Teoria dell'asse LEGO-IKEA

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia in libertà vigilata.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
LEGO: da cento anni risparmiamo sulla manodopera per voi
per i vostri figli.
IKEA: da cinquant'anni risparmiamo sulla manodopera per voi
per le vostre mogli.
« Adesso si spiegano un sacco di cose! »
(Ingvar Kamprad, fondatore dell'IKEA, che fa finta di non saperne nulla)
« Ma tu guarda che coincidenze... »
(Ole Kirk Christiansen, fondatore di LEGO, che segue l'esempio)
Modellino della futura azienda LEKEA. La futura azienda LEKEA.
La "L" costava troppo.

La teoria dell'asse LEGO-IKEA è la supposizione di un enorme complotto che si cela dietro queste due grandi aziende del nord Europa che coinvolgerebbe l'intero globo e, se confermata, avrebbe ripercussioni sia sulle vendite di "operai in miniatura LEGO©", sia sulle "mensole di burrolegno IKEA", che su tutti gli altri prodotti che non elencheremo per mancanza di spazio e per la totale assenza di sadismo da parte del sottoscritto.

Fra le due aziende vi sono diverse analogie, che esamineremo in seguito, le quali hanno contribuito a smascherare il diabolico piano tuttora in atto: l'obiettivo finale sembrerebbe la monopolizzazione di giocattoli e mobili da parte delle due imprese, che in un futuro non troppo lontano si fonderanno (dopo un'operazione di totale smontaggio e rimontaggio di fabbriche e officine) nell'altissima, purissima e levissima azienda LEKEA.

Il lettore è tenuto a sapere che questa è soltanto una teoria, non è verificabile e non si possiedono prove tangibili che non siano 5 mattoncini LEGO ritrovati a Stoccolma gialli e blu: i colori della Svezia. Che casualità: 5 mattoncini misteriosamente esportati dalla Danimarca alla Svezia che riportano proprio i colori della patria dell'IKEA. Sono solo coincidenze? Con 290 gamme di colori dall'azzurro cadmio al verde piripillo che caratterizzano i mattoncini LEGO, possiamo definire una coincidenza che quei 5 mattoncini siano gialli e blu?

Nonostante le prove schiaccianti una squadra di giudici malsana e corrotta ha decretato non valide queste accuse, rifiutando tra l'altro le incisive testimonianze di Hansel lo Sciroccato, tuttologo svedese, che avrebbe messo alle corde IKEA e LEGO.

Gli scettici sono non pochi, ma quando saremo schiavizzati dai Bionicle e dalle mensole Vøphtøäirk è meglio che non bussino alla porta di chi ha preso le giuste precauzioni implorando pietà.

Le prime ipotesi

Operaio che potrebbe bussare alla tua porta per montarti lo scaffale.

Il primo a teorizzare l'asse segreto Lego-Ikea fu Michael Moore, in italiano Michele Muro, in svedese Mikæll Møøøøøøøre, in danese Mikæll Møøøøøøøre (ma con un accento diverso).

Mentre girovagava per le casupole della Danimarca, alla ricerca di prove schiaccianti che confermassero il coinvolgimento di Hans Christian Andersen nello scandalo del Watergate, si ritrovò ad alloggiare in un albergo a 2 stelle nella zona malfamata della periferia del suburbio di Copenaghen (ovvero al confine con la Germania).

Come il 60% degli alberghi danesi, questo era costruito interamente con mattoncini LEGO. Michael Moore decise di soggiornarvi nonostante i suoi 120 kg e dispari avrebbero potuto causare seri danni alla struttura, che aveva una stabilità pari a quella di una colonna di stracchino. Mentre montava i mobili, che poi sarebbero stati giudicati in base al look e al design da un team di modaioli checche, Michael riscontrò alcune congruenze fra il manuale che leggeva (anch'esso fatto di mattoncini) e le istruzioni dello "scomodino Perykölånt in finta pelle e in finto legno" marchiato IKEA.

