Piero Manzoni: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
== Biografia ==
[[Immagine:Piero manzoni autografo.jpg|thumb|left|300px|Come si può vedere in questo raro scatto, quel mandrillo di Manzoni amava far spogliare le sue ammiratrici usando la scusa dell'autografo.]]
[[Immagine:Piero manzoni autografo.jpg|thumb|left|250px|Come si può vedere in questo raro scatto, quel mandrillo di Manzoni amava far spogliare le sue ammiratrici usando la scusa dell'autografo.]]
Piero Manzoni nacque nel 1933 a Soncino, paesino della provincia [[Cremona|cremonese]], da madre pittrice e padre titolare di una ditta di spurghi fognari: come sappiamo entrambe le attività segnarono indelebilmente la formazione del futuro artista, e saranno presenti successivamente nelle sue opere.<br />La famiglia Manzoni si trasferì poi a [[Milano]], dove il giovane cremonese venne sbeffeggiato ed emarginato (giustamente) dai compagni di classe perché "si chiama come uno scrittore palloso": Piero si rifugiò pertanto nel dorato mondo dell'arte, unica valvola di sfogo che gli permettesse di esprimere appieno le sue emozioni e il suo [[Eh?|innegabile talento]].<br />Quando un pomeriggio però la madre rientrò in casa e trovò le pareti della sala da pranzo ricoperte di impronte delle mani fatte con la merda, non ne fu particolarmente felice. Anzi, vietò espressamente a Piero di dedicarsi agli [[Giovanni Muciaccia|attacchi d'arti]].<br />Dimostrando l'irriverenza e la voglia di trasgredire e provocare che più tardi diverranno elementi fondamentali nella sua carriera di [[Vittorio Sgarbi|pseudo-esperto d'arte]] e di venditore di croste, Piero decise di non rispettare le pesanti imposizioni materne e, dopo essersi fatto mantenere per altri quindici anni, si iscrisse all''''Accademia di Belle Arti di Brera''': qui stupì la commissione dell'esame d'ammissione con la sua opera inneggiante alla lotta di classe, un '''collage''' costituito da peli del naso, strutto e pagine dei necrologi del [[Corriere della Sera]].<br />È interessante notare che la traccia dell'esame era un semplice ritratto femminile con tecnica tradizionale a matita.
Piero Manzoni nacque nel 1933 a Soncino, paesino della provincia [[Cremona|cremonese]], da madre pittrice e padre titolare di una ditta di spurghi fognari: come sappiamo entrambe le attività segnarono indelebilmente la formazione del futuro artista, e saranno presenti successivamente nelle sue opere.<br />La famiglia Manzoni si trasferì poi a [[Milano]], dove il giovane cremonese venne sbeffeggiato ed emarginato (giustamente) dai compagni di classe perché "si chiama come uno scrittore palloso": Piero si rifugiò pertanto nel dorato mondo dell'arte, unica valvola di sfogo che gli permettesse di esprimere appieno le sue emozioni e il suo [[Eh?|innegabile talento]].<br />Quando un pomeriggio però la madre rientrò in casa e trovò le pareti della sala da pranzo ricoperte di impronte delle mani fatte con la merda, non ne fu particolarmente felice. Anzi, vietò espressamente a Piero di dedicarsi agli [[Giovanni Muciaccia|attacchi d'arti]].<br />Dimostrando l'irriverenza e la voglia di trasgredire e provocare che più tardi diverranno elementi fondamentali nella sua carriera di [[Vittorio Sgarbi|pseudo-esperto d'arte]] e di venditore di croste, Piero decise di non rispettare le pesanti imposizioni materne e, dopo essersi fatto mantenere per altri quindici anni, si iscrisse all''''Accademia di Belle Arti di Brera''': qui stupì la commissione dell'esame d'ammissione con la sua opera inneggiante alla lotta di classe, un '''collage''' costituito da peli del naso, strutto e pagine dei necrologi del [[Corriere della Sera]].<br />È interessante notare che la traccia dell'esame era un semplice ritratto femminile con tecnica tradizionale a matita.


