Utente:Retorico/sandbox: differenze tra le versioni
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| '''Vittoria con più gol di scarto''' |
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Versione delle 12:57, 25 mag 2010
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Federazione | Casa del Fascio | |||
Soprannome | Seleçao | |||
Allenatore | Carlos Dunga | |||
Giocatore dal nome più corto | Ze (detto Catilinho Arantes Joao de Andrade Antunes Coimbra) | |||
Record di gol | Senho Io (uno in più di Pelè, ma tutti alla Playstation) | |||
Vittoria con più gol di scarto | Brasile - Dopolavoro Ferroviario Sao Paulo 84-32 | |||
Pareggio da ricordare | Brasile - Brasile 90-90 | |||
Sconfitta più bruciante | Brasile - Nazionale italiana cantanti 0-1 (gol di Pupo; a pari merito con Brasile - Uruguay 1-2 nella partita decisiva dei Mondiali 1950 |
ooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo
oooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooool! »
Con cinque Campionati del Mondo vinti, la Nazionale di calcio del Brasile è la squadra più titolata del pianeta dopo la Germania di Hitler che, dal 1938 al 1943 ne vinse sei.
Detiene il curioso record di aver vinto tutte le edizioni dei Mondiali a cui ha partecipato, ad eccezione di quelle vinte da altre squadre. Veste una casacca gialla che curiosamente i cronisti chiamano verde-oro, oppure una gialla e blu, e in questo caso si fa chiamare Svezia
Storia
La data di nascita è ignota, così come è ignoto il nome del padre, mentre sono certi sia quello del Figlio che dello Spirito Santo.
Quello che si sa è che, alla sua prima apparizione su un campo di calcio, il Brasile ammaliò tutti col suo futbol bailado: giocatori che si esibivano a ritmo di samba fregandosene del pallone.
Col passare degli anni si affinarono sempre più e cominciarono anche a capire le regole del calcio. Da quel momento fu un'escalation irresistibile verso il tetto del mondo.
Tattica
Durante i primi 100 anni di storia, la tattica fu per il Brasile un'optional; l'unico modulo conosciuto era lo 0-0-10, nel quale il portiere stava in porta e tutti gli altri andavano all'attacco in maniera sconsiderata. Degno di menzione è il Brasile del 1982 che, con l'ex chitarrista Carlos Santana in panchina e una pletora di calciatori fenomenali come Falcao, Leao, Alemao e Maramao, riuscì nell'impresa al limite dell'impossibile di resuscitare l'italiano Paolo Rossi che non faceva gol da oltre trent'anni. Poi arrivò Carlos Dunga, che da calciatore in Italia aveva dato spettacolo[1], e la squadra divenne più concreta............
Perchè amare questa squadra?
La Nazionale di calcio del Brasile è l'unica squadra al mondo che, quando segna, anche gli avversari sono contenti perché possono lustrarsi gli occhi guardando sugli spalti dove le tifose fanno vedere le tette e shakerano il culo. Inoltre è un inno all'integrazione razziale perché tra le sue fila è possibile trovare giocatori bianchi, gialli, neri e lillà, tutti professanti religioni diverse, come amano mostrare dopo ogni gol: non è raro che un brasiliano esulti indicando il Cielo con le dita o che esibisca una maglietta della salute con scritto Io appartengo a Dio, ed è altrettanto comune vederne altri che estraggono un gallo dai calzoncini, lo sgozzano a centrocampo e improvvisano un rito voodoo; alcuni partcolarmente trasgressivi, inscenano delle messe nere e sacrificano un compagno della panchina a Satana.
Il Brasile ai Mondiali
Dopo le prime disastrose edizioni nelle quali subì solo sonore sconfitte, e a seguito di un pianto che non finiva più, la FIFA acconsentì che i Mondiali fossero organizzati con le regole che voleva il Brasile e in casa loro. Quando di in casa, dico proprio in casa, con i mobili e con tutto. Fu prescelta la casa del calciatore più rappresentativo, Ze Zinho, che non era tanto grande, una sessantina di metri quadri, ma era capace di esaltare i brasiliani per i numerosi muri sui quali fare sponda e per le foto di donne nude e Madonne piangenti appese alle pareti.
Poco ci mancò che quel Mondiale lo vincessero: persero solo nella sfida decisiva con l'Uruguay, ma sia la squadra che il Paese la presero con filosofia suicidandosi in massa.
Fu necessario attendere il 1958 e una generazione di talenti eccezionali come Didì, Vavà, Pelè, Kakà, Mimì e Cocò, per vedere il Brasile trionfare. Da allora fu un crescendo straordinario culminato con il bis nel 1962 e il tris nel 1970.
Un dettaglio da non sottovalutare è che in quelle edizioni il Brasile fu l'unico partecipante.
Dopo il 1970, per i verde-oro tornarono gli anni bui che terminarono solo con l'ascesa al potere della dinastia dei Ronaldi, con il capostipite Ronaldo detto Il magro[2] e suo figlio Ronaldinho detto Ronaldinho, coi quali i sudamericani rinverdirono i fasti del passato conquistando altri due titoli in campionati del mondo giocati, senza nessun motivo apparente, in USA e in GETTA Corea-Giappone.
I Campioni di Sempre
A parte i già citati Ronaldo e Ronaldinho, non vanno dimenticati Ze Ronaldo, Rolando, Rolandinho e Ze Rolando, Orlando, Orlandinho e Ze Orlando, Rivaldo, Rivaldinho e Ze Rivaldo Romario, Romarinho e Ze Romario.
Curiosità
- Artur Antunes Coimbra de Jesus dos Santos era detto Zico perchè per scrivere il nome intero avrebbero dovuto utilizzare anche la parte davanti della maglietta, oppure stenografarlo.
- Una legge statale del 1990 obbliga i portieri ad avere un doppio nome dei quali, almeno uno, deve essere o Julio o Sergio.
Note
Voci correlate