Trieste

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia libidinosa.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Forse hanno trovato un modo di rimuovere Trieste?
« Com'è, là, con la Bora? »
« Ma è vero che avete i manici per tenervi? »
« Ed eu mi penzava ca u ventu e Catanzaru fhussera fhorta! (Trad.: "E io pensavo che il vento di Catanzaro fosse forte!") »
(Qualsiasi Catanzarese in visita a Trieste)
« Com'è bello far l'amore a Trieste, su e giù... »
« Se te bevi te mori, se no te bevi te mori, allora bevi! »
(Proverbio triestino)
« Bevo Lasko finché casco bevo Pivo finché vivo, sono gaio son giulivo perché bevo Lasko Pivo! »
(Qualcuno su birra)
Tipico rebus triestino.
« Due discoteche centosei farmacie... »
(883 su Trieste)
« Ero li con mia cugina che ciaccolavo del più e del meno e tutto un tratto arriva un vecio e mi fa,cio cocola ma parla come te magni dei...ara..sti veci sono proprio dei maleducati,ma bon ora mi avvio verso casa che devo sbisigare sull' i-pod e mettrelo a posto perché mio fradel,me lo yha scatinado »
(classica persona che tenta de parlar in stampatello con l'amica/o)
« O furlano agricoltore molla la zappa e prendi il trattore »
(Triestino su friulano)
« Ciamime mona, ciamime can, ma no ciamarme mai furlan! »
(sempre lui su friulano)
« Coza fai, Chi guardi!non sta provar a fare coze strane ameco italijensko...o io talio gola zpaco fazia a ti e tu familia!!! »
(una classica espressione Zrba in caso di affronto visivo)

Trieste è una città del Nordest italiano, capoluogo del Friuli Venezia Giulia. Per la precisione fa parte di quella che viene chiamata Venezia Giulia, che è un microscopico territorio corrispondente alla Provincia di Trieste che viene sempre dimenticato da tutti. Tutti dimenticano la Venezia Giulia, che sta per cadere in depressione, diventare emo e tagliarsi le vene gridando "Cavolo, perché disperarsi? Mi hanno inventata a tavolino, mai sono esistita, e così devo continuare!"

Trieste è molto vicina alla Slovenia, anzi, per molti ne fa proprio parte e la città e i suoi dintorni ospitano una considerevole minoranza slovena (o italiana?). Gli appartenenti alla minoranza sono garbatamente salutati dai pacifici e assolutamente non razzisti triestini con insulti, lancio di oggetti contundenti, olio di ricino, incendio all'Hotel Balkan e fucilazioni. Ma a volte succede anche qualcosa di più grave. L'ideologia politica (nonché motto ufficiale) della città è il "no se pol", anche chiamato "vecchismo", una mistura altamente tossica di fascismo, austroungaresismo, razzismo, moralismo, medicine scadute, vino, jota e sardoni andati a male.

La lingua ufficiale della città non è l'italiano ma il dialetto triestino che gli studiosi hanno definito come una mistura mal fatta di veneto, crucco e sloveno[1] quando cercano di parlare in italiano sembrano degli albanesi appena arrivati a cercare lavoro ma nonostante questo si sentono pienamente italiani come dimostra anche il fatto che la metà dei loro cognomi finisce in ic, ac e ak.

Trieste inoltre è la città con maggiore concentrazione di anziani in Italia. Figo, no? (no xe anziani, xe zente visuda.) [non sono anziani, è gente vissuta.]

Oddio, ma a Trieste non c'è nulla da fare!

Una turista che cerca di fotografare la bora.

Proprio così. L'età media dei residenti è 103 anni e quindi ogni iniziativa giovanile muore sul nascere. Ad esempio: la sera vuoi andare in qualche locale? Non ce ne sono, e se ce ne sono chiudono perché qualcuno si lamenta del casino. Ogni tanto MTV fa una capatina a Trieste, ma questo accontenta solo i tredicenni. I giovani si rifugiano quindi nel bere alcolici in osmiza (o spritz con l'aperol in città), i metallari nel satanismo o, se sono truzzi, vanno a ballare a Lignano e Sistiana, nota riva leggermente più nordica del centro di Trieste ove è stato situato un nuovo locale di tendenza, il Cantera. I truzzi vi si fiondano come api sul miele. Satanismo ed essere truzzo si equivalgono.

