Portavoce: differenze tra le versioni

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*[[Paola Binetti]], portavoce del [[Papa]]
*[[Paola Binetti]], portavoce del [[Papa]]
*[[Nicola Cosentino]], portavoce del clan dei Casalesi
*[[Nicola Cosentino]], portavoce del clan dei Casalesi
*[[Paolo Gentiloni]], portavoce di [[Francesco Rutelli]] sindaco di Roma
*[[Paolo Bonaiuti]], portavoce di [[Silvio Berlusconi]]
*[[Paolo Bonaiuti]], portavoce di [[Silvio Berlusconi]]
*[[Gianni Letta]], portavoce di Silvio Berlusconi
*[[Gianni Letta]], portavoce di Silvio Berlusconi

Versione delle 10:50, 8 gen 2017

Un portavoce secondo l'iconografia rinascimentale.

Il portavoce è una figura mitologica ed è una sorta di ibrido tra un golem e una segreteria telefonica. Agostino da Sidney lo descrive come un essere dall'aspetto umano, ma che non ha una voce propria e nemmeno un cervello. Esso si aggrega sempre ad un individuo potente, di grande successo e gloria, e si nutre della sua fama e delle sue parole. Secondo il Bestiario di Canterbury il portavoce non è un essere con una volontà propria benché abbia aspetto umano. Secondo il filosofo Aristotele il portavoce è una categoria vuota con un buco in entrata ed uno in uscita.

Gli uomini più potenti, come re o capi di stato, possono possedere ed allevare interi branchi di portavoce e in tali casi i vari esemplari si sfidano tra loro a suon di punzecchiature viscide, dispetti e scorrettezze varie per affossare i rivali e emergere nel gruppo, così da ottenere il consenso del loro padrone. Essi si nutrono dei comunicati stampa che dispensa loro il padrone e trovano grande piacere a parlare in sua vece, a difenderlo dagli aggressori ed a riportare la Sua Parola.

La sua figura è assimilabile talvolta a quella di un angelo custode, che salva la faccia del padrone in occasioni particolarmente scomode, come quando il padrone fa una figura di merda sostenendo dichiarazioni inopportune: in tal caso il portavoce interviene tempestivamente per chiarire le parole del suo padrone e renderle meno pericolose. Altre volte il portavoce assume il compito di

  • folletto tuttofare, per aiutare il padrone a sbrigare le mansioni più noiose, come fare le fotocopie, portare il caffè, o guardarsi tutti i programmi TV per vedere se hanno parlato male di lui
  • cane da guardia, per difendere il padrone dagli attacchi di altri uomini potenti

Spesso i portavoce abbandonano il loro padrone per seguirne un altro, di solito più carismatico o che permette loro di ricevere maggiore comfort o favori. Tali migrazioni avvengono solitamente nei mesi prima delle elezioni, quando i vari portavoce fiutano da che parte tira il vento e si mettono dalla parte del capobranco che ritengono migliore per superare l'inverno.

Alcuni portavoce italiani

Un portavoce secondo l'iconografia moderna.

Voci correlate