Utente:Giallo Antracite/Sandbox: differenze tra le versioni

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==Quarta Stagione==
==Quarta Stagione==
[[File:Karateka gif.gif|thumb|Patroclo prova a imitare Achille.]]
Gli dei sono ormai esausti: la serie perde mordente e i personaggi sono stereotipati, vorrebbero interrompere la guerra ma Zius vuole comunque salvare Troia. E a tale scopo invia a Troia Athena, Athena delega ad Apollo, Apollo c’ha da fare e delega a Mercurio, Mercurio che si scoccia di andare sempre lui invia un corriere DHL a riferire a Pandaro di scagliare una freccia contro Menelao, così, giusto perché Menelao sta sul [[cazzo]] a mezzo [[Olimpo]].
Gli dei sono ormai esausti: la serie perde mordente e i personaggi sono stereotipati, vorrebbero interrompere la guerra ma Zius vuole comunque salvare Troia. E a tale scopo invia a Troia Athena, Athena delega ad Apollo, Apollo c’ha da fare e delega a Mercurio, Mercurio che si scoccia di andare sempre lui invia un corriere DHL a riferire a Pandaro di scagliare una freccia contro Menelao, così, giusto perché Menelao sta sul [[cazzo]] a mezzo [[Olimpo]].


La freccia viene scagliata e la battaglia si rianima assieme allo share (22.5%)
La freccia viene scagliata e la battaglia si rianima assieme allo share (22.5%)



==Quinta Stagione==
==Quinta Stagione==

Versione delle 11:36, 30 set 2009

Il titolo di questa pagina non è il titolo di questa pagina perché siamo dei cretini. Il titolo corretto è GAS- Giallo Antracite's Sandbox.

Benvenuto straniero.
Questa è la Sandbox di Giallo Antracite, ovvero l'utero dove si annida l'insano ovulo della satira.
Se non sei già fuggito potresti fermarti a leggerne i contenuti e se ti hanno anche insegnato a scrivere puoi lasciare eventuali consigli qui.
Giallo ci tiene a fare articoli taglienti.


La perla di saggezza del giorno è....

Mai rimandare a domani quelli che puoi bocciare oggi.

Altri progetti in lavorazione

  • Giovanni Giolitti
  • Iliade

Piano piano ho mantenuto le promesse, dovrebbero farmi ministro.

ILIADE

« Scusi....Troia? »
(Ulisse chiede informazioni stradali ad una passante)
Cantami, o Diva, del pelide Achille l'ira funesta!
« Favolosi effetti speciali, ma personaggi un po’ stereotipati »
(Ciak magazine)
« Troia sei grande! »
(Priamo su Troia)
« Sei una gran troia! »
(Menelao su Elena)

L’Iliade è assieme all’Odissea una gigantesca soap opera divisa in 1316 puntate che spopolò dal IX al VI secolo a.C. dando inizio a fenomeni di divismo e di emulazione da parte di tutto il mondo antico. Venne trasmessa da tutte le principali emittenti del mondo allora conosciuto, compresa Al-Jazeera (dove il protagonista invece che Achille si chiamava Salaam Affheet) e Playboy TV (dove il protagonista si chiamava Palomo). L’opera, che valse ad Omero 8 Grammy Awards e ben 12 Oscar (tra cui miglior regia e migliori effetti speciali) avrebbe dovuto parlare di tutta la guerra di Troia, ma risultava essere uno sproposito di pellicola e così a 2 giorni dalla prima proiezione a Hollywood si decise di tagliare 13 chilometri di pellicola e di raccontare solo l’episodio del ritorno di Ulisse, fottendosene allegramente di tutti i massacri avvenuti nei decenni addietro. Le parti tagliate sono cmq disponibili nel Director’s cut. Mandato in onda per la televisione dall’emittente FOX ha sbaragliato tutti gli indici d’ascolto, battendo persino LOST e Ippocrate’s anatomy, che allora andava per la maggiore. Vennero fatte ben 10 stagioni (come Baywatch), dopodiché Omero si ruppe il cazzo e si fermò, godendosi i proventi della serie televisiva prendendo il sole a bordo della piscina della sua megavilla, nella S. Bernardino Valley.

Prima Stagione

Il sacerdote di Apollo Krise con sua sorella gemella Krise (noti come Krise & Krise) vanno da Agamennone per farsi ridare indietro la figlia Criseide, che il potente capo acheo aveva deliberatamente rapito e messa a mezzo servizio presso di lui, per lavare le sue camicie sporche di sangue e i suoi stivali imbrattati di sterco di cavallo, compito tra l’altro ingrato perché il sangue non si toglie nemmeno col Dixan.

I titoli di testa della saga.

