Antonio Di Natale: differenze tra le versioni

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'''Antonio Di Natale''' detto [[Totò]] è un comico che vaga per i campi della [[Serie A]] segnando gol per caso, senza cattive intenzioni.
'''Antonio Di Natale''', detto Totò, è un simpatico scugnizzo che bazzica i campi della [[Serie A]], prevalentemente per attuare la truffa dello specchietto rotto.<br />Di Natale ha legato il proprio nome a quello dell'[[Udinese]], del quale è primatista di reti, presenze e [[Scaccolarsi|scaccolamenti]] durante le interviste a ''Stadio Sprint''.


== Caratteristiche tecniche ==
== Biografia ==


Figlio illegittimo di [[Diego Armando Maradona]] (al pari di [[Vincenzo Montella]], [[Fabrizio Miccoli]] e della formazione originale dei [[Neri per Caso]]), Antonio ha ereditato dal padre il tiro potente e preciso, la visione di gioco e l'abilità nel [[dribbling]] alla [[Guardia di Finanza]].
Di natale nasce a [[Pasqua]] a Nanopoli, dove sono nati e cresciuti anche [[Fabrizio Miccoli]] e [[Lionel Messi]]. Antonio ha un'infanzia difficile: viene costretto a vendere i suoi soldatini e giocattoli per comprare ostriche e [[champagne]] alla sua famiglia, conservando solo un [[pallone]], che usa per giocare calcio con le [[vecchiette]] del quartiere, venendo umiliato e sbeffeggiato. A 17 anni viene assunto da una ditta di giardinaggio per fare il [[nano da giardino]]. Viene venduto al presidente dell'[[Albinoleffe]] per abbellire le siepi e le aiuole di [[Albino]]. Alla giovanissima età di 35 anni, [[Totò]] debutta in serie C4 con il Portogruaro e conquista il titolo di capocannoniere della competizione segnando ben 3 goal (di cui 2 nella sua porta).


=== Carriera ===
== Carriera ==
=== Club ===
Antonio veste le maglie di Empoli, Iperzola, Varese, Twente e [[Facebook]] Team, segnando addirittura 5 gol (scaturiti da due calci di rigore e da un arbitro miope) fino ad approdare alla sua squadra attuale: l'[[Udinese]]. Il suo acquisto è dovuto a creare ''"l'Udinese della festa"'', avendo già il calciatore [[Pasquale]] e il dirigente Carnevale. Si sta cercando Capodanno. Questa è l'unica funzione di Antonio Di Natale all'Udinese.
Nato e cresciuto nel comune più meridionale del [[Friuli-Venezia Giulia]] ([[Pomigliano d'Arco]]), all'età di otto anni Di Natale viene catturato da bracconieri senza scrupoli e rivenduto all'[[Empoli Football Club|Empoli]], che in questo modo, da anni, alimenta il proprio settore giovanile.<br />A Empoli, più che per le sue doti tecniche, Di Natale fa parlare di sè per il rapporto morboso e deviato che instaura col proprio [[aspirapolvere]]. La società lo cede quindi in prestito, dapprima al [[Varese]], in Serie C, e poi ai fondamentalisti islamici di [[Boko Haram]].<br />Nel [[2003]] Totò torna all'Empoli e, coadiuvato da altri due grandi campioni come [[Ighli Vannucchi]] e [[Ciccio Tavano|Francesco Tavano]], oggi titolari di una ditta di autospurghi, trascina a suon di goal la squadra verso una meritata retrocessione.

Nel [[2004]] Di Natale fa ritorno nella natia [[Udine]] col dichiarato intento di costituire, assieme al terzino [[Giovanni Pasquale|Pasquale]] e al dirigente [[Andrea Carnevale|Carnevale]], il team delle festività. In Friuli si rende protagonista di ottime prestazioni, nonché di un pestaggio ai danni del compagno [[Giampiero Pinzi]], reo, come appura in seguito in seguito la Procura di Udine, di aver usato il suo aspirapolvere.<br />Nella stagione 2005-06 Di Natale viene nominato capitano dell'Udinese in sostituzione di [[Valerio Bertotto]], finito in [[coma]] dopo essere caduto dalle scale. Cinque volte.

Nella stagione 2007-08 fa registrare cifre di tutto rispetto: 13 reti, 15 assist e un'intera scolaresca falciata guidando da [[ubriaco]] il [[SUV]] di [[Vincenzo Iaquinta]]. Il suo bersaglio preferito è il [[Milan]], a cui segna ben cinque gol tra andata e ritorno e, non ancora pago, piscia nel serbatoio del pullman.<br />Il [[15 ottobre]] [[2009]] realizza una tripletta nella partita benefica Udinese - Carcerati di [[san Vittore]], ma il referto della partita non specifica in quale squadra abbia giocato.<br />Il [[2 maggio]] [[2010]], in occasione di Cagliari - Udinese, segna il suo centesimo gol, tra campionato e coppe, con la maglia bianconera. Totò festeggia l'importante primato sbafandosi, sotto gli occhi allibiti dei presenti, 28 porzioni di [[peperonata]]. L'attaccante realizza così il suo secondo record di giornata, superando di ben 5 porzioni il precedente record di piatti di peperonata ingurgitati da un tesserato dell'Udinese, detenuto fino a quel momento da [[Oliver Bierhoff]].<br />Nell'estate del 2010, con una decisione presa con il cuore, Di Natale dice no alla chiamata della [[Juventus]], la quale però voleva soltanto il numero di telefono di [[Simone Pepe]].

