Stan Laurel

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« ...ci sono le gag più complesse e costruite, che diventano estremamente raffinate, e sono quelle narrative, le più grandi, di Chaplin, con la sua raffinata burloneria e falsa sbadataggine e ingenuità. Poi Buster Keaton, in un immaginario malinconico che mescola tristezza e comicità pungente, fuoco e ghiaccio in bianco e nero. E infine c'è Stan Laurel. Stanlio, proprio lui, sì... Già... Uhm... Ho perso il filo, di cosa stavo parlando? »
Stan dopo una delle sue quotidiane sedute di elettroshock.

Stan Arthur "Bobtail" Laurel (Atlantide, ignoto - Vivente) è un ex-essere mitologico galattico che venne sulla Terra anni addietro per portare pace, innovazione tecnologica e muffin all'uvette, che dalle parti di Pegaso li fanno proprio gustosi.
Purtroppo, nonostante le buone intenzioni, la parlata caratteristìca e una capigliatura modello "elettrick chair" fecero sì che egli non venisse mai preso sul serio, tanto da convincersi di ritenere noi terrestri un branco di zoticoni immeritevoli:

- Stan: “Vi porto pace!”
- Pubblico: “Ahahahahah!”
- Stan: “Vi porto amore!”
- Pubblico: “Ahahahahah!”
- Stan: “Ma... Mi state ascoltando?”
- Pubblico: “Ahahahahah!”

Dopo questo approccio fallimentare Stan decise subito di abbandonare i suoi propositi benevoli e di farcela pagare ammassando cinema e teatro di opere malinconiche. Fallì anche in questo.

Extra-giovinezza

Il piccolo Stan nacque a tre anni in un borgo periferico della galassia di Pegaso da due esseri umani fuggiti dalla Terra poiché ricercati per vagabondaggio estremo: una sola panchina per una famiglia di quindici persone. La madre si dava da fare come colf, pulendo la polvere interstellare nelle case di ricche signore. Il padre riusciva a raggranellare qualche dollaro spaziale con spettacolini di ventriloquo negli autogrill, usando i figli come pupazzi.
Il piccolo Stanley, quarto di sette figli e quindi né il più coccolato né il più maturo, si stancò presto della vita da accattone.
Ma ecco che finalmente il padre Arthur decise di stabilirsi definitivamente in una grotta di un asteroide orbitante intorno a un luminoso corpo celeste. Stan, giorno dopo giorno, vedeva in quel buffo geoide sempre più qualcosa come una grande occasione, un motivo valido per dare sfogo alla sua innata capacità di farsi compatire ritenendosi, erroneamente, divertente. Un giorno, finalmente, fece fagotto e si lanciò a pesce nell'atmosfera terrestre, precipitando nei pressi di Glasgow.

Stan durante uno dei suoi primi spettacoli di pantomima. In realtà questa è una gif che dura 49 minuti.

Carriera di spettacolo

Il debutto

Stan fece gavetta per qualche anno tra le mura di un teatro dell'assurdo della città scozzese, osservando e imparando da grandi maestri dell'epoca l'arte della drammaturgia. Fu proprio durante una scena cantata che Stan venne notato per la prima volta: l'ingenuo ragazzino s'era messo controluce al di là di un separè bianco intento a battere le mani come uno scemo al ritmo di musica. Il pubblico notò la bislacca ombra del giovanotto che applaudiva come un autistico e si mise a ridere. Questo fu l'inizio di una reazione a catena che terminò, per Stan, nel migliore dei modi:

  • Ore 20:52: il pubblico inizia a ridere;
  • Ore 20:53: Stan si mette anch'egli a ridere, convinto di non aver colto chissà quale burloneria degli attori sul palco;
  • Ore 20:54: alla risata di Stan, ancora inconsapevole che tutti lo stavano guardando, il pubblico reagisce ridendo più forte;
  • Ore 20:55: Stan comincia a sghignazzare compulsivamente;
  • Ore 20:56: gli attori sul palco si guardano intorno spaesati, smettono di cantare e si mettono a ridere pure loro;
  • Ore 20:57: Stan ride ancora più forte;
  • Ore 20:58: il pubblico ride ancora più forte;
  • Ore 20:59: gli attori ridono ancora più forte;
  • Ore 21:17: Stan è l'unico sopravvissuto al più grande infarto di massa della storia dell'umanità e viene dichiarato eroe.

