Fabio Caserta

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Fabio Caserta non nasce a Caserta come qualche furbone avrà pensato. Eh no! Il nostro simpatico burlone nasce a Melita Tiranese, nel nord del Marocco, il 24 settembre del 1978.

Sono ancora misteriose le circostanze relative alla sua nascita, ma si dice che fu dato alla luce in una mangiatoia dalla relazione clandestina tra Giuda Iscariota (in uno dei suoi occasionali tradimenti ai danni del coniuge Gesù) e Rosy Mauro (che invece tradiva il marito per sport).

Si racconta che si appassionò al pallone ascoltando un discorso di Giulio Andreotti, che di palle se ne intendeva, e cominciò a scalciarle colpendo in testa l'allenatore di una squadretta calabrese, che gli insegnò a giocare a calcio.

Come si dice: "Talis pater, quoque filii" p.s.: Per gli ignorantoni che non conoscono l'inglese: tale padre, tale figlio.

Gli inizi

A differenza di tutti i calciatori, da Cristiano Ronaldo al più scarso ragazzino di paese che gioca con le palline di alluminio, nessuno nota il suo talento e lo porta in una squadra vera, anche se il copione sarebbe questo. Perciò deve mettersi d'impegno lui, e il suo impegno viene poi premiato: viene assunto come testa-terreno ufficiale nel Locri. Ma la sua fame di vittoria (o di soldi, a seconda dei punti di vista) non è assolutamente appagata; così, nel 2000, viene acquistato dalla plurititolata Igea Virtus. Qui collezionò la bellezza di 24 gol, 120 calci nel culo, 1002 sputi in faccia e 12387 "Testa di cazzo!" in soli 4 anni.

L'incontro con La Monaca

Gli strepitosi risultati ottenuti (ben 10 chilometri percorsi in totale nel campo di gioco) lo posero all'attenzione di alcune squadre delle serie superiori, in particolare della Longobarda di Oronzo Canà; ma alla fine la spuntò il Calcio Catania, entrando nella quale Caserta coronò il suo sogno esistenziale di sentire la musichetta della Champions League, direttamente dall'IPod di Mascara.

« Caserta nel tiro ha una precisione incredibile: la palla mi arriva sempre perfetta tra le mani »
(Dichiarazione di tutti i portieri che hanno giocato contro di lui)
« Concordo »
(Dichiarazione dei raccattapalle)

Si capisce dai commenti entusiastici che le stagioni di Caserta al Catania sono state magiche: in poco meno di due anni non solo si adatta perfettamente al doppio salto di categoria, ma riesce a ritagliarsi uno spazio importantissimo nel centrocampo dei rossazzurri, esattamente vicino alla linea laterale. In soli tre anni totalizza 105 presenze e 12 gol, e riesce a diminuire gli insulti da 12387 a 10, poiché i restanti 12377 contennero gli insulti passando subito alle maniere forti.

La Juve Stabia

Per ragioni di coerenza col suo cognome, il calciatore decide nel 2010 di chiedere il trasferimento a Caserta. Ma i dirigenti della società non intendono affatto perdere il loro prestigio calcistico mondiale facendo giocare uno come lui, che riesce a sbagliare gol clamorosi persino stando in panchina. Ferito nell'orgoglio, cerca disperatamente altri club in cui andare, con numerosi annunci su tutti i giornali, e alla fine la Juve Stabia lo prende per testare il nuovissimo campo in erba sintetica. Caserta è tuttora alla Juve Stabia, e ha collezionato 11 presenze e 3 gol. Agli allenamenti.