Utente:Retorico/sandbox/1: differenze tra le versioni

Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto aggiunto Contenuto cancellato
mNessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 1: Riga 1:
{{Cit2|Nun me somiglia pe' gniente!| Guus "Stecchino" Hiddink su Ancelotti}}
{{Cit2|Nun me somiglia pe' gniente!| Guus "Stecchino" Hiddink su Ancelotti}}

{{Cit2|Siam tre piccoli porcellin, siamo tre fratellin|[[Roberto Calderoli]]|Calderoli su Hiddink e Ancelotti}}


[[File:Guus_Hiddink.jpg|right|thumb|290px|Carlo Ancelotti durante le semifinali di [[Champions League|Champions]] [[2004]]/[[2005]], quando strabiliò i tifosi esibendosi nel [[miracolo]] dell'ubiquità.]]
[[File:Guus_Hiddink.jpg|right|thumb|290px|Carlo Ancelotti durante le semifinali di [[Champions League|Champions]] [[2004]]/[[2005]], quando strabiliò i tifosi esibendosi nel [[miracolo]] dell'ubiquità.]]

Versione delle 07:54, 24 gen 2010

« Nun me somiglia pe' gniente! »
( Guus "Stecchino" Hiddink su Ancelotti)


Carlo Ancelotti durante le semifinali di Champions 2004/2005, quando strabiliò i tifosi esibendosi nel miracolo dell'ubiquità.


Carlo Ancelotti è un salumiere della Bassa emiliana diventato allenatore di calcio per un errore dovuto alla somiglianza con Guus Hiddink che, da parte sua, deve la sua carriera alla somiglianza con Ancelotti.
Un tipico esempio del gioco delle Tre carte napoletano applicato al calcio. Al momento di scrivere questo articolo si sa che uno dei due allena il Chelsea ma non si capisce chi.

Nascita e carriera da calciatore, se così vogliamo dire

Rovagnino, il pupazzetto di Carletto

Nasce a Reggiano, un paesino di campagna in provincia di Parmigiano, figlio di due pizzicagnoli. Già da piccolo denota una spiccata predisposizione per il calcio ingozzandosi con quantità industriali di formaggio.
Come tutti i bambini, ancora insicuro e timoroso dei misteri del mondo, ama dormire col suo pupazzetto preferito: Rovagnino, un prosciutto di otto chili, che sbocconcella per farsi compagnia nelle notti insonni.
Se consideriamo il leggerissimo disordine alimentare col quale cresce, non facciamo fatica a capire come appena adolescente fosse difficile distinguerlo dai maiali che pascolavano attorno a casa.
Di costituzione più che robusta, col pallone tra i piedi diviene leggiadro come una farfalla incrociata con un elefante.
Per qualche strano motivo è notato dai dirigenti della Roma che, soffrendo di una forma acuta di masochismo, lo ingaggiano per farlo addirittura giocare in serie A.
Il fatto che formasse la coppia di centrocampo con Negrisolo è tutto dire della volontà autolesionistica della Roma.
Gli anni che Carlo trascorre nella capitale sono densi di vittorie del Milansia in Europa che in Italia.
Vista la supremazia indiscussa, la Federazione Internazionale impone al Milan di acquistare Ancelotti per riequilibrare le forze in campo. Così avviene.
Finalmente, libera dal peso morto, la Roma può vincere il suo scudetto e non essere ridicola quando si presenta in campo.
Carletto, all'ombra della Madonnina e di fianco a campioni come Gullit, Van Basten e Rjikard, incrementa il suo tasso tecnico e fa schizzare quello glicemico con abbuffate memorabili.
Il Milan sopporta stoicamente le sue intemperanze alimentari fino a quando Ancelotti non viene beccato in sede nottetempo, intento a divorare la Coppa dei Campioni.


« Cribbio! Va bene la mortadella, va bene il salame, ma la coppa no! Le avevo raccomandato di contenersi ma lei non si è contenuto, mi consenta ora di licenziarla »
(Berlusconi, costretto a usare buona parte del suo repertorio)


Carriera da allenatore

L'allegria contagiosa è un'altra delle caratteristiche peculiari di Carlo Ancelotti. Qui, euforico, si avvia alla premiazione dopo la vittoria nel Mondiale per Club 2007.


Trovatosi improvvisamente in mezzo a una strada, si propose come allenatore e qualche boccalone di presidente abboccò.
Gli arrivarono varie proposte che Carletto vagliò sulla base dei cibi tipici della città e sebbene fosse tentato dall'Udinese per via del San Daniele, non esitò a scegliere Parma per la maggior varietà di salumi e formaggi.
Dopo due anni di gozzoviglie parmigiane, assunte ormai le sembianza di un rotolo di colesterolo, sente la voglia di qualcosa di qualcosa di buono[citazione necessaria] e si trasferisce a Torino, sponda Juventus.
Qui riesce a confezionare ottime sconfitte, ma nonostante ciò viene cacciato a pedate e, disoccupato e affamato, si trova costretto a tornare al porcile all'ovile di Berlusconi che dall'alto della sua magnanimità[citazione necessaria??] non gli chiude la porta in faccia e lo assume come figurante personale: è infatti Carlo ad andare in panchina, a rispondere alle interviste, ma stop così. La formazione, il mercato e tutte le questioni tecniche sono compito del Presidente che, nel contratto, pretende anche l'inserimento della clausola zerbino: praticamente, dopo le partite di campionato o di coppa, Ancelotti è tenuto a farsi trattare a pesci in faccia dalla dirigenza senza mostrarsi seccato.
Carletto ci sta! E che gliene frega a lui, basta che se magna! Cassoela, panettone, stracotto d'asino, e chi sta meglio di lui?
Purtroppo però, non ha però fatto i conti con la perfidia di zio Fester Adriano Galliani che all'ultimo momento aggiunge un codicillo che regola la dieta dell'allenatore: "acqua, e verdurine bollite e scondite a pranzo e a cena per tutti i tre anni di contratto, con le seguenti possibili eccezioni:

  • Vittoria della Coppa Italia - 12 pranzi luculliani in premio.
  • Vittoria dello scudetto - 24 pranzi trimalcionici.
  • Vittoria della Champions League - 36 pranzi pantagruelici.
  • Tripletta di vittorie - Fornitura di insaccati a volontà per dieci anni.

Galliani, che uno al solo guardarlo può pensare che sia uno scemo da competizione, aveva fatto centro: Carletto Ancelotti, il perdente per antonomasia, il primo degli ultimi, cominciò a inanellare una vittoria via l'altra, un trofeo , una coppa, uno scudetto, un'altra coppa, e così via, fino a raggiungere tre risultati clamorosi:

Uno dei trofei più apprezzati da Carletto
  • Diventare l'allenatore più titolato del mondo
  • 150 kg di peso di cui il 100% grasso
  • La rovina economica della società rossonera che dovrà pagargli salumi a volontà (e la volontà a Carlo non manca proprio!) per i prossimi quattrocento anni.

L'esonero, più che una necessità fu un obbligo.

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse ti incuriosisce sapere com'è dormire coi pesci?

  • Ancelotti ha recentemente scritto un libro: "Volevo la Coppa", confessando la sua bulimia per gli insaccati.
  • Sta preparando un altro libro "Ho avuto culatello" sull'importanza della fortuna nel calcio, specie se in premio per le vittorie ti danno dei salumi


Voci Correlate