Messina

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Antropologia

Del Messinese tipico si sa davvero poco. È una forma sfuggente di Ominide, poco avvezzo alla civiltà, rozzo nella stragrande maggioranza dei casi, ma capace di commoventi slanci poetici. Il comportamento tipico osservato con maggior frequenza è quello che vede branchi di esemplari maschili assieparsi sulla lunghissima litoranea messinese per lanciare invettive feroci contro il Continente (erroneamente identificato con la sola Reggio Calabria) mentre la quasi totalità della popolazione femminile è impegnata in schermaglie amorose e rituali d'accoppiamento con altri maschi di sottofamiglie non autoctone.

Donne e società

Così come Dina e Clarenza, figure bronzee sul campanile del Duomo, esempi tradizionali di virtù e grazia femminili la messinese, in genere, è pudica e schiva fino al raggiungimento della completa coscienza del proprio IO sessuale. Attraversata questa linea di demarcazione caratteriale (non esistono evidenze che indichino un'età media per il verificarsi di tale passaggio) la Femmina Messinese muta in un'assatanata degna delle più audaci leggende, scaricando anni di frustrazione sessuale sul malcapitato amante. Famosa l'espressione Messinese derivante da questo costume: futti comu nu cani

Lingua

Dialetto messinese con rare tracce di italiano, conviene portarsi l'interprete se si bazzica nella zona sud.

  • Tipico esempio di dialetto messinese mi dassi na picca i vinnici giallurussa c'a tinciri u casciuni da munnizza o bar delle rose. (Mi dia un po' di vernice giallorossa che devo verniciare i cassonetti al bar delle rose).

Da notare la fonia di "casciuni" per i turisti americani =ku'shoo'nyy, tratto dalle guide inglesi "Come comunicare a Messina quartiere per quartiere".

Da giugno 2010, per entrare a Messina devi pagare l'Ecopizzo®, altrimenti Il sindaco si arrabbia

Divertimenti

  • Andare con la vespa 50 sui colli messinesi, il che spiega la maggioranza di infortuni per colpi di frusta.
  • Pescare pesci incatramati nella cortina del porto, fino a notte.
  • Andare a puttane nella cortina del porto fino a tarda notte dicendo alla moglie che si è pescato tutto il tempo (tanto il mercato ittico è a pochi metri dalla scena, a Messina tutto è a portata di mano!)
  • Anche a Messina, di recente, è approdato internet. Fanno a gara per aggiudicarsi il ricco mercato della provincia molte compagnie, tra le quali ricordiamo la Wind, che, nonostante il nome che dovrebbe garantire familiarità con il vento che soffia nella zona, per installare una linea ADSL impiega mediamente 3 mesi. I cittadini, colti da malumore, preferiscono una sana briscola tra amici.

Tra l'altro, non è di uso comune la lingua italiana: pertanto, anche nella comunicazione web, il messinese è isolato.

La potente ATM messinese, la nuova linea del tram
  • Il Teatro Vittorio Emanuele, meta di pescivendoli arricchiti e rampolli/e messinesi.
  • Girare in città con una automobile (anche per spastici), provvista di due enormi subwafer alla nocciola piazzati nel cofano.
  • Farsi fermare dalla polizia e dichiarare "Sono figlio di un impiegato comunale, quindi godo d'immunità".
  • Andare a guardare la partita dell'A.C.R. Messina.
  • Andare nei multisala e nei centri commerciali.
Un altro tipico esempio della fauna e flora della provincia messinese, Francesca detta Ciccia Miss Italia 2003

Posti da visitare

  • La deliziosa Piazza Preservativo, romantico luogo panoramico sullo stretto, molto popolato da visitatori, generalmente all'imbrunire coppie, che solitamente amano ignorare il paesaggio e pensare ad altro.

Per le visite, rifornirsi di quotidiani tipo "Gazzetta del Sud", fazzolettini per ogni evenienza.