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==== Achromes ====
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Gli achromes erano tele spalmate accuratamente di gesso e poi dipinte, con brillante spirito ironico, di bianco.<br />Sì, avete capito bene: bianco su bianco.<br />Per non lasciare niene di intentato Manzoni arricchì queste superfici con una collezione di paccottaglia da far invidia a un [[barbone]]: tappi di bottiglia, piume, carrelli della spesa, mattoni, plutonio, siringhe infette e tasti "K" rubati dalle tastiere dei [[bimbiminkia]].
Gli achromes erano tele spalmate accuratamente di gesso e poi dipinte, con brillante spirito ironico, di bianco.<br />Sì, avete capito bene: bianco su bianco.<br />Per non lasciare niente di intentato Manzoni arricchì queste superfici con una collezione di paccottiglia da far invidia ad un [[barbone]]: tappi di bottiglia, piume, carrelli della spesa, mattoni, plutonio, siringhe infette e tasti "K" rubati dalle tastiere dei [[bimbiminkia]].


==== Uova scultura ====
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==== Basi magiche ====
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Questa si può consiserare senza dubbio alcuno la nuova frontiera della fraudolenza: un piedistallo firmato da Manzoni stesso che permetteva a chiunque ci saliva sopra di sentirsi un'opera d'arte. Ovviamente, per salire bisognava pagare.<br />Non furono rari inoltre i casi di persone che, inebriate dalla sensazione di potere data dall'evidente altitudine della base magica, si lanciarono in comizi patriottici credendosi dei [[Mussolini|dittatori]].
Questa si può considerare senza dubbio alcuno la nuova frontiera della fraudolenza: un piedistallo firmato da Manzoni stesso che permetteva a chiunque ci saliva sopra di sentirsi un'opera d'arte. Ovviamente per salire bisognava pagare.<br />Non furono rari inoltre i casi di persone che, inebriate dalla sensazione di potere data dall'evidente altitudine della base magica, si lanciarono in comizi patriottici credendosi dei [[Mussolini|dittatori]].


==== Merda d'artista ====
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{{vedi anche|Merda d'artista}}
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[[Immagine:Merda artista-777166.jpg|thumb|240px|'''''Merenda con sorpresa'''''<br /><small>Escrementi e barattolo, 1961.<br />Museo dell'Inutile e del Superfluo, Ginevra.</small>]]
[[Immagine:Merda artista-777166.jpg|thumb|240px|<center>'''''Merenda con sorpresa'''''<br /><small>Escrementi e barattolo, 1961.<br />Museo dell'Inutile e del Superfluo, Ginevra.</small>]]</center>
Data alla luce dopo un'abbondate cena a base di cozze, questa creazione racchiuse al suo interno tutta la [[Cagata|carica artistica]] di Manzoni (stimabile attorno ai 30 gr) ed fu altresì l'opera che lo consacrò come il '''Re Mida dell'Arte Concettuale''': Piero Manzoni è stato infatti l'unico a riuscire a trasformare la merda in [[oro]] (guardare il prezzo di uno dei suoi barattoli per capire).
Data alla luce dopo un'abbondante cena a base di cozze, questa creazione racchiuse al suo interno tutta la [[Cagata|carica artistica]] di Manzoni (stimabile attorno ai 30 g) e fu altresì l'opera che lo consacrò come il '''Re Mida dell'Arte Concettuale''': Piero Manzoni è stato infatti l'unico a riuscire a trasformare la merda in [[oro]] (guardare il prezzo di uno dei suoi barattoli per capire).


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Questo sensazionale genialata consistette nell'introdurre, dentro ad astucci cilindrici, dei lunghi rotoli di carta a mo' di antico papiro sopra i quali era stata tracciata una linea. [[Gente come te|I soliti sprovveduti]], com'e' naturale, fecero a gara per accapparrarsi dei manufatti di tale valore, in quanto è risaputo che un tubo di cartone con dentro un foglio è un'opera d'arte che permette di vantarsi con colleghi e amici e di far crepare d'invidia i vicini di casa.
Questo sensazionale genialata consistette nell'introdurre in astucci cilindrici, dei lunghi rotoli di carta a mo' di antico papiro sopra i quali era stata tracciata una linea. [[Gente come te|I soliti sprovveduti]], com'è naturale, fecero a gara per accaparrarsi dei manufatti di tale valore, in quanto è risaputo che un tubo di cartone con dentro un foglio è un'opera d'arte che permette di vantarsi con colleghi e amici e di far crepare d'invidia i vicini di casa.