Il capo acheo, che aveva assoluto bisogno di una colf che gli lavasse i pedalini e gli facesse qualche preliminare prima di prendere sonno era assolutamente felice con Criseide, che tra l’altro era una straniera neanche regolarizzata e senza permesso di soggiorno ma le maglie della giustizia erano piuttosto tenere allora, specialmente se eri un Re.

Krise & Krise, incazzatissimi andarono a fare la spia ad Apelle, figlio di Apollo, che tanto per cambiare cazzeggiava con una palla di pelle di pollo e che comunicò al dio del Sole quanto stava accadendo, e cioè che Criseide era tenuta praticamente in ostaggio e che Agamennone era uno stronzo arrogante. Apollo inutile dirlo si incazzò moltissimo così cominciò a perseguitare il campo Acheo con quella che Omero chiama “nera pestilenza”, in realtà una pioggia di sacchetti della spazzatura che si abbattè sul povero accampamento Acheo, che sembrava il Vomero dei tempi peggiori.


Achille, affresco ritrovato a Pompei, VII sec. d.C.

Oltre ad Agamennone nella prima stagione compare la figura di Achille.

Achille era il protagonista della soap, la star, il masto, il capo, il numero 1, il più forte, il più virile, il più figo, il più dotato degli achei. Il più e basta. Non c’era competizione, dal sollevamento pesi al torneo di briscola, che non venisse vinta da Achille. Se Achille si guardava allo specchio la sua immagine riflessa fuggiva via perché si cagava addosso. Se è vero che dietro ad ogni uomo di successo c'è una donna, dietro ad ogni uomo morto c'era Achille. Achille non portava l'orologio: decideva lui che ora era. Quando Achille faceva le flessioni, non alzava sè stesso, abbassava la Terra. Achille riusciva a prendere al volo una freccia lanciata da un arco. Dopo averla tirata lui stesso.
Insomma Achille non portava mai due volte lo stesso paio di mutande perché aveva i coglioni che gli fumavano. Pochi sanno che prima di tutti i supereroi, prima dell’incredibile Hulk, di Steven Seagal e addirittura di Ratman, c’era Achille.

Achille tuttavia, a dispetto di tutto 'sto popò di qualità era solo come un paguro: gli achei infatti erano arcistufi di gareggiare con lui perché era tempo perso così spesso il campione acheo si trovava a vincere ai tornei di solitario contro sé stesso.

Tuttavia in seguito alla pioggia di monnezza-meteore anche quell’asociale di Achille venne convocato e, assieme ad Agamennone, Guido Bertolaso e Gianni De Gennaro, interpellano Calcante, il vate scorreggiante, il quale tra un’aria e l’altra spiega che il motivo è stata l’ira di Apollo.

Alla fine l'Atride acconsente per logica a lasciar andare Criseide, ma per non restare senza una cameriera con la sua solita personalissima democrazia decide di prendere quella di Achille, Briseide.

“Ma tu c’hai le pigne nel cervello!” - risponde Achille irato e sfodera il suo coltellino svizzero per lanciarlo contro Agamennone, ma Atena si presenta a lui travestita da boccale di birra, lo fa ragionare dicendogli che era inutile sfogarsi ora quando ben presto avrebbe avuto l’occasione per sputtanare Agamennone magari con delle foto compromettenti prese dal web. La profezia fa gongolare Achille che, rinfoderata la spada, rassicura Agamennone dicendo che per ora non l’avrebbe sputato in un occhio ma che lo sputo era solo rimandato a quando avrebbe avuto più saliva in bocca. Agamennone intanto dà ordine di riportare Criseide dal padre e di andare a prendere Briseide dalla tenda di Achille, ed incarica di far questo il più paraculo dei suoi guerrieri, ovvero Ulisse.

Ettore, che tra moglie, figlio e serva ha i coglioni letterlamente frantumati, non vede l'ora di andare in guerra.

Ulisse ci è stato da sempre tramandato come l’eroe pensante, scaltro, quello che ragiona, come se il resto degli Achei fossero tutti una manica di teste di cazzo. Ulisse aveva studiato, elementari, medie e poi il diploma di geometra. Ulisse era l’unico in tutta l’Acaia che sapeva fare le divisioni a due cifre. Ulisse sapeva parlare bene, per questo Agamennone gli faceva sempre scrivere i bigliettini d’auguri. Certo Achille rimaneva sempre il più forte, ma sapeva contare solo fino a dodici:

« 
Soldato acheo : Achille, quanti ne sono?

Achille : Dodici!

