Raffaello Sanzio: differenze tra le versioni
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[[File:Raffaello Autoritratto con un amico.jpg|miniatura|''Ritratto di Bud Spencer'', Raffaello Sanzio, Museo delle banane.]] |
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{{Cit2|Questi è quel Raffaello per cui la natura credette d'esser vinta, mentre era vivo e di morire, una volta morto.|Maestro Splinter su Raffaello, sotto l'effetto di sostanze stupefacenti.}} |
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{{Cit2|Raffaello ha realizzato opere dotate di maestosa universalità, capaci di scavare nelle anime e sconvolgerle per sempre... altre sono così così.|[[Vittorio Sgarbi]] su Raffaello.}} |
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{{Cit2|Michelangelo? Quello della [[Cappella Sistina]]? Mi ricordo di lui, veniva sempre a casa mia e studiavamo insieme Storia dell'Arte.|Raffaello si pavoneggia vantando [[Michelangelo Buonarroti|conoscenze importanti]].}} |
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== Biografia == |
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'''Raffaello''' nasce senza preavviso sul pianeta [[Terra]] all'età di 37 anni, nell'[[anno]] unomilaquattrocentottantordici,314. Figlio di Giovanni Santi, di Magia Battista e di Voldemort, nipote di [[Pico de Paperis]], [[fratello]] di suo fratello e [[cugino]] di suo [[nonno]], riceve una vaga istruzione prima di intraprendere la carriera artistica. Oggi viene ricordato principalmente per aver dipinto una quantità smisurata di quadri raffiguranti le [[Madonna|Madonne]], commissionatigli da papi e cardinali intenzionati ad [[masturbazione|estasiarsi]] di fronte alle immagini della santa vergine. Come ultimo lavoro, prima di morire, ha affrescato la [[Chiesa (edificio)|chiesa]] di Frà Tuck, nella [[Foresta di Sherwood]]. |
'''Raffaello''' nasce senza preavviso sul pianeta [[Terra]] all'età di 37 anni, nell'[[anno]] unomilaquattrocentottantordici,314. Figlio di Giovanni Santi, di Magia Battista e di Voldemort, nipote di [[Pico de Paperis]], [[fratello]] di suo fratello e [[cugino]] di suo [[nonno]], riceve una vaga istruzione prima di intraprendere la carriera artistica. Oggi viene ricordato principalmente per aver dipinto una quantità smisurata di quadri raffiguranti le [[Madonna|Madonne]], commissionatigli da papi e cardinali intenzionati ad [[masturbazione|estasiarsi]] di fronte alle immagini della santa vergine. Come ultimo lavoro, prima di morire, ha affrescato la [[Chiesa (edificio)|chiesa]] di Frà Tuck, nella [[Foresta di Sherwood]]. |
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== La formazione artistica == |
== La formazione artistica == |
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[[File:Rafael - ressureicaocristo01.jpg|miniatura|''Lo chiamavano Trinità'']] |
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Il suo cammino artistico inizia alla giovane età di 11 anni, quando comincia a lavorare come [[salumiere]] nella bottega di [[Mago Merlino]], prima di diventare un disegnatore professionista ingaggiato dalla [[Disney]]. Influenzato particolarmente da un certo Melozzo da Forlì, provincia di Forquì, personaggio che oggi sappiamo essere stato irreale e che in realtà viveva solo nella sua [[fantasia]], Raffaello esegue i primi disastrosi dipinti ritraendo donne nude. E sarà proprio la sua sessualità repressa che lo porterà a dipingere in continuazione Madonne e angeli dalla dubbia identità sessuale, oltre che mangiare compulsivamente banane. Il suo percorso artistico continua, e successivamente arricchisce le proprie conoscenze lavorando come portalettere nel laboratorio di [[Archimede]]. Tuttavia, a causa della sua inettitudine, viene retrocesso dal ruolo di portalettere a quello di animale da compagnia. |
Il suo cammino artistico inizia alla giovane età di 11 anni, quando comincia a lavorare come [[salumiere]] nella bottega di [[Mago Merlino]], prima di diventare un disegnatore professionista ingaggiato dalla [[Disney]]. Influenzato particolarmente da un certo Melozzo da Forlì, provincia di Forquì, personaggio che oggi sappiamo essere stato irreale e che in realtà viveva solo nella sua [[fantasia]], Raffaello esegue i primi disastrosi dipinti ritraendo donne nude. E sarà proprio la sua sessualità repressa che lo porterà a dipingere in continuazione Madonne e angeli dalla dubbia identità sessuale, oltre che mangiare compulsivamente banane. Il suo percorso artistico continua, e successivamente arricchisce le proprie conoscenze lavorando come portalettere nel laboratorio di [[Archimede]]. Tuttavia, a causa della sua inettitudine, viene retrocesso dal ruolo di portalettere a quello di animale da compagnia. |
