Guerra civile libica

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Guerra civile Libica
Luogo Libia
Schieramenti Libia (soldati fedeli a Gheddafi)

Krukkia

VS

NATO

Ribelli libici

Vittime E io le conto secondo te?
Vincitori Mohammed Ma' qe caz Alì
Il capo dell'esercito lealista, Sayf Gheddafi, si appresta a combattere eroicamente contro un mezzo inviato dalla NATO
« Gheddafi è nostro amico ed alleato e tale resterà per sempre. Noi ci fidiamo ciecamente di lui e dell'avanzatissima fica finanza libica. »
(Berlusconi mentre bacia la mano al dittatore libico)
« Gheddafi è un vile dittatore sanguinario, come del resto ho sempre sostenuto. Deve essere spodestato e giudicato per crimini contro l'umanità! »
(Sempre il Premier, mentre arringa le truppe)
« Gli americani si sono schierati dalla parte del popolo libico, a sostegno di pace, eguaglianza e democrazia! Abbiamo assicurato finalmente alla giustizia il barbaro dittatore! »
(Obama mentre firma trattati sulla concessione del petrolio a costo 0 da parte del nuovo governo)

La guerra civile libica è quella sottospecie di conflitto svoltosi in Libia, paese altresì noto come "Scatolone di sabbia" o "Spiaggia privata della famiglia Gheddafi".

In concomitanza della Primavera araba, anche il popolo libico si accorse (con calma, eh!) di essere un po' sfruttato e sottomesso dal Leader maximo Mu'ammar Gheddafi, noto anche come Santana.

Per cui, dopo un'iniziale repressione sanguinaria delle rivolte nel febbraio 2011, scoppiò la guerra vera e propria: carri armati per le strade, morti dappertutto, edifici devastati e condizioni igieniche precarie. In realtà nessuno si accorse che vi fosse in atto una guerra, nemmeno i soldati dei due schieramenti, in quanto lo scenario disastrato era quello di sempre.

Tempestivamente però intervenne nientepopodimeno che la NATO e i suoi umili servitori, tra cui l'Italia, che pose fine al conflitto a scapito dello stesso Gheddafi, ammazzato senza pietà come un animale, ma in nome di concordia e giustizia tipiche del sogno americano, verso la fine di agosto 2011.

Storia del conflitto

C'era una volta un paese di nome Libia, governato demo-tirannicamente da un simpatico tizio baffuto (no, non lui).

Dopo aver preso il potere 50 anni prima, e dopo aver regnato con tutta tranquillità tra mille ricchezze derivanti dal mare di petrolio esistente sotto il suo culo, iniziò un periodo di rivolte in tutto il mondo islamico.

« I miei sudditi mi sono fedeli e riconoscenti, non si ribelleranno mai al loro sovrano, perché conoscono la mia misericordia e il mio rispetto nei loro confronti. »
(Gheddafi durante la fucilazione pubblica di un bambino reo di aver rubato una caramella)

Nonostante il dittatore si dichiarasse tranquillo, presto la moda di ribellarsi e di spodestare tiranni a caso raggiunse anche il suo amato paese, che non esitò a reagire ai suoi soprusi e a scendere in piazza indignato.

Il Berlusconi di Libia reagì però con fermezza e decisione, facendosi una passeggiatina pomeridiana sopra la folla con il suo carro armato placcato in oro.

Tutto questo convinse il popolo a fare sul serio e presto scoppiò la guerra, classico blitzkreig, che sul nascere non diede troppo fastidio all'esercito lealista, se non fosse per il fatto che dopo qualche tempo la NATO, guidata dai soliti USA, intervenne a fianco dei ribelli, fatto che fece letteralmente cagare addosso Gheddafi.

I due eserciti

Le temibili forze in campo erano:

  • l'esercito regolare libico
  • l'esercito dei ribelli (sporadicamente supportato, ma proprio raramente e sempre per sbaglio, da qualche F-16 della NATO).

Il primo, comandato da gente brutta e cattiva, era guidato da Gheddafi stesso, dal figlio Sayf, dalla reincarnazione di Osama bin Laden e da un vu cumprà che passava di lì per caso, un certo Abdul.

È doveroso ricordare che delle forze lealiste facevano parte numerose truppe mercenarie, che costituivano il grosso dell'esercito. Questi temibili soldati non erano altro che negri uomini provenienti dalla Nigeria, dalla Liberia e dalla Miseria.
Radunati in tutta fretta da schiavisti alleati locali, venivano mandati frettolosamente al fronte, con una paga di tutto rispetto, ma solo se fossero tornati morti dalla battaglia.

Mentre ancora si chiedevano se fosse realmente possibile tornare morti da qualche posto, si ricongiunsero con i pochi rimasti fedeli a Gheddafi, nella capitale Tripoli, che provvidero ad armarli (si sa, questi tizi non sono molto perspicaci). In tutto, Gheddafi poteva contare su alcune migliaia di soldati (a fronte di un unico fucile, che usavano a turno), su 3 carri armati della guerra del 14-18, una dozzina di |cannoni (che però vennero velocemente fumati nelle prime fasi della guerra) e su un paio di aeroplanini di carta.

Non era stato possibile recapitare delle uniformi vere e proprie, quindi era stato ordinato di vestirsi in modo da incutere paura al nemico; non era quindi raro vedere soldati che sulle magliette avevano stampate svastiche, croci celtiche, teschi con le ossa incrociate o il faccione di Justin Bieber.