 »
(Achille avvista l'esercito troiano)

Intanto Teti, la madre di Achille, è felice per il divorzio tra il figlio e Briseide giacchè mal sopportava di sapere suo figlio sistemato con l’ucraina di turno, lei avrebbe tanto voluto fargli sposare la figlia dell’avvocato, quella dell’interno 5. Ma visto che il figlio piangeva la mattina, piangeva il pomeriggio, piangeva la sera pensò: qui ci becchiamo tutti i reumatismi! Ed andò a conferire con Zius, lo zio di tutti gli dei, l’equivalente del nostro Dio cristiano, solo molto più incazzoso e interventista del nostro. Ironia della sorte anche Zius aveva sulle palle a morte Agamennone perché quando era ispettore alla motorizzazione bocciò suo figlio Ercole, che dovette farsi tutte le dodici fatiche viaggiando in autostop. Con tutti i nemici che aveva Agamennone è un miracolo che non sia schiattato di acne fulminante a 6 anni. La prima serie si conclude con un gigantesco banchetto su nell’Olimpo in cui Zius, ubriaco e in crisi d’astinenza d’ambrosia invia Mercurio (dio dei termometri) a prenderne una bella scorta al banco Ambrosiano.

Seconda Stagione

Nella seconda serie si introducono molti nuovi personaggi perché visto il successo della prima Omero ebbe più fondi a disposizione. Frattanto viene introdotto il personaggio di Elena, nome completo Elena di Troia. Adesso già una che si chiama Elena di Troia lascia intendere che darà parecchi grattacapi al fidanzato e parecchio da spettegolare agli amici del bar. E in effetti Elena non è che fosse una tipa tutta casa e Tempio.

Di Elena sappiamo che sua madre, Leda, venne rapita e penetrata da Zius travestito da cigno e purtroppo questa non era una novità. Spesso Zius infatti si camuffava nelle cose più strane (roccia, cigno, albero, bottiglia di rosolio, zampirone, pacchetto di sigarette, preservativo alla menta) pur di non farsi riconoscere agli occhi degli umani e mettere le mani tra le cosce di una bella donna. Elena era proprio venuta su con lo stesso carattere “spensierato” del padre.

Elena quando posò per il calendario di Playandros.

Così quando si decise di darla in sposa a Menelao, venne fatta una torta nuziale con su in cima una sposa ed un cervo, ma Menelao era ebete e non capì la battuta.

Menelao era un idraulico quindi era ricchissimo e quindi, come ogni comune tamarro di periferia, s’era tolto tutti gli sfizi tra cui il palazzo col soppalco abusivo e l’immancabile SUV creato per scalare le montagne ed usato per guidare in città. L’unica cosa che non potè comprarsi con i suoi soldi fu un cervello e la fedeltà di sua moglie e manco a dirlo erano le sole due cose che gli mancavano.

Un bel giorno Elena vede Paride discutere dell’ultimo libro di Stefano Benni e se ne innamora. L’amore sarà anche cieco ma in questo caso fu totalmente idiota: Paride infatti era un brocco, un cagasotto, un soggettone allucinante che non si allenava mai con le armi e passava le giornate a giocare alla Playstation e a sbavare sui siti porno senza mai entrare a pagamento. Ma Paride, strano a dirsi era figlio di suo padre. E suo padre era Priamo, proprietario dell’intera catena Conad della zona di Lambrate-Abbiate Grasso nonché Re di Troia. Mica scema la ragazza!

Terza Stagione

Nelle prime puntate Zius sveglia Agamennone dicendo di andare ad attaccare Troia, ma solo dopo aver dato armi di distruzione di massa ai troiani. Il giorno dopo sembrava di essere a Fregene ad Agosto, la spiaggia di Troia era invasa di turisti greci. Questi hanno preso Troia per Lampedusa! – Urla Priamo incazzato come un pitone e schiera il suo potente esercito per prepararsi alla battaglia.

Durante gli scontri Paride e Menelao si incontrano e si svolge un drammatico testa a corna. Menelao sfonda di mazzate Paride, che ha il fisico di un cannolicchio con la bronchite. Ma proprio quando sta per finirlo con un’incornata stile Zidane Interviene Afrodite che interrompe la partita per nebbia. Paride fugge come un coniglio con la colite, entra nelle mura della città, sale sulla torre più alta si fa circondare da 15 soldati e grida a Menelao:

« Scappa scappa, cagasotto! T’ha detto bene che c’era la nebbia! »

Quarta Stagione

File:Karateka gif.gif
Patroclo prova a imitare Achille.

Gli dei sono ormai esausti: la serie perde mordente e i personaggi sono stereotipati, vorrebbero interrompere la guerra ma Zius vuole comunque salvare Troia. E a tale scopo invia a Troia Athena, Athena delega ad Apollo, Apollo c’ha da fare e delega a Mercurio, Mercurio che si scoccia di andare sempre lui invia un corriere DHL a riferire a Pandaro di scagliare una freccia contro Menelao, così, giusto perché Menelao sta sul cazzo a mezzo Olimpo.

La freccia viene scagliata e la battaglia si rianima assieme allo share (22.5%)

Quinta Stagione

Il simpaticissimo Paride.