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[[File:Raffaello Autoritratto con un amico.jpg|left|thumb|185px|Ritratto di Bud Spencer, Raffaello Sanzio, Museo delle banane.]] |
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=== La giovinezza === |
=== La giovinezza === |
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Ancora [[Niubbo|giovane e inesperto]], partecipa ad un concorso per vincere un appalto valido per dipingere affreschi nella Basilica di [[San Finocchio]]: insieme a lui partecipano anche [[Leonardo da Vinci]], [[Dante Alighieri]] e uno [[gnu]]. Sfortunatamente Raffaello si classifica secondo, alle spalle dello gnu. Capisce dunque che se vuole diventare un vero artista deve fare di più |
Ancora [[Niubbo|giovane e inesperto]], partecipa ad un concorso per vincere un appalto valido per dipingere affreschi nella Basilica di [[San Finocchio]]: insieme a lui partecipano anche [[Leonardo da Vinci]], [[Dante Alighieri]] e uno [[gnu]]. Sfortunatamente Raffaello si classifica secondo, alle spalle dello gnu. Capisce dunque che se vuole diventare un vero artista deve fare di più. |
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All'età di 20 anni, quindi, dopo un lungo apprendistato, riesce finalmente a capire che per portare a termine un dipinto decente è raccomandabile tenere il pennello in mano, non [[culo|altrove]] come era sua abitudine. Grazie a questa strabiliante scoperta, gli storici dell'arte e il mio pescivendolo di fiducia fanno risalire a questo periodo il dipinto ''Madonna con il bambino, la bambina e i santi [[San Pistacchio|Pistacchio]] e Clavicembalo'', così come ''Crocifissione di un povero Cristo con due angeli, la Madonna, Maddalena, Garibaldi e mio cugino''. Su questa seconda opera sono ancora visibili le influenze di [[Archimede]] e di [[Giulio Cesare]]. |
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In questo periodo si specializza nei ritratti, come è possibile vedere dalle immagini ai lati. Nel resto della sua gioventù Raffaello non fece molto altro: unico evento rilevante da segnalarsi è l'incontro con una [[mucca]]. |
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=== La maturità === |
=== La maturità === |
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[[File:Raffaello San Michele e il drago.jpg|miniatura|''San Michele a caccia di tacchini'', dipinto di Raffaello, pastelli [[Giotto]] su Fabriano 4, Parigi, Pollaio nazionale.]] |
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Con alle spalle una discreta quantità di dipinti realizzati, Raffaello acquisisce finalmente un suo stile personale. La sua fama si diffonde e arriva fino a [[Vatikan City]] dove il papa |
Con alle spalle una discreta quantità di dipinti realizzati, Raffaello acquisisce finalmente un suo stile personale. La sua fama si diffonde e arriva fino a [[Vatikan City]] dove il papa Camomillo II, successivamente [[San Pedofilo]], gli intima di dipingere, in due giorni, {{#formatnum:2500}} quadri diversi della [[Madonna|Santa Vergine Maria]] in diverse pose, pena l'impiccagione. Raffaello si mette subito all'opera e partorisce con dolore numerosi dipinti che passeranno alla storia. Tra i tanti di questo periodo ricordiamo: |
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* ''Madonna che prepara il caffé'' |
* ''Madonna che prepara il caffé'' |
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* ''Cristo crocifisso batte le mani'' |
* ''Cristo crocifisso batte le mani'' |
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Queste opere fecero sì che entrasse di diritto nell'Olimpo dei grandi pittori, e gli valsero un quarto d'ora di fama e una discreta somma di denaro con la quale poté comprare un [[mulo]]. Insieme al mulo navigò dunque verso nuovi orizzonti per trovare stimoli nuovi: si trasferì così a [[Firenze]] per dimostrare a quegli spacconi di [[Leonardo da Vinci|Leonardo]] e [[Michelangelo Buonarroti|Michelangelo]] |
Queste opere fecero sì che entrasse di diritto nell'Olimpo dei grandi pittori, e gli valsero un quarto d'ora di fama e una discreta somma di denaro con la quale poté comprare un [[mulo]]. Insieme al mulo navigò dunque verso nuovi orizzonti per trovare stimoli nuovi: si trasferì così a [[Firenze]] per dimostrare a quegli spacconi di [[Leonardo da Vinci|Leonardo]] e [[Michelangelo Buonarroti|Michelangelo]] "chi era il vero pittore rinascimentale". Proprio a proposito di quest'ultimo fu udito dire: |
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{{citazione|Michelangelo? Mi rimembro di colui, se ne veniva di sempre alla mia magione e si studiava assieme la Historia dell'Arte. L'era una pippa di quelle...}} |