Senza neanche pagare il cornetto che degustava al momento dell'intuizione, Michael parte per la Svezia per recuperare il catalogo IKEA e approfondire la situazione. Quando però torna in Danimarca per effettuare il confronto riceve due spiacevoli sorprese: l'albergo in cui soggiornava era andato distrutto, e il manuale d'istruzioni che avrebbe portato al fallimento LEGO e IKEA fu smarrito. La seconda spiacevole sorpresa fu che dovette restare 7 notti in una prigione LEGO per non aver pagato la colazione.

« È stato facile evadere, le costruzioni non erano molto resistenti. Mangiare mattoncini a pranzo e a cena però è stato un supplizio »
(Michael Moore a proposito della prigionia)

Grazie a un team di nerd fancazzisti, oggi è possibile visualizzare una ricostruzione degli introvabili "manuale di istruzioni LEGO" e del "manuale di istruzioni IKEA scomodino Perykölånt in finta pelle e in finto legno" ormai oggetto di ricerca alla pari del Santo Graal.


Michael Moore ha documentato tutto e ha pubblicato nel 2007 un libro: "La scintilla che ha fatto traboccare il vaso". I deliri di questo grassone non sono mai stati più convincenti di così.

Un obbiettivo in comune

Fiero operaio con la sua torre di Babele, con la quale raggiungerà l'entità suprema che condiziona la sua vita: Ingvar Kamprad, fondatore dell'IKEA, nell'alto dei cieli.

Non a caso LEGO e IKEA collaborano segretamente: quando di sera vi addormentate nel vostro letto a 3 piazze, o la mattina vi svegliate sfilando le camicie dall'armadio, non sapete di essere ingranaggi di un sistema più grande di voi.

E quando vai al cesso e sfili dallo scaffale un settimanale di gossip o la gazzetta dello Sport o l'ultimo numero della rivista "Orgasmo"? Oh sì, anche quando ti fai le pippe la grande madre svedese, l'IKEA ti guarda.

Il losco piano è presto detto. Si svolge in diverse fasi e accompagna ognuno di noi nella fase della crescita e durante la maturità. Quando si invecchia tuttavia non si è più oggetto di interesse da parte dei super-manager svedesi che spostano la loro attenzione sulle nuove leve, mentre le vecchie glorie vengono appartate. Dunque un super-manager svedese si comporta proprio come se fosse un figlio.

Un "ingranaggio standard" della grande macchina di lucro ha una propria evoluzione. Ecco ad esempio l'evoluzione di un "Homo ingranagius" contemporaneo, ovvero una futura macchina da lavoro che ad oggi si presenta come un paffutello bambino biondo di una coppia precoce.

Fase 1

Le menti dei nascituri si possono plasmare con estrema facilità. Il piccolo, come è giusto che sia, non deve essere accudito mica dai genitori sedicenni! Che se la spassino e vadano a ballare in discoteca a guardare la brasiliana-che-non-è-una-brasiliana strusciarsi sul palo! Già è tanto che non abbiano abbandonato il marmocchio in un cassonetto... In casa c'è un'ottima babysitter per il bambino: la tivù. Che sia sintonizzata sulle reti Mediaset, sulla Rai o su Telequarantasette il bimbo può essere comodamente bombardato da coloratissime pubblicità, le quali, grazie ai veloci scambi di riquadri da epilessia istantanea e quella voce ripetitiva e tartassante, si sono in pochi secondi impossessate del cervello del bimbo. Dunque il giovinotto resterà sveglio fino alle 2.00 vaneggiando sul quel "fantssmagormiticissimo giocattolo" e al ritorno dei neo-genitori depressi e struccati urlerà e frignerà e si lagnerà e AAAAAAAAA! fino a fargli scoppiare le orecchie.

« Mammaaaaaaa. Papààà!!! O mamma, ho trovato un gioco bello bello che tu mi puoi regalare al compleanno! Ti pregooooooo! E dai! E dai... Per favoooore, e dai, e me lo compri, me lo compri, me lo compri? E dai, poi però non ti lamentare se divento un serial killer, però, uffà! E daaaaai! »
(Lagna standard)

Ma chi produrrà tutti i prodotti per i piccoli? I genitori e i nonni, persuasi da LEKEA che invaderà tutti i loro social network con i videoclip delle canzoni degli ABBA in versione Lego. Gli adulti, indotti dalla nostalgia, faranno la fila per ottenere il posto fisso alla LEKEA.

