Fabrizio Failla
Fabrizio Failla è un giornalista professionista[citazione necessaria] dal 1990. Nasce nel 17 febbraio del 1928 a Canicattì[1] da un incrocio tra una Telecamera sterilizzata e un pallone di pallanuoto sgonfio. Fin da giovane dimostra la sua passione per la pallanuoto: la leggenda narra che impara a nuotare nell'utero materno prima e nella piscina comunale di Canicattì poi alla veneranda età di 0 mesi.
Da adolescente accarezza il sogno di diventare parte della Nazionale italiana di pallanuoto Dilettanti ma, causa le precarie doti fisiche e psichiche, è costretto a rinunciarvi.
Alla maggiore età, ottenuta anche la licenza elementare, Failla riesce a intraprendere la via Teulada, prima facendo autostop, poi viaggiando come ruota di scorta.
Attività giornalistica [2]
In linea generale Failla riesce a commentare per conto di mamma Rai una quindicina di partite di pallanuoto al mese, i mondiali di nuoto (o di qualsiasi altro sport sfigato e/o meno seguito), riesce a realizzare un paio di sintesi della Fiorentina e la finale dei tornei di briscola. Talvolta, quando non riesce ad arrivare alla fine del mese, viene sballottato a fare da inviato a bordo campo nelle Partite del cuore e nelle amichevoli precampionato. Il suo stile nel commentare i servizi è fastidiosamente lezioso e fa venir voglia di strangolarlo.
Durante la sua effimera carriera ha partecipato a trasmissioni sportive gloriose, come 90° minuto e La domenica sportiva rivestendo il ruolo di manutentore di cineprese e affini, e in 90° minuto - serie B partecipando alla realizzazione delle partite di basso audience.
Rapporti lavorativi
Pare che Failla sia costantemente deriso e schernito dai suoi colleghi: in particolare il bisteccone nazionale sembra che lo appelli con nomignoli offensivi (del tipo Forchetta moscia o Stecchino) e dei suoi superiori Bruno Gentili e Enrico Varriale che lo percuotevano continuamente per rubargli i soldi della merenda.
Grande amico di Bruno Pizzul, forse perché non lo ha mai conosciuto veramente, e raccomandato dal grande telecronista friulano, è riuscito anche a rifarsi in campo giornalistico, commentando qualche importante partita.
Cronaca recente
Inviato di Rai Sport, è balzato alla ribalta nelle cronache per aver querelato il capitano della Roma Francesco Totti che l'aveva apostrofato "cazzaro" in un'intervista. La vicenda si è conclusa nell'estate del 2007 con l'archiviazione da parte del GUP di Roma nei confronti del calciatore romanista[3]. Il 1° Maggio 2010 ha portato all'altare l'amata Anguillara in una chiesa di Valentina (sarà forse il contrario? Mah.): per l'amico tifoso viola anche Nonciclopedia si aggiunge alle felicitazioni.
Sempre nel maggio del 2010 è stato insignito del premio "Baracca", quale giornalista televisivo più brutto dell'anno 2009/2010.
Recentemente è stato incluso nella lista Rai degli inviati a bordo campo per il mondiale di calcio del Sud Africa 2010 da lasciare lì alla fine della competizione.
Stile
Failla commenta i servizi con un stile svenevole e fastidiosamente lezioso, tanto da far venir voglia di strozzarlo. Fa domande stupide agli intervistati e condisce gli interventi da bordo campo con curiosità che non interessano a nessuno, del tipo: Gattuso si sta soffiando il naso proprio in questo momento. Failla è ricordato dal grande pubblico per essersi apertamente schierato a favore del Sì nel referendum del giugno 2006, dicendo più volte Sì in diretta nonostante fosse palesemente vietato.
Curiosità
- Failla è il testimonial di una nota marca di protesi facciali, che alleviano la sofferenza da dislessia cronica (della quale lui stesso è affetto)
Note