Nonbooks:Tesi di laurea: differenze tra le versioni

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== Passo 4: La stesura dello scritto ==
== Passo 4: La stesura dello scritto ==


Una volta trovato sufficiente [[merda|materiale]] con cui imbastire il vostro elaborato, non vi resta che procedere alla relazione. Potrete facilmente comprendere che questa è la fase in cui la vostra [[fancazzismo|creatività]] trova la massima libertà, perciò avrete certamente bisogno di capire come incanalare nel [[sesso|migliore dei modi]] il vostro [[erezione|slancio creativo]].
Una volta rinvenuto sufficiente materiale con cui imbastire il {{citnec|vostro|e=sì, vabbé...}} elaborato non vi resta che procedere alla redazione vera e propria. A questo punto, occorre distinguere le tesi di facoltà umanistiche da quelli di discipline scientifiche, fermi restando tuttavia due aspetti fondamentali: che la presenza della parola [[scienza|scienze]] non pone automaticamente il vostro corso di laurea nella seconda categoria e che, comunque sia, per ottenere un lavoro ben fatto, venti minuti ci vogliono tutti.

In questa fase, tuttavia, conviene stabilire se siete il solito [[studente]] [[fancazzismo|fancazzista]] che spreca il proprio [[tempo perso|tempo]] e [[soldi|denaro]] in una facoltà umanistica o se invece, pur essendo nota al [[mondo]] intero la vostra inettitudine, vi ritenete [[coglione|innovativi]] e avete deciso di [[pulirsi il culo con la merda|pulirvi il culo con la merda]] optando per una facoltà scientifica.


=== Tesi umanistica ===
=== Tesi umanistica ===

Versione delle 23:11, 13 apr 2013

Template:Inrestauro Template:Scuola

« Molto interessante, sono davvero curioso di vedere le sue competenze all'opera per la nostra azienda: abbiamo giusto una posizione aperta come operatore di call-center. »
(Dirigente aziendale a un laureato in fisica, leggendo che nella tesi ha scoperto l'alternativa al petrolio)

La tesi di laurea è l'opera che conclude il periodo di studi, solitamente dell'ordine di qualche eone, dello studente universitario, nonché una testimonianza degli effetti del furto di braccia e menti perpetrato ai danni dell'agricoltura in nome del diritto allo studio.

Pur esistendo rari casi in cui lo studente al termine della stesura della tesi giunge a conclusioni in grado di dare un senso ai lunghi anni trascorsi sulle sudate carte, nella larga maggioranza dei casi il laureando chiude la sua permanenza all'Ateneo con l'onore normalmente riservato ai toner usati e in seguito alla stesura di un'opera indegna di figurare persino su Cioè, come sovente accade quando alle capacità di scrittura di un piccone si abbina un impegno pari a quello di un dipendente pubblico cinque minuti prima della chiusura.

Tuttavia, grazie a questa guida anche per i fuori corso la cui immatricolazione risale all'ultima glaciazione diventa possibile fregiarsi dell'agognato 66 e lode e della meritata corona d'alloro prima della sepoltura, riducendo notevolmente i tempi di redazione senza negarsi la soddisfazione di produrre una cagata come tradizione comanda.

Passo 1: Trovare il relatore

Il docente-garanzia: non ha reso intelligente Rocco Buttiglione, ma lo ha fatto arrivare addirittura al dottorato.

Template:Manuali Nella ricerca del martire che dovrà aiutarvi nella stesura andranno in primo luogo evitati come la peste i titolari dei corsi nei quali avete riportato voti maggiori di 26: sottoporre quei pochi docenti che non vi considerino uno spreco di materia organica a farvi da relatori per decenni sarebbe un vero autogol dal punto di vista delle pubbliche relazioni, e anche un po' da stronzi. Prendetene uno a caso tra tutti gli altri, meglio ancora se è quello che, prima di registrarvi il voto dopo il diciottesimo appello, vi ha costretto a firmare una liberatoria.

