Diomede: differenze tra le versioni

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Diomede tornò gravemente menomato dalla Guerra di Troia.
« DIOMEDE! »
(Studente di greco alle prese con l'Iliade)

Diomede è un personaggio della mitologia greca e il nome più usato, assieme a Diocleziano e Dioniso, per dissimulare le bestemmie.
Fu uno dei principali eroi achei della Guerra di Troia, durante la quale ricoprì il ruolo di reggimoccolo di Ulisse, accompagnando il re di Itaca in tutte le sue imprese, dal furto del Palladio all'intasamento del cesso di Agamennone.

Oltre all'importanza come guerriero, Diomede assunse un ruolo rilevante come diffusore della civiltà, specie nell'Adriatico: fu lui a importare nelle spiagge italiane la macarena.

La conquista di Tebe

Diomede era figlio di Tideo, nipote di Eneo, cugino di Sternocleidomastoideo. La madre era invece Fanny Cadeo. Tideo, re di Calidone, appena sotto Bibione, decise un giorno di stringere d'assedio la città di Tebe. All'epoca in Grecia funzionava così: se non dichiaravi guerra alla città vicina passavi per maleducato.
Durante l'assedio Tideo morì schiacciato da un televisore 64 pollici, che lui stesso aveva lanciato in aria per dimostrare la propria forza. Sconvolto dalla tragedia (il televisore non era assicurato), Diomede passò la giovinezza ad allenarsi nell'arte della guerra assieme ai sei figli degli altri comandanti morti a Tebe:

  • Alcmeone.
  • Babbione.
  • Stenelo, figlio di Capaneo.
  • Diego Armando, figlio di Partenopeo.
  • Bastardo, figlio di N.N.
  • Mammolo.
Diomede si lamenta dopo una pessima pedicure, vaso da notte attico, Museo del Louvre.

Niente giri in motorino, pizze al sabato sera e appuntamenti con le ragazze. Solo fatica, sudore e gare di scorregge. Che poi ci stupiamo se un ragazzino impazzisce e commette una strage.

Visto che i sette Samurai era un nome già occupato e i sette Stronzi faceva brutto, Diomede e i compagni divennero i sette Epigoni. Guidati dagli insegnamenti del maestro Miyagi, gli Epigoni entrarono facilmente a Tebe, dove Diomede uccise il malvagio re Agrio e i suoi quattro figli: Tersite, Orchite, Cochi e Renato.
Non ancora contenti, gli Epigoni conquistarono Argo, Corinto e l'autogrill di Badia al Pino Ovest. Diomede prese in moglie Egialea, eletta beota più sexy del 467 a.C. Non perché fosse originaria della Beozia, ma perché era uguale a Flavia Vento, solo più stupida.

Nello sfrenato pranzo di nozze, Diomede si ubriacò di Derby all'albicocca e in un impeto di furore decapitò il maestro Miyagi:

« Smettila di chiamarmi Diomedesan, sembra il nome di una pomata anti-emorroidi! »

Per espiare il proprio delitto, Diomede decise di andare a combattere a Troia, dove un banale litigio per la musica troppo alta era sfociato in una guerra decennale. Egialea, mollata dopo tre ore di matrimonio, la prese bene:

« Non ti dimenticherò mai, Giasone. »

La guerra di Troia

Ulisse e Diomede mentre sottraggono il Palladio.

Omero afferma che, durante le battaglie, Diomede era simile ad un torrente in piena, che tutto travolge. Omero, è utile ricordarlo, era cieco.

Per forza e abilità, Diomede era secondo solo ad Achille.
E ad Aiace Telamonio.
E a Nestore di Pilo, il vecchiardo della cumpa.
E pure a Gennarino, un formidabile sputazzatore di riso con la penna Bic.
Nel corso dell'Iliade, Diomede diede prova di grande spirito cavalleresco, come quando lui e Ulisse entrarono di notte nell'accampamento del re Reso e uccisero tutti i soldati mentre dormivano; o come quando, spinto da un antico vincolo di amicizia, scambiò le proprie armi di cartone pressato con quelle d'oro del nobile Glaucoma, che per qualche strano motivo non ci vedeva bene. Quando Glaucoma si rese conto dell'inculata Diomede era già alle Bahamas.