Per volere di Apollo e di Atena, che ormai sono gli unici due dell’Olimpo che si stanno divertendo di fronte a questo massacro, viene organizzata una simpatica lotteria della morte: Ettore sfida a duello uno degli Achei, estratto tramite sorteggio.

Esce Aiace Telamonio, fratello di Irace, cugino di Ace gentile e nipote di secondo grado di Toro Seduto. Lo scontro inizia all’alba e dopo tre giorni e tre notti non c’è ancora un vincitore. Atena esausta spara un colpo di pistola ad Aiace e proclama democraticamente Ettore vincitore dello scontro.

La battaglia è incerta; Agamennone si batte furioso, ma viene ferito da un petardo. Ettore allora incita i suoi a combattere ma viene ferito da Diomede che viene a sua volta ferito da Paride che si era a sua volta ferito mentre tagliava il pane.

Intanto avvengono una serie di spostamenti inutili, messi al solo scopo di allungare il brodo del racconto: Nestore conduce Macaone alla tenda di Achille e Achille di rimando manda Patroclo alla tenda di Nestore. Patroclo manda Macaone alla tenda di Eurialo e Eurialo invia Macaone e Gedeone alla tenda di Picone il quale li manda a cagare e alla fine ognuno ritorna alla propria tenda.

Figghiu, nun t'scurda ò scudu!- Teti veste Achille per andare a scuola.

Intanto appare un sinistro presagio. Un aquila vola con una scatola di Simmenthal tra gli artigli: secondo Polidamante, fratello di Finish Brillantante, si tratta di un presagio funesto ma Ettore decide di continuare comunque l’assedio e imbracciato un fucile spara all’aquila e si fotte la Simmenthal. Poi, alla guida di una fila di carri armati riesce ad abbattere le fortificazioni greche e a penetrare nel campo acheo.

Sesta stagione

Patroclo è stufo dell’immobilismo di Achille (che da quando è arrivato sulle spiagge di Troia sta pensando solo a prendere il sole) così indossa elmo, corazza, scudo, giarrettiera e spada dell’eroe greco e va a combattere a fianco dei Mirmidoni.

Accorrono Aiace Pinzimonio, fratello del defunto Telamonio, Idomeneo, Merione e Merendero. Patroclo fa strage di troiani ma arrivato allo scontro con Ettore muore per un colpo mortale all’alluce sinistro.

Patroclo prima di schiattare dice ad Ettore poche profetizzanti parole:

« e mò so cazzi tua! »

In effetti ad Achille tre cose non dovevi assolutamente fargli:

  • nominare sua madre (MAI!)
  • ammazzargli Patroclo
  • parlare male dell’Inter

Quando Achille viene a sapere la notizia si sta spalmando l’olio abbronzante. Antiloco e Antilope giungono trafelati per dirgli che la battaglia è persa e che Patroclo è morto come uno stronzo. Achille bestemmia tutto l'Olimpo e caccia un urlo così forte che fa scattare tutti gli antifurti delle auto.

Poi la follia del teppista:

prima sfascia le vetrine di alcuni negozi, poi incendia alcuni cassonetti e infine salito sulla sua biga si dirige verso le mura di Troia.

La notizia giunge subito ad Agamennone:

Paggio : Maestà, Achille si dirige da solo verso Troia!

Agamennone : abbiamo vinto!


E in effetti da qui in poi è un genocidio senza precedenti, Achille uccide qualunque cosa viva o inanimata gli capiti davanti tra cui ricordiamo:

  • Polidoro
  • Isidoro
  • Tettedoro
  • Orzoro, fratello di Orzobimbo
  • Troo
  • Deucalione
  • Licaone
  • Cecchi Paone
  • una scolaresca
  • un passante che si trovava lì per caso e che ebbe la pessima idea di chiedere ad Achille la strada per Piazza San Babila.
  • Gandhi
  • una suora crocerossina
  • un semaforo

Dopo 12 giorni di battaglia erano già morti 20.000 innocenti ed ancora non si era scontrato con Ettore. La sesta serie si conclude col bollettino dei morti e con le previsioni del tempo su Troia.

Settima Stagione

È un’altra giornata di guerra a Troia, e intanto gli dei si dividono in schieramenti e fanno scommesse sui vincitori:

  • Apollo, Artemide, Scamandro, Afrodite, Ares dio della guerra ed Eros dio della canzone si schierano dal lato delle due troie (Elena e la città)
  • Atena, Poseidone, Hermes, Missoni, Era, Efesto e Buddha si schierano al fianco dei greci.
  • Esculapio, Bacco e san Nicola da Bari si astengono.

Intanto Apollo prende le sembianze di Bo Derek, e scende sulla terra per farsi inseguire da Achille fin sotto le mura di Troia e attirarlo da Ettore.

