Oscar Giannino

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Oscar Fulvio Giannino[1], (Torino, 1 settembre 1961).

Oscar Fulvio Giannino. "Fulvio", per via della fluente chioma scarlatta.
Scarlatta chioma fluente della via per "Fulvio": Giannino Fulvio Oscar.

Giornalista, politico ed economista.

Ecco tre mestieri a cazzo.

Ed ecco Oscar Giannino.


Oscar Giannino si veste strano.

Oscar Giannino è di destra.

Quindi, Oscar Giannino è un intellettuale di destra.

A destra basta poco.

Oscar Giannino è un intellettuale di destra, si diceva. Ma lui non lo sa. Il fatto è che ha ereditato tutto dal bisnonno. Vestiti compresi. Baffi compresi. Idee all'avanguardia in campo economico-sociale comprese.

Oscar Giannino sembra uscito da un dipinto di fine '800. Quindi anche questa voce dovrebbe essere scritta in uno stile enciclopedico para-ottocentesco. La classica biografia in ordine cronologico. Infanzia, giovinezza, eccetera.

Invece no.

Così, quando Oscar Giannino la leggerà[2], si troverà disorientato. I baffi gli roteeranno impazziti. Il ritmo spezzato gli farà perdere l'orientamento. Potrebbe persino mettersi dei jeans, per lo straniamento.

Oscar Giannino bel damerino...

Il look di Oscar Giannino non ha paragoni.

Nessuno si veste come Oscar Giannino.

C'è ancora speranza per l'umanità.

...sguardo assassino...

« Una delle ragioni per cui le centrali elettronucleari costano tanto, è proprio la sicurezza: ma come si vede sono soldi ben spesi. »
(Da Fukushima mon amour, testi di Oscar Giannino.)
Il fondo uscito su Il Messaggero del 12 marzo 2011. Il bello del pezzo è che continua.

Oscar Giannino spicca tra i giornalisti per tempismo e senso della misura. Le occasioni per farne sfoggio non mancano: last but not least[3] il terremoto in Giappone, dell'11 marzo 2011. Giannino quel giorno era lì e in tre ore aveva già scritto un pezzo di approfondimento. Sì, tecnicamente, non era proprio a Fukushima. Comunque nei dintorni. A Cuneo. Però aveva una statuetta di Mazinga sulla scrivania.

Il pezzo, uscito sulla prima pagina de Il Messaggero del giorno dopo, è intitolato: Nucleare sicuro, è la prova del nove[4].

Posizione impegnativa per chiunque, a sole 24 ore dal terremoto. Ma Oscar Giannino non è chiunque (tranne il martedì sera, quando partecipa ai raduni di cosplayers di Oscar Giannino): Oscar Giannino è Oscar Giannino. E non ha bisogno di elementi certi o di aspettare conferme, per sostenere una tesi rischiosa. Gli basta la sensazione.

Basandosi su dati di prima mano, ottenuti dalla parrucchiera davanti casa, Oscar Giannino rassicura lettori e redattori. Sì, i giapponesi vicino a Fukushima hanno evacuato la zona. Però, ragiona Giannino, se non ho sentito il BOOOOM sino a casa mia, vuol dire che non è successo niente di grave.

Ergo, non c'è da preoccuparsi: le centrali nucleari sono sicure, soprattutto quella di Fukushima.

Ecco cosa succede a non spolverare le mensole. Basta una scossetta, e addio. Parola di Oscar Giannino.

Nell'occasione, Oscar Giannino è in prima linea per portare aiuti umanitari: per tre giorni di fila posta su Twitter lo stesso messaggio

:'-(

E il suo stato su Facebook è

:-(

Purtroppo, più la situazione a Fukushima peggiora, più l'empatia di Oscar Giannino verso i nipponici si tramuta nella peggiore nippofobia. Colpo di grazia, l'esplosione del reattore due. Infuriato per lo sputtanamento su scala mondiale della residua credibilità, Oscar Giannino sbrocca. Decapita a morsi la statuetta di Mazinga, brucia la sacra effige di Doraemon, il gatto ispiratore di tanti look, e al culmine del raptus iconoclasta rade a zero le bambole di Lamù, il tutto mentre lancia orrendi strali contro la Realtà stessa.