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=== Il periodo fiorentino === |
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[[File:Tartaruga ninja raffaello.jpg|right|thumb|210px|Raffaello Sanzio, Autoritratto.]] |
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⚫ | Giunto a Firenze attraverso la [[raccomandazione]] di un politico del [[centro-sinistra]], stringe amicizia con i pittori più sfigati della città in modo da sembrare figo. Tra questi ricordiamo un certo Aristotele da San Gallina, famoso per non aver mai dipinto nessun quadro. Ad ogni modo per comprovare ancora una volta la sua bravura e le sue turbe sessuali, realizza il dipinto ''Le tre gnocche'', oltre alla ''Pala colonna'' e la ''Pala Ansidei'', titoli messi a caso e che non significano niente |
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=== Il periodo |
=== Il periodo fiorentino === |
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Non appena arrivato nella città sulla costa orientale americana comincia subito a lavorare come pittore nella bottega di un famoso [[cazzaro|artista]], un certo [[Maestro Splinter|Splinter]] detto il Maestro. Qui cambia stile di vita e sceglie di andare a vivere nelle fogne di New York, dove alla sua attività di artista affianca quella di [[Tartarughe Ninja|paladino della giustizia]]. Qui, curiosamente, ritrova anche i suoi colleghi Michelangelo e Leonardo, nonché [[Donatello]], {{citnec|nonostante fosse morto da un paio di decadi.|e=senza fonte}} Quelli newyorkesi saranno anni intensi per Raffaello, famosi soprattutto perché ci hanno lasciato l'unica testimonianza certa delle sue fattezze, ovvero il suo unico autoritratto, come si può vedere nell'ultima immagine a destra. Ormai artista consacrato e di fama internazionale, diventa anche attore di teatro, architetto, ingegnere, avvocato e idraulico. Torna dunque in Italia, perché [[nessuno]] sentiva la sua mancanza. |
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[[File:Raffaello Le tre grazie.jpg|miniatura|''Le tre gnocche'', Raffaello Sanzio durante tempeste ormonali. Museo delle seghe.]] |
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⚫ | Giunto a Firenze attraverso la [[raccomandazione]] di un politico del [[centro-sinistra]], stringe amicizia con i pittori più sfigati della città in modo da sembrare figo. Tra questi ricordiamo un certo Aristotele da San Gallina, famoso per non aver mai dipinto nessun quadro. Ad ogni modo per comprovare ancora una volta la sua bravura e le sue turbe sessuali, realizza il dipinto ''Le tre gnocche'', oltre alla ''Pala colonna'' e la ''Pala Ansidei'', titoli messi a caso e che non significano niente. |
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== Il ritorno a Roma e gli ultimi anni di vita == |
== Il ritorno a Roma e gli ultimi anni di vita == |
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Arricchito dall'esperienza |
Arricchito dall'esperienza fiorentina e dalle tasse che aveva evaso, torna in Roma da spavaldo. Negli ultimi anni della sua vita dipinge altri quadri e trascorre le giornate [[fancazzista|vegetando]] e facendo lo sborone sulle sue esperienze oltre-tevere e sul fatto che il suo volto fosse sulla [[banconota]] da 53,72 fiorini del Monopoli. Morirà stroncato da un micidiale raffreddore alla veneranda età di 37 anni, quando ormai non aveva più niente da dire. |
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== Voci |
== Voci correlate == |
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* [[Rinascimento]] |
* [[Rinascimento]] |
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* [[Michelangelo Buonarroti]] |
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[[es:Raffaello Sanzio]] |
[[es:Raffaello Sanzio]] |
Versione delle 20:32, 17 gen 2020
Raffaello Sanzio (Urbino, Medioevo – Roma, Medioevo) è stato un imbianchino italiano attivo nel periodo del Rinascimento famoso per essere stato compagno di classe di Leonardo da Vinci, dal quale copiava i compiti di matematica.
Biografia
Raffaello nasce senza preavviso sul pianeta Terra all'età di 37 anni, nell'anno unomilaquattrocentottantordici,314. Figlio di Giovanni Santi, di Magia Battista e di Voldemort, nipote di Pico de Paperis, fratello di suo fratello e cugino di suo nonno, riceve una vaga istruzione prima di intraprendere la carriera artistica. Oggi viene ricordato principalmente per aver dipinto una quantità smisurata di quadri raffiguranti le Madonne, commissionatigli da papi e cardinali intenzionati ad estasiarsi di fronte alle immagini della santa vergine. Come ultimo lavoro, prima di morire, ha affrescato la chiesa di Frà Tuck, nella Foresta di Sherwood.
