Viterbo: differenze tra le versioni
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{{Cit|Viterbo, città dalle mille rotatorie, uomini eunuchi e donne troie.|Moderno proverbio viterbese.}} |
{{Cit|Viterbo, città dalle mille rotatorie, uomini eunuchi e donne troie.|Moderno proverbio viterbese.}} |
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'''Viterbo''' è una provincia del Lazio convinta di trovarsi in [[Toscana]]. |
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La ridente (ma cosa avrà poi da ridere?) città di '''Viterbo''' sorge sull' ''Urcionio'', piccola fogna a cielo aperto che i viterbesi si ostinano a chiamare [[fiume]]. Il piccolo borgo etrusco era inizialmente usato dalle popolazioni autoctone per scaricare in esilio i rifiuti della società e tenerli ben lontani dal mondo civile. |
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La ridente cittadini sorge sull' ''Urcionio'', piccola fogna a cielo aperto che i viterbesi si ostinano a chiamare [[fiume]]. Il piccolo borgo [[Etruschi|etrusco]] era inizialmente usato dalle popolazioni autoctone per scaricare in esilio i rifiuti della società e tenerli ben lontani dal mondo civile; a ciò si deve la rinomata inospitalità della popolazione e il forte senso di ribrezzo per tutto quello che non concerne la beneamata città. In seguito arrivarono i [[Età regia di Roma|Romani]] che, schifati, buttarono parte della popolazione nelle pozze [[Zolfo|sulfuree]] del Bullicame e lasciarono morire così il 99[[%]] degli uomini fra atroci sofferenze. Le [[donne]] sopravvissero come concubine dei nuovi coloni che fecero una gettata di [[cemento]] sulla città e vi costruirono l'[[COOP|Ipercoop]]. |
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Giunsero poi i [[ |
Giunsero poi i [[Longobardi]] che diedero alla città l'attuale assetto urbanistico, portarono un po' di [[civiltà]] ai viterbesi che fino ad allora vivevano fra i [[cinghiali]] cibandosi di bacche e [[Quattro salti in padella Findus|cibi surgelati]]. Venne costruito un [[castello]] che i [[francesi]] fecero radere al suolo perché era veramente brutto. Quando questi ultimi ridiscesero, stavolta decisi ad abbattere le mura della città e a sopprimerne gli abitanti per eliminarne il fetore che si sentiva fino a [[Nizza]], i viterbesi offrirono in cambio della salvezza la [[verginità]] della bella Galliana, sorteggiata fra tutte le belle del posto. Che erano 3; le altre erano dei cessi inverecondi tormentati dall'[[acne]] e dalla prostatite. |
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I [[francesi]] accettarono ben volentieri e si passarono a turno la bella Galliana a cui la cosa non pareva dispiacere troppo. |
I [[francesi]] accettarono ben volentieri e si passarono a turno la bella Galliana a cui la cosa non pareva dispiacere troppo. |
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Le truppe d'Oltralpe se ne andarono solo dopo che l'intera popolazione fece solenne giuramento di lavarsi a [[Pasqua]] e a [[Natale]]. |
Le truppe d'Oltralpe se ne andarono solo dopo che l'intera popolazione fece solenne giuramento di lavarsi a [[Pasqua]] e a [[Natale]]. |
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Arrivò poi il [[Papa]], |
Arrivò poi il [[Papa]],ma se ne andò dopo due anni, in quanto i viterbesi avevano deciso che il tetto del palazzo papale era uno sputo in un occhio e quindi scoperchiarono letteralmente l'edificio a suon di rutti. |
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La tradizione |
La tradizione, a differenza del tetto del Papa, è rimasta illesa e ogni [[16 settembre]], in memoria degli antichi fasti, la popolazione si riunisce e devasta parte della città ruttando. |
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== Le tradizioni == |
== Le tradizioni == |
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A Viterbo è tradizione che i più possenti e scellerati membri della città trasportino la più alta torre campanaria sulle spalle lungo le strade del centro e su per la salita che porta a una vecchia chiesa. I facchini |
A Viterbo è tradizione che i più possenti e scellerati membri della città trasportino la più alta torre campanaria sulle spalle lungo le strade del centro e su per la salita che porta a una vecchia [[chiesa]]. I facchini, così sono detti i coraggiosi idioti che si accollano la ''"macchina di Santa Rosa"'', devono rispondere a due principali caratteristiche: |