Oscar Giannino è oggi in silenzio stampa.

Meglio non disturbarlo. Sia mai che faccia un pezzo sul Vesuvio.

In ogni caso, l'articolo di Oscar Giannino un cambiamento l'ha causato: il quotidiano Il Messaggero ha cambiato testata.

Oggi è Il Messaggero della Sfiga.

...naso aquilino...

Presidente, stia tranquillo. I referendum su acqua e nucleare non passeranno: io ci azzecco per queste cose! - E a me che me ne fotte? Basta che non passi quello sul legittimo impedimento! Ah ah ah!.

Oscar Giannino, a tempo perso, è anche economista; ascrivibile al filone di pensiero detto "tardo-neoliberale". L'esordio nel 2001, con: "No luogo.Come essere fuori luogo in qualsiasi contesto"; la risposta tardo-neoliberale alla no-global Naomi Klein. Si segnalano inoltre

  • "Come abbinare i calzini col colore dei baffi. Trattato di economia politica in forma breve"
  • "I poveri hanno torto. Perché essere poveri è essere pigri", un inno all'iniziativa imprenditoriale in tutte le sue forme, lecite e non.

Le vendite dei libri di Oscar Giannino seguono fasi altalenanti. Gli analisti di mercato hanno però notato una forte correlazione positiva con la domanda di fermaporte: al crescere di questa, aumentano le vendite dei suoi libri. Attualmente Oscar Giannino sta lavorando sul testo definitivo sulle fonti di energia alternativa. Il titolo, salvo ripensamenti, è: "Nucleare sicuro: la prova del cuoco."; un ardito cross-over tra ricette popolane e pensiero pro-nucleare. Un testo in cui Oscar Giannino, in abito da cuoco, magnifica le virtù nutritive dei porri tentando nel contempo di convertire le massaie al nucleare. Oscar Giannino è un genio del marketing.

Un esempio delle sue idee innovative si trova nel famoso articolo Precariato sicuro, è la prova del nove, dove Oscar Giannino risolve brillantemente la piaga del precariato. Semplicemente, basta che i datori di lavoro paghino i precari (sempre in nero, va da sé) meno, ma meglio. Per "meglio" Oscar Giannino intende:

« Basta pagarli con banconote di piccolo taglio, e tante monetine. »

Aggiungendo:

« Coi bambini funziona sempre: sono convinti di avere più soldi, così. E come sono contenti con tutte quelle monetine! »
« È quel che si dice percezione della ricchezza. Così il precario crede di essere ricco, e aumenta i consumi comprando beni inutili. Povera stella, se sapesse... »

...baffo felino...

Oscar Giannino sa fare anche il mimo. Torna utile, nelle conferenze stampa.

Oscar Giannino ha ereditato i baffi dal bisnonno. Sono baffi speciali. Tipo quelli dei gatti[5]. Ad esempio, prima di entrare in una stanza Oscar Giannino misura coi baffi la distanza tra gli stipiti della porta. Se i baffi passano dalla porta senza toccarli, allora entra anche lui. La Natura è ingegnosa. Non quanto Oscar Giannino, ma insomma.

Inoltre, i suoi baffi fungono da radar: ad esempio, se i suoi baffi vanno a sbattere contro un muro, anche lui va a sbattere contro un muro. Sennò, no.

La barba, invece, è senza poteri. Solo un vezzo da dandy, anche se scomoda. Gli si impiglia di tutto, nella barba. Ma lui la tiene lo stesso. Chi bello vuol apparire...

...labbro malandrino...

Il gangsta rap deve molto al look di Oscar Giannino.

Riguardo la dottrina tardo-neoliberale, essa è di facile comprensione. Sintetizzando, i cardini sono tre:

  • I soldi non sono solo una merce di scambio, ma La unità di misura: di tutto.
  • Ciò che non è illegale, è morale. Si può fare tutto quello che non è espressamente vietato: al diavolo le convenzioni sociali, si vive una volta sola![6]
  • Chi ha più soldi vince. Un po' stringato, ma il succo è quello.

All'apparenza, sembra una riedizione della vecchia legge della giungla. Nella giungla, è noto, tutti gli animali della stessa specie partono dalle stessi condizioni, sin da piccoli. E sopravvivono i più forti.