Quando i due guerrieri si avvistano da lontano si guardano a lungo negli occhi sembra un film di Sergio Leone. Il dialogo tra i due è entrato nella leggenda:


Ettore : finalmente il nostro destino si compie, o prode Achille! Gli dei e gli uomini mi sono testimoni, solo e armato della mia fida spada mi accingo a difendere le mura della mia città natìa!

Achille : dov’è Bo Derek??

Iliade, settima stagione: i greci bombardano Troia col napalm.

Apollo allora si rivela nella sua divinità ad Achille che lo rincorreva e l’eroe greco va su tutte le furie cercando Ettore per sfogarsi. Il troiano, terrorizzato, fugge: tre volte i due fanno il giro delle mura della città ed Ettore è sempre in testa finchè Atena, assumendo le sembianze di una pecora convince Ettore ad affrontare il suo nemico:

Atena : prode Ettore! Non fuggire di fronte alla sorte! Affronta il tuo destino, fatti fare il mazzo da Achille!


Ettore : una pecora parlante? Ma che cazzo mi sono fumato ieri sera?

Atena : Ettore, le apparenze ingannano...! Sono Athena travestita da pecora!

Ettore : allora mi correggo: ma che cazzo ti sei fumata tu!


Ettore alla fine si convince e propone ad Achille di rendere alla famiglia il corpo di quello dei due che sarà ucciso, ma il gesto di Achille di alzare il dito medio verso Ettore ha tutta l’aria di un secco NO.

Il duello inizia, volano lance, scudi, padelle, bicchieri. Poi si passa al duello con le spade. Distrutte le spade, i due si affrontano nella lotta coi cuscini, poi a colpi di asciugamani bagnati, infine, avendo finito tutte le armi a disposizione gli eroi danno vita all’ultimo duello armati dei loro spazzolini da viaggio. Achille riesce a vincere incastrando il suo spazzolino tra le mascelle di Ettore, ferendolo a morte. Le ultime parole di Ettore risuonano nel silenzio circostante:

« Asghh....allsggghhh....ma faffanuulo! »

Achille, accecato dall’odio, fora i piedi del cadavere e lo trascina attaccato al carro, assieme alle lattine e a un vecchio cartello con la scritta “Just Married” ancora attaccato alla biga.

Vedendo la scena dalle mura, Priamo imbraccia una lupara e grida:

« Miiii, chi trucida mio figghio, uomo morto gli è! »

E inizia a sparare ma Achille ferma le pallottole coi denti. Poi si allontana con lo stereo della biga acceso.

Ottava Stagione

Si tengono i solenni funerali di Patroclo: il rogo arde per tutta la notte e per poco non brucia mezzo accampamento acheo. Alcuni approfittano del rogo di Patroclo per cuocerci sopra salsicce e pancetta, sperando che Achille non se accorga.

Al mattino Achille indice i giochi funebri. Si tiene per prima la gara dei carri, poi si passa al tiro con l’arco e al torneo di calcetto. La corsa è vinta da Ulisse che grazie alla sua proverbiale astuzia fa ricorso al doping prima della competizione. La salma di Ettore è ancora presso il campo acheo: è stata legata d un palo per mantenerla in piedi e c’è un cartello con la scritta “piacere Salvatore Gargiulo- datemi un bel calcio in culo” attaccato al collo. Qualcuno gli ha pure disegnato i baffi con un pennarello e sulla testa ha una parrucca bionda da donna. È davvero troppo, gli dei tanto per cambiare devono intervenire.

Nona Stagione

Siamo ormai all’ultima stagione e gli autori cercano di catturare lo share con improbabili colpi di scena. Innanzitutto gli dei, mossi a pietà per il povero Priamo, stabiliscono che Achille restituisca il corpo di Ettore, o meglio, quello che ne rimane. Intanto Priamo decide di entrare nottetempo nella tenda di Achille per supplicarlo di rendergli il corpo di suo figlio promettendogli in cambio la benevolenza dei troiani e un CD di Nino D’Angelo.

Achille accetta e restituisce il corpo di Ettore. Quando Priamo vede il corpo di suo figlio con la parrucca bionda tira un sospiro di sollievo:

« Sai che ti dico? Ho cambiato idea: meglio morto che frocio! »

Seguono poi i funerali del povero Ettore, che diviene suo malgrado un’icona del mondo gay troiano.

La mia guerra è finita- esclama Achille togliendosi la bandana rossa dalla fronte.

Poi monta a bordo della sua moto e si dirige verso luoghi inesplorati e mai visti dall’uomo: destinazione Cesenatico.

L’ultimo dialogo del poema è tra Achille e Pannolone, fratello minore di Deucalione:

: Dove andrai o sommo Achille?

: Vado a San Teodoro

: E dov’è?

: Dove tutti si fanno i cazzi loro.

E gli altri che fine fanno?