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*devono essere abbastanza forti da trascinare 150 kg sulle spalle; |
*devono essere abbastanza forti da trascinare 150 kg sulle spalle; |
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*devono essere abbastanza idioti per farlo ogni anno, finché il primo requisito viene meno. |
*devono essere abbastanza idioti per farlo ogni [[anno]], finché il primo requisito viene meno. |
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Il fatto che ogni anno ci sia la prova per diventare facchino ci fa pensare che una buona parte della cittadinanza sia effettivamente abbastanza idiota. |
Il fatto che ogni anno ci sia la prova per diventare facchino ci fa pensare che una buona parte della cittadinanza sia effettivamente abbastanza idiota. |
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Per quanto ogni [[anno]] accadano disgrazie, come la morte di un facchino e la distruzione di un balcone lungo il percorso della torre, comunque si ripete l'evento e ogni 3 settembre Viterbo si ferma in attesa del passaggio della macchina. La cosa più straziante è il [[Vescovo]] che prima della partenza della macchina da l'Estrema Unzione ai facchini e pronuncia un discorso che non dura mai meno di |
Per quanto ogni [[anno]] accadano disgrazie, come la [[morte]] di un facchino e la distruzione di un [[balcone]] lungo il percorso della torre, comunque si ripete l'evento e ogni [[3 settembre]] Viterbo si ferma in attesa del passaggio della macchina. La cosa più straziante è il [[Vescovo]] che prima della partenza della macchina da l'[[Estrema Unzione]] ai facchini e pronuncia un discorso che non dura mai meno di tre ore e un petosecondo. |
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Caratteristico è anche l'inno di accompagnamento alla macchina di S.Rosa: |
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{{Quote|Parapà parapà, parapàaaapa,parapà parapà, parapàaaapa, parapà parapà, parapàaaapa,parapà parapà, parapàaaapa,parapà parapà, parapàaaapa,parapà parapà, parapàaaapa,parapà parapà, parapàaaapa,parapà parapà, parapàaaapa....}} |
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da continuarsi fino allo sfinimento quando come i dervisci si cade a terra in [[trance]]. |
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⚫ | E non è tutto! La tradizione può essere anche praticata dai bambini |
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⚫ | E non è tutto! La tradizione può essere anche praticata dai [[bambini]], futuri [[truzzo|truzzi]] orgogliosi, con la minimacchina di Santa Rosa. In che cosa consiste? Semplice! Una simpatica ammucchiata di bambini che credono di essere dei gran [[Figo|fighi]] portando una ministatua dell'amatissima [[Patrono|santa protettrice]] della gaia cittadina. La [[Metafora|cosa più difficilmente giudicabile con lungimiranza]] è che ciascuno di questi esseri della crede di rimorchiare dimostrando la propria forza portando questa minorata costruzione del peso di 0.15 grammi, ma in realtà non sa che ogni viterbese presente all'evento gli [[Manuali:Trattenere le risate|riderà dietro]] fino alla fine della sua misera esistenza. |
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A Viterbo hanno scambiato la devozione con il sollevamento pesi! |
A Viterbo hanno scambiato la devozione con il sollevamento pesi! |
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== L'acqua cotta == |
== L'acqua cotta == |
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Il viterbicolo vero, quello di Pianoscarano, da 10 generazioni residente a |
Il viterbicolo vero, quello di Pianoscarano, da 10 generazioni residente a Viterbo, è solito cibarsi annualmente dell'ottimo piatto chiamato ''acqua cotta'', quella ''co l'ovo'' però, altrimenti il [[linciaggio]] è assicurato. Il rituale si deve celebrare sulle mura cittadine, magari vicino alla chiesa di Santa Rosa in modo tale da differenziarsi dal ''paesano'' o dal ''viterbese'', cioè chi risiede legalmente in città, magari ci vive anche da 5 o 6 generazioni, ma nasconde origini straniere e culturalmente inaccettabili; ad esempio viene da [[Napoli]] o Rovigo. |
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Tutti questi forestieri potrebbero ritenere disgustoso quel piatto, causando regolarmente la rabbia del viterbicolo che esclamerebbe in preda alla rabbia la notoria frase: |