Diomede era anche l'unico eroe a non venir protetto da qualche divinità, forse perché tutti lo schifavano. Ciononostante, riuscì a sconfiggere Ares e a ferire Afrodite, dicendole che la sua acconciatura la faceva sembrare più vecchia. Apollo, protettore dei nerd che a quarant'anni vivono ancora con i genitori, gli consigliò saggiamente di non spingersi troppo oltre:

« Tu, mortale, non tentare il confronto con gli dei! »

Diomede gli diede ascolto e iniziò a spararsi una serie di pose assurde:

« Ho sconfitto Afrodite! Ma vieni! Ma chi sono? »

Afrodite, che come tutte le donne sa portare rancore per secoli, giurò vendetta.

Vittime di Diomede

Euridamante al momento di riscuotere le polizze sulla vita dei suoi figli.
  • Astinoo, figlio di Euridamante.
  • Eniopeo, figlio di Euridamante.
  • Abante, figlio di Euridamante.
  • Polido, figlio di Euridamante.
  • Chicco, il gatto di Euridamante.
  • Il signor Rinaldi, il macellaio di fiducia di Euridamante.
  • Catetere, medico troiano.
  • Epiglottide.
  • Ipeirone.
  • Sbudrone.
  • Rita Pavone.
  • Pandaro, abile arciere.
  • Pandoro, abile pasticciere.
  • Agastrofo.
  • Piroscafo.
  • Fulgenzio.
  • Melanippo.
  • Calippo.

Inoltre una volta è quasi riuscito a rompere un'unghia a Enea.

A questi vanno aggiunti Assillo, uno scudiero greco ucciso per la sua petulanza, e Palamede, colui che svelò l'inganno dell'aratro di Ulisse. Diomede lo fece lapidare presentando all'assemblea greca delle foto ritoccate di Palamede in compagnia di un trans.
In totale Diomede ha ucciso 20 nemici. In dieci anni. Spero per lui che non lavorasse a provvigione.

Diomede on the road

In Puglia si mise in luce anche come animatore turistico!

Dopo che Troia fu conquistata, Diomede viaggiò per tornare ad Argo, ma Afrodite le pensò tutte per ostacolarlo: prima una tempesta, poi uno sciopero dei casellanti, poi un corteo del Gay Pride. Sbarcato sulle coste della Licia, fu sul punto di venir sbranato da una tribù di cannibali, lontani discendenti dei partecipanti alla prima edizione dell'Isola dei Famosi, ma si salvò offrendo loro il suo auriga Stenelo, ben più grassottello.

Arrivato ad Argo, scoprì finalmente la causa di quel fastidioso prurito alla fronte che lo accompagnava da dieci anni: Egialea si era messa con Comete, un brufoloso fattorino della pizza, e insieme tramavano per ucciderlo. Fortuna che appena sbarcato aveva rifiutato quella pizza salamino e polonio!
Diomede abbandonò la città e si dedicò a diffondere la civiltà in posti arretrati come Ibiza, Formentera, Saint-Tropez e Porto Cervo (un posto che gli si addiceva molto). Stabilitosi in Puglia, venne in contatto con la locale popolazione dei Dauni, e per dimostrare le sue intenzioni pacifiche sposò la loro principessa, Evippe. Prima però le ammazzò il padre, una cosa che fa sempre colpo sulle donne.

Virgilio racconta che Diomede fu visto per l'ultima volta sulle Isole Tremiti, dove probabilmente è stato giustiziato dalla Sacra corona unita.

Curiosità

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  • Per un caso di omonimia, Diomede riceveva per posta un sacco di pubblicità su cosa dar da mangiare ai suoi cavalli.

Voci correlate