« Anche nella società dovrebbe essere così. Concorrenza, ragazzi, concorrenza. È il mercato che lo vuole. »

Di conseguenza, anche nella società dev'essere realizzato un sistema meritocratico in cui a tutti vengano concesse le stesse possibilità. Le basi di partenza devono essere le stesse per tutti. Sino a un certo punto, però. Oscar Giannino ci ricorda che:

« Va bene la meritocrazia, però per quelli con genitori ricchi è diverso. Meritano di partire in vantaggio. Sennò a cosa serve produrre ricchezza? »
« E poi, i figli degli operai che vogliono diventare avvocati, per dire, mi sanno tanto di esibizionisti. Stiano al loro posto, quei maleducati. »

...pizzo caprino...

L'eleganza è tutto. Anche al karaoke.

Oscar Giannino è un membro di spicco dell'intellighenzia tardo-neoliberale italiana, e - nonostante voglia dimenticarselo - fu spesso in sintonia coi governi Berlusconi. A tal punto da meritarsi una poesia di Sandro Bondi. Oscar Giannino, però, non l'ha gradita affatto.

Con l'onestà intellettuale che lo contraddistingue, ha rilasciato a "Chi?":

« No, è che Bondi è una chiavica. Non le sa scrivere, le poesie. Quelli del Pdl non glielo dicono, perché lui è un pacioccotto e poi ci sta male. »

Aggiungendo:

« Però, dai, non è capace. Ma come si fa? E usalo un verbo, ogni tanto! Cazzo! »

In realtà quest'opinione è ingenerosa. Bondi ha solo problemi con le rime. E non imbrocca un accostamento aggettivo-sostantivo che sia uno. Per il resto, però, è un bravo poeta.

...collo taurino.

Nota Bene: i titoli dei paragrafi del presente articolo seguono pedissequamente la poesia di Sandro Bondi.

A ripensarci, forse Giannino non ha tutti i torti.

Appendice: Oscar Giannino ferma il declino

Non c'è 2 senza : non è neanche stato allo Zecchino d'Oro come diceva. Però Mago Zurlì lo ha ispirato tanto lo stesso.

Nel dicembre 2012, Oscar Giannino fonda il movimento "Fermare il declino", candidandosi alla Presidenza del Consiglio. Le adesioni crescono rapidamente, gli indecisi/delusi gli si avvicinano, quelli del Pdl s'impànicano: insomma, un successo. Ma Oscar Giannino ha sempre un coniglio nel cilindro. Questo, però, ci ha messo vent'anni a tirarlo fuori. Così, a pochi giorni dalle elezioni scoppia puntuale il merdone.

Sì, d'accordo, non aveva proprio preso quel Master in Economia a Chicago[7]. Però lui a Chicago c'è stato davvero, giura:

« era quando recitavo in Blues Brothers, facevo il terzo fratello! »

Ma sono dettagli.

Il fatto è che il mondo accademico è obsoleto per Oscar Giannino. Il suo metodo innovativo - che consisteva nel considerare superato un esame non appena aveva comprato il relativo libro di testo - non è mai stato accettato dalle baronìe universitarie. E così, in attesa di una riforma liberale in questo settore (la tanto vagheggiata autocertificazione dei titoli di studio), negli ultimi 20 anni Giannino non ha potuto fare a meno di vantarsi del titolo di Dottore in Giurisprudenza e/o Economia. Ma sempre in buona fede. Quei libri costavano, dopotutto.

Attualmente Oscar Giannino si è dimesso dalla Presidenza di Fare, rimanendo comunque candidato premier.

Tanto, casino più, casino meno.

Note

  1. ^ Per gli amici Djannino Unmastered, la D è muta e anche i master
  2. ^ Perché lo farà, prima o poi.
  3. ^ Oscar Giannino perdonerà questa intrusione linguistica dalla perfida Albione.
  4. ^ Reperibile con una valanga di errori di battitura (insabbiamento?) su [1]
  5. ^ Sì, le vibrisse.
  6. ^ Per fortuna nella realtà nessuno penserebbe mai di inserire qualcosa del genere, tipo "Ciò che non è vietato, è lecito", per ammodernare la Costituzione. O no?
  7. ^ Alla Booth Manager of the Student Records & Systems ecc.

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