Tutti questi forestieri potrebbero ritenere disgustoso quel piatto, causando regolarmente la rabbia del viterbicolo che esclamerebbe in preda alla rabbia la notoria frase: |
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{{quote|Ma che sèe gojo, Deo caro ???!!!}}" |
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== Viterbo oggi == |
== Viterbo oggi == |
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Viterbo oggi continua ad essere quella ridente cittadina a nord |
Viterbo oggi continua ad essere quella ridente cittadina a nord del [[Lazio]] che non ha mai smesso di ridere dalla sua fondazione, con circa alcuni abitanti. |
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La popolazione è formata per il 20% da militari in servizio, per il 10% da militari in pensione, per un buon 60% da tesserati o tesserandi di AN e per la restante parte da membri di [[Rifondazione comunista]]. |
La popolazione è formata per il 20% da [[militari]] in servizio, per il 10% da militari in pensione, per un buon 60% da tesserati o tesserandi di [[AN]] e per la restante parte da membri di [[Rifondazione comunista]]. |
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Tipica della stagione estiva la "Caccia all'uomo [[rosso]]" che consiste nel portare a casa quante più teste di [[alieni comunisti]] possibile. Nel periodo in cui non sono cacciati i comunisti, sono i truzzi a essere malmenati e pestati a sangue dai nazi, che fanno parte di AN solo perché il loro legittimo partito è guidato da una donna ([[Alessandra Mussolini|Semiramide la Maiala]]), cosa ritenuta disdicevole e contraria ai loro principi. |
Tipica della stagione estiva la "Caccia all'uomo [[rosso]]" che consiste nel portare a casa quante più teste di [[alieni comunisti]] possibile. Nel periodo in cui non sono cacciati i comunisti, sono i truzzi a essere malmenati e pestati a sangue dai nazi, che fanno parte di AN solo perché il loro legittimo partito è guidato da una donna ([[Alessandra Mussolini|Semiramide la Maiala]]), cosa ritenuta disdicevole e contraria ai loro principi. |
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I truzzi viterbesi sono in realtà la brutta copia del truzzo medio |
I truzzi viterbesi sono in realtà la brutta copia del truzzo medio; e già l'originale non è un ''Bijoux''... Si radunano nella piazza del Comune o della Rocca, a mò di [[Mucca|bovini]] al marchio e hanno come unico obiettivo nella vita quello di poter farsi notare, sfoggiando la macchina, Mini o BMW, preferibilmente soffiata al [[padre]] che doveva andare a fare una sveltina con l'[[Amicizia|amica della mamma]]. Fondamentale poi è la totale [[Otite|distruzione dei propri timpani]] e dei [[Orchiet|testicoli altrui]] nonché l'acquisto di vestiario di dubbio gusto, in [[Mercato|via Sannio]]. Questo atto è ritenuto molto "''innnne''" per due motivi: |
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#vai a Roma a comprare roba a basso prezzo; |
#vai a [[Roma]] a comprare roba a basso prezzo; |
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#la roba che compri è probabilmente rubata, quindi in perfetto stile viterbese. |
#la roba che compri è probabilmente rubata, quindi in perfetto stile viterbese. |
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== Lingua locale == |
== Lingua locale == |
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Una delle particolarità da segnalare del viterbese è senz'altro il singolare modo di esprimersi che contraddistingue gli occupanti più o meno abusivi del simpatico borgo medioevale. La grammatica, la fonetica e la sintassi |
Una delle particolarità da segnalare del viterbese è senz'altro il singolare modo di esprimersi che contraddistingue gli occupanti più o meno abusivi del simpatico borgo medioevale. La [[grammatica]], la fonetica e la sintassi sono del tutto simile infatti a quelle del [[latino]], tanto che gli autoctoni sostengono che in realtà è l'[[italiano]] che deriva dal viterbese. Per verosimile o meno che possa essere questa [[tesi]] è senz'altro affascinante lo studio dei versi di senso compiuto che tra un rutto e l'altro questi producono. Il discorso viene in genere inaugurato con una sonora raschiata di gola alla ricerca, di norma fruttuosa, di [[catarro]] da sputare. Il gesto, seguito dall'immancabile giallone di dimensioni ragguardevoli, viene sottolineato subito dalla frase "''Deo caro''" o "''Deo carino, Deo''" nel migliore dei casi. Tutto il rituale