  • Andromaca: Andromaca si risposerà con l’avvocato Bigliozzi, suo vicino di casa, che stava pure messo bene a soldi.
  • Agamennone: perderà il suo regno a poker e finirà a fare il commentatore negli incontri di wrestling.
  • Patroclo: Patroclo è morto! Ma l’avete letto l’articolo sì o no?
  • Elena: divorzierà da Paride dopo 4 mesi di matrimonio e scapperà con l’istruttore di sci.
  • Paride: parteciperà per ben due volte a Stranamore senza riuscire a riprendersi Elena. Priamo gli dirà che non gli darà nulla se non comincia a farsi le ossa e così finirà a lavorare in un call-center.
  • Priamo: verrà operato di ernia inguinale ma vivrà fino a 146 anni, poco meno di Mike Bongiorno.
  • Ulisse: ci metterà trent’anni per riuscire a ritrovare la strada di casa. Appena arrivato ad Itaca la prima cosa che farà sarà comprare il Tom-Tom.
  • Nestore: metterà la sua armatura su Ebay ricavandoci appena i soldi per pagare il televisore nuovo. Morirà di parto.
  • Diomede: finirà a fare il supplente di educazione fisica.
  • Calcante: lo scorreggiante. No dai, basta prenderlo in giro.
  • Cassandra: pubblicherà un libro dal titolo: L’arte di portare sfiga- Grattapacco editore.

Giovanni Giolitti

Giovanni Giolitti (pseudonimo di Giolitti Giovanni e anagramma di moderato dalle mani legate- Mondovisione 1842- Cavour 1965) è stato un famoso campione di bocce nonché politico italiano, nominato 3 volte presidente del Consiglio dei ministri e ben cinque volte amministratore del suo condominio. È stato a lungo considerato uno dei più grandi statisti della storia d’Italia finché non si è scoperto il significato della parola “statista”.

Giolitti in una foto di gruppo.

Giolitti, un uomo che è stato per la politica ciò che Van Gogh è stato per la politica ha cercato in tutta la sua vita di modernizzare la base economica, di favorire l’industria, di dare slancio alle imprese e di favorire la diffusione dei preservativi nelle scuole. Ha dato inoltre inizio ad un’epoca che con molta fantasia venne nominata età giolittiana.

Biografia

Stranamente non abbiamo notizie di Giolitti antecedenti alla sua nascita. Gli studiosi sono tuttavia concordi nel ritenere che Giolitti sia un personaggio realmente esistito. Una rinomata ricerca fatta dai ricercatori dell’International Stanford Fiesta College di Used Tampax, in Florida, con un elenco telefonico in mano non ha dato risultati, segno che Giolitti ammesso che sia davvero esistito, dev’essere ormai sicuramente morto.
Sappiamo tuttavia per certo che dopo un breve passato come ballerino di flamenco fece domanda per diventare Ministro del tesoro e venne assunto. Allora c’era una grossa carenza di personale e per diventare ministro i requisiti richiesti erano davvero minimi, quasi inferiori a quelli richiesti per fare il ministro ai tempi nostri.Il governo di cui faceva parte era il governo di Francesco Crispi, che ormai a 106 anni suonati era convinto di essere un pittore impressionista.

Crispi Presidente del Consiglio, Ministro di Grazia e Giustizia Zanardelli, Ministro della Marina Benedetto Brin, Ministro della Pubblica Istruzione Paolo Boselli: l’età media era di 136 anni, talmente alta che per abbassarla avrebbero dovuto nominare ministro un embrione di 22 settimane. Giolitti che era il teenager della situazione tentò di tenere alto il suo ruolo di ministro delle finanze emanando la famosa tassa sul possesso auto, una manovra che avrebbe dovuto rimpinguare le casse dello stato se non fosse che nel 1891 gli italiani con un auto erano 7 di cui 5 militavano nel suo governo e uno era lui. Dopo essere sfuggito ad un pestaggio ad opera dei suoi colleghi ministri il giovane Giolitti (Gitty per gli amici) ebbe l’occasione che capita una sola volta nella vita: le premature dimissioni di Francesco Crispi. I ministri tuttavia cercavano proprio un fantoccio da mettere al posto di Crispi per continuare a fare i loro comodi, qualcuno che fosse o troppo vecchio o troppo ebete per capire qualcosa di come si governa un paese e Giolitti, avendo entrambi requisiti, risultava la scelta ideale.

