Suoi gusti

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« Ognuno ha i suoi gusti! »
« I gusti sono gusti »
(Qualcuno mentre scopa una gallina)

I suoi gusti è un’espressione usata e abusata dalla popolazione italiana. Secondo dati ISTAT, quasi ogni italiano sembra avere “i suoi gusti”.

Si vede che piace

Appare fin da subito un paradosso evidente, eppure ognuno di noi, quando vuole dimostrarsi generoso, parla sconsideratamente dei “suoi gusti”. Un omosessuale per Emma Bonino è uno che ha “i suoi gusti”, un punk per un metallaro è uno che ha “i suoi gusti”, ma che cacchio ne sai tu di quali sono “i SUOI gusti”?? Perché “Tutti” hanno “i suoi gusti”?
Insomma, moltissime persone, nel loro delirio democratico o sentendosi probabilmente più equo e solidali con se stesse, usano e abusano dei gusti di Lui in ogni espressione. Ora, il paradosso si pone spontaneo, come possono Tutti avere “i suoi gusti”? Lui non è mica Cecchi Paone, che lungo o corto gli piace comunque! Insomma, è effettivamente una contraddizione del mondo odierno, “i suoi gusti” sono diventati “tutti i gusti di tutti”. Il vero problema, però, è che non possiamo Tutti credere di avere “i suoi gusti”, a Lui o piace bianco o piace nero.

Breve storia

Questo avrebbe “i suoi gusti”.

Questa buffonata clamorosa nacque in una non sconosciuta Repubblica delle banane intorno al 320 a.C.. La leggenda vuole che fosse un re di origine greca il primo a usare la frase, riferendosi ai gusti alimentari di sua figlia. La figlia era infatti cannibale: “ognuno ha i suoi gusti”, secondo il re. L’espressione evidentemente piacque, o forse riuscì bene a mettere in ombra il difetto della fanciulla, fattostà che cominciò a diffondersi tra i popoli del Mediterraneo pre-cristiano. I fenici commerciavano le loro stoffe, e se non piacevano, beh, “ognuno ha i suoi gusti”, una valida alternativa ai “cazzi tuoi”.
La superbia collettiva di autoattribuirsi “i suoi gusti” calò nel Medioevo, quando chi aveva i Suoi gusti era punito sul rogo. Bei tempi quelli. L’espressione ritornò invece in auge durante l’Illuminismo, secolo di rinascita culturale, ma di immensa stupidità. Poiché andava di moda fare i democratici, allora Tutti potevano avere “i suoi gusti”. La presunzione scriteriata di avere “i suoi gusti” è rimasta poi invariata nell’uso fino a oggi.
Ricordiamo per esempio quando lo stesso Hitler, accusato da Churchill di compiere atrocità nei confronti degli ebrei, dichiarò che: “Insomma, ognuno ha i suoi gusti!”
L’espressione fu ripresa efficacemente anche dalle femministe degli anni sessanta, che professavano che anche le donne potessero avere “i suoi gusti” e, in tempi recenti, dall’America di Bush, che ha “i suoi gusti” se vuole attaccare l’Iraq.
Chiaramente tutto questo per non parlare dei gay, che si sentono giustificati dall’avere anche loro “i suoi gusti”, per potersi baciare tra uomini, o i napoletani per ascoltare musica neomelodica e i truzzi per vestirsi da coglioni.

Subdola degenerazione

Quest’infame espressione si è poi radicata molto nella lingua italiana: secondo gli esperti, oggi non si è più sicuri di avere “i suoi gusti”, ma la semplice sicurezza di appartenere alla categoria degli “ognuno”, ci fa credere di avere appunto “ognuno i suoi gusti”.
Al pari di altre terribili patologie, come la Sindrome del Caps Lock o la Sindrome del preservativo bucato, i suoi gusti si sono introdotti nella mente degli italiani, all’apparenza confortandoli di non avere gusti assurdi, ma in realtà omologandoli tutti in un'unica categoria: gli “ognuno”.

La scoperta della verità.

Fenomenologia dei gusti

Come tutte le patologie del mondo moderno, ci sono categorie di persone più colpite di altre. Generalmente sono i filo-democratici, gli individui affetti da egualitarismo cronico o gli affiliati ad associazioni umanitarie, come il WWF o le SS, a risentire notevolmente degli effetti della sindrome. Costoro tendono a giustificare magari le deficienze di altri individui col fatto che tanto essendo noi tutti “ognuno”, possiamo avere “i suoi gusti”. O ancora sono i secchioni a essere molto affetti dalla malattia. Provate a insultare un secchione perché studia troppo, vi risponderà sicuramente che “ognuno ha i suoi gusti”. Lo stesso discorso vale per gli emo o la gente che la sera ordina tipicamente al bar una piadina con un superalcolico. Ma quali saranno mai questi suoi gusti? Tutti, tutti i gusti di tutti sono “suoi”.

La Sua ribellione

Era ovviamente inevitabile, come poteva Lui sopportare di avere i gusti di tutti? Insomma, non è bello essere nelle sue condizioni, Lui sì che ha diritto ad avere “i suoi gusti”.
La sua ribellione è cominciata nel 2002, quando ha preso in ostaggio un McDonald's a Pavia, esponendo striscioni con scritto “Smettetela di avere i Miei gusti” o “Nessuno ha i suoi gusti”. Da quel memorabile giorno, Lui ha continuato a portare avanti una tonante battaglia legale contro ognuno, per farsi finalmente riconoscere i propri diritti e i propri gusti.

Come smettere di avere i suoi gusti

Non è facile perdere il vizio di sentirsi un “ognuno”. Per prima cosa è necessario capire che se hai dei gusti assurdi sono cazzi tuoi, e non devi attribuire a Lui la colpa, dicendo che hai i suoi gusti. E poi è doveroso considerare che in genere chi si nasconde dietro “i suoi gusti” non è simile a Lui, ma a Nessuno. Da anni infatti Dolce&Gabbana continuano ad avere “i suoi gusti”, ma oramai a nessuno importa.