funge da [[Saluto romano|saluto]], presentazione, [[Lecchino|captatio benevolentiae]] e richiesta di attenzione. Esclusivamente dopo anni e anni di duro allenamento e di attenta imitazione dei purosangue un forestiero può aspirare a riuscire a imitare decentemente tutta la complessa ed elaborata sequenza di mosse. In alcuni casi il tutto serve anche come elemento distintivo, funzionale al riconoscimento del grado sociale dell'individuo che esplica le proprie intenzioni. Qualora venisse saltato un passo o venga mal eseguita una mossa, il discorso perde di interesse e gli interlocutori prendono a ignorare ogni singolo verbo segua il saluto. Tra i modi di dire più frequentemente utilizzati sono particolarmente rilevanti: |
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*" |
*"Non cocemo l'ovo sullo spito!", chiaro invito a non complicarsi la vita eseguendo in maniera elaborata azioni altrimenti semplici |
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*" |
*"Ma chi t'ha covo, l'billo?". ovvero "Il tuo modo di fare mi ricorda un gallinaceo" |
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*"poco bello" |
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*"Ho dda guerná le bestie": devo dar da mangiare agli animali |
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*"Avoja" |
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*"venivo giù da celleno....ho beccato un cignale e l'ho sderenato, dio bello si n'era grosso!" |
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*"È regolare" |
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*"La tu mà" |
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*"deo caro" |
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*"deo caro deo" |
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*"la tu mà" |
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*"manco le goje!". Sarebbe a dire "neanche un folle" |
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*"col tempo e co' la paja, se matura la sufaia". In altre parole:"con il tempo tutto si aggiusta" |
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*"attent'Antò n't ontà..." in altre parole:" Attento Antonio, non ti sporcare con l'olio..." |
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*"O ma 'ndo vai?- -sto andà giuppel corso che ppoi nnamo da giggi 'l trojone a pijacce mpezzo de pizza...che fa vene?- -nono io sto andà al festival a fà la cajenna co quarkeduna-" traduzione: "ehi vieni con me a cena? no non posso" |
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*" ciao adesso..." |
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*"me sto a sbudellà". Sto ridendo a crepapelle! |
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*"a lillo, sen te rode l'culo dillo!". Se sei infastidito, dillo! |
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*"ammazza che freddo, tira na gianna!". Che freddo che fa, tira un vento! |
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*"ma che sei guercio?!?". Sei cieco? |
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*"ha capito come ???" |
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*"ma che see gojo tè... gojo" : ma che sei scemo? |
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*"sa chimmincùla!" : non mi importa molto |
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*"che te dicooo??! che te dicoo sbajooo : cosa ti dico? quello che ti dico sbaglio" |
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*"leee! : fermati" |
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*"poche scene : poche storie" |
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*"hanno pijato n'accollata!". La macchina di Santa Rosa ha scaricato tutto il suo peso sulle spalle dei Facchini. |
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*"'ndo cojo cojo: dove prendo prendo" |
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*" Ma che see de crognolo?"(battendo il pugno sul palmo della mano aperta)Sei molto duro a capire questo concetto ovvio e scontato. |
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*" Namo a pià un pezzo de pizza dallo zozzo che c'ho fame! Dio caro l'è bona! |
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*" Sai 'n cazzo tu quanti giri fa' 'na boccia!!!" Come a dire, ma che ne sai tu!? |
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== L'Ipercoppe == |
== L'Ipercoppe == |
