Nonbooks:Tesi di laurea

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Finalmente, dopo immensi sforzi, la vostra tesi sarà apprezzata da tutto il mondo accademico, soprattutto dal più vicino stabilimento della carta riciclata.
« Molto interessante, sono davvero curioso di vedere le sue competenze all'opera per la nostra azienda: abbiamo giusto una posizione aperta come operatore di call-center. »
(Dirigente aziendale a un laureato in fisica, leggendo che nella tesi ha scoperto l'alternativa al petrolio)
« L'abstract è tutto, difficilmente qualcuno leggerà il resto. »
(Il tuo relatore su tesi di laurea)
« Metti tante immagini, difficilmente qualcuno farà caso al resto. »
(Di nuovo il tuo relatore)
« Ma qui c'è un errore, come hai fatto a non accorgertene?? »
(Sempre il tuo relatore, dopo la quinta volta che te la corregge)

La tesi di laurea è l'opera che conclude il periodo di studi, solitamente dell'ordine di qualche eone, dello studente universitario, nonché una testimonianza degli effetti del furto di braccia e menti perpetrato ai danni dell'agricoltura in nome del diritto allo studio.

Pur esistendo rari casi in cui lo studente al termine della stesura della tesi giunge a conclusioni in grado di dare un senso ai lunghi anni trascorsi sulle sudate carte, la vastissima maggioranza dei laureandi chiude la sua permanenza all'Ateneo con l'onore normalmente riservato ai toner usati e in seguito alla stesura di un'opera indegna di figurare persino su Cioè, come sovente accade quando alle capacità di scrittura di un piccone si abbina un impegno pari a quello di un dipendente pubblico cinque minuti prima della chiusura.

Tuttavia, grazie a questa guida anche per i fuori corso la cui immatricolazione risale all'ultima glaciazione diventa possibile fregiarsi dell'agognato 66 e lode e della meritata corona d'alloro prima della sepoltura, riducendo notevolmente i tempi di redazione senza negarsi la soddisfazione di produrre una cagata come tradizione comanda.

Selezione del relatore

Nella ricerca del martire che dovrà aiutarvi nella stesura andranno in primo luogo evitati come la peste i titolari dei corsi nei quali avete riportato voti maggiori di 23: sottoporre quei pochi docenti che non vi considerino uno spreco di materia organica a farvi da relatori per decenni sarebbe un vero autogol dal punto di vista delle pubbliche relazioni, e anche un po' da stronzi. Prendetene uno a caso tra tutti gli altri, meglio ancora se è quello che, prima di registrarvi il voto dopo il diciottesimo appello, vi ha costretto a firmare una liberatoria.

Un altro buon consiglio è di rivolgervi ai docenti più conosciuti e impegnati della facoltà, possibilmente di quelli i cui giorni di ricevimento coincidano con i passaggi della cometa di Halley: in questo modo non correrete il rischio di diventare un incubo ricorrente del vostro relatore, né tantomeno di subire violenza da parte sua quando, per la quarta volta, gli chiederete la grafia esatta di soprattutto: vi sarà infatti sufficiente presentarvi da lui quando avrete assommato una quantità di materiale sufficiente da potervi permettere di conservare, per la legge dei grandi numeri, almeno la sequenza delle pagine.

Scelta dell'argomento

Voi, dopo esservi visti segare mezza tesi per la quattordicesima volta.

Nella scelta dell'argomento su cui verterà l'opera grazie alla quale tramanderete alla posterità lo stato comatoso dell'istruzione odierna dovrete necessariamente tener conto di alcuni vincoli. C'è infatti un modesto 100% di probabilità che dobbiate accantonare il proposito di fare sfoggio di una competenza riassumibile in più di un post it e dobbiate quindi ripiegare su un argomento di cui sapete a malapena sillabare il nome.

A questo punto la scelta migliore dovrà indubbiamente ricadere sulla materia che vi appare la più difficile e intricata tra quelle che vi vengono proposte, in modo da poter giustificare i vostri inevitabili stalli pluriennali con l'alibi della laboriosità dell'argomento che vi è stato assegnato, oltre a quello già assodato e abusato dell'infermità mentale. Infatti, sebbene nella gran parte dei casi i vostri genitori comunque non abbiano la più vaga idea di ciò di cui andrete a discutere dinanzi alla commissione (anche perché, essendovi immatricolati nel 1974, non è improbabile che siano deceduti ancor prima di vedervi superare un esame), vi sarà certamente più facile abbindolarli scrivendo di astruserie il cui titolo andrà a costituire tre quarti buoni dell'entità del vostro lavoro anziché del buio ghei.

Inoltre, così facendo darete al vostro relatore l'impressione di essere degli impavidi e volenterosi studenti che non si scoraggiano di fronte alle prima difficoltà, ma aspettano la seconda prima di mandare tutto a puttane.

Ricerca

La fase di raccolta di documenti, articoli e materiale di partenza è ritenuta dalla maggioranza dei laureandi la più noiosa. A torto: si tratta invece di uno sbattimento di coglioni tale da far impallidire una Parigi-Dakar corsa su un Garelli con le ruote quadrate.

