Ibiza

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In rosso Ibiza.
« A Ibiza non ho visto girare nessun tipo di droga, mi sento di smentire tutte le voci che circolano sull'argomento »
(Stevie Wonder su Ibiza)
« Mmpf waaazzzaaaaaaa!!!??? aghaetz kai kai kai, jaaaaaaaaaaaaa »
(Ragazzo tedesco alla sua prima serata all'Amnesia)


Ibiza, situata alla confluenza del mediterraneo con la laguna di Orbetello, è un isola delle Sballeari insieme a Formentera (isola prediletta da tutti i tromboni italiani), quella grande birreria tedesca galleggiante chiamata Palma di Mallorca o "Bayern am see", e l'insignificante Minorca (abitata solo da quelli che vi ci sbarcano per sbaglio, convinti di essere arrivati a Maiorca). Ibiza viene chiamata dai Catalani Eivissa, probabilmente a causa di un problema di articolazione della mandibola dovuto a una massiccia assunzione di ecstacy.

La torre di Ibiza, perfetta riproduzione della torre di Pisa.

Storia

Fondata dai fenici nel 654a.C. che costruirono l'Amnesia e il Pacha, fu presa di mira da tutti i legionari romani in licenza che andavano a farsi di MDMA nei fine settimana; fu solo dopo l'arrivo dei greci che l'isola per una bizzarra coincidenza si riempi di omosessuali.

Turismo

Rinomata metà turistica, e presa di mira da tossicodipendenti di ogni razza età e religione, ma soprattutto da giovani italiani, che solo dopo la decima vacanza nell'isola bianca capiscono che farsi come dei vichinghi e trombare sono due programmi incompatibili a causa delle disfunzioni erettili provocate dal 99% delle droghe, detto questo anche la concorrenza non è messa meglio visto che sull'isola sembra che anche le famiglie di democristiani timorati di Dio con figli minorenni al seguito finiscano per drogarsi, coinvolgendo in banchetti a base di cocaina ed ecstacy anche il nonno pensionato affetto da morbo di alzheimer che finirà inevitabilmente per ritrovarsi a vagabondare errabondo e a torso nudo per le sale dell'amnesia indossando degli occhiali da sole.

Ibiza è famosa per la diffusione della marijuana e della musica reggae.

Ne consegue che gli unici 5 merli che non si fanno come delle bestie trombano tutte le ragazze dell'isola comprese taxiste, bariste, cubiste, e tutte le altre che finiscono in "iste" oltre alle massaie della parte vecchia, finendo poi per scrivere recensioni entusiastiche sui siti di viaggi, dicendo di non aver mai trombato così tanto e illudendo milioni di giovani che si recano a ibiza per vivere la medesima esperienza finendo poi per tornare delusi e strafatti giustificandosi delirando sulla rigenerazione neuronale scoperta dalla Montalcini, se pur consci di essere ormai irrimediabilmente cerebrolesi per il resto delle loro vite.

Le serate a ibiza terminano verso le sette di mattina, ovvero quando le discoteche iniziano a svuotarsi, momento propizio per la famiglia di democristiani timorati di Dio per recuperare il nonno all'amnesia, che nel frattempo ha fatto cinque ictus e si è limonato un\a cubista. Da qui inizia il divertimento vero, ovvero gli after, feste ufficiali o semiclandestine dove si ritrovano i più fatti dell'isola. Di solito a meno che non si abbia la preparazione atletica di un olimpionico si ritorna in albergo nella fascia oraria dalle 12.00 alle 14.00 p. m., normalmente con dei succhiotti sul collo, un occhio nero, due denti rotti, un perizoma al posto delle tue mutante uno starlight infilato nel retto, tutte cose di cui ci si rende conto solo dopo cinque o sei ore di riposo e che rendono il tuo risveglio indimenticabile. Non è raro svegliarsi con accanto un anziano con degli occhiali da sole che prima di coricarsi ti ha appoggiato la sua dentiera sulla fronte.

Spiagge

Non state ad ascoltare le baggianate delle agenzie turistiche, esiste solo il "Bora Bora", come dice il Califfo tutto il resto è noia.

Prodotti tipici