Telegiornale

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(Rimpallato da TG)
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Un giornalista furioso e disperato fotografato nell'atto di cannibalizzare un collega.
Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Telegiornale
« Nel giornalismo confluiscono i falliti della lotta quotidiana, i competenti di tutti i mestieri, incapaci di esercitarne uno. »
(Enciclopedia Vallardi, 1901)
« Concludiamo parlando dello sport, morte 40 persone durante una maratona, ci spiega meglio la situazione la nostra inviata. »
(In realtà è cronaca nera)
« Il giornale è il pascolo dei minchioni. »
(Proverbio sul pascolamento dei minchioni)
« Con l'inchiostro, una mano può innalzare un furfante e abbassare un galantuomo. »
(Proverbio sulla variabilità del livello di inchiostro.)
« Emergenza influenza aviaria: qual è l'opinione degli italiani? In diretta dalla località balneare più famosa del Bel Paese, ce lo rivela la nostra inviata! »
(Tipico servizio telegiornalistico)
Lo scopo della sigla di apertura del telegiornale è quello di fornire al telespettatore il tempo necessario per cambiare canale.

I telegiornali, letteralmente "giornali a distanza", detti anche TG o tiggì, sono giornali trasformati in programmi televisivi attraverso un processo chiamato telegiornalizzazione, svolto dai telegiornalisti.[citazione necessaria] Esattamente come i giornali, sono finalizzati esclusivamente all'intrattenimento del telespettatore, e non all'informazione.

Questi varietà sono, dopo Luca Giurato, la fonte principale di papere, o strafalcioni televisivi.[1] I telegionali vengono trasmessi molte volte durante il corso della giornata solo per via della difficoltà di riuscire a produrre un TG senza errori in un unico tentativo.[2]

I telegiornali tendono ad avere un glossario tecnico particolarmente fantasioso ed elaborato. Per agevolare il lettore, questo articolo indicherà i vocaboli di tale gergo in corsivo. È inoltre consigliata la lettura dell'articolo in presenza della mamma.[citazione necessaria]

Caratteristiche comuni

Il tiggì secondo il metodo tradizionale (foto d'epoca).

Nei telegiornali è racchiusa tutta l'arte che la specie umana ha prodotto nella sua storia. Per esempio, i frequenti colpi di scena (il bello della diretta)[3] e i costumi variopinti (giacche) degli attori (giornalisti) sono state ereditate dal teatro improvvisato della Commedia dell'Arte.

Esattamente come nel caso del cinema, le papere dei TG sono particolarmente apprezzate[4] e rivendute a 1.50 €/kg ad alcuni programmi televisivi che le collezionano. In alcune circostanze le papere sono il motivo principale del successo di un telegiornale. È il caso del Tg4 di Emilio Fede e del TG di Germano Mosconi, dove la creatività dei colleghi dei due anchorman sforna ore di fuori onda di raffinata comicità.

Occasionalmente i tiggì ospitano attori e registi, un chiaro riferimento nonché ritorno alle origini cinematografiche del telegiornale, per intervistarli e permettere ai loro film di essere pubblicizzati dal TG.

Format

Un esempio di cronaca nera estera.

I TG sono collage di vari servizi. Ogni servizio è uno show a sé stante, con autori, tematiche e contenuti diversi. Ecco un elenco di possibili servizi che è il telespettatore può vedere in un tipico telegiornale:

  1. I telegiornali generalmente iniziano con l'orrore e l'arte drammatica, sia in prosa che poesia, detta cronaca nera. Questo non vale per Studio Aperto che intramezza la cronaca rosa e il gossip con servizi sbrigativi di cronaca nera.
  2. I toni poi si tingono di giallo e poliziesco con le ultime malefatte di un qualche extracomunitario (raramente i TG narrano di criminali nostrani).
  3. Solitamente c'è un intervallo pubblicitario (di profumi, programmi TV, nuove tecnologie...) con o senza intervista al produttore.
  4. Il servizio assume sfumature di fantapolitica, con precise indicazioni su come e chi votare.
  5. A seguire, ambiti più religiosi, con dati statistici sulla frequenza di utilizzazione del cesso da parte del Papa.
  6. Un altro intervallo pubblicitario.
  7. La cronaca estera, costituita da documentari e reportage di viaggi in paesi fittizi.
  8. Cronaca nazionale, in cui si parla di italiani che non riescono ad arrivare alla fine del mese, ma che non possono rinunciare all'acquisto di vestiti firmati per i propri animali domestici, di Maxitelevisori Del Cazzo™ e dei telefoni cellulari dalle funzioni più nuove e inutili (quali "rasoio elettrico" e "tostapane").
  9. Un po' di gossip, con quei riferimenti alla realtà che tanto piacciono al telespettatore.
  10. Lo sport, ovvero le azioni salienti della squadra del cuore degli autori, ovviamente prive di eventuali goal subiti.
  11. Non avendo altri argomenti da trattare prima dei servizi di chiusura, si ricorre dunque a parlare del tempo.
  12. I servizi di chiusura riguardano solitamente nascite di animali in cattività quali gli orsi polari.

