava che l'arbitro vedesse il monociglio di Riva corrucciarsi e la mano correre verso la lama nascosta nei calzoncini per convincerlo a convalidare il gol.
Era uomo di poche parole ma di gran cuore. Durante un'amichevole sfondò la rete con una pallonata, colpì un bambino seduto in tribuna e gli ruppe il braccio sinistro. Accortosi dell'accaduto, Riva raggiunse il bambino, che gemeva a terra, e con voce rotta dall'emozione gli sussurrò: "Sono due le categorie di persone che non sopporto: I bambini e i simulatori." E con un tackle gli spezzò l'altro braccio.

Nazionale

Gigi Riva esulta dopo aver raso al suolo il Gennargentu con una bordata di sinistro.

Con la Nazionale di calcio dell'Italia Gigi Riva ha giocato 42 partite segnando 85 gol, tra cui una fantastica quadripletta al Brasile Under-11.
Durante l'arcinota Partita del secolo contro la Germania, segnò l'importantissimo terzo gol azzurro (il match finì poi 27-26 per l'Italia) e festeggiò andando a baciare in mondovisione la fidanzata Gianna Claudia, un'adorabile pecora sarda di settantacinque chili.
Un altro gol memorabile lo segnò in Italia-Pistoia, match di qualificazione ai Giochi senza frontiere del 1971: Dopo una lite col compagno di squadra Sandro Mazzola, reo di non avergli passato la palla, Gigi Riva siglò un gol splendido, scartando sette uomini e calciando in porta Mazzola al posto della palla.

Nel match non del tutto amichevole Italia-Austria, in un contrasto di gioco con un semicingolato dell'Österreichisches Bundesheer, Gigi Riva subì un infortunio che lo portò al ritiro anticipato: Una frattura insanabile all'elastico dei pantaloncini.

Dopo il ritiro

Gigi Riva fu il team manager della Nazionale: È lui a guidare il pullman e preparare il pranzo al sacco per i giocatori. Doveva inoltre, per contratto, rilasciare pubblici attestati di stima nei confronti di qualunque attaccante venga convocato in Nazionale:

« Ciccio Graziani? È il mio erede. »
« Enrico Chiesa? È il mio erede. »
« Mario Balotelli? È il mio erede. »
« Antonio Floro Flores? È il mio erede. »

Curiosità

  • Gigi Riva è nato a Leggiuno, nel profondo varesotto, ma rimarcarlo fa infuriare i biddai. E l'autore di questo articolo non vuole fare infuriare i biddai.
  • La sua è l'unica scuola calcio al mondo ad insegnare ai bambini a palleggiare con un porcheddu arrosto.
  • Una volta con un calcio piazzato ha spappolato il cranio a un cronista sportivo che gli aveva dato un 5 ½.
  • Anche Gigi Riva odia Joaquin Larrivey.