Invece i vecchi se la spassano: i maschi mollano scorregge strombettanti, comprano Viagra a tutto spiano e le femmine di solito vanno a passeggiare al cimitero in compagnia a trovare gli amici (lo spirito gothic è forte in questa città) o danno da mangiare ai gatti randagi, che a loro volta vengono mangiati dai cocai (gabbiani assassini). D'estate è possibile osservarle occupare allo sfinimento gli autobus 6 e 36 e correre e litigare per trovare uno spazio libero sul lungomare di Barcola perché non sanno cosa altro fare. O a star nudi sulla costa dei barbari coi vecchietti raggrinziti, e poi non si sa dove mettere l'asciugamano!


Storia

Veduta di un elegante quartiere asburgico della città di Trieste.

Per 1800 anni Trieste non ha mai contato semplicemente un cazzo, era grande come un villaggio talebano. Poi in Austria hanno scorreggiato. Trieste faceva parte dell'Impero Austriaco. Wow. Era il suo porto più grande. Ora che fa parte dell'Italia, però, conta molto di meno e i vecchi rimpiangono i Bei Tempi Andati e ogni tanto scrivono al tipico giornale Triestino ("Il Piccolo") per tornare sotto l'Austria o sotto dittatura fascista, usando la frase tipica "se stava mejo co se stava pezzo".

Durante e subito dopo la seconda guerra mondiale, Trieste è stata italiana, tedesca, jugoslava e angloamericana. Ciò si spiega perché Asse ed Alleati si contendevano tutti la bellezza delle mule ("ragazze"; singolare maschile mulo, "ragazzo") triestine; e perché avevano tutti la carta obiettivo del Risiko con su scritto "TRST".

Dopo la seconda guerra mondiale Trieste è stata divisa in zona A (Regno Capitalista Angloamericano) e zona B (Regno Comunista di Tito) con un procedimento denominato "tracciare linee a caso sulla cartina dopo avere bevuto troppo in osmiza". Con questa logica molte case sono state divise a metà dal confine... quindi se ti svegliavi con la diarrea e il tuo bagno era dall'altra parte del confine, erano cazzi amari. Un bel giorno del 1954, poi, la zona A è diventata definitivamente italiana.

« Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare »
(Dante Alighieri Trieste)
« Insomma, non chiedere altero su codest'argomento! »
(Dante Alighieri Trieste)

Attrattive turistiche

Campagna per il Rilancio del Turismo Triestino 2010/11
  • I vecchi.
  • Tutti che odiano i furlani.
  • Tutti che odiano i furlani i quali odiano gli slavi che odiano i triestini.
  • San Giovanni.
  • La bora che spazza via cose, persone, animali... ma mai i politici inutili.
  • Il tram di Opicina e le polemiche annesse.
  • Le sagre e i Cevapcici.
  • I presnitz e le palacinke.
  • Il lungomare di Barcola.
  • Le vecchiette che confabulano e si lamentano di tutto e tutti.
  • il dialetto molto interessante.
  • il dialetto che va via via dimenticandosi.
  • i giovani che tentano di far gl'acculturati parlando in lingua.
  • I razzisti che odiano gli sloveni del Carso.
  • Gli anti-razzisti che odiano gli sloveni del Carso.
  • Gli sloveni del Carso che odiano i 'taiani e gli sloveni del Carso.
  • La Contrada - Teatro Stabile di Trieste.
  • "O furlano agricoltore molla la zappa e prendi il trattore".
  • Il castello di Miramare.
  • Il teatro romano.
  • Il sentiero Rilke, meta preferita da coloro che si vogliono suicidare.
  • L'obitorio di sant'anna,la struttura più grande e avanzata in italia. Oggetto di vanto per ogni triestino.doc.
  • Il vino terrano (nome originale: Teran).
  • La caccia al terrone (particolarmente attiva nella zona sud della città).
  • Le divertenti foibe (allegria portami via... da qui).
  • Il fatto di essere una città di confine.
  • Il mare (ma come, al nord si può andare al mare?!).
  • Il Carso.
  • Robi S'ciok.
  • Il leggendario Campanello brontolante per 24/7 di Via Carducci (anche le vecchiette nei bar ne parlano!).
  • La statua in rame di James Joyce in piazza Ponte Rosso, contro cui vai a sbattere e poi chiedi scusa.
  • La statua in rame di Umberto Saba sull'incrocio tra via Dante Alighieri e via S.Nicolò, contro cui vai a sbattere e che dopo ti chiede scusa.
  • La statua in rame di Italo Svevo in piazza Hortis, contro cui non puoi andare a sbattere perché il poverino era talmente basso che ti passa sotto le gambe.
  • Carnevale a Muggia.
  • Pepi S'ciavo, paninoteca.
  • Il canale navigabile (per far svise).
  • La benzina slovena che costa di meno.
  • Le sigarette slovene che costan di meno.
  • Skater sfigati sotto il Dante.
  • Maestri dell'arte culinaria a San Giacomo "pollo pop e pizza rock".
  • Siora Rosa, paninoteca/osteria
  • L'Unione

