Dialetti della Puglia: differenze tra le versioni

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*Dialetto [[Salento|Salentino]].
*Dialetto [[Salento|Salentino]].


Ci sono poi delle piccole varianti che interessano molti comuni sia dell'alta che della bassa [[Puglia]], che ancora oggi sono considerate dei veri e propri idiomi, come il Namecciano, l'Albanese, lo Slavo , il Griko, il Klingoriano.
Ci sono poi delle piccole varianti che interessano molti comuni sia dell'alta che della bassa [[Puglia]], che ancora oggi sono considerate dei veri e propri idiomi, come il [[Namec|namecciano]], l'albanese, lo slavo , il griko, il [[Impero Klingon|klingoniano]].


Ci sono anche delle piccole influenze di lingua Germanica e Giapponese, questo dovuto al fatto che durante il ventennio [[fascista]], l'asse Roma-Berlino-Tokio, portò un notevole flusso migratorio.
Ci sono anche delle piccole influenze di lingua Germanica e Giapponese, dovuto al fatto che durante il ventennio [[fascista]] l'asse Roma-Berlino-Tokio comportò un notevole flusso migratorio nella regione.


== Dialetto foggiano ==
== Dialetto foggiano ==

Versione delle 02:56, 2 mar 2011

OCCHIU VIVU E MANU O CUTIEDDU!!!
L'essenza vitale di questo utente è altamente terrona. Quindi, se sei un leghista o un fan dell'allegro folletto verde (o del food blogger che ne fa le veci) blinda pure la porta di casa tua: i nostri amici stanno già arrivando...


« Pizz, panin, tarall, scarcell, m'lun, egnif'c! »
(Un Sanseverese ubriaco alle sei del mattino.)
« Li muert e li stramuert d' mamm't! »
(Tipico saluto barese)
« Si prprj nu p'ng'n »
(Complimento tipico foggiano che sta a significare che sei una emerita testa di cazzo)
« E lu tamburedhhru meu vinne te Roma! E jata cci lu canta e ci lu sona! »
(Un leccese mentre ti dà il buongiorno, prima di fracassarti le palle a morsi)
« O Santu Paulu meu de li scurzuni, ca pizzichi li masculi alli cujuni.... »
(Un leccese mentre ti fa un complimento.)
« Manciam past'e cozz e nint chiù!!! »
(Un tarantino su gastronomia internazionale)

Il dialetto pugliese si forma durante l'epoca babilonese quando Dio fece crollare giù la Torre di Babele e confuse le lingue.

Esso consiste in una moltitudine di varianti, a seconda della zona di appartenenza.

L'alfabeto generalizzato della lingua foggiana

I più famosi sono:

Ci sono poi delle piccole varianti che interessano molti comuni sia dell'alta che della bassa Puglia, che ancora oggi sono considerate dei veri e propri idiomi, come il namecciano, l'albanese, lo slavo , il griko, il klingoniano.

Ci sono anche delle piccole influenze di lingua Germanica e Giapponese, dovuto al fatto che durante il ventennio fascista l'asse Roma-Berlino-Tokio comportò un notevole flusso migratorio nella regione.

Dialetto foggiano

Esso è costituito per di più dall'assenza di vocali e l'accentuazione delle consonanti, che fanno sembrare la lingua un intero codice fiscale.

Alcuni esempi:

Un modo classico per esprimere gratitudine verso una persona soprattutto allo stadio è la seguente:

Foggiano n°1 : T'agghià t'rà na c'v'c arret, ca t'agghia sf'cca i vertbr e m'agghia fa li r'cchin
Foggiano n°2 : Giovanèè a'vasc a vandir!

Traducibile:

Foggiano n°1 : Ti sono eternamente grato per il tuo commento sulla partita, ma adesso se non te ne vai sono costretto a tirarti tanti di quei calci nella schiena da romperti le vertebre e con i rimasugli farci degli splendidi orecchini.
Foggiano n°2 : Giovane abbassa il capo.

Da questo modo di parlare i foggiani hanno avuto nel corso dell'evoluzione un vero e proprio blocco mandibolare.

Ci sono poi altri dialetti nella provincia dove qualsiasi periodo inizia con il rafforzativo Kitemmurt' e l'intercalata E'fregn.

Qualsiasi persona non pugliese, dopo aver ascoltato un dialogo tra due soggetti di lingua autoctona.

Ne è esempio la città di San Severo ove il dialetto locale si discosta molto da quello foggiano, anche con la trasformazione della vocale a in e.

Esempio di dialogo tra due signorotti sanseveresi:

Singore n°1 : Kitemmù, amma ji appress i foc' Dumen'c?
Signore n°2 : E'fregn fra n'g pozz m'nì teng i 'rrobb nuv e m'l'e n'g'gna.

Traducibile in:

Singore n°1 : Scusa amico che ti sono morti i parenti in condizioni atroci, che ne diresti di andare a correre dietro i fuochi pirotecnici della nostra festa patronale Domenica?
Signore n°2 : Per la vagina, non posso ho appena comprato i vestiti nuovi e li devo indossare proprio quel giorno.

Ci sono poi alcuni detti locali che sono rimasti immutati nei secoli. Ancora oggi molti scienziati non riescono a decifrarli, come nel caso di:

U c'n muzzkèje sèmb'o strazzt o 'U facirène a còppele e turnèse.