I cinque governi Giolitti

Dopo una breve parentesi di governo (6 febbraio 1891 -8 Febbraio 1891) del marchese Di Rudinì (un uomo che capiva di politica quanto Daniele Interrante di metrica latina) Giovanni Giolitti si insediò come Primo Ministro. Il suo governo durò meno di un governo di centrosinistra: dopo poco più di un anno infatti il giudice PierJohn Woodcock (che i puristi della lingua italiana chiamavano Piergiovanni Membrodilegno) pubblicò alcune intercettazioni telefoniche che lo vedevano coinvolto nello scandalo della Banca Romana che si era macchiata di gravi irregolarità nell’emissione delle banconote. Giolitti cercò di negare un suo coinvolgimento nella questione ma sulle banconote false emesse dalla banca romana c’era la sua faccia. Il primo Governo Giolitti fu segnato da alcuni fatti molto importanti, quindi vi citeremo i più inutili:

  • l’enciclica Rerum Novarum (trad: rerum novarum, frase intraducibile) di papa Leone XIII che riprendeva alcuni concetti dell’enciclica Nulla di novum di papa Tigre XXXII e dell’emiciclica rotatoria Magno cum appetito di papa Giaguaro V.
  • la rivolta dei fasci siciliani, un gruppo di naziskin del Palermo che rivendicavano alcuni gol annullati nell’ultimo derby contro il Catania.

Per la questione siciliana Giolitti si guardò benne dall'usare la forza limitandosi a distribuire biglietti omaggio per il circo a chiunque sopprimesse col sangue i moti insurrezionali.
Frattanto emersero volti nuovi nel panorama politico italiano: difatti all’età di 107 anni tornò Francesco Crispi , in carne ossa e catetere.

Giolitti risponde alle contestazioni dei disoccupati nel giugno del 1898.

Le principali operazioni di Crispi furono:

  • tre bypass
  • una rimozione di cataratta
  • risoluzione della questione dei Fasci siciliani organizzando bombardamenti a tappeto (il capo delle spedizioni fu Aladino)
  • risanamento del bilancio vendendo la Gioconda ai francesi.
  • conquiste coloniali (Etiopia, Libia e l'isola d’Elba).

Frattanto nel 1896 Crispi dovette dimettersi per impegni improcrastinabili col Padreterno. Dopo averlo commemorato con un sentito discorso funebre (era un uomo buono e generoso....ma cazzo aveva il culo incollato alla poltrona! Finalmente tocca a me! Ahahah!) Giolitti si apprestava a riprendere in mano le redini del paese, con la stesso impeto dell’incosciente che non sa minimamente cosa stia facendo.

Giolitti back in action

  • Per prima cosa tentò di sistemare l’ala massimalista del partito socialista offrendo loro dei soldi sottobanco. Ma i tempi di Craxi erano evidentemente prematuri perché Filippo Turati si offese e si indignò. Io non mi vendo per così poco- dichiarerà poi al suo gatto. Allora Giolitti giocò d’astuzia: puntò tutto sul 29 che non usciva da sei settimane. E poi propose a Turati un posto nel suo ministero il che voleva significare stipendio fisso, posto auto, biglietti per le partite gratis, ristoranti gratis, cinema gratis, treni gratis, aerei gratis, puttane gratis. Turati rifiutò sdegnosamente, ma riuscì a mettersi d’accordo telefonicamente con Giolitti per la faccenda delle puttane gratis.


Le dieci domande per Silvio

Roma - Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha deciso di farsi intervistare da Nonciclopedia, e di rispondere in esclusiva alle fatidiche 10 domande postegli dal quotidiano La Repubblica. A parte Cioè, Giardinaggio oggi e Pasta magazine mi sono fatto intervistare da tutti, non vedo perché negarmi proprio a voi- queste le parole del premier.

L'incontro è avvenuto in una dimora a caso del Presidente del Consiglio, scelta tramite lancio di dadi: è uscita Villa Certosa.

Tanto meglio- ha commentato Berlusconi- così vedrete che tutto ciò che si dice è falso e che non ho nulla da nascondere!

Ore 11 e qualcosa (il nostro orologio va indietro): arriviamo a Villa Certosa, si aprono i cancelli dorati dove campeggia uno stemma con un cavallo che ingroppa una puledra e la scritta: SEMPER ERECTUS.

Ci riceve Gianni Letta con uno strano pantalone di pelle. Quando si gira per mostrarci la strada ci accorgiamo che il pantalone ha tue ritagli all’altezza delle natiche e che si è depilato. Non accenniamo di questo al Presidente e accomodatici sul suo divano in pelle di Veltroni, iniziamo l’intervista.

1. Signor presidente, come e quando ha conosciuto il padre di Noemi Letizia?
In campeggio, l'ho sempre detto. Inizialmente non abbiamo legato molto, ma poi siamo diventati grandi amici. Ci siamo conosciuti in un campeggio della Toscana, allora eravamo coetanei ed entrambi molto belli e giovani. Oddio, io bello e giovane lo sono ancora, non trova?

2. Certamente. Nel corso di questa amicizia, quante volte vi siete incontrati e dove?
Alle feste di paese. A me piace andare a cantare ai compleanni delle ragazze e così spesso ci esibivamo insieme in alcuni pezzi classici della tradizione napoletana. Io ero la voce e il leader indiscusso, lui stava al tamburello e alla fisarmonica. Ci chiamavamo i Silvio e quell'altro band.