Un altro buon consiglio è di rivolgervi ai docenti più conosciuti e impegnati della facoltà, possibilmente di quelli i cui giorni di ricevimento coincidano con i passaggi della cometa di Halley: in questo modo non correrete il rischio di diventare un incubo ricorrente del vostro relatore, né tantomeno di subire violenza da parte sua quando, per la quarta volta, gli chiederete la grafia esatta di soprattutto: vi sarà infatti sufficiente presentarvi da lui quando avrete assommato una quantità di materiale sufficiente da potervi permettere di conservare, per la legge dei grandi numeri, almeno la sequenza delle pagine.

Passo 2: Scelta dell'argomento

Voi, dopo esservi visti segare mezza tesi per la quattordicesima volta.

Nella scelta dell'argomento su cui verterà l'opera con tramanderete alla posterità lo stato comatoso dell'istruzione odierna dovrete necessariamente tener conto di alcuni vincoli. C'è infatti un modesto 100% di probabilità che dobbiate accantonare il proposito di fare sfoggio di una competenza, se non enciclopedica, quantomeno riassumibile in più di un post it e dobbiate quindi ripiegare su un argomento di cui sapete a malapena sillabare il nome.

Prendete esempio da lui: si è laureato con una tesi sul decorso post-operatorio del trapianto di perineo.

A questo punto la scelta migliore dovrà indubbiamente ricadere sulla materia che vi appare la più difficile e intricata tra quelle che vi vengono proposte, in modo da poter giustificare i vostri inevitabili stalli pluriennali con l'alibi della laboriosità dell'argomento che vi è stato assegnato, oltre alla già assodata e abusata infermità mentale. Infatti, sebbene nella gran parte dei casi i vostri genitori comunque non abbiano la più vaga idea di ciò di cui andrete a discutere dinanzi alla commissione (anche perché, essendovi immatricolati nel 1974, non è improbabile che siano deceduti ancor prima di vedervi superare un esame), vi sarà certamente più facile abbindolarli scrivendo di astruserie il cui titolo andrà a costituire tre quarti buoni dell'entità del vostro lavoro anziché del Buio ghei.

Inoltre, così facendo darete al vostro relatore l'impressione di essere degli impavidi e volenterosi studenti che non si scoraggiano di fronte alle prima difficoltà, ma aspettano la seconda prima di mandare tutto a puttane.

Passo 3: L'attività di ricerca

File:Corano2000.GIF
Nei documenti che vi vengono forniti inizialmente, potreste trovare cose di questo genere

La fase di raccolta di documenti, articoli e materiale di partenza è ritenuta dalla maggioranza dei laureandi la più noiosa. A torto: si tratta invece di uno sbattimento di coglioni tale da far impallidire una Parigi-Dakar corsa su un Garelli con le ruote quadrate.

Sarà infatti durante questo periodo che vi troverete a leggere dozzine di articoli di cui perfino gli estensori sono all'oscuro e studiare libri il cui unico legame con il vostro argomento è dato dal carattere tipografico, ma si tratta di una fatica che vi permetterà di avere bell'e pronta una bibliografia di sei pagine, tale quindi da triplicare all'istante la quantità d'informazioni presenti nel vostro lavoro. Fatto questo, precipitatevi pure in biblioteca universitaria e ispiratevi a piene mani alle altre tesi su cui compare la firma del vostro relatore, in modo da poter andare a colpo sicuro: se il contenuto di quelle tesi era sufficiente al docente per far laureare quegli studenti, sarebbe davvero bizzarro da parte sua se, rileggendo quelle stesse frasi, dovesse eccepire sulla loro qualità.

Potete anche copiare da libri o articoli correlati come fate da quando avevate 9 anni, ma in questo caso vi raccomandiamo di usare la massima accortezza: il docente potrebbe accorgersi di aver già letto quelle stesse frasi. Basta solo che abbiate un minimo di senso della misura, onde evitare avvenimenti come quelli del Politecnico di Milano, dove uno stuolo di ingegneri di otto anni accademici consecutivi è riuscito a laurearsi discutendo la medesima tesi. Di agraria.