{{Pittori}}
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Versione delle 01:57, 4 ott 2008

Disambiguazione – Ritenta, sarai più fortunato. Se ti aspettavi lo scrittore odiato da intere generazioni di studenti, vedi Alessandro Manzoni.
« Dai diamanti non nasce niente, da Manzoni nascono i fior. »
(Fabrizio De André su Piero Manzoni)
« Questo sapevo farlo anch'io! »
(Tutti su opere di Piero Manzoni)

Piero Manzoni è stato un noto truffatore italiano. La sua opera più famosa e controversa è la famigerata Merda d'artista, e per tale ragione Manzoni viene ricordato come un artista di merda.

Biografia

Come si può vedere in questo raro scatto, quel mandrillo di Manzoni amava far spogliare le sue ammiratrici usando la scusa dell'autografo.

Piero Manzoni nacque nel 1933 a Soncino, paesino della provincia cremonese, da madre pittrice e padre titolare di una ditta di spurghi fognari: come sappiamo entrambe le attività segnarono indelebilmente la formazione del futuro artista, e saranno presenti successivamente nelle sue opere.
La famiglia Manzoni si trasferì poi a Milano, dove il giovane cremonese venne sbeffeggiato ed emarginato (giustamente) dai compagni di classe perché "si chiama come uno scrittore palloso": Piero si rifugiò pertanto nel dorato mondo dell'arte, unica valvola di sfogo che gli permettesse di esprimere appieno le sue emozioni e il suo innegabile talento.
Quando un pomeriggio però la madre rientrò in casa e trovò le pareti della sala da pranzo ricoperte di impronte delle mani fatte con la merda, non ne fu particolarmente felice. Anzi, vietò espressamente a Piero di dedicarsi agli attacchi d'arti.
Dimostrando l'irriverenza e la voglia di trasgredire e provocare che più tardi diverranno elementi fondamentali nella sua carriera di pseudo-esperto d'arte e di venditore di croste, Piero decise di non rispettare le pesanti imposizioni materne e, dopo essersi fatto mantenere per altri quindici anni, si iscrisse all'Accademia di Belle Arti di Brera: qui stupì la commissione dell'esame d'ammissione con la sua opera inneggiante alla lotta di classe, un collage costituito da peli del naso, strutto e pagine dei necrologi del Corriere della Sera.
È interessante notare che la traccia dell'esame era un semplice ritratto femminile con tecnica tradizionale a matita.

Nel fervido clima culturale di Brera Manzoni non tardò a stringere rapporti confidenziali con Lucio Fontana, il quale lo convertì allo Spazialismo e gli insegnò i trucchi del mestiere. I due, nonostante una sostanziale differenza di vedute in campo artistico, non litigarono mai, ad eccezione di una volta in cui Manzoni prestò una maglietta a Fontana e questo gliela restituì con un lungo taglio ad altezza del petto.

Il gatto di Piero Manzoni impegnato nella creazione di una rivoluzionaria opera d'arte.

