Sandro Piccinini

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NUMERO!

Il seguente articolo è scritto in puro stile piccininiano. Se in qualche parte ti sembra ridondante non è colpa nostra, ma di Sandro Piccini.
Ancora lui!

Sandro Piccinini pensa che adottare una posa meditativa farà di lui un giornalista intelligente.
Nonquote contiene deliri e idiozie (forse) detti da o su Sandro Piccinini.


« Numero! »
(Sandro Piccinini su passaggio al portiere)
« Brivido! »
(Sandro Piccinini in Antartide)
« Sciabolata tesa! »
(Sandro Piccinini mentre castiga Mikaela Calcagno)

Sandro Piccinini è un ccezionale numero! uno della telecronaca affidata a Sandro Piccinini e Aldo Serena.

Tutto pronto, si comincia!

Sandro Piccinini nasce da una mischia furibonda tra Lucia Blini e Poppi Bonicci al 38' di Porto-Bayer Leverkusen di Coppa Campioni. Uscito in mezzo a due il padre lo scarica su un compagno, proprio lui! il guerriero, Arturo Vidal! che lo cresce come fosse un suo tatuaggio.
Al 14' mese pronuncia la sua prima parola, ovvero, "Rrrrete!". In seguito grazie ad Arrigo Sacchi e Giampiero Mughini, ospiti in studio, imparerà altri 200 vocaboli e solo quelli. Per pronunciare una frase fa semplicemente un collage di queste parole. Minispot.

La gran botta!

Identikit

È l'esponente di punta di quella gabbia di matti conosciuta come redazione sportiva Mediaset, setta di fanatici del Berlusconesimo della quale fa parte anche il comico Guido Meda. Oltre che per aver condotto trasmissioni calcistiche di successo come "Guida al campionato" e "Controcampo", la sua popolarità è principalmente dovuta alle adrenaliniche telecronache: come dichiarato dal suo figlioccio Fabio Caressa, Piccinini ha rivoluzionato il telecronismo, professione un tempo preclusa agli ultrà.

Caratteristiche della telecronaca piccininiana

Prima di tutto bisogna dimenticarsi la compostezza del collega/rivale Bruno Longhi, come pure l'eleganza efebica del buon Alberto Brandi. Fatto questo si può entrare nel clima-partita creato da Piccinini.

Il nostro eroe guarda la partita rigorosamente dopo quarantasei ore di privazione del sonno, condite da abbondanti dosi di stimolanti, per cui ogni volta che avviene qualcosa di estremamente comune (uno stop, un controllo di palla, un passaggio, un getto di muco a narice tappata) non può che definirlo "'ccezionale".

Ogni cross, corner, tiro in porta, fallo laterale o rinvio del portiere prende il nome di "sciabolata morbida" o "sciabolata tesa". Negli ultimi minuti di partita, nonostante il risultato sia di 14 a 0 per una squadra, ogni passaggio, cross o peto dei giocatori diventa una "sciabolata disperata", rigorosamente durante un "arrembaggio finale" Altro modello è la "sciabolata classica", un lancio che effettua un difensore centrale (generalmente Bonucci) per impostare l'azione.
Infine, nel caso in cui un cambio di fronte assuma un leggero effetto a rientrare, questo prende il nome di "sciabolata avvolgente". Recentemente ha nominato Re delle sciabolate morbide David Beckham.

Un altro vocabolo allusivo è mucchio, inteso come bestiale affollamento in area di rigore. Da questo termine discendono altre varianti care al Piccinini, come "mucchio selvaggio", "mischia furibonda", "ammucchiata" o l'inquietante "mucchio selvaggio con trenino".

Ogni volta che un giocatore tenta il tiro in porta Piccinini esclama "Prova/rischia lui!", "Prova la gran botta!" o, in alternativa, una serie di urla incoerenti. Chi lo conosce però sa bene che il gol non arriverà, perché, come "ambasciator non porta pena", "Prova lui!" non porta gol, ma solo un "Non va!"
In ogni caso, qualsiasi tiro diretto verso la porta, qualunque sia la traiettoria seguita dal pallone nella sua corsa (dritta, arcuata, sbilenca, scalena) e qualunque sia il piede con il quale viene effettuato, verrà immancabilmente definito con l'urlo "Destro secco!"
Similmente, anche un tap-in a due centimetri dalla linea di porta non potrà che essere una "gran botta" o un "siluro".

Piccinini grida "Pericolo!" anche quando il portiere batte una rimessa dal fondo o viene battuto un fallo laterale sulla linea di centrocampo, facendo morire a ogni partita numerosi telespettatori cardiopatici per via del suo urlo isterico e improvviso.
Dello stesso filone è "Brivido!", urlato dopo ogni tiro, cross, calcio d'angolo e di punizione, anche se il pallone finisce in tribuna. Sospettiamo che i suoi "brividi" siano messaggi in codice per avere un caffè caldo durante la partita. In quest'ultimo caso Piccinini esclama in modo eccitato: "Minispot!", "Spot per noi!" e qualche volta perfino "Nando Sanvito per noi!"

Un ultimo dettaglio, che non può non destare l'attenzione dei più fini cultori del purismo linguistico: Piccinini è praticamente l'unico italiano nell'universo a usare il termine rete per indicare ciò che il resto della popolazione mondiale (italiani compresi) chiama gol.