  • Passeggiata a Mare con la fontana che do cinquemila euro a chi mi spiega che cazzo rappresenti, tutto 'sto casino per un rivolo d'acqua, a testimoniare la stiticità della città, nata dalla mente furiosa di un artista in cassa integrazione.
  • Antistante la prestigiosa fiera di Messina, meta di pescatori con vista sul porticciolo, potreste incontrare qualche copertone anteriore di una vespa 50 impennata, gatti randagi, bande di cani rognosi e quant'altro.
  • Ci sono anche i catenacci che chiudono amori di giovani emo (emo sta per emorroidi a Messina) su un lampione nel lato sud, molto romantico. I catenacci più usati sono i "Corni" o Yale Corni, che in dialetto significa "hai i conna", senza alcun riferimento a fatti paralleli che possono verificarsi alla chiusura del catenazzo.
  • I Laghi Di Ganzirri a Messina, nei quali si trovano le "cozze", oltre che le gnocche, da Don Rocco sul lungolago, oltre che nei baracchini che vendono cd catanesi e le più svariate hit di musica napo-catanese, molto in voga a "Giustra", famigerato quartiere ai piedi dei Monti peloritani. Di recente, Giustra è stata circondata da un muretto di contenimento sul Viale Giostra, per non essere da meno rispetto a quanto fa Israele con i palestinesi... con la differenza che i messinesi scavalcano, i cavalli corrono etc...
  • Via Roosevelt: meta preferita per "persone normali" che vogliono comprare ogni tipo di "caramelle o dello scadente Cioccolato".
  • Piazza Municipio: quando le "persone normali" hanno comprato "caramelle o cioccolato" corrono qui per consumarlo con altre "persone normali".
  • Piazza Duomo: meta ambita dai truzzi (anche detti zalli), che cercano di adescare le 4 svampite autoctone, con potenti Lancia Y o Peugeot 206 truzzate al punto giusto, passando almeno per un centinaio di volte intorno alla piazza. Questo tipo di truzzo messinese non risente del caro petrolio.
  • Cristo Re: questa zona della città è famosa per il suo panorama. La meta è spesso frequentata da coppiette di ritorno da Piazza Preservativo e da truzzi di ogni genere. Ma la cosa che spinge il Messinese a venire qui è il famoso pappagallo che non muore mai. Molti truzzi attratti da questo strano esemplare di animale ricordano, insieme a lui, i vecchi tempi in cui abitavano ancora nella foresta.
  • La discoteca Flexus: meta di molti truzzi e di studenti universitari fuori corso nei giorni di fine settimana.

Manifestazioni storiche

L'effetto apparentemente benefico degli arancini sulle messinesi

La Vara (conosciuta come l'unica festa pagana mascherata da religiosa), carro allegorico che rievoca l'assunzione della Madonna al cielo il 15 agosto di ogni anno. Il messinese è geloso di questa tradizione, in quanto si dice che la Madonna fosse raccomandata da Dio in persona. Si narra che la nobildonna messinese Placida Pallomeni regalò la veste di quando era vergine per le vestigia della madonna, a rappresentare la purezza delle donne; la madonna in persona, evidentemente adirata, ordinò il terremoto del 1908. In accelerata, la Vara è molto selettiva in quanto ogni anno muoiono i tiratori più anziani. Anche i Vigili partecipano alla manifestazione tenendosi per mano per non perdersi, al grido di "Viva Maria". La Vara, dopo varie evoluzioni, viene portata al Duomo, dove l'Arcivescovo non si degna manco di offrire ai tiratori acqua fresca. Ma solo parole, parole, parole... in questo contesto, l'ultima parola spetta alla birra Messina, seguita da rutti che squarciano la notte e mangiate di calia scaduta a 20 euro/kg. Si dice che il canto del gallo del campanile del duomo in realtà sia un rutto da birra Messina registrato. In genere, a mezzogiorno, ora in cui canta il gallo e ruggisce il leone, nel Duomo si sentono pronunciare frasi del tipo:-"Papà stu iaddu fa cacari"- - Trad. (Papà, questo gallo non è proprio quello che mi aspettavo).

Aereo di linea che cerca l'aeroporto di Messina.

Specialità dolciarie

Punto forte della gastronomia locale sono i dolci, famosi in tutto il mondo, come la pignolata, i cannoli crema o ricotta, bianco nero etc. Poi la famosa mezza con panna con brioche che mangiarla dà una soddisfazione pari, se non maggiore, di una grattata di culo nel mezzo di un grande prurito improvviso. Però va mangiata con la tipica brioche messinese, quella rotonda con il bernoccolo. La frutta martorana è un altro dolce tipico a base di marzapane lavorato e colorato in modo da simulare vegetali e piccoli animali commestibili, per lo più cozze; alcuni pasticceri, per barare, ricoprono direttamente di un sottile strato di marzapane le cozze vere, con esiti facilmente immaginabili per il malcapitato addentatore. A Messina, sono convinti di avere la gelateria in cui si produce il miglior gelato del mondo, in gergo u megghiu gelatu du munnu. Come in tutte le altre città del mondo. A Natale va forte il panetùn: Messina, infatti, in realtà è in provincia di Milano, ma non ditelo a Umberto Bossi.

Note

'O Sud, o com c'chiam'n allu nord, 'a Terronia

« Se nelle regioni meridionali non ci fosse la criminalità organizzata, come mafia, 'ndrangheta e camorra, probabilmente la disoccupazione sarebbe molto più alta. » (Faber)

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