Sarà infatti durante questo periodo che vi troverete a leggere dozzine di articoli di cui perfino gli estensori sono all'oscuro e studiare libri il cui unico legame con il vostro argomento è dato dal carattere tipografico, ma si tratta di una fatica che vi permetterà di avere bell'e pronta una bibliografia di sei pagine, tale quindi da triplicare all'istante la quantità d'informazioni presenti nel vostro lavoro. Fatto questo, precipitatevi pure in biblioteca universitaria e ispiratevi a piene mani alle altre tesi su cui compare la firma del vostro relatore, in modo da poter andare a colpo sicuro: se il contenuto di quelle tesi era sufficiente al docente per far laureare quegli studenti, sarebbe davvero bizzarro da parte sua se, rileggendo quelle stesse frasi, dovesse eccepire sulla loro qualità.

Potete anche copiare da libri o articoli correlati come fate da quando avevate 9 anni, ma in questo caso vi raccomandiamo di usare la massima accortezza: il docente potrebbe accorgersi di aver già letto quelle stesse frasi. L'unica raccomandazione è di avere un minimo di senso della misura, onde evitare avvenimenti come quelli del Politecnico di Milano, dove uno stuolo di ingegneri di otto anni accademici consecutivi è riuscito a laurearsi discutendo la medesima tesi. Di agraria.

Stesura

Le vostre pagine dovrebbero avere un aspetto simile

Una volta rinvenuto sufficiente materiale con cui imbastire il vostro[sì, vabbè...] elaborato non vi resta che procedere alla redazione vera e propria. A questo punto, occorre distinguere le tesi di facoltà umanistiche da quelle di facoltà scientifiche, fermi restando tuttavia due aspetti fondamentali: che la presenza della parola scienze non pone automaticamente il vostro corso di laurea nella seconda categoria e che, comunque sia, per ottenere un lavoro ben fatto, venti minuti ci vogliono tutti.

Tesi umanistica

In questo caso, la vostra tesi consiste essenzialmente nello scrivere una relazione sulle vostre laboriose ricerche, che solitamente avvengono scartabellando tonnellate di polverosi incunaboli in oscuri archivi.

Raccolto il frutto delle vostre ricerche, una nocciolina incastratasi sotto la gamba della vostra sedia nel 1987, potete quindi passare immediatamente a redigere la vostra tesi, avendo cura di attenervi ad alcune semplici norme:

  • La tesi dovrà risultare come un collage fatto alla va là che vai bene di qualche appunto tratto a caso dalle vostre fonti, ed è importante che mostri un lessico e una sintassi tali da far sembrare Nonno Fiorucci un accademico della Crusca rispetto a voi. Poiché infatti il docente sa che siete almeno il quarto che gli sottopone sotto il naso il vostro lavoro, si tratta di un espediente assai utile al fine di fugare qualsiasi dubbio sull'autenticità del vostro sforzo.
  • Abbiate l'accortezza di inserire un quantitativo d'informazioni tale da far sì che la tesi abbia uno spessore, se non elevato, quantomeno visibile a occhio nudo.
  • Fate sì che la suddivisione in capitoli e paragrafi venga eseguita, aumentando ad arte il numero di suddivisioni a scapito della loro lunghezza in modo da fare un po' di brodo anche grazie all'indice.
  • Se disponete di grafici o tabelle, non dimenticate di collocarli esattamente al centro della pagina incrementandone al massimo le dimensioni. Questo semplice stratagemma, oltre a contribuire all'aumento del contenuto cartaceo, farà sì che la componente grafica abbia il risalto che merita: se poi vi dice culo, nessuno noterà le correzioni a penna tutto attorno.
  • Il controrelatore è già a conoscenza del fatto che dovrà, suo malgrado, leggersi uno scritto la cui rilevanza è paragonabile a quella della carriera cinematografica di Alberto Tomba. Perciò, nel caso vi accorgeste che l'esposizione orale del vostro elaborato non eccede i 27 secondi, se anche inserite a insaputa del relatore qualche contenuto a caso, fosse anche il manuale d'istruzioni delle vostre ciabatte, il vostro giudizio non ne risentirà. È tuttavia consigliabile attuare questo espediente solo dopo che la vostra domanda di laurea sarà stata firmata, onde evitare che il relatore se ne avveda e procrastini il vostro appello al 2112.

Tesi scientifica

Fate attenzione a non tirare troppo la corda: non è un caso se nessun docente privo di porto d'armi fa mai da relatore.