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Dicesi Ipercoppe il monumento più importante e prestigioso della città |
Dicesi ''Ipercoppe'' il [[monumento]] più importante e prestigioso della città; progettato da [[Renzo Piano]] e Mano Veloce è uno dei centro commerciali più prestigiosi al mondo e meta di [[Turismo|turismo]] di massa. |
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Questa |
Questa avveniristica struttura circondata da, manco a farlo apposta, [[Rotatoria|rotatorie]], è particolarmente amata dai paesani dei centri limitrofi i quali accompagnano come ogni [[sabato]] la famigliola per visite turistiche in questo luogo di culto. |
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La tradizione dei centri |
La tradizione dei [[Centro commerciale|centri commerciali]] di Viterbo è di lunga data: |
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Le origini di questo luogo mitologico si perdono nella notte dei tempi |
Le origini di questo luogo mitologico si perdono nella [[notte dei tempi]]; prima di essa esisteva la "''Coppe''", ora adibita a pascolo per [[Anziano|anziani]] e [[dopo]]-[[lavoro]] per [[Galera|ex-carcerati]]. |
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Altro luogo mitologico di cui si è persa ogni traccia è il cosidetto OKKEI, oggi sede di una specie di discoteca truzza raduno di truzzi. |
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== Curiosità == |
== Curiosità == |
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*Il maschio del viterbese in amore è |
*Il maschio del viterbese in amore è pericolosissimo e in continua lotta per il territorio che fa suo affiliandosi a un gruppo e lottando per la sovranità di esso nella zona. Agguerrite le lotte fra i gruppi del centro che, numerosi, si contendono un territorio abbastanza piccolo, [[cioè]] circa 10 metri cubi di [[nulla]]). L'esemplare dominante del gruppo di viterbesi vomita, piscia, caga o ''scaracchia'' sui confini del proprio territorio di modo che ogni altro maschio sappia chi comanda. Le femmine sono ben accette in ogni gruppo e vanno in quello che detiene più potere perché affascinate dalla virilità dei maschi. |
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*Tipico saluto viterbese è il grugnito o lo sputo in mezzo agli occhi, atto di grande stima riservato ai viterbesi d.o.c. da almeno |
*Tipico saluto viterbese è il [[Maiale|grugnito]] o lo sputo in mezzo agli occhi, atto di grande stima riservato ai viterbesi d.o.c. da almeno tre generazioni. Chi non fosse viterbese non può sperare ne di dare ne di ricevere cotanto onore. |
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*Alcuni viterbesi, che frequentano il quartiere del |
*Alcuni viterbesi, che frequentano il quartiere del Murialdo, usano gridare "POEEEEE!", ovvero un [[Urlo|urlo]] di battaglia inventato per sbaglio da un viterbese, durante un esultanza per un [[gol]] fatto alla squadra avversaria. E faceva schifo anche il gol. |
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Il " POEEEEE " ha numerose variazioni, come lo " SPOEEEEE " o lo " SFOEEEEE " o anche "SPOEEEEERCO D*O". Quest'ultimo inventato da un [[metallaro]] che, volendo esultare bestemmiando, ma non volendo tradire il suo tanto amato urlo di battaglia, ha fuso le due cose insieme. Ma in fondo [[a nessuno importa]]. |
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⚫ | *Data la scarsità di [[Romania|rumeni]] e [[comunisti]] |
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Imporante da ricordare è che a Viterbo la caccia al comunista è vietata nei periodi di riproduzione della specie, cioè durante la sesta domenica di ogni mese. |
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== Voci correlate == |
== Voci correlate == |
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*[[Truzzo]] |
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*[[Yodel]] |
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*[[Latina|Latrina]] |
*[[Latina|Latrina]] |
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*[[Frosinone|Froci None]] |
*[[Frosinone|Froci None]] |
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[[Categoria:Città d'Italia]] |
[[Categoria:Città d'Italia]] |
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[[Categoria:Parchi di divertimento]] |
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Viterbo è una provincia del Lazio convinta di trovarsi in Toscana.