3. Come descriverebbe le ragioni della sua amicizia con Benedetto "Elio" Letizia?
Guardi, semplice amicizia disinteressata. Poi con quel pezzo di figlia che si ritrova il mio disinteresse è aumentato a dismisura, mi creda. Com’è che dice quel proverbio? “Se ti arruffiani il padre, ti fotti la figlia”? Ahahahah! Sto scherzando eh, questa non la scriva. Oppure la scriva lo stesso, dirò che sono stato frainteso.

4. Perché ha discusso delle candidature con Letizia che non è neanche iscritto al PdL?
Se discuto di decreti legge con Sandro Bondi e del Milan con Galliani perché discriminare proprio Elio Letizia? Io, come lei ben saprà, sono un uomo dall’animo estremamente generoso, do una possibilità a tutti. È con questo spirito che ho accolto Brunetta nel mio governo.

5. Quando ha avuto modo di conoscere Noemi Letizia?
Mentre facevo le posteggie alle liceali fuori ad una scuola, non si vive mica di solo lavoro. L'ho trovata subito molto simpatica, così le ho fatto molti regali e l’ho subito invitata a casa mia a farle vedere la mia collezione di stampe cinesi. Non è così che si fa da sempre con le ragazze che ci stanno “simpatiche”, eh? (mi dà un colpettino con il gomito, n.d.r.).

6. Sì sì, certo. Quante volte ha avuto modo di incontrare Noemi Letizia e dove?
Oeh! (fa col braccio un gesto per dire: hai voglia! N.d.r.) Le cene nella mia villa non mancano mai, io la mandavo a prendere in elicottero o in portaerei, si risparmia tutto il traffico del sabato sera. La sera a cena sceglievo con molta cura i vini, è bene che le ragazze siano brille ma non totalmente sbronze altrimenti s’addormentano e poi....e poi non si può più parlare di arte contemporanea come faccio di solito con le belle donne nei miei dopocena.

7. È stato chiarissimo. Lei si occupa di Noemi e del suo futuro e sostiene economicamente la sua famiglia?
Guardi, se si riferisce a quell’assegno da 20.000 euro a Noemi le dico che non c’entra nulla. Eravamo usciti insieme a cena, le servivano i soldi per il parchimetro e così le ho detto: aspetta, adesso vedo cos’ho io nel portafogli... Si trattava di un'uscita innocente, è facile per certa stampa comunista farmi passare per una specie di malato sessuale che si è fatto un harem in casa ma non è così, io credo in Dio, negli angeli e nel paradiso fiscale. (Entra una cameriera vestita da coniglietta, ci porta due flute di champagne ghiacciato. Berlusconi le dà una pacca sul sedere e la manda via).

8. È vero che lei ha promesso a Noemi di favorire la sua carriera nello spettacolo o in politica?
Massì, chi di noi non si è dato delle arie per far colpo su una bella ragazza, su? Ho dovuto fare delle promesse certo, ma le avrei certamente mantenute, come con la Carfagna, la Brambilla e tante altre, alla fine le ho sistemate tutte. Sono o non sono un uomo di parola, eh? Dica la verità! (Mi dà un altro colpetto col gomito, n.d.r.)

9. Veronica Lario ha detto che lei "frequenta le minorenni". Ce ne sono altre che incontra o "alleva"?
A parte che non sapevo che Noemi fosse minorenne all’epoca del nostro primo incontro, ho comunque il permesso di suo padre. Poi io sono una persona seria, non posso mica compromettermi uscendo con una ragazza sola. Impegni permettendo cerco di incontrarne il più possibile, sopra i diciott'anni è tutta zona di caccia.


10. Sua moglie dice che "non sta bene" e che andrebbe aiutato. Quali sono le sue condizioni di salute?
No guardi, aspetti un momento, rifletta: sono Presidente del Consiglio, sono ricco, ho un paese che mi adora qualunque cosa io faccia, ho trasformato la mia villa in Sardegna in un harem dove ricevo donne a tutte le ore ed ora mi sono anche liberato di mia moglie. Lei al mio posto come si sentirebbe? Lo dica!

Mi sentirei una meraviglia, ha ragione Presidente. Grazie per il tempo che ci ha concesso.
Ma per carità, mi sono divertito. Com’è che si chiama questo sito? Noncipedia?

Nonciclopedia, Presidente.
No perché è simpatico. Se vi serve una mano io potrei finanziare le vostre idee, farvi molta pubblicità. Voi avete utenti donne vero? Maggiorenni mi raccomando, non voglio avere altri casini.

Beh sì...perchè?
Ottimo. Mi faccio sentire io a breve tramite Emilio (Fede, n.d.r.). Voi intanto cominciate a raccogliere del materiale, foto osè, video zozzi, che io poi visiono tutto. Alla prossima, il piacere è tutto vostro! (ride, si allontana)


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