Tipico mercenario fedele a Gheddafi.
L'unico soldato ribelle.

I ribelli, invece, erano decisamente meglio armati; erano inoltre guidati da gente bella e buona, di cui nessuno ricorda i nomi in quanto la vittoria vera e propria è stata conseguita dai bonaccioni per definizione: gli americani.

In realtà riguardo l'esercito ribelle, vi sono diverse correnti di pensiero tra di loro contrastanti: una serie di coincidenze, come ad esempio il fatto che i vari TG abbiano mandato in onda sempre le stesse immagini di repertorio, hanno indotto a pensare che in realtà non esistesse un esercito vero e proprio, ma solo un tizio esaltato, un certo Alì Ma' qe cazz' Moammed, che sparava in aria urlando frasi incomprensibili alla telecamera; secondo un'altra fonte, invece, l'esercito era composto da terribili ninja Giappo-Nord Africani che ben si mimetizzavano con l'ambiente circostante.

Fatto sta che non si può parlare di un esercito ribelle vero e proprio, in quanto il grosso della questione è stato risolto a suon di bombe dalla NATO, come vedremo in seguito.

Comunque, da quanto attestano le fonti, l'opzione più plausibile riguardo l'esercito è la prima, per cui le forze ribelli potevano contare sull'unico soldato mai visto (a fronte di migliaia di fucili), su 3000 carri armati americani di ultima generazione, 2000 cannoni (ecco dov'erano gli altri soldati!) e un pacifico stormo di F-15 e droni intelligentissimi.

L'abbigliamento dell'unico ribelle era quello classico del barbone di città mondo islamico: kefiah, vestiti laceri e consumati, Ray-Ban taroccati, infradito e AK-47 (sì, loro lo considerano parte integrante del vestiario quotidiano).

Svolgimento

Dopo le prime rivolte, represse nel sangue, i rivoltosi iniziarono a fare sul serio, conquistando a poco a poco tutta la zona est del paese; l'esercito regolare non era pronto ad affrontare una simile situazione, tant'è che il giorno dopo se la svignarono tutti.

Mentre Gheddafi arruolava volontari qua e là, i ribelli conquistarono l'importante centro di Bengasi, creando una capitale tutta loro, con Blackjack e squillo di lusso; anzi, senza capitale, e senza Blackjack.

Dopo atroci bocconi di ultra-violenza commessi da tutte e due le parti, tipici delle guerre civili, come ad esempio insulti su Facebook, telefonate anonime e |pernacchie, i due eserciti decisero che era meglio troncare la relazione per il bene di entrambi e si presero una lunga pausa di riflessione.

Le potenze occidentali, però, presto si resero conto che in una tale situazione non avrebbero potuto accaparrarsi il petrolio esportare pace e democrazia, motivo per il quale intervennero a fianco dei ribelli, che nel frattempo si erano dimenticati che ci fosse una guerra, il che rese tutto molto più difficile.

La NATO, principalmente su pressioni del presidente mangiarane francese Sarkozy e del presidente negro afroamericano Obama, scese in campo definitivamente con diplomazia e bombe intelligenti; quest'ultime, dopo essere state sganciate dagli aerei, si animavano di vita propria e colpivano solo i cattivoni soldati lealisti, ma non prima di aver aiutato una vecchietta ad attraversare la strada o di aver accompagnato a scuola un bambino disabile.

Esito finale

L'innocua Bomba intelligente 2000® raggiunge il dittatore libico.
« Tripoli sarà la vostra nuova Stalingrado! »
(Gheddafi in preda ai fumi dell'alcool, due minuti prima di capitolare e scappare nel deserto)

Come era prevedibile, dopo l'intervento della NATO, per Gheddafi non c'era più scampo: resosi conto di aver fatto una cazzata a mettersi contro il resto del mondo, fuggì in tutta fretta per l'Africa nera, lasciando il paese al Vu cumprà, ma il convoglio fu intercettato da una bomba intelligente la quale, dopo aver gentilmente bussato alla portiera e fatto scendere donne e bambini, si avventò contro il Raìs, ferendolo a morte.
È finalmente il momento di gloria del nostro Mohammed eccetera eccetera: ormai famoso in tutto il paese, esplode un colpo di Kalashnikov (il primo andato a segno in tutta la guerra), ponendo fine alle sue sofferenze.

Come per un tizio pelato di nostra conoscenza, il suo corpo fu esposto in piazza, i suoi soldati massacrati e la sua famiglia sterminata nel pieno spirito americano.

Curiosità

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  • Le bombe intelligenti® sono da oggi disponibili all'Ikea, rigorosamente assemblabili!
  • La maggior parte delle citazioni e delle fonti citate in questo articolo sono tratte da storie vere.
  • Mohammed vattene a pesca è diventato molto celebre in Libia, recitando in alcune fiction.
  • Pare che sempre lo stesso Mohammed fosse in realtà fedele al regime, e che i suoi colpi in aria non fossero festosi, ma rivolti ai droni della NATO.
  • Abdul, che ha firmato l'armistizio, è stato premiato con la Medaglia d'Oro al Valor Civile, che poi ha venduto per qualche spicciolo.

Voci correlate