Storia
La ridente cittadini sorge sull' Urcionio, piccola fogna a cielo aperto che i viterbesi si ostinano a chiamare fiume. Il piccolo borgo etrusco era inizialmente usato dalle popolazioni autoctone per scaricare in esilio i rifiuti della società e tenerli ben lontani dal mondo civile; a ciò si deve la rinomata inospitalità della popolazione e il forte senso di ribrezzo per tutto quello che non concerne la beneamata città. In seguito arrivarono i Romani che, schifati, buttarono parte della popolazione nelle pozze sulfuree del Bullicame e lasciarono morire così il 99% degli uomini fra atroci sofferenze. Le donne sopravvissero come concubine dei nuovi coloni che fecero una gettata di cemento sulla città e vi costruirono l'Ipercoop.
Giunsero poi i Longobardi che diedero alla città l'attuale assetto urbanistico, portarono un po' di civiltà ai viterbesi che fino ad allora vivevano fra i cinghiali cibandosi di bacche e cibi surgelati. Venne costruito un castello che i francesi fecero radere al suolo perché era veramente brutto. Quando questi ultimi ridiscesero, stavolta decisi ad abbattere le mura della città e a sopprimerne gli abitanti per eliminarne il fetore che si sentiva fino a Nizza, i viterbesi offrirono in cambio della salvezza la verginità della bella Galliana, sorteggiata fra tutte le belle del posto. Che erano 3; le altre erano dei cessi inverecondi tormentati dall'acne e dalla prostatite. I francesi accettarono ben volentieri e si passarono a turno la bella Galliana a cui la cosa non pareva dispiacere troppo.
Le truppe d'Oltralpe se ne andarono solo dopo che l'intera popolazione fece solenne giuramento di lavarsi a Pasqua e a Natale.
Arrivò poi il Papa,ma se ne andò dopo due anni, in quanto i viterbesi avevano deciso che il tetto del palazzo papale era uno sputo in un occhio e quindi scoperchiarono letteralmente l'edificio a suon di rutti. La tradizione, a differenza del tetto del Papa, è rimasta illesa e ogni 16 settembre, in memoria degli antichi fasti, la popolazione si riunisce e devasta parte della città ruttando.
Le tradizioni
A Viterbo è tradizione che i più possenti e scellerati membri della città trasportino la più alta torre campanaria sulle spalle lungo le strade del centro e su per la salita che porta a una vecchia chiesa. I facchini, così sono detti i coraggiosi idioti che si accollano la "macchina di Santa Rosa", devono rispondere a due principali caratteristiche:
- devono essere abbastanza forti da trascinare 150 kg sulle spalle;
- devono essere abbastanza idioti per farlo ogni anno, finché il primo requisito viene meno.
Il fatto che ogni anno ci sia la prova per diventare facchino ci fa pensare che una buona parte della cittadinanza sia effettivamente abbastanza idiota.
Per quanto ogni anno accadano disgrazie, come la morte di un facchino e la distruzione di un balcone lungo il percorso della torre, comunque si ripete l'evento e ogni 3 settembre Viterbo si ferma in attesa del passaggio della macchina. La cosa più straziante è il Vescovo che prima della partenza della macchina da l'Estrema Unzione ai facchini e pronuncia un discorso che non dura mai meno di tre ore e un petosecondo.
Caratteristico è anche l'inno di accompagnamento alla macchina di S.Rosa:
da continuarsi fino allo sfinimento quando come i dervisci si cade a terra in trance.
