Checco Zalone

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Checco Zalone dopo essersi messo due dita nel culo.
« Che cozzalone! »
(Chiunque su Checco Zalone)
« Ha scassat u cazz! »
(Checco Zalone su tutto)
« Pensavo che "pompei" era un verbo al passato »
(Checco Zalone su Pompei)
« Le note sono sette chi le vuole se le fotte »
(Checco Zalone sulla musica)
« Abitate in Islam? »
(Checco Zalone sul musulmanesimo)

Checco Zalone (pseudonimo di Porco Lucchese Maniaco) è nato a Bari nel lontano 1300.

[testo cancellato perchè non faceva ridere nessuno]

[testo cancellato perchè non faceva ridere nessuno ed era solo offensivo ritentate sarete più fortunati]

Carriera musicale

Checco in posa con l'unica copia del suo cd che sia riuscito a vendere.

È considerato il continuatore della tradizione musicale pugliese, che vede nei suoi maggiori esponenti Albano Carrisi, CapaRezza e Leone Di Lernia. Quest'ultimo è stato il primo a scoprire le immense doti canore di Checco Zalone.
Artista impegnato e sempre sensibile alle problematiche sociali, tra le sue canzoni più toccanti ricordiamo "I uomini sessuali", brano dal testo drammatico e tagliente che tratta con profondo senso critico la condizione degli uomini affetti dalla "malattia" dell'omosessualità.

Checco è anche compositore di poesie, che firma con lo pseudonimo di "Checco Angiolieri". Tra queste la più nota è "Ad Angela Mai", la quale recita:

« Faccio la pipì, faccio la pupù, ma con la mia mente stò costantemente ad Angela »