Strage di Ustica

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« È statta una traggicca fattalittà. »
(Cossiga commenta a caldo la tragedia.)
« Si è trattatto di un improvviso ceddimmento strutturralle. »
(Cossiga, una settimana dopo.)
« Errorre ummanno del pillotta, non ci sonno dubbi. »
(Cossiga un anno dopo.)
« L'aerreo è statto colpitto da un missille partitto da un caccia libbicco. »
(Cossiga nel 1985, dopo che Gheddafi gli aveva ricordato i danni di guerra ancora da risarcire.)
« Un caccia ammerriccanno, nell'intento di bombardarre l'aerreo presiddenzialle libbicco che si trovvavva a passarre da quelle parti, ha erroneammente colpitto il nostro DC9. »
(Cossiga dà il benvenuto a Clinton alla Casa Bianca.)
« La portaerrei francese Clemmensò stavva festeggiando il compleanno del nostrommo con dei fuocchi d'artifizzio, quando inavvertittammente è partitto un missille che ha centratto l'aerreo dell'Ittavvia. »
(Cossiga nel 2008.)
« Finalmente Cossiga è morto e non dobbiamo più sorbirci le sue cazzate. »
(Il comitato dei parenti dei morti a Ustica esprime il suo cordoglio per la scomparsa del Presidente emerito della Repubblica.)
« La strage di Ustica è come i costumi da bagno a mutanda: ogni tanto esce fuori qualcosa. »
Una delle teorie di Cossiga in rotta verso Ustica.

La strage di Ustica è uno dei misteri italiani ancora irrisolti come la morte dell'anarchico Pinelli, la bomba alla stazione di Bologna e se Borriello, sotto sotto, ami ancora Belén.
Le indagini sulla vicenda hanno avuto così tanti depistaggi e depistaggi dei depistaggi ufficiali, che a un certo punto si è confuso perfino Travaglio.

Il fatto

Il 27 giugno 1980, un aereo di linea dell'Itavia diretto da Bologna a Palermo precipita al largo di Ustica, dove il fondale supera i 3000 metri, e gli 81 passeggeri muoiono perché la compagnia di bandiera si era dimenticata di dargli le tute da palombaro.
Immediata l'apertura dell'inchiesta da parte della Procura di Palermo, seguita da quella del Ministero dei Trasporti e da quella del Processo del lunedì che risulterà essere la più celere sfociando in una condanna senza appello verso il designatore degli arbitri dopo il solito pacato dibattito di sole quattro ore nelle quali prevalse il punto di vista di Ivan Zazzaroni.

Le inchieste

Il Colonnello ha confermato che la Libia non è assolutamente coinvolta nella strage di Ustica. L'ha giurato sulla testa di Cossiga.

L'inchiesta di Biscardi non fu tenuta in debito conto e le altre due proseguirono[senza fonte] per i cazzi loro dando più o meno, dopo soli trent'anni, gli stessi risultati.
Inizialmente il governo presieduto da Francesco Cossiga pensò che la scomparsa dell'aereo dai radar fosse dovuta a una magia di Silvan poi, vista l'insistenza del prestidigitatore[citazione necessaria] nel negare e il ritrovamento di una quarantina di cadaveri galleggianti, dovette ammettere che sì, effettivamente l'aereo poteva essere precipitato ma la colpa era senz'altro del pilota che effettuò un sorpasso azzardato da destra ad un aereo, che casualmente era libico.
L'avvocato Taormina, difensore della salma del pilota, con un'arringa delle sue[1] riuscì a scagionarlo dando la colpa a un piccione viaggiatore di dimensioni eccezionali: il colonnello Muammar Gheddafi.
Il processo d'appello, celebrato a Forum, vide la prevalenza dei sassolini bianchi rispetto a quelli neri, decretando l'innocenza di Gheddafi.

Arrivati a questo punto di stallo, le opzioni erano due:

  1. Mettere in galera l'avvocato Taormina[2]
  2. Incolpare qualcun altro a casaccio.

La Cassazione optò per questa seconda ipotesi, facendo propria la tesi di Gheddafi che sosteneva il coinvolgimento degli USA.

« Ero a bordo del mio aereo, il pilota aveva sbagliato rotta e ci siamo trovati a un tiro di schioppo dal DC9 dell'Itavia. Il velivolo italiano si era accostato a noi sulla destra, quasi volesse effettuare un sorpasso, ma eravamo in curva e decise di accostare. In quel mentre, nella direzione opposta, ci veniva addosso in contromano un F5 americano che, per evitare la rigatura sugli alettoni cromati, sparava un missile facendo esplodere il DC9 senza nemmeno dargli il tempo di mettere la freccia. Che sfiga! »
(Il colonnello Gheddafi ricostruisce gli ultimi istanti prima dell'esplosione.)

Gli americani, dal canto loro, si spaventarono a morte dopo essere stati chiamati in causa dalla terribile Cassazione italiana, e la mandarono a fare in culo senza pensarci troppo, non commentando neppure[3]. D'altronde non c'era alcuna prova seria del coinvolgimento di un caccia statunitense nella tragedia, se si eccettuano i residui di un cheeseburger con doppio formaggio trovati sui rottami della carlinga recuperati e le insignificanti ultime parole del pilota registrate dalla scatola nera:

« Cazzo! Quel caccia americano ci sta sparando un missile addosso. »

Il silenzio e la rivelazione

Per fare esplodere un DC9, schiacchiare X tenendo premuto L2...
... O in alternativa schiacchiare A tenendo premuto Z.

La giustizia italiana soddisfatta per aver emesso un verdetto definitivo, i parenti delle vittime felici di non avere più tra i piedi i loro cari, i telegiornali impegnati con ben altre priorità (l'esodo e il controesodo estivo, le temperature al di sopra o al di sotto della media stagionale), Ustica conobbe anni e anni di silenzio, interrotto solo dalle periodiche grida di dolore del solo Augusto Minzolini, peraltro non connesse alla strage ma al fatto che la vaselina fosse finita.
Finalmente, nel febbraio 2008, l'emerito rincoglionito Presidente Cossiga svelò, senza che nessuno glielo avesse chiesto, che finora su Ustica erano state dette solo cazzate[4] e lui è finalmente in grado di svelare il mistero: era stato l'allora Presidente della repubblica francese, Giscard d'Estaing, ad abbatterlo mentre si divertiva con quello che credeva essere un videogioco di guerra.

« L´ho sognatto »
(Cossiga esibisce le prove delle sue affermazioni.)

La riapertura dell'inchiesta

Dopo le ultime rivelazioni di Cossiga, la magistratura ha deciso di riaprire l'inchiesta. Su Cossiga[5].

Curiosità

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  • L'Itavia esisteva davvero, non è un errore di battitura.
  • Anche Gheddafi esiste davvero, ma non ditelo a nessuno.
  • Giscard d'Estaing è invece frutto dell'immaginazione di Cossiga.

Voci correlate

Collegamenti esterni

Note

  1. ^ Le famose aringhe di Taormina. Ottime se sotto sale.
  2. ^ Il che non sarebbe stato affatto sbagliato.
  3. ^ L'unica testimonianza pervenuta è quella del benzinaio di bordo della portaerei che transitava casualmente nei pressi dell'isoletta siciliana. Alla parola Itavia egli replicò: «Vizza, spaghevvi e mandovino!!!».
  4. ^ La maggior parte delle quali da Cossiga medesimo.
  5. ^ Al fatto che sia morto non ci crede nessuno, sembra che si sia trasferito in Argentina e per non farsi notare abbia scelto un falso nome: Adolf Hitler