Nel 1955 Manzoni espose per la prima volta proprio nel paese natio Soncino, dando così inizio a una carriera artistica che, seppur non arricchendolo mai, gli garantì comunque una sana alimentazione in quanto il pubblico dopo aver visto le sue mostre soleva tirargli addosso pomodori, cespi d'insalata e uova marce (che Manzoni firmava con piacere).
Negli anni successivi prese parte alle maggiori tamarrate culturali italiane: si schierò con il Gruppo Nucleare firmando il "Manifesto contro lo stile" (Manzoni infatti ne era totalmente sprovvisto), fondò la rivista Azimuth (che ottenne l'incredibile successo editoriale di tre copie vendute in quattro mesi) e raggiunse il suo apice creando la mostra-performance Consumazione dell'arte dinamica del pubblico divorare l'arte, nella quale, in barba a tutte le leggi igienico-sanitarie, toccava e firmava con le mani il cibo che poi veniva servito come buffet agli spettatori (tra l'altro paganti).
Piero Manzoni morì infine a Milano nel 1963, stroncato da un infarto occorsogli mentre si ostinava a soffiare dentro a dei palloncini per creare un'ultima, leggendaria opera: il Fiato d'artista.

Le innumerevoli truffe

Manzoni era solito nascondere il suo latente analfabetismo firmando con le impronte digitali qualunque cosa gli capitasse sotto mano: a volte firmava direttamente la gallina.

Achromes

Gli achromes erano tele spalmate accuratamente di gesso e poi dipinte, con brillante spirito ironico, di bianco.
Sì, avete capito bene: bianco su bianco.
Per non lasciare niente di intentato Manzoni arricchì queste superfici con una collezione di paccottiglia da far invidia ad un barbone: tappi di bottiglia, piume, carrelli della spesa, mattoni, plutonio, siringhe infette e tasti "K" rubati dalle tastiere dei bimbiminkia.

Uova scultura

Delle squisite uova sode la cui unica particolarità era quella di presentare l'impronta digitale di Manzoni, oltre ovviamente al fatto che per poter cibarsi di siffatte specialità gastronomiche bisognava pagare un fottio di soldi.
Ah, il coperto non era incluso nella consumazione.

Basi magiche

Questa si può considerare senza dubbio alcuno la nuova frontiera della fraudolenza: un piedistallo firmato da Manzoni stesso che permetteva a chiunque ci saliva sopra di sentirsi un'opera d'arte. Ovviamente per salire bisognava pagare.
Non furono rari inoltre i casi di persone che, inebriate dalla sensazione di potere data dall'evidente altitudine della base magica, si lanciarono in comizi patriottici credendosi dei dittatori.

Merda d'artista

   La stessa cosa ma di più: Merda d'artista.
Merenda con sorpresa
Escrementi e barattolo, 1961.
Museo dell'Inutile e del Superfluo, Ginevra.

Data alla luce dopo un'abbondante cena a base di cozze, questa creazione racchiuse al suo interno tutta la carica artistica di Manzoni (stimabile attorno ai 30 g) e fu altresì l'opera che lo consacrò come il Re Mida dell'Arte Concettuale: Piero Manzoni è stato infatti l'unico a riuscire a trasformare la merda in oro (guardare il prezzo di uno dei suoi barattoli per capire).

Corpi d'aria

Essi erano dei palloncini gonfiati da Manzoni a forza di peti e fissati a un supporto ligneo. L'artista era così orgoglioso e geloso di tale creazione da arrivare a bucare con uno spillo i palloncini dei bambini che incontrava per strada, rei secondo lui di esibire delle "vili imitazioni".

Opere d'arte viventi

Manzoni si limitò a proporre in una mostra due piacenti ragazze completamente nude, probabilmente prese dalla strada e "arruolate" con la promessa di dar loro gli avanzi del rinfresco: l'unico intervento dell'imbonitore da fiera dell'artista fu la firma apposta sui corpi delle donzelle, un gesto semplice ma che lanciò anche una velata critica alla società moraleggiante dell'epoca. L'unico neo di questo genere di opere, a detta dei molti appassionati, fu che le modelle nude non erano in vendita.

Scatole-linee

Questo sensazionale genialata consistette nell'introdurre in astucci cilindrici, dei lunghi rotoli di carta a mo' di antico papiro sopra i quali era stata tracciata una linea. I soliti sprovveduti, com'è naturale, fecero a gara per accaparrarsi dei manufatti di tale valore, in quanto è risaputo che un tubo di cartone con dentro un foglio è un'opera d'arte che permette di vantarsi con colleghi e amici e di far crepare d'invidia i vicini di casa.