I servizi che non rientrano in questo elenco sono tipicamente contenuti nelle rubriche, che integrano il TG. Le rubriche possono riguardare:

Ruoli

Il superlavoro produce colpi di sonno, eventi a cui l'audience è oramai abituata.

Contrariamente a quel che si pensa, un tiggì non si compone solo di giornalisti. Produrre un TG non è cosa da poco[5], infatti, per non sprecare tempo citiamo solo le risorse umane più note:

  • Anchorman, dall'Inglese "uomo ancora", quello che ci mette la faccia.
  • Inviato, quello che va nei posti più sfigati del mondo.
  • Cameraman, dall'Inglese "uomo macchina fotografica", quello che dice all'anchorman che sta guardando dalla parte sbagliata.
  • Gobbo, quello che segue il calcio con una sfacciata preferenza per una certa squadra.
  • Regia, quelli che fanno segno all'anchorman di tagliare corto.
  • Redazione, quelli che fanno bestemmiare l'anchorman.
  • Presenzialista, quello che si fa picchiare dall'inviato.

In realtà ve ne sarebbero molti di più, ma non possiamo citarli in quanto non riusciamo mai a leggere i titoli di coda dei telegiornali nella loro interezza (né lo vogliamo).

Frasi e parole ricorrenti

Data la ridondanza estrema del telegiornalismo, non ci si stupisce che un TG sia così ricco di tormentoni, alcuni ereditati dall'antenato cartaceo. Eccone alcuni:

La famosa auto pirata, protagonista di innumerevoli servizi.

In conclusione, un dizionario dei sinonimi e contrari potrebbe essere di grande aiuto agli scrittori dei TG, ma verrebbe da pensare che non ne avvertano il bisogno.

TG RAI

Articoli principali: Tg1, Tg2, Tg3, TGR Neapolis
Il logo ufficiale della RAI.

I TG RAI sono quello che ti meriti per aver pagato il canone. Essi offrono punti di vista selvaggiamente diversi nel tentativo di garantire un'informazione equa. Il punto è che questi punti di vista sono distribuiti su tre reti differenti.

Tg1

Il Tg1 è fra i tiggì più dinamici: la direzione cambia[6] seguendo fedelmente i cambiamenti della maggioranza al Governo: quando viene formato un nuovo Governo, l'intera direzione è sostituita. L'unica cosa statica in questo telegiornale è la squadra del cuore: l'A.S. Roma.[7]


Tg2

Il Tg2 fa riferimento ad Alleanza Nazionale, al Vaticano e a Conservapedia, ed ha quindi un approccio ancora più creazionista, gossipistico e religioso. Per quanto riguarda il resto, è fondamentalmente una brutta copia del TG1, esattamente come Raidue rispetto a Raiuno.

Il logo (non) ufficiale di rai due.


Tg3

   La stessa cosa ma di più: Sigla del TG3.

Il Tg3 è comunista e va in onda su Raitre. Oltre al Tg trasmette una serie di minirubriche di limitata rilevanza.

Il logo (non) ufficiale di rai tre.

TG Mediaset

Articoli principali: Tg5, Tg4, Studio Aperto, Striscia la notizia
Il logo ufficiale di Mediaset.

I TG di Mediaset vantano una conformità ideologica e tifoso-sportiva maggiore rispetto agli avversari RAI, ma non sono per questo privi di varietà.[8]

Tg5

Il Tg5 è il più obiettivo e moderato dei TG Mediaset, il che la dice lunga...


Tg4

Il Tg4 rischia l'estinzione. Alcune leggi, se applicate, potrebbero spedire Emilio Fede, il mattatore del Tg4, su di un qualche satellite.[9] I fans sentono già la mancanza del loro beniamino. Questo tiggì non mostra assolutamente alcun favoritismo per Silvio Berlusconi.[10]

Studio Aperto

Studio Aperto è famosissimo per l'attento uso del nonsense e la qualità dei servizi, in particolare quelli sui backstage dei calendari con le donnine nude.

Altri TG

Mosconi lancia un servizio.

Voci correlate

Note


Giornalismo
Ovvero, come farsi i cazzi degli altri senza sembrare guardoni o maniaci.

Giornali: ciò che usi quando finisce la carta igienica
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