Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti

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L’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (per gli amici UAAR, per i nemici Unione degli Invasati e degli Apoplettici Rincoglioniti), a differenza di quanto si possa pensare, è una vera e propria confessione religiosa.

Essa professa l’esistenza di una nuova divinità chiamata Dio-Non-Esiste, per questo alcuni hanno avanzato la proposta di cambiarle il nome in Unione degli Atei e degli Agnostici Religiosetti.

Fondata in una pizzeria di Padova nel 1987 da sette intellettuali della zona alla loro dodicesima fiaschetta di vino, l’UAAR ebbe un boom di iscrizioni nel 1998 quando i soci passarono a 14, con un incremento del 100%.

Da allora l’associazione è andata sempre in crescendo, più che per meriti propri grazie al fatto che la gente ne ha i coglioni pieni, in occasione di ogni giubileo, morte di papa, giornatamondialedellagioventù e calamità del genere, di vedere in televisione il solito profluvio di prefiche, padripii, donmattei e via genuflettendo. Ragion per cui, all’UAAR si augurano sempre una smarronata papale perché a ogni esternazione pubblica del cazzo di Ratzinger gli iscritti raddoppiano. Infatti, al 2012 essi sono ben 4 000, e se la battono con solide realtà come il Partito Liberale, gli Azionisti e il Club di Topolino.

Linea d’azione

Una delle caratteristiche principali dell’UAAR è che i suoi associati sono in disaccordo praticamente su qualsiasi cosa. Non esiste limite al numero di tematiche che i soci vorrebbero portare come programma dell’associazione; tra essi citiamo:

  • Condanna di Israele per i misfatti compiuti in Palestina (soci di area sinistroide-autonoma);
  • Sostegno a Israele per il ruolo di baluardo contro l’estremismo islamico (soci di area liberal-radical-libertar-andiamoalbar);
  • Condanna di Israele e dei Paesi arabi (soci che ne hanno pieni i coglioni dei litigi tra quelli delle due aree citate in precedenza).

Occasionalmente si riesce anche a parlare di temi sconosciuti ai più, compresi agli stessi soci, quali laicità, ateismo, razionalismo.

Per capire la linea d’azione dell’UAAR, bisogna innanzitutto considerare che l’unica cosa che accomuna i soci è il desiderio segreto di vedere, un giorno, spianato il Vaticano con tutti i cardinali riuniti in conclave, e semmai le divergenze politiche su tale argomento riguardano il numero di megatoni dell’ordigno nucleare che dovrebbe adempiere alla bisogna (per ovvie ragioni i soci di Roma sono i più attenti a tale tematica; per i soci dell’area lombardo-padana invece andrebbe bene radere al suolo tutta la fascia che va dal Tirreno ai Monti Tiburtini e ai Castelli, per stare sul sicuro e fare terra bruciata), nonché le perplessità di qualche amante dell’arte che si preoccupa dell’incolumità della Cappella Sistina (perplessità subito superate mettendo il socio in faccia all’angolo con un testo della più recente prolusione del card. Bagnasco da mandare a memoria come punizione per il suo cedimento dottrinale).

Bisogna anche considerare che, da parte cattolica, il fronte gode di un frequente ricambio generazionale, in quanto, seppure con minore intensità che in passato, grazie alle capacità aggregatorio-limonatorie degli oratorî, trovi sempre in giro brufolosi adolescenti in crisi mistica a schitarrare melense canzoncine da cow-boy su quant’è bello Gesù Cristo (almeno fino alla rivelazione epifanica che cambia loro le prospettive future), laddove l’età media dei soci UAAR era, almeno fino a qualche tempo fa, superiore di vent’anni a quella richiesta dal Governo Monti per andare in pensione (buona questa) con la minima. La cosa suscitò perfino le perplessità della professoressa Margherita Hack, cui fu offerta la presidenza onoraria dell’UAAR: presenziando a un congresso, disse a un suo collaboratore che gli era stato prospettato un ambiente giovanile e dinamico, ma che non si aspettava di dovere essere lei ad abbassarne l’età media.

Politica adottata in politica

Gli Atei e gli Agnostici Razionalisti non possono votare, perché la loro legge morale impone loro di non avere mai contatti di nessun genere con la croce, e quindi nemmeno con le crocette.

Diffusione

L'UAAR è presente su tutto il territorio nazionale, in special modo nelle grandi città, dove per la divulgazione del rivoluzionario credo ricorre a mezzi di prima linea: autobus di linea, per l’appunto. La campagna non ha però dato molti frutti, a causa del sovraffollamento dei mezzi pubblici.

Voci correlate