E non è tutto! La tradizione può essere anche praticata dai bambini, futuri truzzi orgogliosi, con la minimacchina di Santa Rosa. In che cosa consiste? Semplice! Una simpatica ammucchiata di bambini che credono di essere dei gran fighi portando una ministatua dell'amatissima santa protettrice della gaia cittadina. La cosa più difficilmente giudicabile con lungimiranza è che ciascuno di questi esseri della crede di rimorchiare dimostrando la propria forza portando questa minorata costruzione del peso di 0.15 grammi, ma in realtà non sa che ogni viterbese presente all'evento gli riderà dietro fino alla fine della sua misera esistenza. A Viterbo hanno scambiato la devozione con il sollevamento pesi!
L'acqua cotta
Il viterbicolo vero, quello di Pianoscarano, da 10 generazioni residente a Viterbo, è solito cibarsi annualmente dell'ottimo piatto chiamato acqua cotta, quella co l'ovo però, altrimenti il linciaggio è assicurato. Il rituale si deve celebrare sulle mura cittadine, magari vicino alla chiesa di Santa Rosa in modo tale da differenziarsi dal paesano o dal viterbese, cioè chi risiede legalmente in città, magari ci vive anche da 5 o 6 generazioni, ma nasconde origini straniere e culturalmente inaccettabili; ad esempio viene da Napoli o Rovigo. Tutti questi forestieri potrebbero ritenere disgustoso quel piatto, causando regolarmente la rabbia del viterbicolo che esclamerebbe in preda alla rabbia la notoria frase:
"
Viterbo oggi
Viterbo oggi continua ad essere quella ridente cittadina a nord del Lazio che non ha mai smesso di ridere dalla sua fondazione, con circa alcuni abitanti.
La popolazione è formata per il 20% da militari in servizio, per il 10% da militari in pensione, per un buon 60% da tesserati o tesserandi di AN e per la restante parte da membri di Rifondazione comunista. Tipica della stagione estiva la "Caccia all'uomo rosso" che consiste nel portare a casa quante più teste di alieni comunisti possibile. Nel periodo in cui non sono cacciati i comunisti, sono i truzzi a essere malmenati e pestati a sangue dai nazi, che fanno parte di AN solo perché il loro legittimo partito è guidato da una donna (Semiramide la Maiala), cosa ritenuta disdicevole e contraria ai loro principi. I truzzi viterbesi sono in realtà la brutta copia del truzzo medio; e già l'originale non è un Bijoux... Si radunano nella piazza del Comune o della Rocca, a mò di bovini al marchio e hanno come unico obiettivo nella vita quello di poter farsi notare, sfoggiando la macchina, Mini o BMW, preferibilmente soffiata al padre che doveva andare a fare una sveltina con l'amica della mamma. Fondamentale poi è la totale distruzione dei propri timpani e dei testicoli altrui nonché l'acquisto di vestiario di dubbio gusto, in via Sannio. Questo atto è ritenuto molto "innnne" per due motivi:
- vai a Roma a comprare roba a basso prezzo;
- la roba che compri è probabilmente rubata, quindi in perfetto stile viterbese.