Nella stagione 2012-13 Totò contribuisce in maniera determinante alla qualificazione dell'Udinese in [[Champions League]] procurando le battone dopo ogni vittoria.<br />Il [[6 gennaio]] [[2014]] annuncia a un gruppo di vecchie in fila dal [[pescivendolo]] la ferma volontà di volersi ritirare al termine della stagione sportiva. "''Ok, ma mettiti in fila come tutti''", è stata la risposta delle vecchie.

=== Nazionale ===


== Galleria natalizia ==
== Galleria natalizia ==
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== Trofei ==
== Palmarès ==
Di Natale ha vinto:
*Cinque retrocessioni
*Due cucchiai di legno
*Un Premio "Peggior Giocatore della Terra"


{{calciatori}}
{{calciatori}}

Versione delle 18:49, 1 feb 2015

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Il piccolo Antonio Di Natale mentre mangia, per difficoltà economiche, alla Caritas.
« Nun voglio giucà chiù... »
(Di Natale, ogni anno a fine stagione)

Antonio Di Natale, detto Totò, è un simpatico scugnizzo che bazzica i campi della Serie A, prevalentemente per attuare la truffa dello specchietto rotto.
Di Natale ha legato il proprio nome a quello dell'Udinese, del quale è primatista di reti, presenze e scaccolamenti durante le interviste a Stadio Sprint.

Caratteristiche tecniche

Figlio illegittimo di Diego Armando Maradona (al pari di Vincenzo Montella, Fabrizio Miccoli e della formazione originale dei Neri per Caso), Antonio ha ereditato dal padre il tiro potente e preciso, la visione di gioco e l'abilità nel dribbling alla Guardia di Finanza.

Carriera

Club

Nato e cresciuto nel comune più meridionale del Friuli-Venezia Giulia (Pomigliano d'Arco), all'età di otto anni Di Natale viene catturato da bracconieri senza scrupoli e rivenduto all'Empoli, che in questo modo, da anni, alimenta il proprio settore giovanile.
A Empoli, più che per le sue doti tecniche, Di Natale fa parlare di sè per il rapporto morboso e deviato che instaura col proprio aspirapolvere. La società lo cede quindi in prestito, dapprima al Varese, in Serie C, e poi ai fondamentalisti islamici di Boko Haram.
Nel 2003 Totò torna all'Empoli e, coadiuvato da altri due grandi campioni come Ighli Vannucchi e Francesco Tavano, oggi titolari di una ditta di autospurghi, trascina a suon di goal la squadra verso una meritata retrocessione.

Nel 2004 Di Natale fa ritorno nella natia Udine col dichiarato intento di costituire, assieme al terzino Pasquale e al dirigente Carnevale, il team delle festività. In Friuli si rende protagonista di ottime prestazioni, nonché di un pestaggio ai danni del compagno Giampiero Pinzi, reo, come appura in seguito in seguito la Procura di Udine, di aver usato il suo aspirapolvere.
Nella stagione 2005-06 Di Natale viene nominato capitano dell'Udinese in sostituzione di Valerio Bertotto, finito in coma dopo essere caduto dalle scale. Cinque volte.

Nella stagione 2007-08 fa registrare cifre di tutto rispetto: 13 reti, 15 assist e un'intera scolaresca falciata guidando da ubriaco il SUV di Vincenzo Iaquinta. Il suo bersaglio preferito è il Milan, a cui segna ben cinque gol tra andata e ritorno e, non ancora pago, piscia nel serbatoio del pullman.
Il 15 ottobre 2009 realizza una tripletta nella partita benefica Udinese - Carcerati di san Vittore, ma il referto della partita non specifica in quale squadra abbia giocato.
Il 2 maggio 2010, in occasione di Cagliari - Udinese, segna il suo centesimo gol, tra campionato e coppe, con la maglia bianconera. Totò festeggia l'importante primato sbafandosi, sotto gli occhi allibiti dei presenti, 28 porzioni di peperonata. L'attaccante realizza così il suo secondo record di giornata, superando di ben 5 porzioni il precedente record di piatti di peperonata ingurgitati da un tesserato dell'Udinese, detenuto fino a quel momento da Oliver Bierhoff.
Nell'estate del 2010, con una decisione presa con il cuore, Di Natale dice no alla chiamata della Juventus, la quale però voleva soltanto il numero di telefono di Simone Pepe.

Nella stagione 2012-13 Totò contribuisce in maniera determinante alla qualificazione dell'Udinese in Champions League procurando le battone dopo ogni vittoria.
Il 6 gennaio 2014 annuncia a un gruppo di vecchie in fila dal pescivendolo la ferma volontà di volersi ritirare al termine della stagione sportiva. "Ok, ma mettiti in fila come tutti", è stata la risposta delle vecchie.

Nazionale

Galleria natalizia

Palmarès