Utente:Zurpone/Sandbox2

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Tacito

« «Eodem anno crebris populi flagitationibus, immodestiam publicanorum arguentis, dubitavit Nero, an cuncta vectigalia omitti iuberet idque pulcherrimum donum generi mortalium daret[1]». Petoni, traduci! »
(Insegnante nel bel mezzo della verifica di latino.)
« Ehmmmm... sì... dunque, ecco: «In quello stesso anno... i popoli... che arguivano l'immodestia dei pubblicani... con le loro flagitaz... no, flagit... insomma, i flagizi...» (Attimi interminabili di penoso e grave silenzio). Prof, a tale proposito, vorrei far partire un filmato! »
(Il liceale Petoni in evidente difficoltà.)
« Ahahahahahahahahahahahahahahah!!! »
(Tacito, dall'Ade, si gode questo deplorevole siparietto.)
Se pensate che questa pagina non faccia ridere, leggete su Wikipedia lo spassosissimo articolo intitolato: Tacito

Publio Cornelio Tacito (latino Publius Cornelius Tacitus) fu un mitomane paranoico megalomane uno storico e uomo politico latino. Le sue opere sono giunte fino a noi solo in minima parte[Peccato (Meno male)], ma tanto è bastato per farlo odiare da generazioni e generazioni di liceali. Analizzandole risulterà chiaro il suo intento doloso di creare quanti più grattacapi possibile agli smidollati studentelli delle generazioni future.

Note biografiche

Come ben si sa[Eh, come no!], le notizie su Tacito sono alquanto confuse e frammentarie: non tanto perché le fonti storiografiche siano andate perdute, quanto perché nessuno ha ritenuto di dover fornire notizie su di esso. La difficoltà interpretativa dei suoi scritti era nota già ai suoi contemporanei, quindi l'ostracismo nei suoi confronti si sviluppò pedissequamente alle sue pubblicazioni.


--Zurpone Le faremo sapere 19:55, dic 5, 2011 (CET)

Note

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  1. ^ Tacito, Annales, libro XIII, 50.