Passo 4: La stesura dello scritto

Una volta rinvenuto sufficiente materiale con cui imbastire il vostro[sì, vabbé...] elaborato non vi resta che procedere alla redazione vera e propria. A questo punto, occorre distinguere le tesi di facoltà umanistiche da quelli di discipline scientifiche, fermi restando tuttavia due aspetti fondamentali: che la presenza della parola scienze non pone automaticamente il vostro corso di laurea nella seconda categoria e che, comunque sia, per ottenere un lavoro ben fatto, venti minuti ci vogliono tutti.

Tesi umanistica

Le vostre pagine dovrebbero avere un aspetto simile

In questo caso, la vostra tesi consiste essenzialmente nello scrivere una relazione sulle vostre laboriose ricerche, che solitamente avvengono scartabellando almeno un centoliardo di volumi, in particolare polverosi incunaboli in oscuri archivi.

Raccolto il frutto delle vostre ricerche, potete quindi passare immediatamente a redigere la vostra tesi, avendo cura di attenervi ad alcune semplici norme:

  • La tesi dovrà risultare come un collage fatto in qualche modo di qualche appunto tratto a caso dalle vostre fonti, ed è importante che mostri un lessico incerto e una sintassi tale da far sembrare Nonno Fiorucci un accademico della Crusca rispetto a voi, al fine di fugare qualsiasi dubbio sull’autenticità del vostro sforzo.
  • Abbiate l’accortezza di inserire un quantitativo d’informazioni tale da far sì che la tesi abbia uno spessore, se non elevato, quantomeno visibile a occhio nudo.
  • Fate sì che la suddivisione in capitoli e paragrafi venga eseguita.
  • Sì, sì, come cazzo vi pare, purché la facciate.
  • Se disponete di grafici o tabelle, non dimenticate di metterle esattamente al centro della pagina, enfatizzandone le dimensioni. Questo semplice espediente, oltre a contribuire all’aumento del contenuto cartaceo del vostro lavoro, farà sì che la componente grafica abbia il risalto che merita.
  • Il controrelatore è già a conoscenza della qualità del lavoro che dovrà suo malgrado leggersi. Perciò, anche se inserite a insaputa del relatore qualche contenuto che nulla ha a che fare con il resto del lavoro, il vostro giudizio non ne risentirà. Anche perché nonostante il desiderio della commissione sia quello di liquidarvi con un 17, almeno il 66 è assicurato. È tuttavia consigliabile attuare questo stratagemma solo dopo che la vostra domanda di laurea sarà stata firmata, onde evitare che alla discussione giungano sgradite sorprese.

Tesi scientifica

Le regole generali sopra esposte sono valide anche per tesi scientifiche, ma in questo caso potrete giocarvi altri due jolly:

  • Dovete a tutti i costi enfatizzare la vostra padronanza della materia, e per questo scopo nessun metodo è più efficace di un ricorso abbondante a formule ed equazioni. Enfatizzate al massimo questo aspetto, e non esitate ad aumentare artatamente lo spessore del vostro lavoro aggiungendo in ogni equazione almeno diciassei termini che poi andranno a cancellarsi.
  • Per pervenire alla conclusione della tesi dovrete aver svolto degli esperimenti, delle simulazioni o delle prove cliniche, di cui poi dovrete ovviamente riportare i risultati. Se per caso questi non dovessero corrispondere alle aspettative del docente che vi sta seguendo, siate prodighi nel taroccarli, possibilmente seguendo i consigli riportati nel prodotto di punta della nostra casa editrice, “Come diventare qualcuno pur non sapendo neanche pagare con una banconota falsa”, capolavoro del nostro consulente Fabrizio Corona che potete ordinare e pagare in ventordici comode rate da appena 480.000 euro ciascuna.
Anche stavolta non avete capito un cazzo, e il docente non l'ha presa bene...

In entrambi i casi siate comunque solerti nel presentarvi dal docente ogni volta che avrete aggiunto almeno tre capoversi al vostro elaborato. Una simile strategia presenta indubbiamente un duplice vantaggio: in questo modo, darete infatti l’idea di avere almeno la volontà di concludere le vostre fatiche studentesche.

