Legge 194

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In questo caso vince il feto.
« Se quella notte per divin consiglio, donna Rosa concependo Silvio, avesse dato a un uomo di Milano, anziché la topa il proprio deretano, l'avrebbe preso in culo quella sera, sol donna Rosa e non l'Italia intera! »
(Canto popolare sulle drammatiche motivazioni che hanno spinto un popolo ad autodifendersi con una legge per il controllo delle nascite)


La legge 194 è una legge emergenziale dello stato italiano varata d'urgenza in seguito all'improvvisa nascita di Giuliano Ferrara.

La constatazione che nell'avanzare del secolo stessero vedendo la luce un numero sempre maggiore di individui dalla dubbia utilità sociale (o addirittura dalla comprovata pericolosità), generò un movimento popolare che rivendicava l'applicazione di contromisure adeguate e radicali al preoccupante fenomeno.

La più efficace sembrò quella di obbligare l'aborto in tutti quei casi in cui il feto, dopo adeguati test, presentasse delle particolari caratteristiche genetiche o morfologiche di pericolosità sociale. Le donne in genere e le madri in particolare hanno sempre difeso la legge 194 in nome della propria consapevole responsabilità nei confronti della società.

Scongiurare la nascita di altri esseri simili a Giuliano Ferrara è stato riconosciuto in seguito un dovere universale e inserito nella dichiarazione universale dei doveri dell'uomo.

Casi in cui è obbligatorio applicare la legge 194

È evidente come davanti a simili malformazioni non esistano altre soluzioni che l'applicazione della legge 194.
  • Nel caso che, in seguito all'esame lardografico del feto, si riscontrino affinità genetiche con il dna di Giuliano Ferrara.
  • Nel caso che durante la gravidanza nella madre si presentino delle voglie particolari, sicuro sintomo del futuro carattere monopolistico del feto (voglia di assumere uno stalliere, voglia di riciclare i soldi della mafia, voglia di corrompere i giudici, voglia di violare le leggi sulla ripartizione dell'etere, voglia di promulgare leggi ad personam, voglia di censurare l'informazione e la satira).
  • Nel caso che il feto presenti una rivestitura di gomma nella parte esteriore dell'encefalo (sindrome del papaboy).
  • Nel caso che il feto sia affetto dalla sindrome di Loreto (il cui sintomo principale è che un tuo parente sia morto appeso a testa in giù in una piazza milanese).
  • Nel caso che il feto sia attratto dal colore verde, abbia una particolare repulsione del colore nero e presenti una innaturale voglia di separarsi dal corpo della madre (sindrome Calderoli-Borghezio).
  • Nel caso che il feto presenti sintomi quali rabbia ingiustificata, isteria compulsiva, scarso controllo della salivazione (sindrome SgarbiBaget Bozzo).
  • Nel caso che il feto sostenga di essere infallibile, presenti prematuri segnali di ingerenza nella politica di uno stato estero o creda in un essere superiore e in una vita dopo la morte (chiari segnali di schizofrenia, condannerebbero l'infelice e chi gli sta attorno a una vita grama, incentivando piaghe sociali quali la droga, la depressione, i servizi del TG1)

Modalità di applicazione della legge 194

Tecniche abortive in uso

Ormai è troppo tardi per intervenire, questi giovani affetti dalla sindrome del papaboy nati clandestinamente sono tra le più pericolose insidie di una società equilibrata.

Le modalità di applicazione della legge 194 riguardano principalmente le tecniche abortive.

Le tecniche abortive previste dalla legge 194 variano a seconda delle cause per cui si è dovuto ricorrere all'aborto. Se per la maggior parte dei casi infatti è sufficiente ricorrere all'aborto chirurgico o farmacologico, nei più gravi è tuttavia necessario ricorrere ad altre tecniche.
Uno degli strumenti più efficaci nell'applicazione della legge 194 qualora ci si trovi davanti a gravi sindromi di natura religiosa.
  • Tecnica Ferrara: la più rischiosa per la salute della madre, l'unica tuttavia che abbia qualche possibilità di successo nel caso che il feto presenti il corredo genetico caratteristico di Giuliano Ferrara: servono uno spazio adeguatamente capiente e un fucile per elefanti (in alternativa un numero considerevole di betoniere e della calce viva).
  • Tecnica Sgarbi-Baget Bozzo: serve un esorcista di provata esperienza.
  • Tecnica Borghezio: è sufficiente dell'insetticida.
  • Tecnica papaboys: fortunatamente nel caso di questa sindrome, dato il limitato sviluppo del sistema neurale del feto è sufficiente la lettura attenta di un cospicuo numero di copie del Vernacoliere.
  • Tecnica Loreto: bisogna dotarsi di un nome esotico, un'arma da fuoco e darsi alla macchia in montagna.

Nuove sperimentazioni

A lungo discusse prima dell'introduzione, poi nuovamente bandite, attualmente solo alcuni ospedali progrediti ne fanno uso.

