Michael Madsen

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« Allora, io non ti voglio prendere per il culo, okay? Non me ne frega un beneamato cazzo di quello che sai, di quello che non sai. Tanto ti torturo lo stesso. Comunque sia, non per avere informazioni. Il fatto è che mi diverte torturare. Puoi dire quello che vuoi, tanto non mi fa nessun effetto. Tutto quello che puoi fare è invocare una morte rapida... Cosa che tanto non otterrai. »
(Michael Madsen interroga il figlio sulle tabelline)

Michael Madsen è uno psicopatico che interpreta il ruolo di psicopatico in film diretti da uno psicopatico.

Carriera

Gli inizi

Michael Madsen al suo primo provino. Strano che l'abbiano scartato.

Figlio del calciatore danese Michael Madsen, nasce a Bari durante la militanza del padre nella squadra pugliese. L'infanzia turbolenta, fatta di risse e scippi in motorino con l'amico Antonio Cassano, ne mina irrimediabilmente la salute mentale. Emigrato a Hollywood con il sogno di sfondare nel cinema, o almeno di sfondare il culo a qualche fottuto portoricano, si propone con successo per il suo primo ruolo, un benzinaio, che interpreta per i successivi quindici anni in un distributore Shell.

Nonostante sia il fratello di Virginia Madsen, famosa in tutto il mondo per essere la sorella di Michael Madsen, fatica a ritagliarsi uno spazio sul grande schermo.
Nel 1990 Madsen riesce a entrare nel prestigioso Chicago's Steppenwolf Theatre, attraverso una finestra lasciata incautamente aperta. Qui porta in scena una toccante interpretazione di Amleto, accolta con una scrosciante pioggia di manganellate dalle guardie giurate.

L'affermazione

Finalmente, nel 1992, Tarantino lo nota mentre sta tagliando un orecchio a un controllore dell'autobus che voleva fargli una contravvenzione. Tarantino lo scrittura nel film Le iene, imponendogli di ripetere la scena. Nonostante Steve Buscemi non muoia, Le iene è un grandissimo successo e cuce addosso a Michael Madsen il ruolo di cattivo schizzato e violento, ruolo che peraltro gli dà il grosso vantaggio di non dover recitare.

Grazie al suo sguardo magnetico e alla sua caratteristica abitudine di trucidare baby prostitute asiatiche, partecipa a pellicole per stomaci forti come:

Madsen durante un pomeriggio libero.

Gli anni recenti

È in questa fase ascendente che Madsen, forse a causa di una scrupolosa alimentazione a base di metanfetamine, inizia a ingrassare. Il bel volto da giovanotto di buona famiglia pronto a infilarti una forbice nell'occhio si gonfia fino ad assumere i connotati di Jabba the Hutt, somiglianza che gli permette di farsi scritturare in Star Wars: La minaccia fantasma.
Il declino continua con la serie Free Willy: nel primo film Madsen interpreta l'amorevole padre del protagonista, nel secondo l'orca.

Madsen resta comunque l'attore feticcio di Tarantino, al pari di Samuel L. Jackson e dei piedi di Uma Thurman. Nel 2003 il regista di Knoxville lo vuole in Kill Bill, affidandogli l'inedito ruolo di un ubriacone sadico che vive in una roulotte. Per venire incontro ai problemi di peso di Madsen, la roulotte è stata costruita in scala 2:1.
Nel 2006 è ormai talmente grasso che non riesce a trovarsi l'uccello per pisciare. Madsen affronta razionalmente la cosa e accusa la moglie di avergli rubato il pene: ne segue una furiosa lite con tanto di schiaffi, piatti rotti e lavandini divelti. Per immobilizzare l'attore sono necessarie tre squadre SWAT, una delle quali purtroppo finisce schiacciata dalla panza di Madsen: nel suo ombelico viene pertanto apposto un ceppo funebre in onore ai caduti.
Nel 2007 Madsen esordisce alla regia con Una vita a puttane, un lungometraggio autobiografico dalle atmosfere cupe, dovute prevalentemente al fatto che si è dimenticato di togliere il copriobiettivo.

Nella notte fra il 9 e il 10 marzo 2012, Madsen viene arrestato a Malibù per presunta violenza sul figlio minorenne. Le indagini stabiliscono in seguito che il minore percosso non era suo figlio, dato che Madsen, in palese stato di ubriachezza, aveva sbagliato casa, e tutte le accuse contro l'attore decadono.