I top manager della LEKEA già ghignano e sorseggiano tè a discapito del piccoletto e della sua famiglia.

Fase 2

Il giorno del compleanno il frenetico marmocchio scarta i regali. Un cappellino di lana? Che lo diano al cane! L'orologio di Hercules!? Mi sembra di avere un déjà vu, sarà perché mi è stato regalato lo scorso Natale... Un libro? I fratelli Karamazov!? Spero che ti venga un tumore alle palle!

Un operaio che produce è un operaio felice.
Un operaio che produce è un operaio felice.
Un operaio che produce è un operaio felice.
Un operaio che produce è un operaio felice.


Ma eccolo, scintillante, ancora nella sacra scatola che verrà presto strappata, il gioco che aspettavi: la super-navicella a raggi infrarossi con le luci che si illuminano davvero, i laser che funzionano davvero e i missili perforanti che funzionano davvero (ma è meglio non azionarli). Ma... ma... Che disdetta! Bisogna montarla! È il caso che impari a lavorare: se vuoi giocare bisogna faticare. Al lavoro: il mattoncino rosso su quello bianco, l'antennina fluorescente su quella specie di piede di porco a forma di piede di porco, il dischetto grigio sotto la colonnina verde e quel minuscolo pene di plastica fra le gambe dell'omino LEGO. Il ragazzotto ha acquistato manualità: presto, appena cresceranno i primi foruncoli e scarseggeranno i sacchi per comprare una pizza, o libri, o l'abbonamento mensile a Youporn o qualsiasi altra necessità di un adolescente, si entrerà nella fase 3.

Fase 3

Nell'adolescenza il giovanotto ha bisogno di soldi: IKEA ne ha. Grazie al lavaggio del cervello prontamente eseguito dalla "LEGO Corporescion" quando costui ancora succhiava il latte aggrappato a una poppa (momenti di gloria!), il giovane accetterà di buon grado il lavoro e sarà capace di montare una "vasca da bagno Inkröståt" senza usare le mani, i piedi, e fischiettando il jingle della pubblicità degli Scottex. Dopo i primi 2 mesi sarà anche possibile smettere di pagare il ragazzo. Non solo diventerà un processo meccanico da parte sua sgobbare come un mulo, ma anche se volesse ribellarsi il sindacato dei dipendenti IKEA è presenziato da licheni e nani da giardino.

Fase 4

Monumento LEKEA in plastica compensata. Grazie alla fedele riproduzione il monumento originale può essere distrutto senza rimpianti.

Ormai trentenne e perennemente affamato, l'impiegato IKEA ha rinunciato a una famiglia e a una carriera che non riguardasse viti e pirulini da assemblare. Il direttore d'azienda, invisibile e onnipresente come il Grande Fratello, vuole gratificare il lavoratore con un aumento e una pacca sulla spalla. Il ragazzuolo si dirige nell'ufficio del capo; è proprio vero ciò che si diceva del boss: alleva piranha ed ha una poltrona in pelle umana!
A questo punto, dopo qualche formalità burocratica e un paio di firmette un po' qui e un po' lì, il poveraccio viene gettato in un calderone di plastica fusa. Una volta estratto dal pentolone il ragazzo somiglierà tantissimo a un omino LEGO gigante. Costui continua a lavorare, ma non ha bisogno di cibo, né di pisciare, né perde tempo a sbirciare le lunghe gambe della segretaria. In più ha perennemente stampato in faccia un gran sorrisone, come ogni omino LEGO che si rispetti. Da ora in poi lavorerà dietro le quinte a tagliare la legna, fondere la plastica per forgiare nuovi adepti, massaggiare le spalle del capo, plasmare pirulini di legno. Quando sarà terminata la sua attività vitale, sarà rimpicciolito grazie ad un acceleratore di particelle azionato con impulso di elettricità statica e succo di carote. L'omino LEGO, ora alto quanto una Vigorsol, sarà di grande aiuto al lavaggio del cervello di un bambino della generazione successiva.

LEKEA: un futuro che è già qui, una schiavizzazione alle nostre spalle

Paura eh?