  • Tecnica Weaver-Nostromo: indicata per aborti nello spazio siderale, servono una tuta spaziale e un gatto (il feto viene espulso nello spazio).
  • Tecnica MacGyver: per aborti creativi, serve una graffetta, la conoscenza dell'andamento delle maree e una notevole dose di inventiva.
  • Tecnica Eastwood–Leone: date al feto un fucile ma procuratevi una corazza di ferro da indossare sotto il poncho, per aborti cult.
  • Tecnica della mossa delle cinque dita: colpite il cuore del feto con cinque rapidi colpi in altrettanti punti nevralgici, il bambino nascerà, ma sopravviverà solo fino a quando imparerà a camminare per poi esplodere in una doccia di sangue sui presenti: utile per preservare la salute della madre.

Critiche e controversie

Le principali critiche alla legge 194 arrivano dalla C.H.I.E.S.A. per varie e circostanziate ragioni, tuttavia sappiamo che in base al famoso dogma della fallibilità papale, quello che essi sostengono non tarda a essere per sua stessa natura smentito dai fatti, dalla logica e anche da una semplice e fugace occhiata.

Altre critiche arrivano da tutti quelli che sostengono essere la 194 una legge ispirata da una morale che ricorda da vicino quella dell'eugenetica nazista. Tuttavia il fatto che il principale sostenitore di questa critica sia proprio un nazista toglie molto valore e senso al discorso.

In realtà le maggiori critiche della legge vengono da coloro che l'hanno ideata e che in seguito si sono battuti perché venisse approvata. Se nella teoria infatti la legge è inattaccabile, nella pratica è diventato sempre più problematico applicarla correttamente.

La difficile applicazione della legge

Un celebre dottore che si rifiuta di applicare la legge 194 in quanto impegnato nel torneo di poker annuale

Uno dei problemi principali nell'applicazione della legge 194 risiede nel fatto che si espande sempre di più il numero di medici che si rifiutano di metterla in pratica, preferendo partecipare a tornei di poker sportivo. Lo stato in un momento di follia ha deliberato la possibilità del medico di obiettare e rifiutarsi di praticare aborti se in possesso di una tessera valida di un qualsiasi club golfistico.

A nulla è servita la protesta degli imbianchini milanisti, i quali si rifiutavano di pitturare le case degli interisti, e dei meccanici ebrei, che si rifiutavano di riparare le macchine di fabbricazione tedesca, per non aver ricevuto uguale attenzione da parte dello stato.

Molti esperti sostengono la legge un fallimento, l'unico effetto sembra quello di avere inizialmente rallentato il declino della società italiana, non avendo però impedito che tracollasse. Come esempio questi esperti sono soliti citare l'esistenza di una dannosissima associazione di “scampati alla 194”, associazione nota con il nome di Comunione e Liberazione.

D'altro canto un'altra scuola sostiene che tutto ciò non prova il fatto che la legge non abbia comunque fatto del bene. Giuliano Ferrara resta un caso unico, gli Sgarbi una minoranza e i leghisti non sono mai stati un numero abbastanza folto per dare fuoco al parlamento e organizzare deportazioni. Le ultime vicende della politica italiana fanno però temere che i sostenitori di questa scuola di pensiero non siano che degli inguaribili ottimisti.

Curiosità

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  • Si racconta che a Sparta, nell'antica Grecia, avessero una legge simile (la legge 300). In base a questa legge venivano buttati giù da un burrone tutti i bambini maschi che azzardassero una qualsiasi risposta articolata alla domanda “cosa farai da grande spartano?” Se al contrario il bambino rispondeva AAAAAAAAAAAAUUUUUUUUUUUUUAAAAAAAAARRRRRRRRRRRRRGHHHHHHHHH gli veniva concesso di accedere alla prima classe elementare.
  • È ancora oggetto di dibattito giuridico se Buttiglione può considerarsi un feto nato morto o se invece debba considerarsi un feto da sopprimere in base alla legge 194.
  • Non tutti sanno che la copia del genoma di Giuliano Ferrara utilizzata per i test pre-parto è contenuta nella piramide di Teotihuacán in Messico.
  • Esiste una proposta di legge, la 195, che dovrebbe estendere la possibilità di aborto anche ai feti nati vivi. La legge, arenata in parlamento, sostiene che nel caso che l'aborto non abbia successo o che il feto sfugga ai controlli bisogna procedere alla soppressione con armi e strumenti di fortuna.
  • Certi bigotti cristiani che vestono strane toghe bianche e nere si ostinano a sostenere che un aborto terapeutico praticato su un feto in età adulta sia considerato omicidio. Bah...
  • Un'altra usanza che testimonia il prossimo tracollo definitivo della società, secondo alcuni noti pensatori, è il celebrato Telethon a sostegno delle organizzazioni di esseri socialmente pericolosi scampati in vario modo alla legge 194. Esso è noto anche con il nome di otto per mille.

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