Leggings: differenze tra le versioni
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*'''Badoo''': solo per [[chat|chattare]].
I prezzi vanno da un minimo di 4 [[euro]] (i leggings allargati di [[tua madre|vostra madre]] rivenduti su [[eBay]]) a un massimo di 400 euro (i leggings di [[Cartier]] con diamanti e modella dentro), più [[IVA]]. Ah, dimenticavo:
*'''Meggings''': i leggings da [[finocchio|uomo]], va beh, si fa per dire.
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Versione delle 21:54, 24 feb 2013
Qualora tu non abbia la più pallida idea su ciò di cui si parla in questa voce, dovresti fare un salto qui. |
I leggings sono un'ottima scusa per non depilarsi e il modo migliore per dire a tutti che avete la cellulite.
Il D.Lgs 192/2007 vieta alle donne sopra i cinquant'anni, sopra i cinquanta chili e sopra i cinquanta cm giro caviglia di indossarli (pena 18 mesi di lavori socialmente utili chiuse in casa senza farsi vedere in giro per consentire agli involontari spettatori di riprendersi dal trauma) ma fatta la legge trovato l'inganno, per cui per la strada è pieno di vecchie, ciccione e Valeria Marini che dicono che non stanno indossando i leggings, ma dei collant.
Da dove vengono
Lanciati negli anni cinquanta da Audrey Hepburn, la donna con i fianchi a scalino e la vita più stretta del XX secolo, e tornati di moda solo perché è tornata di moda lei, anche tra bimbeminkia che credono sia una marca di borse, si diffondono negli anni ottanta con il nome un po' retrò di fuseaux
quando ha putroppo inizio la corsa indiscriminata a metterli in mostra, anche da parte di bambine minorenni, nonne minorate e orribili grassone, tanto che a metà anni novanta la moda è costretta infine a ritirarli dal mercato per inflazione, in attesa che le specie suddette si estinguano di morte naturale. Così, facendo finta di nulla, nel 2006 Max Mara li ripresenta, ma facendo attenzione a chiamarli leggings, così che magari le ciccione non se ne accorgano.
Ma mai sottovalutare l'acredine di una cicciona, soprattutto di una cicciona con le tette rifatte, la tinta bionda e la figlia zoccola, che difatti appena 12 mesi dopo se ne accorge e ricomincia a provocarci conati di vomito in centro il sabato pomeriggio. Di qui il decreto legislativo suddetto.
Altrimenti detti
I leggings, con la G davanti alla S, altrimenti non siete solo delle grassone ma anche degli ignoranti, chiamati "fuseaux" ormai solo più dai tamarri, sono detti anche "pantacollant", o anche solo "collant", se li indossate senza coprirvi il culo.
Come si indossano
Secondo le originali e tassative disposizioni di Max Mara, i leggings andavano indossati con vestiti corti, minigonne e tacchi alti, in modo da far arrapare i maschi e quindi vendere di più, ma soprattutto (disposizione non transitoria ma definitiva N.8) COPRENDO IL CULO!
Col passare delle settimane però ai sandali e alle décolleté col tacco si sostituiscono gli stivali, le ballerine e gli anfibi, per venire incontro alla clientela più miserabile. Quindi iniziano ad accorciarsi i vestiti: incominciano a vedersi lembi di chiappe, poi interi glutei e infine il culo vero e proprio, tanto che il vestito originale lascia via via spazio a magliette, canotte e collane di perle.
Tutto ciò fa molto piacere agli uomini, ma anche alle fighe. Almeno finché non arrivano loro: le ciccione disperate, e le vecchie.
Modelli di leggings
Se a questo punto avete un bel sedere, un peso sotto il quintale e un'età non ancora abbastanza alta da volervi vestire come vostra figlia per far su un tamarro allupato, ecco per voi una carrellata di leggings da andare subito a comprare da Zara. Se invece non rientrate nelle sopracitate misure di sicurezza, andate a comprarli su internet, così evitate di farvi vedere.
- Basic: quelli normali; potete chiamarli anche fuseaux.
- Liquid: quelli che sembrano di pelle, ma che in discoteca tendono a liquefarsi dopo il quarto chupito e la quinta manata sul culo.
- Metallic: quelli che sembrano metallizzati, come la Punto del vostro ragazzo.
- Cotton: quelli che sembrano di cotone, ma in realtà sono di polyestere, spandex e mutande riciclate.
- Fold Over: stretti in alto e larghi in fondo, come le donne che di solito li portano.
- Retro: quelli fantasia che paiono disegnati dal figlio etero di Andy Warhol; i preferiti dai ricchioni.
- Animal: quelli per balene e vacche.
- Army: quelli mimetici, per nascondere la buccia d'arancia.
- Bell Bottom: a zampa di elefante, per donne delle stesse dimensioni.
- Yoga: quelli per quando dite al vostro ragazzo che andate a fare yoga.
- Senza cucitura: quelli che vi modellano il culo così bene che è un peccato coprirlo; potete appunto chiamarli collant.
- Baggy Harem: quelli con le tasche, per infilarci i soldi del magnaccia.
- Lace: i vedo-non-vedo da indossare senza mutande, per quelle che non vedono l'ora.
- Capri: quelli appena sotto il ginocchio, utili se siete depilate o se avete l'acqua in casa.
- Children: quelli che di solito indossano le mamme o le donne incinte.
- Galaxy: per chi ha un Samsung.
Tranquilli, stanno per finire, nel frattempo datemi la MasterCard.
- Floral: con i fiori e i due di picche.
- Defloral: i preferiti di Lolita.
- Plush: di nylon, così attillati che sembrano calze di nylon, comunque calze.
- Sexy: così sexy che potreste indossare i leggings e nient'altro.
- Latex: quelli che sembrano di gomma, che potete quindi farvi masticare.
- Denim: quelli che sembrano jeans, ma non sono pantaloni eh!
- Shorts: per le ragazze che non sopportano troppa stoffa sulla pelle.
- Tie Dye: quelli che vostra madre ha schiaffato nella candeggina scambiandoli per slip un po' più lunghi.
- Ripped: quelli tagliati, squartati e asportati degli organi.
- Tattoo: tatuati direttamente sulla pelle.
- Bamboo: solo per le grandi occasioni.
- Badoo: solo per chattare.
I prezzi vanno da un minimo di 4 euro (i leggings allargati di vostra madre rivenduti su eBay) a un massimo di 400 euro (i leggings di Cartier con diamanti e modella dentro), più IVA. Ah, dimenticavo:
- Meggings: i leggings da uomo, va beh, si fa per dire.
Note
- ^ De Filippi