I Proverbi

Nane Bubez in persona: la maschera tradizionale della città di Trieste.
  • Xe più zorni che luganighe - Ci sono più giorni che salsicce
  • Amor xe amor no xe brodo de fasoi - L'Amone è amore, non è brodo di fagioli
  • Chi no ga testa ga gambe - Chi non ha testa ha gambe
  • Chi parla in orecia no val una tecia - chi parla nell'orecchio non vale niente
  • Soldi sarà co noi no saremo - Ci saranno soldi quando noi non ci saremo
  • Dio no xe furlàn, se no paga ogi paga doman - Dio non è Friulano, se non paga oggi pagheraà domani
  • Ciacole no fa fritole - Le chiacchiere non fanno fatti

Grandi Motori

Area molto frequentata da tutti i 'motociclisti esperti' che possiedono almeno 2 ruote. Nel weekend è sempre piena di bimbominkia che pur di farsi fighi si fanno male[evento molto spesso ricorrente] La maggior parte va solo per osservare questi bimbominkia mentre sono terrorizzati a stare su una ruota, sbrandellare una gomma in 10 minuti e cadere da fermi. La maggior parte di questi individui credono di sapere tutto sul mondo delle due ruote... Ma purtroppo non sanno cosa sia una semplicissima cinghia o una candela. Questi giovani funamboli sono molto amici fra di loro e qualche volta organizzano feste dove il menu ha una ricca scelta come variatori alla griglia, rulli al vapore, cinghie impanate e brindano con olio esausto... Una vera delizia insomma. Quando crescono di solito vengono con le loro ultramacchine derivate dalla sapiente meccanica degli autobot di transformer ma la loro abilità sta solo nel tirare il freno a mano che molte volte gli resta in mano. Gira voce che alla Grandi Motori è stato costruito il motore più potente al mondo e che sia stato impiantato sotto lo zip sp di qualcuno del PRT [pinguin raising tiem] Le stime indicano una cilindrata di 1.820.000 cc 14 cilindri con una potenza di 108.920 cavalli, con la coppia massima si aggira attorno ai 7,6 milioni di Newton-metri. Gira voce che il terremoto del friuli sia stato provocato dall' accensione senza scarico di questo bolide tornato indietro nel tempo grazie alla sua ipervelocità

