Romolo e Remolo

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia libidinosa.
(Rimpallato da Romolo)
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« Romolo e Remolo sono effettivamente miei antenati »
(Silvio Berlusconi al vertice NATO del marzo 2006)
« Romolo e Remolo andarono in guerra, Romolo morì, chi restò? »
(Antica filastrocca popolare)
« Certo che so chi sono! Due dei sette nani, no? »
(Romano medio)
I gemelli prima della fondazione della Roma.

Leggenda e origini di Roma e Rema

Sull'origine della città di Roma esiste una leggenda secondo la quale Romolo e Remolo, due gemelli nati da una zoccola ne furono i fondatori. Questa leggenda viene rappresentata nel simbolo di Roma, due gemelli che si allattano a una lupa (lupa era sinonimo di puttana) e dove, appunto, la lupa viene rappresentata nuda, proprio per indicare la professione del meretricio.

Un'altra leggenda, più malevola, rappresenta sempre i due gemelli che succhiano, ma in età più adulta, e invece della lupa si tratterebbe di un lupo. Comunque sia, possiamo ammettere solo ciò che risulta comune alle due leggende, e cioè che i gemelli erano due e che tutti e due succhiavano, anche se non possiamo dire con certezza che cosa succhiavano.

Inoltre la leggeda racconta che Romolo uccise Remolo per gelosia. Non sappiamo però se questa gelosia si fosse originata dalla competizione per succhiare, anche se in questo caso sembra confermata la versione che si trattase di un lupo a essere succhiato, n quanto la lupa ha molti capezzoli, e quindi non poteva provocare gelosie, mentre il lupo ha un solo sito da cui può essere succhiato. A differenza di Caino, che uccise per gelosia del corteggiamento che Dio faceva solo ad Abele, la ragione della gelosia fratricida di Romolo sembra più concreta. Comunque sia, dopo l'omicidio, Romolo fondò Roma e Remolo fondò Rema.

In seguito Rema, una cittadina sul mare con molte barche, volle elevare a santità un attrezzo del suo lavoro, il remo, e quindi divenne San Remo o Sanremo, anche perché nel nome c'erano i 2/3 del nome del suo fondatore.A ricordo che il suo fondtore era stato ucciso prima di fondarlo, Sanremo scelse come simbolo i fiori del funerale di Remolo.

Romolo diviene Dio Quirino

Non si è mai saputo chi cazzo fosse questo Quirino, ma è probabile che Romolo si sia inventato questo nome e tutto il resto al fine di farsi pagare l'8 per mille dai romani come donazione religiosa. Alcuni sostengono che Romolo avesse un servo, un certo Rinale, e che lo chiamasse spesso a sé: "Quì Rinale!", non essendo ben chiaro se lo chiamasse per nome o lo chiamasse col sinonimo di pitale. Per tale ragione il colle dove viveva Romolo fu detto, appunto, Quirinale. Romolo purtroppo era gay, infatti non ebbe eredi, e questo fatto rafforza ncora l'idea che si trattase di un lupo, e non di una lupa a essere succhiato dai due gemelli; infatti fichè ci fu lui, le donne non erano ammesse a Roma (in seguito i romani dovettero prendere a prestino delle troie dai Sabini).

Remolo, ancora incazzato per essere stato assassinato da Romolo, smentì la cosa e disse che quel dio Quirino che viveva sul Quirinale era un'altra cazzata, simile a quella di fondare una città come Roma che sarebbe finita dopo pochi mesi, "Tanto, disse, che mi può fare? mi ammazza?".

Dopo la morte di Romolo, che dicono ascese al cielo, i Romani innalzarono un tempio al dio Quirino, protettore dei gay e dei fratricidi. A Remolo, invece, fecero guadagnare molti soldi comprando i dischi e le canzoni del Festival di San Remolo o Sanremo.

Remolo fonda il Festival

Romolo, che si era preso di invidia, fondò a sua volta il Roma Film Fest, ma non ebbe il successo sperato. Romolo decise quindi che doveva trovare un metodo alternativo... e questo ci porta al capitolo successivo

Caino 2: il fratricidio

Come nell migliori tradizioni, Romolo decise di uccidere il fratello. Per fare ciò costrinse lo stupido fratello Remo sfruttando proprio la sua natura emo a vederlo fare dei solchi a terra convincendolo che fosse un monumento. Il diabolico piano prevedeva di ispirare Remolo a tagliarsi per affinità con i solchi lasciati dall'aratro.

Funzionò e Remo morì. Fine.