Grazie dunque a questo simpatico evento pieno di gioia Stan riuscì a farsi notare e a prendere sicurezza e intraprendenza che da lì in avanti non lo avrebbero più abbandonato.

Stan fu il primo che tentò di interpretare Vladimir ne Il conte Dracula. Il ruolo passò poi a Christopher Lee per via della sua insuperabile risata malvagia. Stan si dovette dunque accontentare di recitare in Fracchia contro Dracula.

Il post-debutto

Già convinto di poter far morire dal ridere con un nonnulla, Stan decise di lanciarsi dietro le cineprese sotto la guida di un altro uomo-stecco, un tale chiamato Chaplin, che soleva usarlo come asciugamano da bagno per quando usciva dalla doccia. Ma Stan, che dopo il suo successo al teatro dell'assurdo non volle più accontentarsi delle briciole, seppe presto ribaltare la situazione a suo favore: prima soffiò all'antipatico baffetto alcune parti da protagonista in certi sketch di rilievo. In seguito lo spodestò totalmente, facendolo cadere nel dimenticatoio più completo e sostituendolo con attoruncoli di basso pregio solo per fargli vedere come non avesse affatto bisogno di lui. Poi fondò la Stan, Jefferson & Laurel Theatre con un gruppo di famiglie disagiate che avrebbero accettato qualunque impiego, anche il più umiliante, per non crepare di fame. Infine sciolse nell'acido muriatico l'intera compagnia in cui lavorava per diventare il padrone delle attrezzature. Ancora più infine fondò la Stan, Jefferson & Laurel Theatre 2 solo per esserne il padrone assoluto. E anche per fare finalmente lo stracacchio che gli pareva senza nessuno attorno, a dirla tutta.

Sul set

Metamorfismo stanlico
Grazie alla sua abilità di trasformismo morfologico Stan ci ha sempre potuti osservare tutti da vicino più di quanto non possiamo credere.
Stesso orecchio a voragine, stesso doppio mento, stesso sguardo suadente...
Numi, è sempre lui!

Dopo qualche tempo sul palcoscenico con la Stan, Jefferson & Laurel Theatre 2 finalmente l'ancor giuovine Stan ebbe l'occasione di mostrarsi in pubblico grazie a una serie di pubblicità di papillon orribili a cui ebbe l'onore di partecipare per conto di un certo Hal Roach. Stan capì subito quanto sarebbe stata importante quella collaborazione e decise per una mossa saggia ed equilibrata per lasciare il suo passato mediocre alle spalle: licenziò in tronco tutti i suoi collaboratori di teatro e si buttò a capofitto nel mondo della TV.
Questa volta l'aveva imbroccata giusta: iniziò un periodo florido, con il debutto in Noccioline potrebbe, primo film in assoluto di Stanley Jefferson Laurel. Seguirono altri successi in altre case cinematografiche, come la Fox e la Barilla, dove peraltro incontrò per la prima volta il futuro collega Oliver Hardy; girò delle comiche mute e parlate (ma lo stesso mute, poiché il sonoro non c'era ancora e quindi hai voglia a discorrere); infine, dopo tutto questo roccambolesco periodo lavorativo, fatto senza mai concedersi un'oretta per dormire[1], Stan crollò esausto sul set di Sì Sì Nanetto, cadendo in catalessi per un anno intero. Lo svegliò una telefonata di Ollio, intento a recitare in Tutto in ordìne e preoccupato per via di una casa a soqquadro e una moglie in procinto di rincasare. Il resto è storia...

Stanlio e Ollio

   La stessa cosa ma di più: Stanlio e Ollio.