Personaggi celebri

  • Tojo de Trebiciano.
  • Tojo de Preproto:personaggio folkloristico. A toyo xe stada dedicada anche una canzon dal famosissimo gruppo triestin i "skoverciai".
  • Mikeze & Jakeze: statue de bronzo che batti le ore sul campanon da almeno trenta secoli (immortali).
  • E le sue mogli Tinca i Marjanca, che par gabbi butado via le sue statue, che prima le stava in Piaza Grande.
  • Umberto Saba: poeta underground dedito all'uso di droghe, molto popolare nella malfamata Via Cavana e sul lungomare (scomparso dopo un droga-party a Barcola).
  • Margherita Hack: gattara laureata.
  • Riccardo Illy: rampollo di una famiglia di industriali, gay e dedito - oltre che all'uso delle droghe e all'abuso di caffé - anche alla politica attiva (vivente, ma ancora per poco).
  • Luciano Bronzi: attore drammatico del Teatro Verdi, molto apprezzato dal pubblico colto e dalla critica asburgica (deceduto nel 2009 entrando di diritto nell'albo dei meio tochi).
  • Italo Svevo (in arte Aron Hector Schmitz): rabbino ortodosso nella grande sinagoga di Via San Francesco d'Assisi, si dedicò in tarda età ai libri di cucina (defunto).
  • Angelo Cecchelin: il più grande attore comico dialettale di Trieste, noto per la frase "L'omo xe un vegetale perché el vien zo dala simia, e la simia vien zo' del'albero" (morto prima della nascita).
  • Roberto Dipiazza: nato in Friuli ma triestino d'adozione fu un celebre cestista (era alto una s'cinca e un boton!), un ricco salumaio e, infine, sindaco di Trieste (defunto per un banale incidente domestico).
  • Willer Bordon detto Tex: anche se nato a Muggia, fu triestino d'adozione perché bazzicava sempre, da giovane, Piazza Oberdan assieme ai punk-bestia; in età matura si dette alla politica e arrivò in parlamento, diventando un famoso trasformista del sistema democratico (vivente per puro miracolo).
  • Virgilio Giotti (in arte Virgilio Schönbek): viaggiatore di commercio - vendeva armi al terzo mondo - e poeta dialettale, noto per la raccolta La veciata sporcaciona la cagava soto 'l ponte (morto in un misterioso conflitto a fuoco in cità vecia).
  • El Sabata: girovagava per il Vale XX settembre e Piazza Oberdan, sempre ubriaco con una bottiglia in una mano e con la radio a tutto volume in spalla. Dicono che sia morto: sarebbe la millesima volta. Famoso per la celebre frase con la quale attaccava discorso: "Ciò, te gavesi un milin?".
  • Ale Sala: noto fisico media-esposto, ha superato Margherita Hack (la figlia delle stelle) in popolarità nell'autunno 2006. Da quel giorno si sono perse le sue tracce. Dicono sia conservato in Ultra-alto-vuoto in attesa della nuova edizione del reality che l'ha visto indiscusso protagonista.
  • Nane Bubec: maschera tradizionale triestina, il cui nome, in italiano, significa grossomodo stupido servo della gleba.
  • Ace el triestin che piace

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse ti incuriosisce sapere com'è dormire coi pesci?

La splendida spiaggia di Barcola, considerata tra le più belle d'Europa.
  • Famosa per la sua vita notturna in Slovenia, in Italia Trieste non combina una mazza.
  • I triestini sono tutti amicissimi dei friulani (se morti).
  • Viale XX Settembre è un covo fascista.
  • I comunisti non hanno un covo a Trieste. Dato che a Trieste vige il regime del "male assoluto", i comunisti, in quanto difensori del "bene assoluto", puri d'animo che mai nella storia hanno fatto male a qualcuno, non possono avere un covo.
  • Il quartiere del Borgo Teresiano è in realtà un avamposto cinese.
  • Puoi scendere dal treno in stazione centrale e innamorarti, e sei fottuto.
  • È noto che da anni ormai i più importanti chirurghi del mondo si stiano scervellando per trovare un modo per asportare questa pericolosa appendice dall'Italia prima che diventi peritonite.
  • Borgo San Sergio era il quartiere più degradato e pericoloso di Trieste, e teneva testa al mitico South Bronx a New York ora è solo un luogo dimenticato (ma i drogati ci sono ancora).
  • La Jota è una tipica minestra triestina - fatta con i pregiatissimi capuzi garbi, di provenienza esotica - dall'elevato contenuto calorico ed estremamente nutriente, che gli indigeni mangiano ingordamente, a mestolate.
  • A Trieste c'è il più grande centro per cambiamenti di sesso all'ospedale di Cattinara, perciò non fidatevi troppo delle mule.
  • A Trieste non ci sono posteggi. O posteggi sulle rive o meglio che stai a casa. Se hai l'auto nuova è garantito che domani qualcuno te l'ammaccherà perché pensa che "ti te son furlan". Se devi andare a Trieste, è meglio che ci vai con la macchinina gommata degli autoscontri.
  • Se no i xe veci, a Trieste no i sta.
  • A Trieste c'è un tunnel nascosto che se lo imbocchi esci direttamente nel bagno di Putin.
  • Puoi parlare di "come xe el tempo, che no ghe xe più le meze stagioni e che no se capisi più niente" con i vecchietti seduti sulle panchine di Viale XX Settembre, di piazza Unità o di Barcola: è un divertente passatempo quando non sai che fare.
  • A Trieste, "andare al bagno" significa "andare al mare".
  • La spiaggia (Barcola) di Trieste non è composta da sabbia o sassi, ma da cemento, quindi i bambini di Trieste (di tanto in tanto sì, ne nasce uno) non giocano con palette e secchiello, ma con martellini pneumatici.

Note

Template:Legginote

  1. ^ Ci sono parole derivanti dal greco, latino, francese e addirittura aramaico!!! Ma dell' italiano neanche l' ombra!