Le regole generali sopra esposte sono valide anche per tesi scientifiche, ma in questo caso potrete giocarvi altri due jolly:

  • Vorrete legittimamente fare sfoggio di una competenza enciclopedica, ossia esporre i vostri contenuti con la stessa oratoria di uno dei volumi che vi ha rifilato quel piazzista la scorsa settimana: in quest'ottica nessun metodo è più efficace di un ricorso abbondante a formule ed equazioni. Enfatizzate dunque al massimo questo aspetto, senza esitare ad aumentare artatamente lo spessore del vostro lavoro aggiungendo in ogni equazione qualche pagina di termini che poi andranno ad elidersi.
  • Per pervenire alla conclusione della tesi dovrete aver svolto degli esperimenti, delle simulazioni o delle prove cliniche, di cui poi dovrete ovviamente riportare gli esiti. Se per caso questi non dovessero risultare conformi alle aspettative del docente, non peritatevi di addomesticarli. Se invece fossero in aperto contrasto con le più basilari leggi della fisica, lasciate pure tutto com'è: le facce che faranno i professori alla discussione saranno impagabili.

In entrambi i casi siate comunque solerti nel presentarvi dal docente ogni volta che avrete aggiunto almeno tre capoversi al vostro elaborato. Una simile strategia presenta indubbiamente un duplice vantaggio: in questo modo, infatti, avete buone probabilità di esasperare il docente che vi segue con continue richieste di chiarimenti che poi dovrete guardarvi bene dall'applicare nel momento in cui vi presenterete al successivo colloquio con lui. In questo modo dovreste riuscire, più prima che poi, a esaurire la sua pazienza, conducendolo al punto in cui potranno presentarsi due possibili scenari:

  • Mosso da pietà, il professore prenderà le tre pagine che avrete faticosamente prodotto, vi dirà di integrarle con qualche suo scritto che si vergogna a pubblicare, farà modeste aggiunte durante una seduta al cesso e vi manderà alfine a stamparla prima di cadere vittima di un disturbo ossessivo-compulsivo alla sola vostra vista;
  • Verrà indagato per omicidio preterintenzionale.

Stampa

Terminata la redazione dello scritto non vi rimarrà dunque che portarlo in copisteria, per poterlo finalmente consegnare al controrelatore che vi è stato designato, pur sapendo già che avreste migliori prospettive consegnandogli un bigliettino con su scritto a matita Mi rimetto alla clemenza della corte. Trovare un centro stampa non vi sarà sicuramente difficile, dato che nelle città universitarie sono più numerosi dei batteri di salmonellosi in una porzione di peperoni ripieni della mensa; meno facile tuttavia sarà rinvenire quello che meglio si concilia alle vostre esigenze, a seconda che siate un rampollo di famiglia agiata o figlio di cassintegrati che pur di mandarvi all'università hanno adibito la cantina a luogo per i test del programma nucleare della Corea del Nord:

  • Nel primo caso, il compito rimarrà di una facilità irrisoria dato che le copisterie fanno a gara a proporre i servizi più improbabili e costosi, che spaziano dalla copertina in pelle umana ai caratteri miniati in platino da amanuensi benedettini fino alla stampa in dieci minuti con pompino da parte di Miss Ateneo durante l'attesa.
  • Qualora invece siate dei morti di fame la questione cambia radicalmente: tutti i centri stampa che visiterete prima ancora di salutarvi vi chiederanno infatti una fideiussione bancaria, dopodiché vi comunicheranno con le lacrime agli occhi dalle risate che per la vostra disponibilità sono pronti a consegnarvi la tesi entro un decennio, con stampa sul retro delle bollette e rilegatura con lo spago per l'arrosto.

Discussione

Un buon modo di presentarsi alla discussione

È giunto infine in qualche modo il momento della presentazione della vostra ultima fatica e dinanzi a voi è riunita l'intera commissione, sempre che il vostro relatore non sia già in Questura per costituirsi prima che avvenga l'irreparabile, nel qual caso al suo posto comparirà un certificato medico attestante un improvviso attacco di sindrome del preservativo bucato.

Innanzitutto, prima di presentarvi alla discussione non dimenticate per nessun motivo di farvi una corposa dose di LSD: solo così, infatti, avrete qualche possibilità di creare un certo pathos nel vostro uditorio pur parlando di qualcosa il cui interesse è più scarso di quello che la banca vi paga sul conto corrente.

In secondo luogo, dopo che avrete concluso la vostra esposizione e vi sottoporrete al fuoco di fila delle domande del controrelatore e della commissione, fate molta attenzione a non menzionare mai, per alcuna ragione, il vostro relatore. D'altra parte il minimo che possiate fare, dopo che quel buon uomo è riuscito a trascinarvi alla laurea come un sacco del rifiuto umido, è evitare qualunque collegamento tra lui e la vostra produzione. Anche perché, se non è arrivato a svuotarvi il caricatore di un kalashnikov sui reni fino adesso, potrebbe non trattenersi dal farlo ora. E dopo tutta la fatica che avete fatto per diventare dottori sarebbe un peccato che lo rimaneste solo per dieci minuti.

Voci correlate

Questo è un manuale in latrina, sgamato come uno dei manuali meno loffi evacuati dalla comunità.
È stato punito come tale il giorno 19 maggio 2013 con 76.9% di voti (su 13).
Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto.

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