Vita privata

Qualche accenno delle condizioni familiari di Stan è d'obbligo, in quanto ben famosa era la sua "produzione di mogli", tra le quali citiamo:

  • Lois Griffin: la prima e unica vergine fino alle nozze. Il matrimonio durò ben 2 mesi, poi naufragò in malo modo per il vizio di Stan di portarsi il lavoro in casa e, di conseguenza, distruggerla coi suoi pasticci.
  • Mae Dahlberg: non ci fu nessun ufficiale matrimonio tra loro, ma il regolare processo di divorzio sì. Stan, a cose fatte, si ritrovò dunque con un "credito di divorzio", che usò dopo un paio di settimane di vita di coppia con la successiva moglie Ilona.
  • Ilona la tettona: pseudonimo di un nome che sembra una formula magica di Panoramix. Era un donnone "calibro 90" russo tutto fumo e niente arrosto. Anche a letto. Ecco perché Stan se ne volle liberare in fretta.
  • Virginia Strarutt Rogers: un mostro col corpetto che, per strani riti sacri su Atlantide mescolati ad altri riti grotteschi del New Mexico dove si trovavano, Stan dovette sposarsi con lei per ben tre volte di seguito. Ne venne fuori un casino allucinante con le pratiche di divorzio da far rizzare i capelli, tanto che Stan preferì risolvere la faccenda fingendosi morto e "risorgendo" in Colorado col nome di Stan Fake Laurel.

La dipartita

Un satanico Stanley con in braccio un micino indifeso. Non si sa cosa sia successo al micino indifeso nei 5 minuti successivi alla foto.

Stan Laurel lascia la terra dei viventi per tornare sul suo pianeta d'origine in un grigio, bigio e Topo Gigio mattino di settembre, di un anno impronunciabile per via di una brutta infezione al cavo orale che negli ultimi tempi lo aveva bersagliato.
In punto di partenza col suo disco volante, non mancò di regalare al mondo un'ultima sua perla grazie a un simpatico siparietto con l'autista che l'accompagnò al discoporto:

- Stan: “Sapete, in questo momento mi piacerebbe essere in montagna a sciare.”
- Autista: “Vi piace sciare, signor Laurel?”
- Stan: “Ah, no no no, lo detesto, guarda un po'... Ma porco Giuda, certo che mi piace sciare! Se no perché l'avrei detto?! Ma voi terrestri ci fate o ci siete?!”

Doppiatori italiani

  • Mauro Zambuto: voce da contralto. Quando si trattava di eseguire il tipico piagnisteo di Stanlio riusciva a emettere uno stridio tipo forchetta strisciata sul piatto . Si scoprì in seguito che riusciva a riprodurre tale rumore turandosi la trachea con un fico d'india.
  • Carlo Cassola: voce da bassotuba. Molti fan si erano chiesti che fine avesse fatto la favella squillante e fanciullesca di Mauro Zambuto. Un dì Cassola, prossimo alla morte, confessò: era egli stesso Zambuto, quel giorno che la caldaia gli esplose in faccia, stravolgendogli i connotati e facendogli perdere 11 ottave di tono.
  • Fiorenzo Fiorentini: uno dei migliori sostituti dello Zambuto. Epica la sua performans in concerto per violoncello, dove doppiò sia Stanlio che la locomotiva.
  • Carlo Croccolo: un mito: doppiava sia Oliver che Stan. E per quando le parlate di Stan e Oliver si fossero sovrapposte? Niente di più facile! Carlo eseguiva la tecnica dei tre corpi di Crilin e Piccolo. Il terzo corpo ne approfittava per fumarsi una sigaretta mentre gli altri due eseguivano il doppiaggio.
  • Franco Latini: per quel poco che fece, questo mollaccione marcò la tipica risata da sbronza allegra in tutti i film dove Stan si è realmente ubriacato.
  • Enzo Garinei: in 50 anni di onorata carriera da doppiatore doppiò tutti i film della coppia, dal primo all'ultimo. Purtroppo solo il primo e l'ultimo sono giunti a noi.

«Eh, il buon Oliver sarebbe stato felicissimo di riceverlo anch'egli: è di cioccolato!!!»

Note

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  1. ^ No, non metaforicamente parlando

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