Lingua locale
Una delle particolarità da segnalare del viterbese è senz'altro il singolare modo di esprimersi che contraddistingue gli occupanti più o meno abusivi del simpatico borgo medioevale. La grammatica, la fonetica e la sintassi sono del tutto simile infatti a quelle del latino, tanto che gli autoctoni sostengono che in realtà è l'italiano che deriva dal viterbese. Per verosimile o meno che possa essere questa tesi è senz'altro affascinante lo studio dei versi di senso compiuto che tra un rutto e l'altro questi producono. Il discorso viene in genere inaugurato con una sonora raschiata di gola alla ricerca, di norma fruttuosa, di catarro da sputare. Il gesto, seguito dall'immancabile giallone di dimensioni ragguardevoli, viene sottolineato subito dalla frase "Deo caro" o "Deo carino, Deo" nel migliore dei casi. Tutto il rituale funge da saluto, presentazione, captatio benevolentiae e richiesta di attenzione. Esclusivamente dopo anni e anni di duro allenamento e di attenta imitazione dei purosangue un forestiero può aspirare a riuscire a imitare decentemente tutta la complessa ed elaborata sequenza di mosse. In alcuni casi il tutto serve anche come elemento distintivo, funzionale al riconoscimento del grado sociale dell'individuo che esplica le proprie intenzioni. Qualora venisse saltato un passo o venga mal eseguita una mossa, il discorso perde di interesse e gli interlocutori prendono a ignorare ogni singolo verbo segua il saluto. Tra i modi di dire più frequentemente utilizzati sono particolarmente rilevanti:
- "Non cocemo l'ovo sullo spito!", chiaro invito a non complicarsi la vita eseguendo in maniera elaborata azioni altrimenti semplici
- "Ma chi t'ha covo, l'billo?". ovvero "Il tuo modo di fare mi ricorda un gallinaceo"
- "Ho dda guerná le bestie": devo dar da mangiare agli animali
- "Avoja"
- "È regolare"
- "La tu mà"
- "L'hai empio 'l gricile?". In altri termini, "sei sazio?"
- "Seeeee, te do' mal buco!... e foco a le capelle" in altri termini "Col cavolo che ti aiuto..."
- "Che te possano baciatte freddo!". Che tu possa morire!
- "Ma che see, de Chia?!?!. Sei duro di comprendonio.
- "A sorca, smutannete che t'anguerro!"
L'Ipercoppe
Dicesi Ipercoppe il monumento più importante e prestigioso della città; progettato da Renzo Piano e Mano Veloce è uno dei centro commerciali più prestigiosi al mondo e meta di turismo di massa. Questa avveniristica struttura circondata da, manco a farlo apposta, rotatorie, è particolarmente amata dai paesani dei centri limitrofi i quali accompagnano come ogni sabato la famigliola per visite turistiche in questo luogo di culto.
La tradizione dei centri commerciali di Viterbo è di lunga data:
Le origini di questo luogo mitologico si perdono nella notte dei tempi; prima di essa esisteva la "Coppe", ora adibita a pascolo per anziani e dopo-lavoro per ex-carcerati.
Prima ancora della Coppe esisteva la CIFAM di cui rimangono ruderi nei pressi dell'omonimo tabaccaio. Infatti qualunque viterbese DOC sa dirvi dov'è la Cifam nonostante questo posto non esista.
Curiosità
L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.
Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse vuoi veder crescere le margherite dalla parte delle radici? |
- Il maschio del viterbese in amore è pericolosissimo e in continua lotta per il territorio che fa suo affiliandosi a un gruppo e lottando per la sovranità di esso nella zona. Agguerrite le lotte fra i gruppi del centro che, numerosi, si contendono un territorio abbastanza piccolo, cioè circa 10 metri cubi di nulla). L'esemplare dominante del gruppo di viterbesi vomita, piscia, caga o scaracchia sui confini del proprio territorio di modo che ogni altro maschio sappia chi comanda. Le femmine sono ben accette in ogni gruppo e vanno in quello che detiene più potere perché affascinate dalla virilità dei maschi.
- Tipico saluto viterbese è il grugnito o lo sputo in mezzo agli occhi, atto di grande stima riservato ai viterbesi d.o.c. da almeno tre generazioni. Chi non fosse viterbese non può sperare ne di dare ne di ricevere cotanto onore.
- Alcuni viterbesi, che frequentano il quartiere del Murialdo, usano gridare "POEEEEE!", ovvero un urlo di battaglia inventato per sbaglio da un viterbese, durante un esultanza per un gol fatto alla squadra avversaria. E faceva schifo anche il gol.
- Data la scarsità di rumeni e comunisti, il Re Locale, nonché sindaco a vita, ha predisposto la realizzazione di un aeroporto per l'importazione dal pianeta Soviet di biocomunisti da utilizzare come torce umane per l'illuminazione cittadina.