Dialetto foggiano nella musica

La massima espressione della lingua foggiana cantata sono i Tavola 28, un gruppo rap arabo-foggiano, che tentano seppur inutilmente di diffondere tale idioma.

Dialetto barese

Diversamente dal foggiano, esso è una lingua a parte, di derivazione arabo-palestinese, con sfumature che vanno dall'aramaico al tedesco in alcune zone della provincia.

L'insegna della città di Bari in lingua originale.

È considerata la lingua dei comici in quanto al solo sentirne il suono mette allegria tra le persone.

Consolidata da secoli di evoluzioni, il fulcro linguistico è compreso tra la zona dell'Arabia Saudita e Punta Perotti, con piccoli sconfinamenti e minoranze che comprendono anche il famoso Triangolo delle pernacchie e precisamente la zona di Barletta, Andria, Trani, dove si parla però il tedesco e il Giaggianese.

Spesso il dialetto è usato come supercazzola dai malviventi per distrarre ignare turisti e potersi fregare il portafogli o l'auto, a seconda dell'evenienza.

Mariuolo[1] : C' nama sci sciamanin c' ng na ma sci nan sim scen
Turista che è stato vistosamente fregato : Come? Non ho capito scusa!
[2]

Una dimostrazione che il dialetto è di derivazione araba la si può trovare infatti nella frase:

- Tizio: “Addoù l'hammamet?”
- Caio: “Allah!”

Che letteralmente significa:"Dove lo mettiamo? Mettiamolo li"

Altre caratteristiche della dialetto barese sono l'uso sistematico del suono gutturale OUHHHH!!! per richiamare i cani, ma molto spesso anche le persone.

Signorotto barese n°1 : OUHHHHHH CHIN' D' MEEEERD VIN A DÒ!
Signorotto barese n°2 : Ce cazz' vi truvann da me c'rnout!
[3]

Trascrivibile in:

Signorotto barese n°1 : Mi scusi testina ricoperta da escrementi può venire un attimo qui da me?
Signorotto barese n°2 : Ma cosa cerchi da me, signore che è stato tradito sicuramente dalla moglie!

Diletto barese nella vita quotidiana

Ecco una dimostrazione della lingua nell'uso quotidiano.

Dialetto barese nei film

È noto in tutto il mondo che i baresi non conoscendo l'uso della lingua italiana traducano i grandi film americani.

Dialetto salentino

   La stessa cosa ma di più: Lingua salentina.
« Lu salentinu ete na lingua ca puru ca si cunta in Puglia, cu li pugliese nu n'centra nu cazzu. »

Il salentino, con il pugliese non c'entra un emerito cazzo, in quanto il Salento è solo geograficamente attaccato alla Puglia, ma i suoi abitanti migliaia di secoli fa hanno costruito un vero e proprio embargo sia dal punto di vista linguistico, sia dal punto di vista culturale.

Lu "dialettu salentinu" nasce per mano di Santu Paulu il quale conficcò in bocca a tutto il popolo la tarantola. Infatti con il morso provocato dalla tarantola, il popolo ha conquistato quella caratteristica lingua a "U" che sostituisce tutte le vocali di qualsiasi parola.

Come ad esempio: Lu pollu cusutu 'nculu.

Esso viene parlato da Lecce, sino in Giappone, con punte che vanno da Okinawa fino alle Filippine. Infatti vi accorgerete che in Salento si parla orientale non appena sentirete qualcuno formularvi questa frase:

« Oi sciamu quai ca crai sciamu addai! »

Che letteralmente significa: "Oggi andiamo qua, che domani andiamo la". Oggi il salentino, è come l'esperanto, sta prendendo piede in tutto il mondo anche grazie all'affluenza di turisti che sbarcano in Puglia.

Tipiche frasi originali salentine

  • Cangiare l’acqua all’uceddhru: Andare a pisciare.
  • A ddhru nu’minti l’acu, ci minti la capu: Anche se il buco è piccolo ci metti dentro la testa
  • Bbasciare l’ali: Sottomettersi
  • Ad artare spruitutu, nu’se canta Messa: Sentita spesso da qualche alcolizzato, se manca il vino a tavola.
  • L’annu bisestile cu nu’pozza mai vanire: È praticamente l'augurio che fanno tutti i salentini, prima di bastonarti a sangue durante la partita Lecce Bari

Il Griko: il Klingoriano e Namecciano della Grecìa Salentina

Il Griko, è una minoranza linguistica parlata in nove comuni della zona denominata "Grecìa Salentina". La nascita di questa lingua è dovuta dal flusso immigratorio intorno al medioevo di popolazioni provenienti dalla vicina Grecia e dalle popolazioni provenienti da Klingon e da Namecc.

Si caratterizza per l'uso sistematico delle "K" e delle "X" il che fa pensare che il Bimbominkiese sia solo il frutto dell'evoluzione di questa antica lingua.

Voci correlate linguisticamente

Madrelingua passati alla storia

Collegamenti esterni

Pino Campagna e la lezione in pugliese.

Gli Oesis sono pugliesi.

Note

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  1. ^ Ladro
  2. ^ Nel 99,9% cento dei casi funziona
  3. ^ Da notare che nell'espressione dialettale la parola "cazz" è solo un rafforzativo e quindi non traducibile.