La formazione artistica
Il suo cammino artistico inizia alla giovane età di 11 anni, quando comincia a lavorare come salumiere nella bottega di Mago Merlino, prima di diventare un disegnatore professionista ingaggiato dalla Disney. Influenzato particolarmente da un certo Melozzo da Forlì, provincia di Forquì, personaggio che oggi sappiamo essere stato irreale e che in realtà viveva solo nella sua fantasia, Raffaello esegue i primi disastrosi dipinti ritraendo donne nude. E sarà proprio la sua sessualità repressa che lo porterà a dipingere in continuazione Madonne e angeli dalla dubbia identità sessuale, oltre che mangiare compulsivamente banane. Il suo percorso artistico continua, e successivamente arricchisce le proprie conoscenze lavorando come portalettere nel laboratorio di Archimede. Tuttavia, a causa della sua inettitudine, viene retrocesso dal ruolo di portalettere a quello di animale da compagnia.
La giovinezza
Ancora giovane e inesperto, partecipa ad un concorso per vincere un appalto valido per dipingere affreschi nella Basilica di San Finocchio: insieme a lui partecipano anche Leonardo da Vinci, Dante Alighieri e uno gnu. Sfortunatamente Raffaello si classifica secondo, alle spalle dello gnu. Capisce dunque che se vuole diventare un vero artista deve fare di più.
All'età di 20 anni, quindi, dopo un lungo apprendistato, riesce finalmente a capire che per portare a termine un dipinto decente è raccomandabile tenere il pennello in mano, non altrove come era sua abitudine. Grazie a questa strabiliante scoperta, gli storici dell'arte e il mio pescivendolo di fiducia fanno risalire a questo periodo il dipinto Madonna con il bambino, la bambina e i santi Pistacchio e Clavicembalo, così come Crocifissione di un povero Cristo con due angeli, la Madonna, Maddalena, Garibaldi e mio cugino. Su questa seconda opera sono ancora visibili le influenze di Archimede e di Giulio Cesare.
In questo periodo si specializza nei ritratti, come è possibile vedere dalle immagini ai lati. Nel resto della sua gioventù Raffaello non fece molto altro: unico evento rilevante da segnalarsi è l'incontro con una mucca.
La maturità
Con alle spalle una discreta quantità di dipinti realizzati, Raffaello acquisisce finalmente un suo stile personale. La sua fama si diffonde e arriva fino a Vatikan City dove il papa Camomillo II, successivamente San Pedofilo, gli intima di dipingere, in due giorni, {{#formatnum:2500}} quadri diversi della Santa Vergine Maria in diverse pose, pena l'impiccagione. Raffaello si mette subito all'opera e partorisce con dolore numerosi dipinti che passeranno alla storia. Tra i tanti di questo periodo ricordiamo:
- Madonna che prepara il caffé
- Madonna che abortisce
- Madonna che compila il modulo per il pagamento delle tasse
- Madonna in vacanza in Valle d'Aosta
- Madonna che cavalca un bisonte volante
- Madonna che assume psicofarmaci
- Sacra famiglia all'aeroporto
- Sacra famiglia a Disneyland
- San Michele sconfigge Satana in un'epica partita a briscola
- Cristo crocifisso batte le mani
Queste opere fecero sì che entrasse di diritto nell'Olimpo dei grandi pittori, e gli valsero un quarto d'ora di fama e una discreta somma di denaro con la quale poté comprare un mulo. Insieme al mulo navigò dunque verso nuovi orizzonti per trovare stimoli nuovi: si trasferì così a Firenze per dimostrare a quegli spacconi di Leonardo e Michelangelo "chi era il vero pittore rinascimentale". Proprio a proposito di quest'ultimo fu udito dire:
Il periodo fiorentino
Giunto a Firenze attraverso la raccomandazione di un politico del centro-sinistra, stringe amicizia con i pittori più sfigati della città in modo da sembrare figo. Tra questi ricordiamo un certo Aristotele da San Gallina, famoso per non aver mai dipinto nessun quadro. Ad ogni modo per comprovare ancora una volta la sua bravura e le sue turbe sessuali, realizza il dipinto Le tre gnocche, oltre alla Pala colonna e la Pala Ansidei, titoli messi a caso e che non significano niente.
Il ritorno a Roma e gli ultimi anni di vita
Arricchito dall'esperienza fiorentina e dalle tasse che aveva evaso, torna in Roma da spavaldo. Negli ultimi anni della sua vita dipinge altri quadri e trascorre le giornate vegetando e facendo lo sborone sulle sue esperienze oltre-tevere e sul fatto che il suo volto fosse sulla banconota da 53,72 fiorini del Monopoli. Morirà stroncato da un micidiale raffreddore alla veneranda età di 37 anni, quando ormai non aveva più niente da dire.