Inoltre, così facendo avrete modo di esasperare il docente che vi segue con continue richieste di chiarimenti che dovrete guardarvi bene dall’applicare nel momento in cui vi presenterete al successivo colloquio con lui. In questo modo, nel breve volgere di due o tre anni riuscirete a esaurire la sua pazienza, conducendolo al punto in cui potranno presentarsi due possibili scenari:

  • Mosso da pietà, il professore prenderà le tre pagine che avrete faticosamente prodotto, vi dirà di integrarle con qualche suo scritto, farà modeste aggiunte durante una seduta al cesso e vi manderà alfine a stamparla. Certo, l’ideale sarebbe rimandare ulteriormente la conclusione della vostra vita da studenti, ma non avevate detto che avevate fretta di fregiarvi del vostro ambito titolo?
  • Verrà indagato per omicidio preterintenzionale.

Fase 5: La discussione

E così, non sapendo bene neanche voi come, siete giunti al momento della presentazione dinanzi a commissione e uditorio della vostra sudata tesi. Per dare l’impressione di esservi sbattuti indefessamente per il compimento della vostra fatica e fornire a chi vi ascolta l’illusione di una presenza di un qualsiasi contenuto degno di tal nome, abbiamo ancora un paio di consigli da fornirvi.

Innanzitutto, non dimenticate per nessun motivo di drogarvi prima di andare a esporre il vostro lavoro. Così facendo infatti potrete abilmente esporre l’argomento del vostro elaborato, coinvolgendo inoltre uditorio e commissione creando un pathos altrimenti impossibile tramite l’evocazione di immagini che daranno di voi l’idea che siate un fenomeno dell’oratoria. Non esagerate però, potreste inavvertitamente dar luogo a un’apparizione satanica in Aula Magna, come spesso accade in atenei quali l’Università la Sapienza di Roma, dove questi frequenti incidenti hanno poi impedito la visita del Papa per l’apertura dell’anno accademico, come saggiamente ha osservato Padre Livio Fanzaga.

Un buon modo di presentarsi alla discussione

In secondo luogo, dopo che avrete finito la vostra esposizione e vi sottoporrete al fuoco di fila delle domande del controrelatore e della commissione, fate molta attenzione a non menzionare mai, per alcuna ragione, il vostro relatore, in particolare qualora vi venga mossa una critica. Non tanto per arrogarvi i meriti che non avete, quanto per assumervi ogni responsabilità sulla vostra produzione. D’altra parte è il minimo che possiate fare: non è carino ringraziare il vostro docente per avervi portato in tutti i modi alla laurea scaricando su di lui la responsabilità delle pecche della vostra tesi, sputtanandolo dinanzi a tutti i colleghi. Anche perché, se non è arrivato a meditare l’omicidio al passo prima, potrebbe non trattenersi dal farlo ora. E dopo tutta la fatica che avete fatto, non volete che rimanere dottori solo per qualche giorno, vero?

Infine, vi suggeriamo di non presentarvi alla discussione vestiti come se doveste sposarvi: ancorché poco seguito, è molto più efficace il metodo San Francesco, che consiste nel fare come segue. Andate là sbragati, in ciabatte e con la stessa maglia con cui due giorni fa avete verniciato il Ciao Piaggio elaborato Polini (sì, anche se vi laureate a gennaio). Mostrerete così che, anziché dar peso alle apparenze, sarete vestiti solo dei contenuti che esporrete. Un approccio simile garantisce una presa eccellente sulla commissione, che anziché ritenervi l’ultimo dei coglioni capirà che invece siete il principe degli ebeti.

Fase 6: Proclamazione

Congratulazioni, vi siete laureati, e siete pronti a essere brutalizzati dai vostri amici dopo aver strappato il vostro ambito 66 e lode.

Ma non crediate di aver finito qui: vi aspetta ora una faticosa ricerca di lavoro, che date le vostre credenziali non potrà che essere un impiego precario su qualcosa che nulla ha a che fare coi vostri studi. Ma potete comunque rendervi la vita più semplice acquistando un altro volume della nostra collana.

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in data 13 dicembre 2008
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