Zanbatō
La zanbatō è un tipo gigantesco e saltuariamente non ricurvo di katana, usata da personaggi di anime e manga e, perché no, anche videogiochi, per apparire più fichi.
Storia della zanbatō
La zanbatō nasce come tagliacarne, col nome di "Gen-ya ta", trai macellai giapponesi del IX secolo A.C., ai quali era richiesta sempre carne fresca[1] dai cittadini. Essi, infatti, stufi di dover aspettare ogni volta le consegne dal mattatoio, trovarono il modo più rapido per ottenere filetti istantanei: usare una sola ed unica lama per tutto.
Purtroppo per loro scoprirono che usare una lama così grossa comportava avere meno spazio nella bottega per cose più importanti quali i filetti di bue, i tranci di panda, il girello di Galeazzo e il guanciale di Giurato, nonchè l'irrinunciabile TV.
Da quel momento in poi l'arma cadde in disuso e venne conosciuta col nome di "Cat-zo dide-à (ho avu-to)".
Parecchio tempo dopo (precisamente nel 1765, sotto la dinastia Gundam) l'arma tornò in auge, col nome con cui la conosciamo ora: "Zanbatō", che significa: "me sò zappato (tagliato)". Questo nuovo nome deriva dal fatto che il primo ad aver ritrovato un'antica zanbatō, non sapendo bene cosa fosse, l'aveva utilizzata come dildo, ferendosi irrimediabilmente.
Stile di combattimento[2]
Lo stile di combattimento è molto semplice, anche se è erronea convinzione comune che per apprenderlo appieno ci vogliano anni ed anni: queste voci in realtà sono per lo più false ed/o inventate, per dissuadere gli interessati ad addestrarsi nell'uso di quest'arma. In realtà per saper maneggiare correttamente una zanbatō basta eseguire (anche non correttamente) le seguenti azioni:
- Rilassarsi: Non vi preoccupate se siete mingherlini, grassi o vecchi decrepiti, la zanbatō vi donerà subito una forza sovrumana che vi permetterà di fare acrobazie, combattere e mantenere la vostra spada gigante contemporaneamente.
- Tirate spadate a caso: Stesso discorso di prima. Non è necessario aver frequentato o meno corsi di scherma, kendo o ballo latinoamericano, la zanbatō farà tutto da sola e voi potrete tranquillamente fare finta che tutte le vostre azioni siano volte a confondere l'avversario.
- Arrabbiatevi: Premuratevi di scegliere un buon motivo per combattere, in modo da garantirvi il fabbisogno di furia necessario a maneggiare uno spadone dal peso di un alano bulimico. Il dover vendicare la morte di un fratello/coniuge/genitore/animale domestico è più che idoneo allo scopo; mentre l'aver trovato uno scippo sulla carrozzeria dell'auto va bene al massimo per scatenare una rissa al bar sotto casa.
- Siate i più fichi possibile: La spettacolarità rappresenta un valore aggiunto al duello, pertanto prima dello scontro assicuratevi che ci sia vento sufficiente a far svolazzare il vostro mantello, spolverino o altro. Attenzione però a non esagerare: le superfici che luccicano a specchio fanno indubbiamente fico, ma non sono strettamente necessarie. Quindi, se non disponete di occhiali o visiere, evitate di sopperire a questa mancanza indossando un tailleur coperto di lustrini, sarebbe poco dignitoso.
Personaggi che possiedono la zanbatō:
- Cloud Strife e quel suo amico di cui non ricordo il nome, che poi è morto.
- Quello strano ninja in Naruto, che la chiama molto erroneamente "tagliateste"
- Il protagonista di Berserk
- Il protagonista di Samurai X
- Auron.
- Ichigo Kurosaki, anche se sembra un coltello gigante.
- Un tizio di Inuyasha, che però alla fine muore.
Curiosità
L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.
Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse ti incuriosisce sapere com'è dormire coi pesci? |
- Su Final Fantasy X l'eone Yojimbo usa una supertecnica chiamata "Zanmato", la storpiatura del nome è probabilmente dovuta alla volontà di evidenziare l'ignoranza dell'esper stesso[3].
- La zanbatō può comodamente sostituire un surf, un tavolo, uno specchio[4], una porta o un asse da stiro.
- Nella realtà è tuttora impossibile trovare una zanbatō, perché eliminate dal MOIGE a causa della loro presunta caratteristica di istigare alla violenza.