Il futuro è imminente, la LEKEA sta per nascere. Dopo aver arruolato abbastanza dipendenti saremo in un primo momento schiavizzati e obbligati da omini LEGO giganti a fabbricare mensole e scaffali che serviranno per colonizzare lo spazio.

A Stoccolma sarà costruita da noi stessi una reggia in mattoncini e legno, compatta, funzionale ma alquanto ruvida.

E quando i capi dirigenti LEGO e i top-manager IKEA sorseggeranno brandy dall'alto dei loro troni di compensato, sarà troppo tardi per dire: "Oh, perdincibacco, aveva ragione quel Michael Moore a sospettare dell'asse LEGO-IKEA!"

La LEKEA, nonostante piccoli aspetti negativi come la soppressione della libertà individuale, avrà anche effetti positivi: sarà disponibile una vastissima gamma di nuovi prodotti in plastica compensata (materiale in sperimentazione). Questi serviranno per colonizzare Nibiru e intrattenere scambi commerciali per mettersi in buona luce nei confronti degli alieni, seguendo l'esempio di quei bonaccioni dei conquistadores.

Osserviamo in anteprima i prodotti che ben presto costituiranno gli unici mobili disponibili sulla faccia della Terra, poiché prodotti degli acerrimi nemici come Eminflex, Mecchano e Poltrone&Poltrone saranno liquefatti e trasformati in plastica compensata.

Immagine Nome Istruzioni di montaggio
Sedie in mattoncini soffici Trabållæ
Posizionare i mattoncini a mo' di prisma equasidecimale. Inchiodare il mattoncino nero al mattoncino rosa. Inserire la vite Alfa85647 nel pertugio Delta89943 a forma di rombo retrattile. Avvitare il pirulino Alfa67809 al foro n. 7 della struttura, resa in questo modo stabile. Attaccare il mattoncino rosa a quello nero senza farsi distrarre dalla ragazza della porta accanto che si sta svestendo. Compire le stesse operazioni per l'altra sedia. Verificare l'efficienza del mobile sedendovi su, pregando di non cascare culo a terra.
Tavolo di vetro che sembra vetro ma è legno Pæezzött
Prendere la lastra di vetro-che-non-è vetro e poggiarla su due mattoncini neri, paralleli ed equidistanti al baricentro della lastra secondo la prima legge di Eůcļidæ. Porre 8 viti sulla lastra e avvitarle. È consigliabile prendere la scossa per aumentare la velocità. Verificare l'efficienza del tavolo poggiandoci una penna su. Esclamare, poi: "the pen is on the table".
Camino Koon Geelö
Prendere il mattoncino maggiore in carbonio plastificato senza usare i pollici opponibili e fingendo di compiere un immane sforzo per catturare l'attenzione di vostra moglie. Estrarre il cubo rimovibile e gettarlo in un bidone dell'immondizia facendo attenzione a ricordarsi le chiavi di casa. Sfruttare le due pietre pomici in legno massiccio per accendere il fuoco. Chiedere aiuto all'omino LEGO nella confezione raffigurante Robinson Crusoe in caso di necessità. Gettare il gatto nel fuoco per collaudare il vostro nuovo camino Koon Geelö.
Casa perfetta Skyfezzå
Tirare fuori la struttura dalla scatola.

Osservare un lavoro ben fatto. Dormirci sotto in caso di pioggia, dormirci sopra in caso di sole.

Conclusioni

Fare attenzione a piccoli esserini con semicerchi di plastica al posto delle mani e non accettare per nessuna ragione un lavoro in un centro IKEA. Anzi, per sicurezza, non accettare mai un lavoro. Solo così si rinnegherà il potere delle multinazionali e salverai il mondo: standotene a casa a guardare Mattino 5.

Voci correlate

Questa voce non lo sapevi che era una voce che la sapevi che potrebbe non essere una delle voci più tapioca posterdata dalla comunità?
È stata bitumata come tale in questo preciso momento come fosse 14 marzo 2010 sblindando al 50% di malavergole (su 26).
Efeubicamente sono ben accette supercazzole e scappellamenti che sfrantino ulteriormente 'sta cagata di pagina.

Proponi una voce da votare  ·  Votazioni in corso  ·  Controlla se puoi votare  ·  Discussioni