San Vittore

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San Vittore secondo l'iconografia di moda a Quarto Oggiaro (MI).
« San Vittore benedetto rendi stabile 'sto tetto,
se la tegola se scoccia, casco in basso de capoccia.
Stamo circa ar sesto piano e c'ho er tuo santino in mano
perché, se me dice male, me risvejo all'ospedale. »
(Un topo d'appartamento romano invoca la protezione del santo.)

San Vittore è un santo difficilmente identificabile, è il protettore dei topi d'appartamento e, proprio per questo, è abituato a non lasciare tracce o impronte digitali. Scavando nelle frammentarie notizie esistenti, e nelle schede segnaletiche della questura, scopriamo che ne sono esistiti circa una fracca[1]. A questo punto siamo ad un bivio: o scegliamo di non portare a compimento questa pagina, oppure ne prendiamo uno a caso. Siccome siamo in democrazia, apriamo un dibattito con l'autore di questo articolo e poi decidiamo.

« Scelgo io, altrimenti la pagina la fate scrivere a vostra sorella! »
(L'autore, come sempre disponibile al confronto civile.)

Visto che siamo tutti d'accordo, la scelta cade su Vittore I (papa, santo e martire).

Biografia

Papa Vittore I: 14º papa della Chiesa cattolica.
Predecessore: Chiavistello V.
Successore: Pentito II.

La nascita del santo è di difficile collocazione temporale, anche col sereno si brancola nel buio. Di sicuro sappiamo che è nato in Tunisia, che è morto a Roma nel 199 ed è diventato papa nel 189. Quindi: in base a questo, e ai documenti ritrovati nella sede della II Legione Partica (durante gli scavi del 1922), possiamo affermare tranquillamente che era uno "sculato da paura". Vi state chiedendo il perché ritenerlo fortunato?! Riuscite a immaginare un tizio qualsiasi che scende dal barcone a Lampedusa e diventa Pontefice? Come no, è più facile che un giorno Giuliano Ferrara indossi taglia 46, o che una carota mangi un coniglio. Ma andiamo con ordine. Il Liber Pontificalis lo ritiene di etnia berbera, e riporta che suo padre si chiamasse Felice, cosa abbastanza inverosimile perché se sei nato in Libia durante il regno di Traiano, e sei cristiano, hai poco di cui essere allegro. Della sua ascesa al soglio pontificio si sa ben poco, pare che abbia vinto l'incarico durante una lotteria, svoltasi presso il magna emporium da Vitellio ad Ostia. Eusebio di Cesarea, vescovo palestinese in forza allo Jabal Al-Mukaber come terzino, posizionò l'inizio del pontificato al nono anno del regno di Commodo (perché gli veniva comodo) e lo fece durare dieci anni.

Vittore e i rapporti con l'Impero

Vittore si batté a lungo contro una pratica davvero incivile: al leone non veniva mai dato l'Alka-Seltzer per digerire.

Durante quel periodo la Chiesa di Roma registrò un'attenuazione delle persecuzioni. Le crocifissioni si svolgevano solo il martedì e furono aboliti i festeggiamenti orgiastici che di norma seguivano. Questo viene generalmente attribuito all'influenza di Marcia (patrizia già oltre la data di scadenza), amante e poi moglie dell'imperatore. Papa Vittore, che aveva a cuore i cristiani condannati ai lavori forzati nelle miniere della Sardegna (perché ci prendeva la mazzetta), sollecitò con grande determinazione Marcia a chiedere per loro la grazia. Commodo alla fine la concesse, in cambio di una significativa evoluzione del rapporto con la moglie. All'arrivo sull'isola i romani sorpresero però i detenuti a rubare una galea. Dopo essersi liberati, ed aver stuprato a turno la moglie del governatore Gneo Papirio Coriaceo, stavano per partire indisturbati alla volta di Algeri, dove avrebbero poi fatto perdere le loro tracce. Il generale Rufo Calpurnio Bibulo, al comando della spedizione romana (e cugino del governatore), la prese decisamente male: i fuggitivi vennero tutti catturati, processati sommariamente e tramutati in mangime per carpe.

La questione quartodecimana

Vittore dovette affrontare la questione della Pasqua.

Durante il suo pontificato si acuì la disputa sulla celebrazione della Pasqua, che creava tensioni dai tempi di Papa Aniceto (detto Pimpinello). I cristiani delle province dell'Asia erano soliti celebrare la Pasqua il 14º giorno del mese di Nisan, che seguiva di una settimana abbondante quella del Purim e precedeva di tre mesi il Simchat Torah. Questa usanza portò agitazione all'interno della comunità cristiana di Roma, che era solita festeggiare la seconda domenica dopo le Idi di marzo, circa un mese prima del Lectisternio che oscillava, ad occhio e croce, tra i Caprotinia e il Brumalia[2]. Vittore tenne allora il primo sinodo romano di cui si abbiano notizie, durante il quale si decise per la formula attuale, nella quale, per sapere quando viene Pasqua, devi aspettare la pubblicazione del calendario di Frate Indovino.

Vittore e le eresie

Vittore stabilì, nella stagione 193-194, il record ancora imbattuto di condanne per eresia, arrivando a sanzionare 27 bolle di scomunica, 65 cartellini rossi e più di trecento ammonizioni. La più eclatante fu la scomunica di Teodoto di Bisanzio, che iniziò a predicare che: Cristo era soltanto un uomo con poteri sovrannaturali, conferiti dallo Spirito Santo. All'inizio il pontefice lo ammonì verbalmente in modo severo: l'incauto Teodoto aveva affermato che Gesù Cristo poteva trasformarsi in una Chevrolet Camaro gialla. La seconda volta però si arrivò immediatamente alla scomunica: fu quando Teodato (nel tentativo di correggersi) disse che nella trasformazione sarebbe diventato una Fiat Duna.

Morte e sepoltura

Vittore, nonostante il periodo di pace che visse la Chiesa, patì il martirio sotto Settimio Severo e venne sepolto vicino alla Tomba di Pietro. I dettagli del martirio sono raffigurati in un quadro di Pieter Bruegel il Vecchio, La puzzola, da cui si evince che il Santo fu ucciso a scorregge. Le sue reliquie sono oggi conservate presso la Basilica di Santa Barbara a Porcari (LU), in un luogo ben ventilato.

Il culto

In onore del santo è stato costruito, a Milano, uno speciale luogo di preghiera a pianta esagonale. L'edificio, a sei braccia di tre piani l'una, si divide in un cospicuo numero di piccole celle, atte ad isolare il fedele per garantirgli una preghiera scevra da disturbi esterni. In questo luogo, il penitente può mondare la propria anima dai peccati commessi, sicuro che la buona condotta verrà tenuta in considerazione.
I pellegrini vi giungono da ogni parte del mondo, San Vittore è seguito da una schiera di fedeli molto eterogenea, che comprende:

Un devoto del Santo assorto in preghiera.

Note

  1. ^ grande quantità
  2. ^ mai una data del cazzo eh?

Voci correlate

Cose di Chiesa

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