Teru Mikami

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Voce principale: Death Note
:- Pizzeria Mario: “Pronto?”
- Mikami: “Scaramellozzi?”
- Pizzeria Mario: Eh?
- Mikami: “ELIMINATO!”
« ELIMINATO! »
(Teru Mikami mentre indugia su "svuota cestino")
« Ma ciau Teruccino bello, come va? Che ne dici di tenermi per un po' questo quaderno? Non vedi come è carino e puccioso? ^__^ Ti prego ti prego ti prego ti prego! »
(Light Yagami su gentilezza disinteressata)
« Kira è solamente un uomo. »
(Teru Mikami agli inquirenti poco prima di essere arrestato, morirà due settimane dopo in carcere in strane circostanze[1])

Teru Mikami (Osaka, 7 giugno 1982 - Carcere di minima sicurezza di Kioto, 7 febbraio 2010) è stato un personaggio di Death Note a portare gli occhiali, grazie a quali vinse il premio come personaggio più fashion del manga. Di lavoro magistrato, verrà insignito del titolo di toga rossa per via di alcuni suoi contatti con pseudodivinità la cui massima aspirazione è un mondo giusto dove non esistano il male e i condoni edilizi. Morirà per mano di Light Yagami dopo essersi macchiato del peccato di aver messo un paio di calzini viola.

Biografia

Dove ho lasciato il collirio? Nello scaffale dei medicinali non c'è...nel comodino manco...UCCIDEREI PER TROVARE QUEL MALEDETTO COLLIRIO!

Teru Mikami nasce il 7 giugno del 1982 ad Osaka dal rapporto libidinoso tra sua madre e un paio di occhiali. Il piccolo Teru mostrò fin da subito un attaccamento maniacale al padre, al punto da non volersene separare mai; fino ai tre anni d'età, infatti, continuò a puntarsi per ore e ore i laser dei marocchini negli occhi e a osservare a lungo il sole con il cannocchiale, fino a diventare miope e quindi costretto a portare sempre il suo adorato papà a due centimetri dal naso. Già in tenera età dimostrò di avere uno spiccato senso di giustizia all'americana, cioè in stile search 'n' destroy. Un esempio di questa sua attitudine si poteva vedere nei caldi pomeriggi estivi, quando Teru rimaneva per ore con la sua lente d'ingrandimento a far giustizia tra le formiche, facendo bruciare quelle che tentavano di rubare le briciole alle altre e facendo ricevere degli indennizzi da parte della regina a quelle diversamente abili. Questo suo giustizionalismo però si dovette scontrare ben presto con la scuola, luogo dove risiede il male primordiale e dove vige la legge del più forte. Proprio lì, Teru, dopo anni e anni di formiche abbrustolite, si scontrò per la prima volta con il male in tutta la sua potenza: il bullismo. Il piccolo non poteva accettare tali soprusi, e con il coraggio che contraddistingue gli eroi,[2] si scagliò più volte contro i malviventi per proteggere i suoi compagni dai loro soprusi. I risultati non tardarono ad arrivare, il piccolo Teru infatti ebbe ben tre lussazioni della spalla sinistra, cinque occhi neri, sette due di picche,[3] e un numero considerevole di lividi sulla schiena, che se uniti con un pennarello formavano il disegno di una paperella. La madre, ormai stanca di dover medicare il figlio un giorno sì e l'altro pure, cominciò a fargli notare che il male è una cosa naturale e che bisogna accettarlo così com'è, diventando in tal modo il nemico numero uno del figlio, così attaccato al sogno di un mondo dove regni la giustizia. Il giorno dopo la stessa verrà investita da una macchina che era stata rubata dai bulletti; né lei né loro sopravviveranno. E Teru cosa farà in questo frangente? Piangerà? Si dispererà? Griderà? No. Prenderà tutto questo come un segno divino.

Gli studi e il lavoro

L'occhio spento e il viso di cemento, lei è il mio piccione io il suo monumento...

Anni dopo Teru, ancora ossessionato dalla giustizia, decise di dare anima e corpo per la missione di sradicare il male dal mondo; per questo decise di studiare diritto. Tuttavia fece un errore nella scelta dell'università da frequentare, Teru infatti andò nel posto più malsano e allucinante di tutto il mondo conosciuto: Napoli. Lì Teru vide la sua missione concretizzarsi, vedeva violenza ovunque si girasse, mafia, stupri e preti protestanti erano ormai considerati cosa di tutti i giorni in quel posto dimenticato da Dio. Teru decise dunque di diventare il paladino della giustizia, un supereroe, ma abbandonò questa via dopo aver scoperto che i costumini attillati gli facevano le cosce grosse. I suoi studi andavano a gonfie vele, e i bulli dell'università avevano imparato che non si sfugge a Teru Mikami, anche perché era troppo divertente prenderlo a botte; venne ben presto soprannominato l'uomo di gomma per la sue incredibili capacità di recupero da qualsivoglia tipo di violenza fisica: si racconta che al secondo anno di università, dopo che venne fatto rotolare per tre piani giù dalle scale dentro a un tappeto, riuscì a rialzarsi con solamente qualche contusione in giro per il corpo. Gli anni dei suoi studi, nonostante queste parentesi, continuarono comunque in maniera eccellente, facendolo laureare con il massimo dei voti. Ottenuta la laurea Teru decise di rimanere ancora qualche anno a Napoli per renderla un posto più sicuro; non faticò a trovare un posto come magistrato usa e getta.[4] Non furono anni facili, infatti Teru non riuscì a far arrestare nessun malvivente. In compenso cominciò a collezionare teste di cavallo donategli dai suoi ammiratori.

Dopo qualche anno di permanenza a Napoli, Teru, sotto consiglio della popolazione locale,[5] decise di ritornare nella sua terra d'origine, il Giappone. Lì trovò una situazione non molto diversa dall'Italia: anche i giapponesi ormai erano stati corrotti dal male e la sua missione era salvare le persone probe dai malvagi.

In effetti Teru Mikami era proprio all'altezza del lavoro affidatogli da Kira, come si può notare nel comodissimo metro alla sua destra.

Tentò di nuovo la carriera da magistrato, però, dopo soli due mesi di permanenza nella corte internazionale forse giusta giapponese venne licenziato perché, a dire dei suoi superiori "troppo ossessionato da una idea di giustizia estrema, voglia di salire in testa ai suoi superiori e continui furti di materiale da ufficio". Teru trovò conforto solamente nell'idolatrare Kira, suo mito ed esempio da seguire, essendo l'unica persona al mondo che condivideva i suoi ideali. In poco tempo Teru divenne il suo più grande fan, aveva tutto di Kira: pupazzi, libri, foto autografate, preservativi e poster. Questa sua ossessione ben presto attirò le attenzioni di Light Yagami che trovò in lui un valido sostituto per le due settimane di vacanza che avrebbe passato alle isole Faer Oer. Infatti Teru si dimostrò all'altezza della situazione anche se ci mise tre giorni per trovare la frase d'effetto che si deve accompagnare a ogni omicidio col Death Note, la sua scelta cadde su:

« Eliminato »
(Teru Mikami, marchio registrato.)

detto questo cominciò a fare stragi su stragi gridando sempre, a ogni omicidio, ELIMINATO! Facendo ampi gesti con le braccia. In metropolitana.[6] Ci vollero due giorni perché Near lo sgamasse e lo assicurasse alla giustizia rubandogli anche il Death Note, a quel punto, Teru si arrese senza fare resistenza dicendo:

« Kira è solamente un uomo »
(Teru Mikami su essere un paraculo)

Verrà ritrovato morto due settimane dopo all'interno della sua cella con il petto trapassato e sfondato da una Bic. Quando si dice che la penna ferisce più della spada...

Curiosità

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Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse vuoi veder crescere le margherite dalla parte delle radici?

  • Secondo Voyager in realtà Teru Mikami non è morto e ora vive in un'isola deserta nel mezzo dell'Oceano Pacifico insieme ad Hitler, Gesù ed Elvis.
  • Il grido di Teru Mikami "Eliminato!" è un marchio registrato e non può essere utilizzato al di fuori dell'universo di Death Note se non sotto il consenso dell'autore del manga.
  • Teru ha ammesso in una sua conferenza di aver preso spunto dai gerarchi nazisti per il suo urlo tipico.

Death Note

  1. ^ A buon intenditor poche parole...
  2. ^ ma sopratutto gli idioti,
  3. ^ un re e un asso
  4. ^ Nome dato ai magistrati napoletani per il fatto che in genere, dopo la prima inchiesta antimafia, vanno a fare compagnia ai pesci.
  5. ^ ma soprattutto per il fatto che un esponente della camorra gli aveva chiesto che numero porta nei piedi per un paio di scarpe moooooolto speciali
  6. ^ Ma a cosa cazzo pensano questi giapponesi quando vanno sui treni?!